Pisa: vende figlie per nozze, primo arresto codice rosso

Un uomo è stato arrestato dalla polizia di Pisa in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere perché avrebbe picchiato, maltrattato e segregato le due figlie fidanzate con uomini diversi dai cugini da lui prescelti e a cui le aveva già vendute in cambio di denaro.

Le nozze della figlia 21enne “venduta” a un cugino valevano circa 12mila euro. E’ questo il prezzo pattuito da un uomo di 45 anni arrestato per la prima volta in Italia applicando il nuovo Codice rosso, che prevede anche il reato di costrizione o induzione al matrimonio. Lo ha accertato la squadra mobile di Pisa che ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare.

L’uomo arrestato oggi, secondo quanto spiegato dalla Procura, avrebbe voluto vendere anche un’altra figlia, di 19 anni, a un altro cugino, non riuscendo però a concludere perché la giovane, dopo essere fuggita con la sorella, non avrebbe più fatto ritorno in famiglia.  Le indagini sono scattate in seguito alla richiesta di aiuto dell’arrestato dopo che le due figlie erano scappate, dal campo rom dove la famiglia risiedeva in provincia di Pisa, insieme ai fidanzati scelti da loro stesse, per sfuggire alle violenze del padre e alle nozze combinate. L’uomo, di origine bosniaca, si era rivolto alla polizia denunciando il rapimento anche di una terza figlia di 8 anni. Gli inquirenti hanno però capito quasi subito che si trattava di una calunnia, ricostruito la vicenda e rintracciato le due sorelle maggiorenni nel Nord Italia. La minore è stata invece trovata nella roulotte del padre, segregata per giorni. Riguardo al passaggio di denaro è avvenuto tra il padre della promessa sposa e quello dell’aspirante marito. La polizia lo ha potuto filmare dopo aver rintracciato le due giovani e dopo che la più grande, di fronte alle insistenze e ai ricatti del padre,   è tornata a casa. E’ stata in quell’occasione che il genitore ha organizzato una festa e una sorta di “rituale”, ripreso dagli investigatori, durante il quale è stata documentata la “cessione” della figlia. La sorella diciannovenne, invece, si trova nel Nord Italia e convive con il fidanzato e, hanno concluso gli inquirenti, ha interrotto qualunque rapporto con la famiglia.

Le violenze non si limitavano a calci, pugni e pratiche umilianti, come quella del taglio dei capelli, ma spesso consistevano in veri propri periodi di segregazione nelle roulotte, dove le ragazze venivano cibate a pane e acqua. Le punizioni inflitte dal padre, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, non erano sono finalizzate nel riprendere piccole mancanze in ambito familiare, ma erano soprattutto dirette ad impedire alle due ragazze di frequentare i loro fidanzati. L’uomo e’ ritenuto responsabile di sequestro di persona, maltrattamenti, calunnia e costrizione e induzione al matrimonio, reato, quest’ultimo, introdotto dal cosiddetto Codice Rosso e che costituisce il primo caso in Italia di esecuzione di una custodia cautelare in carcere.

Sull’accaduto è intervenuta l’europarlamentare del Carroccio Susanna Ceccardi, precisando che quella del Codice Rosso è “una legge fortemente voluta dalla Lega e dai ministri Salvini e Bongiorno. Ancora una volta la Lega dimostra di aver governato proponendo soluzioni concrete e reali. E’ un risultato importante nel contrasto alla violenza contro le donne e non possiamo non essere grati anche alle forze dell’ordine impegnate nell’operazione”.

“Un padre che vende le proprie figlie, che le maltratta e le segrega per obbligarle al matrimonio non è degno di chiamarsi padre, di essere considerato umano” lo scrive Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia, sulla sua pagina Facebook. “Per punire queste persone – continua – e per provare a prevenire questi casi, mi sono battuta per inserire nel Codice rosso il reato di matrimonio forzato e oggi che è stato effettuato il primo arresto ne vado ancora più fiera”.

Pisa, Fridays for Future lancia la Climate Action Week

Il 20 settembre alle 18.00 in piazza XX settembre prende il via la Climate Action Week. La settimana si concluderà il 27 settembre con la terza mobilitazione sul clima. Sostegno da parte delle sigle sindacali COBAS, FLC CGIL, SISA, USB, USI e CUBToscana, che per il 27 hanno proclamato sciopero, e anche dalla Scuola Normale Superiore, mentre gli scienziati Buizza e Provenzale terranno due lezioni aperte sul clima.

Dal 20 al 27 settembre Pisa, come molte città in tutto il mondo, verrà animata da giovani di Fridays For Future per la Climate Action Week, una settimana dedicata ad eventi e mobilitazioni sull’emergenza climatica, che culminerà venerdì 27 settembre con il Global Climate Strike, il terzo dopo quelli di marzo e maggio, che hanno visto scendere in piazza milioni di persone in tutto il mondo per chiedere misure concrete contro il riscaldamento globale.

