Parterre, il Comune investe 1,3 milioni per la ristrutturazione del complesso

Oltre 1,3 milioni di euro per la ristrutturazione del complesso edilizio del Parterre con una delibera di giunta approvata su proposta dell’assessore ai lavori pubblici Titta Meucci. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Palazzo Vecchio.

Il Parterre avrà una nuova terrazza, nuovi uffici e sono previsti interventi sui bagni pubblici. I lavori più complessi, per un importo di 1,1 milioni, riguardano la rifunzionalizzazione dei cubi 2 e 3, con la realizzazione di un archivio cartaceo per la direzione servizi territoriali e protezione civile. Ci sarà il restauro e il risanamento conservativo di alcuni cubi, finalizzato al trasferimento degli uffici dell’anagrafe, attualmente divisi tra Palazzo Vecchio ed il Parterre stesso, con 40 postazioni di lavoro.

Previsto poi un investimento di 120mila euro per la terrazza del Parterre: la stima, si spiega dal Comune, è che l’intervento possa partire entro novembre e concludersi nel 2024. Infine, è stato deciso un investimento di 80mila euro per la ristrutturazione dei servizi igienici: i lavori partiranno entro novembre e l’obiettivo è terminare l’intervento per l’estate 2024.

“Questi lavori sono molto importanti per il Parterre e sono molto attesi dai fiorentini – spiega Meucci -. La conformazione che il Parterre sta assumendo, anche grazie a questi interventi, è quella di uno spazio aperto e sempre più accessibile che offre intrattenimenti e servizi al cittadino come l’infopoint della tranvia al cubo 5, il Centro per l’impiego o lo sportello per il rilascio dei permessi per la mobilità. E’ proprio per migliorare i servizi che abbiamo progettato questi lavori con l’obiettivo di completare il trasferimento da Palazzo Vecchio degli uffici dell’anagrafe comunale, che è già presente al Parterre con un punto anagrafico decentrato nel cubo 1, oltre ad alcuni locali nel cubo 4”.

Suolo pubblico, multe fino a 400 euro per chi non rispetta le regola

Violare le regole sul suolo pubblico a Firenze potrà costare fino a 400 euro di sanzione. La stretta è contenuta all’interno di una delibera di Palazzo Vecchio e riguarda i principali divieti del regolamento Unesco e quello dell’utilizzo improprio delle occupazioni di suolo pubblico per ristoro all’aperto.

Il documento sul suolo pubblico è stato approvato dalla giunta comunale su proposta dell’assessore al commercio e alle attività produttive Giovanni Bettarini. La decisione, si legge in una nota, è stata presa dopo aver analizzato i numeri dei controlli della polizia municipale: nel 2023, nel centro storico, ci sono state verifiche su 198 attività, con 264 violazioni. Dai dati emerge che il 55% delle attività commerciali controllate non è risultato in regola: il numero delle sanzioni superiore alle attività, si specifica dal Comune, è legato al fatto che in media sono state fatte almeno due sanzioni per violazioni diverse allo stesso locale.

La linea dura prevede una multa che aumenta da 50 a 400 euro non solo per chi ecceda gli spazi concessi con sedie e tavolini o dehors abusivi ma anche per alcune violazioni di norme contenute nel Regolamento Unesco. La sanzione passa invece da 50 a 200 euro per i negozianti che non provvedano nelle aree esterne di pertinenza dei locali alla rimozione dei rifiuti e alla pulizia del suolo durante tutto l’orario d’apertura dell’attività commerciale ed entro un’ora dopo la chiusura. Multa sul suolo pubblico da 50 a 100 euro per chi utilizza la vetrina per tenerci scatoloni di merce o per chi tiene prodotti alimentari a terra invece che sugli scaffali.

“Basta con i furbetti del dehors e del suolo pubblico – dice il sindaco Dario Nardella -. Chi non rispetta le regole va incontro a sanzioni più salate, chi sbaglia paga. Il Regolamento Unesco deve essere rispettato e chi non lo fa rischia la sospensione e poi il ritiro della licenza in caso di reiterazione. Ci auguriamo che il giro di vite sia un deterrente per ridurre le infrazioni”. “Nonostante i controlli siano serrati, abbiamo ravvisato la necessità di rendere le sanzioni più adeguate all’infrazione commessa e quindi più efficaci”, aggiunge Bettarini.

