Corti d’animazione, doc d’autore su Più Compagnia

Documentari corti d’animazione e documentari d’autore:  su Più Compagnia due rassegne a cura di Pinangelo Marino. Dal 12 febbraio al 12 marzo

Il documentario sarà protagonista di due rassegne, curate da Pinangelo Marino, in programma su Più Compagnia, la sala virtuale del cinema La Compagnia di Firenze dal 12 febbraio (www.cinemalacompagnia.it): una rassegna sarà dedicata ai corti documentari d’animazione e l’altra ai documentari d’autore, quest’ultima intitolata La terra trema, in omaggio al film di Luchino Visconti del 1948, pietra miliare del cinema del reale.

Giornalista, esperto di cinema e organizzatore culturale, Pinangelo Marino, in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, propone su Più Compagnia film selezionati ai festival internazionali. Pellicole non visibili nei normali circuiti commerciali o sulle piattaforme mainstream. Per regalare al pubblico una panoramica della migliore produzione documentaristica degli ultimi anni, italiana e internazionale.

I film saranno disponibili fino al 12 marzo, in tutto saranno 14 cortometraggi animati d’autore, molti dei quali in streaming gratuito, introdotti da conversazioni con i registi.

Tra questi, Uncle Thomas, l’ultima opera della portoghese Regina Pessoa, figura di riferimento nel panorama dell’animazione internazionale; dal Portogallo saranno proposti corti del duo Davide Doutel e Vasco Sà, Agouro e Soot; dalla scuola russa arrivano le opere di Anna Shepilova e Svetlana Filippova. Dalla Germania i corti di Michelle e Uri Kranot, mentre Andre Hörmann e Anna Bergman presentano il sorprendente Obon, selezionato al Sundance…SCOPRI IL PROGRAMMA

Per la sezione La terra trema,documentari che propongono un percorso nella memoria, nelle cose che ci appartengono, nella realtà che da sempre abbiamo vissuto e che abbiamo sentito svanire in questo ultimo anno; firmati da alcuni dei più importanti documentaristi italiani, entrati, nell’ultimo decennio, nella storia del cinema italiano.

 

 

Giorno della memoria 2021 al cinema la Compagnia

In occasione del Giorno della memoria 2021 Cinema La Compagnia e  Regione Toscana propongono 9 titoli per raccontare uno dei momenti più bui della storia.

Dal 25 gennaio al 3 febbraio (in occasione del giorno della Memoria) On Demand su Più Compagnia, 9 titoli per raccontare uno dei momenti più bui della Storia.

Che sia la telecamera-ombra di László Nemes che segue il protagonista di Figlio di Saul o l’occhio fisso, impassibile, che riprende Brunhilde Pomsel, ex segretaria di Goebbels, la prospettiva è quella di una storia che va conosciuta da punti di vista nuovi, di storie apparentemente piccole, personali, marginali, ma che colpiscono al cuore.

In questa selezione, che alterna documentario e finzione, trova spazio, oltre a un estratto del discorso di Mussolini a Trieste nell’anno della promulgazione delle leggi razziali, anche un’opera dichiaratamente di propaganda nazista, che mostra come il cinema venisse utilizzato come potente veicolo di odio nei confronti degli ebrei.

Tutti i titoli della rassegna saranno introdotti da Flavio Tuliozi, studioso di Storia del cinema, che ha pubblicato nel 2020 il volume “Tutto sto cinema. Carlo Emilio Gadda e l’esperienza cinematografica”.

Programmazione:

Il figlio di Saul di László Nemes (Ungheria, 2015 – 107’ v.o. con sottotitoli in italiano) – Protagonista del film è Saul Ausländer (Géza Röhrig), membro dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere suo figlio. Tenterà allora l’impossibile: salvare le spoglie e trovare un rabbino per seppellirlo.


La primavera di Christine di Mirjam Unger (2016, Austria – 100’ v.o. con sottotitoli in italiano)
Vienna 1945: la polveriera della Guerra e l’occupazione dell’Armata Rossa osservati dallo sguardo innocente di Christine, una bambina di nove anni. Christine non sa cosa significhi vivere in tempo di pace, così come i bambini europei di oggi non conoscono gli orrori della guerra. In una città bombardata, senza soldi, Christine e la sua famiglia si trasferiscono in una vecchia villa alla periferia di Vienna. Adesso hanno un tetto sulla testa, ma niente di più.