La settimana comincerà venerdì 20 settembre alle ore 18.00 con una assemblea pubblica aperta a tutta la città e a tutte le associazioni, i movimenti presenti a Pisa, per allargare la protesta e chiedere che i temi legati alla Giustizia Climatica siano prioritari nelle agende politiche di tutte le istituzioni.

La mobilitazione vede adesioni importanti sia nel mondo della scuola, che delle università, che nei sindacati: COBAS, FLC CGIL e SISA hanno dichiarato sciopero del comparto scuola, mentre USB, USI e CUBToscana hanno dichiarato sciopero generale nazionale di tutti i comparti ad eccezione di quello dei trasporti.

La CGIL Nazionale si occuperà invece di creare assemblee nei luoghi di lavoro di tutte le categorie, riconoscendo, come si legge nella nota di FLC CGIL, che “la lotta per un pianeta vivibile e quella per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sono intimamente connesse, così come lo è la lotta contro le diseguaglianze sociali, che comporta che anche il fardello dei costi ambientali si scarichi sugli ultimi anelli della piramide: i lavoratori, i disoccupati, gli studenti, i migranti, i pensionati”.

A Pisa arriva anche il supporto dalla Scuola Normale Superiore, che ha accettato di invitare studenti, docenti e personale alla mobilitazione. Tra gli ospiti della settimana anche il professor Buizza, della Scuola Superiore S.Anna, promotore della lettera aperta “No alle false informazioni sul clima. Il riscaldamento globale è di origine antropica”, indirizzata alle più alte cariche dello stato, e che invita a far sì che “l’Italia segua l’esempio di molti paesi Europei e decida di agire sui processi produttivi e il trasporto, trasformando l’economia in modo da raggiungere il traguardo di ‘zero emissioni nette di gas serra’ entro il 2050”. Il professore terrà una lezione aperta in Piazza Garibaldi sabato 21 settembre.

La Climate Action Week a Pisa prevede queste iniziative:

Venerdì 20 settembre ore 18:00, Piazza XX Settembre: Assemblea Pubblica Fridays For Future Pisa – 20 Settembre.

Sabato 21 settembre ore 17:00, Piazza Garibaldi: lezione a cura del prof. Roberto Buizza (Scuola Superiore Sant’Anna) “Rispondiamo ai negazionisti”.

Domenica 22 settembre ore 10:00, Mondostazione DLF: Terra. Acqua. Beni Comuni, in collaborazione con Un Ponte Per – Comitato Toscano, Progetto Rebeldia e Distretto Economia Solidale Altro Tirreno.

Lunedì 23 settembre ore 20:30, Cinema Arsenale: “Antropocene”, proiezione film e discussione con Fridays For Future.

Martedì 24 settembre ore 18:00, Largo Ciro Menotti: lezione a cura del prof. Antonello Provenzale (CNR – Area di Pisa) “Come e perché cambia il clima”.

Giovedì 26 settembre ore 18:00, Biblioteca storia filosofia UniPi: aperitivo sociale per preparazione materiali per il corteo e benefit.

Venerdì 27 settembre ore 9:00, piazza Guerrazzi: 3° sciopero mondiale per il clima a Pisa – 27 settembre.

 

Pisa: polizia esplode colpi di pistola per bloccare due uomini in fuga

Nel primo pomeriggio la polizia ha esploso alcuni colpi di pistola in aria per bloccare la fuga di due uomini nel quartiere periferico del Cep a Pisa. L’episodio è avvenuto vicino ad un supermercato. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, la causa sarebbe stata il tentativo di fuga dei due dopo una lite. I due fermati si trovano ora in questura a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Sul posto sono giunte le pattuglie di polizia e carabinieri, allertati dai residenti, ed hanno trovato i due uomini che si stavano picchiando. Secondo quanto appreso, uno dei due impugnava un’arma. I poliziotti avrebbero a quel punto esploso in aria alcuni colpi di pistola a scopo intimidatorio, allo scopo di bloccare i contendenti che stavano cercando di mettersi in fuga. La polizia sta indagando sui motivi della presenza vicino al supermercato dei due uomini e il motivo del litigio.

Piaggio: precari si ‘incatenano’ cancelli Confindustria Pisa

Si sono simbolicamente incatenati ai cancelli della sede pisana di Confindustria alcuni ex lavoratori a termine della Piaggio di Pontedera che chiedono la stabilizzazione all’azienda e il rispetto dell’accordo, spiega una nota dell’Usb, “che prevede le assunzioni in base all’anzianità lavorativa”.

La protesta è stata promossa dal sindacato di base in concomitanza dell’incontro tra azienda e Cgil, Cisl e Uil nell’ambito della trattativa per il contratto integrativo che si sta svolgendo nella sede confindustriale. La vicenda riguarda una cinquantina di addetti della Piaggio, uomini e donne, che, si spiega, per anni hanno lavorato con contratti a termine in catena di montaggio.