Nardella propone Firenze per il duello Musk-Zuckerberg. Palagi: “Degno di una parodia”

Firenze come teatro dello scontro. Non fisico, ma di idee. Il tema è la sfida tra i due giganti del web Elon Musk (proprietario di X, il vecchio Twitter) e Mark Zuckerberg, ceo di Meta (ex Facebook) e la proposta è arrivata dal sindaco Dario Nardella, che aveva rilanciato la possibilità di piazza della Signoria per un duello tra i due.

“Trasformiamo l’incontro in una sfida tra menti. A Palazzo Vecchio nel 1504 ci fu il duello d’arte Leonardo-Michelangelo”, ha detto Nardella. Non si è fatta però attendere la risposta delle opposizioni, a cominciare da Sinistra Progetto Comune. “Proporre piazza della Signoria è degno di una parodia, ma invece il Sindaco ha scelto di farlo davvero”, dicono Dmitrij Palagi e Antonella Bundu.

“Sgarbi – proseguono Bundu e Palagi – li vede come Ettore e Achille. Il Sindaco di Firenze rilancia: come Leonardo e Michelangelo. Per un attimo pensavamo stesse ironizzando, parlando magari di Tartarughe Ninja. Invece pare che Dario Nardella abbia davvero scelto una testata nazionale per prendere una posizione: offrire piazza della Signoria ai proprietari di Meta (già Facebook) e X (già Twitter)”.

“Il fatto che la politica usi molto le loro piattaforme dovrebbe interrogare il sistema istituzionale. Il potere è sempre pericoloso, quando si concentra in poche mani. Ma tutto questo al Sindaco Nardella non interessa. Ancora una volta Nardella si conferma avere una visione della cultura sovrapponibile a quella di Sangiuliano (e Santanché)”.

“Pensiamo che ci sia stata poca cura alla dignità di Firenze, in ciò che il “primo cittadino” ha dichiarato oggi. A questo punto, nel caso Musk e Zuckerberg dovessero accettare, partecipi anche lui. Si può fare una gara “a chi la spara più grossa”. Potremmo diventare una capitale mondiale di una nuova disciplina (che ha una lunga tradizione)”, concludono nella nota i due consiglieri di Spc Palagi e Bundu.

Smog: da settembre a Firenze blocco ai veicoli diesel immatricolati fino al 2014

Il blocco ai veicoli diesel interesserà i viali di circonvallazione dalla Fortezza a viale Giovane Italia e, nella direzione opposta, da viale Amendola fino a piazza della Libertà. Ai divieti si accompagna l’estensione dei bandi per gli incentivi alla sostituzione del parco auto

“Dal primo settembre a Firenze scatterà la seconda fase del blocco dei veicoli diesel immatricolati fino al 2014”, lo rende noto il Comune di Firenze.

I livelli di concentrazione del biossido di azoto in città, si legge in una nota, “sono nettamente migliorati nei primi mesi dell’anno, con una riduzione delle concentrazioni medie nei mesi di gennaio/luglio che passano dai 48 microgrammi per metro cubo della media degli ultimi quattro anni ai 42 di questo anno”;tuttavia, per raggiungere gli obiettivi del protocollo siglato da Comune e Regione “è necessario estendere i divieti”.

Il blocco interesserà i viali di circonvallazione dalla Fortezza a viale Giovane Italia (incrocio con via Ghibellina) e, nella direzione opposta, da viale Amendola (incrocio con via Fra’ Giovanni Angelico) fino a piazza della Libertà. Ai nuovi divieti, al fine di venire incontro alle richieste dei cittadini ed in particolare delle categorie economiche, si accompagna l’estensione dei bandi per gli incentivi alla sostituzione del parco auto che, grazie al lavoro dell’amministrazione, sono stati prorogati fino a fine ottobre 2023, con possibilità di rendicontazione delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024.

Vengono confermate le deroghe previste nella precedente ordinanza che regimentava il blocco dei mezzi diesel Euro 5 immatricolati fino al 2009; l’assessore alla Mobilità, Stefano Giorgetti, ricorda che “oggi l’inquinamento dell’aria nelle nostre città è causa di morti premature”. L’assessore all’Ambiente, Andrea Giorgio, invece, afferma che il Comune “sta rispettando gli impegni che avevamo preso con i cittadini, come con i lavoratori e le categorie economiche, di avere misure progressive e di rivalutare il meccanismo degli incentivi per sostenere le imprese e le persone, a partire da chi ha stipendi bassi o medi”.