A German Life di Christian Krönes, Olaf S. Müller, Roland Schrotthofer, Florian Weigensamer (Documentario 2017, Austria – 107’ v.o. con sottotitoli in italiano)
disponibile fino al 30 gennaio
Brunhilde Pomsel, 105 anni, è l’unica persona ancora in vita ad essere stata molto vicina ad uno dei peggiori criminali della storia. È stata la segretaria e stenografa del Ministro della Propaganda nazista Joseph Goebbels e la sua vita rispecchia le maggiori rotture storiche del XX secolo.


You Only Die Twice – Un film di Yair Lev (Israele/Austria, 2018 – 92’ v.o. con sottotitoli in italiano)
Un regista israeliano si mette alla ricerca dell’uomo che, durante la seconda guerra mondiale, ha rubato l’identità di suo nonno, passando una vita a negare la propria. Un viaggio ricco di suspense alla scoperta di un uomo che visse con una famiglia legata alle SS e divenne presidente di una comunità ebraica per inganno, che porta lo spettatore a fare incontri estremamente intensi tra discendenti di ebrei e nazisti. Per concludersi con una straordinaria storia d’amore.


I bambini di Rue Saint-Maur 209 di Ruth Zylberman (Francia, 2018, 101’ v.o. con sottotitoli in italiano)
Ruth Zylberman ha scelto un edificio parigino di cui non sapeva nulla, il 209 di Rue Saint-Maur. Per diversi anni ha indagato con l’obiettivo di ritrovare i vecchi inquilini del palazzo, per poter ricostruire la storia di quella che era stata una piccola comunità ebrea durante l’occupazione nazista. Ha ritrovato alcuni degli ex abitanti del 209 nelle periferie di Parigi, a Melbourne, New York e Tel Aviv e ha filmato i loro racconti.


Quello che conta di Sofia Vettori (Italia, 2020, 20’)
Cortometraggio sul bombardamento di Firenzuola, un film che racconta la storia della famiglia della giovane regista ma che ben presto diventa una riflessione su quello che veramente conta nella vita, e una presa di coscienza sulla fortuna, che diamo per scontata, che abbiamo a vivere in un Paese in pace. Proiettato all’ultimo Festival Internazionale di Cinema e Donne.


Se questo è amore di Maya Sarfaty (2020, Israele/Austria – 86’ v.o. con sottotitoli in italiano)
Disponibile dal 1 al 3 febbraio
Se questo è amore ricostruisce la tragica storia d’amore tra una prigioniera e il suo carceriere nazista.


Il discorso di Mussolini a Trieste 1938 (1938, Italia, 3’) – Istituto Luce
Recuperato presso un privato dall’Archivio Nazionale del Cinema della Resistenza di Torino e successivamente restaurato in collaborazione con il Luce, rappresenta la prima, e unica, testimonianza filmata in cui sentiamo Mussolini annunciare esplicitamente che per mantenere il “prestigio dell’impero” serve “una chiara, severa coscienza razziale che stabilisca non soltanto delle differenze, ma delle superiorità nettissime”.


Suss L’ebreo di Veit Harlan (1940, Germania – 98’ v.o. con sottotitoli in italiano)
Il film racconta la storia di un tranquillo paese tedesco nel quale un ebreo di nome Süss (“dolce”) cerca con trame e inganni di dominare i suoi concittadini germanici. La pellicola è stata definita “uno dei più celebri film di propaganda antisemita prodotti nella Germania nazista”.

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Le Parole del Vieusseux: incontro con Francesca Mannocchi sulla migrazione

Dopo i primi incontri con Ferruccio De Bortoli, Michela Murgia e Stefano Mancuso, le conferenze riprendono sabato 12 dicembre alle 11.00 con Francesca Mannocchi e la parola MIGRAZIONE.