“Denunciamo – affermano gli operai – l’arroganza di un’azienda che, grazie allo sfruttamento dei lavoratori e ai costanti e lauti contributi pubblici, macina profitti e dividendi per gli azionisti, ma non si assume alcuna responsabilità sociale di fronte ai lavoratori e a un territorio che viene progressivamente deindustrializzato, attraverso una costante perdita di lavoro e una crescita di precariato diffuso. Chiediamo a Piaggio, amministrazioni locali e prefettura l’immediata apertura di un tavolo di confronto su questa situazione”.

Batterio New Delhi colpisce principalmente pazienti immunodepressi

L’Agenzia regionale di sanità ieri mattina ha diffuso i numeri della malattia: 31 sono i morti che hanno contratto l’infezione del batterio New Delhi in Toscana, l’area più colpita è l’Azienda sanitaria Nord-Ovest.

Nel periodo compreso tra novembre fino al 31 agosto, il batterio New Delhi è stato isolato nel sangue di 75 pazienti ricoverati negli ospedali toscani; la mortalità, dicono le ricerche scientifiche, è del 40% e il dato regionale rientra nella media.

Per quanto riguarda i portatori del ceppo batterio, sui quali sono applicate le misure igieniche di contenimento e che non hanno sviluppato una infezione, si tratta di 708 malati. I 31 pazienti deceduti, va precisato, erano persone con più malattie, anziani fragili, per questo non è facile attribuire automaticamente la causa della morte al batterio New Delhi.

Come spiega il dottor Danilo Tacconi, che fa parte della task force regionale nata per contrastare il superbatterio, in una persona sana il microrganismo non provoca conseguenze alla salute e resta spesso inattivo “a volte anche per mesi, forse di più, finchè il sistema immunitario non lo riconosce e riesce ad eliminarlo”. “Ma in soggetti immunodepressi – prosegue – ovvero in pazienti anziani con molte patologie, sotto chemioterapia, reduci da interventi chirurgici invasivi, grandi ustionati, o anche persone sottoposte a lunghi cicli di antibiotici, il batterio ha molta più possibilità di dare vita a una sepsi (l’infezione del sangue, ndr.). La mortalità osservata in questi casi è del 40%, ma non è immediatamente correlabile all’infezione, potrebbe invece essere causata dalla patologia preesistente”.

L’ospedale che ha riscontrato più isolamenti nel sangue del batterio New Delhi è quello di Pisa: si tratta della struttura più grande della Asl, dove capitano i casi più complessi, che finiscono in rianimazione o in reparti di alta specialità, come il centro ustioni, e quindi non stupisce che sia maggiormente colpito. Sono stati 31 i casi accertati nel periodo sopraindicato nell’azienda pisana. Segue Livorno, con 9, l’ospedale della Versilia con 8, il presidio di riabilitazione cardiologica di Volterra con 6, Massa con 4 e Cecina e Pontedera con 3. Gli altri ospedali dell’azienda sanitaria Nord-Ovest sono tutti a un caso, mentre alcuni casi sono stati riscontrati in altre strutture regionali come Careggi, Siena, Pescia, Pistoia.

Pisa: morto il costituzionalista Paolo Carrozza

Lutto nel mondo accademico e politico pisano: è morto la notte scorsa Paolo Carrozza, 69 anni, docente ordinario di diritto costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e fratello dell’ex ministro dell’Istruzione, università e ricerca del governo Letta, Maria Chiara.

Paolo Carrozza, malato da tempo, dal 1994 al 1998 è stato anche vicesindaco di Pisa. Dopo la laurea in Giurisprudenza nel 1978 all’università di Pisa, ha svolto attività di ricerca in numerosi atenei italiani, prima di tornare a Pisa nel 1998 come professore ordinario di Diritto costituzionale e dal 2006 prosegue l’attività didattica e di ricerca alla Scuola Superiore Sant’Anna. E’ stato autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche nelle principali riviste giuridiche italiane e straniere, oltre che curatore di numerosi volumi, spaziando dal diritto costituzionale, al diritto pubblico italiano e comparato, al diritto amministrativo. Carrozza ha svolto attività giudiziale e stragiudiziale in favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri, delle Regioni Toscana, Valle D’Aosta, Campania, Trentino Alto Adige, Sardegna, di numerosissimi enti pubblici, autonomie locali e soggetti privati, prestando assistenza su questioni particolarmente complesse anche dinnanzi alla Corte Costituzionale e alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.

“E’ stata una persona che per Pisa ha dato tanto e che alla nostra città ha portato molti vantaggi attraverso la sua attività amministrativa, della quale ricordo in particolare l’impegno per riformare le società partecipate del Comune agendo sugli statuti e sulla gestione per arrivare a una completa e più efficiente aziendalizzazione”, così commenta Michele Conti, sindaco di Pisa in apertura della seduta del consiglio comunale.

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