Uffizi: prolungato il periodo di ingressi dal prezzo di 25 euro

Il periodo del biglietto da 25 euro per accedere agli Uffizi è stato prolungato: si pagheranno 25 euro, infatti, dal 21 febbraio al 9 novembre, e anche dal 21 dicembre al 9 gennaio. I sindacati denunciano: “E’ troppo semplice aumentare il prezzo di un servizio per rimpinguare le tasche di un’azienda”

“Agli Uffizi aumentano i giorni con il biglietto a 25 euro anziché a 12. La notizia sta passando sotto traccia, ma abbiamo appreso che quelli a 25 euro a ingresso da ora comprenderanno tutte le festività, escluso l’8 dicembre”, sostengono la Rsu Opera, la Filcams Cgil Firenze e la UilTucs Toscana.

Secondo quanto si spiega, “finora il prezzo da 25 euro a ingresso andava solo dal primo marzo al 30 ottobre (il resto dei mesi il biglietto è a 12 euro). Da ora in poi, con questa modifica, si pagheranno 25 euro fino al 9 novembre. Inoltre, e questa è un’altra modifica, torna il biglietto a 25 euro anche dal 21 dicembre al 9 gennaio”.

E ancora: “l’anno prossimo rincarerà in anticipo, il 21 febbraio anziché il primo marzo. Si tratta di oltre 30 giorni in più di ingressi a 25 euro. Resta solo l’8 dicembre come festività col biglietto di ingresso a 12 euro”.

Per il sindacato quindi “sembrerebbe che con un tratto di penna si possa decidere di aumentare notevolmente gli incassi dell’azienda che si aggiudicherà la nuova gara per i servizi museali, ma quando si tratta di scrivere tutele solide per far mantenere, nel nuovo affidamento, i livelli contrattuali, occupazionali e retributivi di lavoratori e lavoratrici quella stessa penna si inceppa”.

Kata: i quattro arrestati risponderanno al giudice di convalida

I quattro peruviani, tra i quali anche lo zio materno di Kata, accusati, a vario titolo, di tentativi di estorsione e rapina, e di minacce ai danni di altri occupanti lo stabile dell’ Hotel Astor, per episodi documentati tra il novembre 2022 e il maggio 2023, risponderanno al giudice di convalida. Kathrine Alvarez, madre di Kata, è tornata oggi a lavoro

I quattro uomini arrestati lo scorso 5 agosto, ed al momento detenuti in carcere a Firenze con l’accusa di gestire il racket degli affitti delle camere dentro l’ex hotel Astor, ed invischiati nella scomparsa della piccola Kata, hanno deciso, col loro difensore, l’avvocato Elisa Baldocci, di rispondere al giudice di convalida mercoledì 9 agosto, giorno fissato per l’udienza.

L’interrogatorio si terrà alle 9.30 nel carcere di Sollicciano in collegamento audiovideo col tribunale di Firenze dove il giudice Angelo Pezzuti sarà affiancato da interpreti di lingua spagnola.

I miei assistiti, spiega l’avvocato Baldocci, forniranno la loro versione dei fatti rispetto alle accuse che li riguardano e risponderanno alle domande del giudice”, spiega l’avvocato Baldocci,specificando, però, che “l’ordinanza di custodia cautelare per i suoi quattro assistiti è stata emessa nell’ambito di un procedimento penale distinto, diverso, da quello per il quale la procura procede per sequestro della bambina Kata, dal momento che rappresentano procedimenti distinti”.

Compariranno uno dopo l’altro davanti al giudice nell’udienza di convalida i peruviani Carlos Martin De La Colina Palomino, 37 anni, noto all’ex Astor solo solo come ‘Carlos’; Argenis Abel Alvarez Vazsquez, detto Dominique, 29 anni e zio Abel materno della piccola Kataleya, Nicola Eduardo Lenes Aucacus, 39 anni, e Carlos Manuel Salinas Menac, 63 anni.

I quattro sono accusati, a vario titolo, di tentativi di estorsione e rapina e di minacce ai danni di altri occupanti lo stabile per episodi documentati tra il novembre 2022 e il maggio 2023. Inoltre hanno accuse di tentato omicidio e lesioni gravi per l’episodio del 28 maggio sul caso dell’occupante ecuadoregno che, temendo di essere ucciso, preferì lasciarsi cadere in strada.

Intanto, Kathrine Alvarez, la madre di Kata, è tornata oggi al suo lavoro di addetta di una catena di supermercati, dopo quasi due mesi dalla scomparsa della piccola, avvenuta il 10 giugno scorso.

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