Visto il successo degli incontri on-line, il Gabinetto Vieusseux e il Cinema La Compagnia – partner del Gabinetto in questa iniziativa – hanno deciso di prolungare la programmazione degli incontri, che rimarranno disponibili sulla piattaforma virtuale Più Compagnia per tutta la settimana successiva alla messa in onda.
L’incontro con Francesca Mannocchi di sabato 12 dicembre alle 11.00 resterà dunque a disposizione fino alle 11.00 di sabato 19 dicembre, in modalità online sulla piattaforma.

Il ciclo Le Parole del Vieusseux, ripartito in forma virtuale il 7 novembre 2020 sulla piattaforma Più Compagnia, andrà avanti fino a marzo 2021. Gli incontri sono gratuiti. Nei giorni di programmazione gli appuntamenti sono previsti per le ore 11.00 del sabato mattina on-line su Più Compagnia, per poi rimanere disponibili per tutta la settimana successiva. I video saranno in seguito consultabili sulla pagina YouTube del Gabinetto Vieusseux.

Il programma è disponibile sul sito.

Festival Internazionale di Cinema e Donne

42esima edizione del Festival Internazionale di Cinema e Donne. Per la prima volta online su PiùCompagnia 25 – 27 novembre

 

La pandemia rende sempre più necessario un festival cinematografico che si focalizzi
sulle problematiche femminili: le donne sono sempre più a rischio marginalizzazione in tempi di crisi  e il lockdown ha fatto registrare un aumento dei casi di violenza e femminicidio

Fondato alle fine degli anni ’70, il Festival Internazionale di Cinema e Donne, diretto da Paola Paoli, arriva quest’anno alla 42esima edizione, e per la prima volta sarà visibile online, a causa dell’emergenza sanitaria, dal 25 al 27 novembre sulla piattaforma Più Compagnia (www.cinemalacompagnia.it).

Il cinema sotto la pandemia riguarda molto le donne – dichiarano le condirettrici, Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo – che vedono il loro mondo rientrare entro i confini della casa, da cui è sempre più difficile uscire. Quando abbiamo concepito questo programma dal titolo/tema Realiste e Visionarie avevamo ben presente il rischio di restare confinate nella nostra terra di mezzo ma c’era anche l’opportunità di riuscire ad ampliare l’audience del festival attraverso le piattaforme e l’online. Si tratta quindi di un’occasione da non sprecare, viaggiando attraverso il tempo sospeso dei sogni, il regno del cinema, per arrivare alla realtà delle donne di ora e del loro sguardo indagatore. Questo legame tra presente e passato si fa ora più chiaro, sotto tutte le latitudini. Diventa stile. Le registe “realiste” attingono alla storia, usando il materiale d’archivio con spregiudicata baldanza, mischiando insieme ricerca di radici personali e politiche, restituiscono epoche e atmosfere. Le registe “visionarie” sono dominate dall’audacia di immaginare altri mondi e di abitarli alla giusta distanza, quella della fantasia e del rigore. Un mix eccezionale e una raccolta di premi importanti, che però non hanno ancora dato accesso alla distribuzione”.

Programma Festival Internazionale di Cinema e Donne:

25 novembre – Giornata mondiale contro la violenza sulle Donne

Mercoledì 25 novembre, per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il festival propone due opere: firmata dalla regista spagnola Xiana do Teixeiro, Tódallas mulleres que coñezo, film che mostra, in bianco e nero, tre conversazioni tra donne di diverse età e classi sociali,tra fiction e documentazione (disponibile dalle 10.00 di mercoledì 25/11); la seconda, firmata dal regista toscano Tommaso Santi, pratese pluripremiato ai Globi d’Oro e al Premio Solinas, è il corto Lontano da qui, che apre la strada ad uno sguardo inedito sulla società e sull’universo femminile (disponibile dalle 10.00 di mercoledì 25/11).

Le anteprime internazionali

In anteprima assoluta, Nasrin, documentario del 2020 scritto, prodotto e diretto da Jeff Kaufman e da Marcia Ross per la Floating World Pictures (disponibile dalle 10.00 di giovedì 26/11). Il film è incentrato sulla straordinaria Nasrin Sotoudeh, la famosa avvocata attivista per i diritti umani in Iran. Ha difeso intellettuali, dissidenti e le ragazze che scendevano in strada senza velo a Teheran e in altre città. Gli autori delle lunghe sequenze del film girate in Iran, addirittura dentro il carcere, restano anonimi perché questa meritoria attività clandestina potrebbe costare loro molto cara. Nasrin Sotoudeh è attualmente in libertà provvisoria fuori dal carcere ma questo film è un modo per sostenerla sua lotta e partecipare a un movimento di protesta sempre più ampio.

Altra attesa anteprima al festival è Delphine et Carole, insoumises (disponibile dalle 10 di giovedì 26/11), di Callisto Mc Nulty, nipote di Carole Rossoupoulos, pioniera del video e del rapporto tra femminismo e cinema.

L’uso dei materiali d’archivio e la loro forza descrittiva e immaginativa, sono all’origine anche del film Cuba’s Forgotten Jewels: a Haven in Havana(2017, film disponibile dalle 10.00 di giovedì 26/11), di Robin Truesdale e Judy Kreith.

Una giovane maestra polacca, Malgorzata Szumowska, presenta al festival il film con cui è emersa a Berlino all’attenzione internazionale, Corpi, che racconta una difficile relazione tra padre figlia e un disturbo grave di bulimia (disponibile dalle 10.00 di mercoledì 25/11), con a fianco il personaggio di una terapeuta che si affida allo spiritismo.

La hija de un ladròn, lungometraggio d’esordio di Belén Funes, è un esempio di cinema sociale molto vicino a quello dei fratelli Dardenne (disponibile dalle 10.00 di venerdì 27/11). La realtà è al centro ma non protagonista in senso neorealista. I luoghi e i problemi sono importanti ma costituiscono lo sfondo, l’ambientazione di una vicenda.

Dall’Ungheria arriva una commedia molto acuta sull’amore al tempo delle donne falsamente emancipate e degli uomini non più compagni: Hab, della talentuosa Nòra Lakos, già autrice di corti pluripremiati, qui al suo primo lungometraggio di fiction (disponibile dalle 10.00 di mercoledì 25/11).

Il film più visionario del Festival appartiene ad una sezione ormai consolidata del festival, Uma casa portuguesa:  A portuguesa, di Rita Azevedo Gomes. Siamo nel Sud Tirolo, vicino a Bressanone, al tempo delle lotte per l’investitura tra Impero e Chiesa, dunque tra X e XI secolo, in un castello su dirupi alpini, mentre il suo signore di nome Von Ketten è in guerra col vicino vescovo di Trento per il controllo di certe terre (disponibile dalle 10.00 di mercoledì 27/11)

E ancora dalla Palestina, i corti sul tema COVID

Sette mini-documentari, quasi messaggi in bottiglia lanciati da un paese molto vicino, ma sempre più dimenticato dai media: Palestina. La Scuola di Cinema Shashat, (Schermi) utilizza i mezzi più leggeri e meno costosi per permettere alle ragazze di questa tormentata terra, nate e cresciute in stato d’assedio o in guerra, di esprimere i propri talenti anche comunicando e scambiando esperienze di cinema che oltrepassano, surfando sul web, confini e muri. I loro film rappresentano l’altra faccia della vita, contrapposta alle immagini imperanti di odio e violenza (disponibili dalle 10.00 di venerdì 27/11).

I film saranno disponibili online su Più Compagnia fino al 30 novembre.

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Festival dei Popoli, 61ª edizione in streaming su ‘Più Compagnia’

🔈Firenze, dal 15 al 22 novembre, si terrà il 61° Festival dei Popoli, il Festival Internazionale del Film Documentario, con 48 film in streaming sulla piattaforma di Più Compagnia in collaborazione con MYmovies.it.

Sarà il rock di Patti Smith ad inaugurare questa edizione del Festival dei Popoli, con prima mondiale il 15 novembre, del documentario Patti in Florence del regista fiorentino Edoardo Zucchetti, si tratta di un racconto sul rapporto speciale tra Patti Smith e la città di Firenze, nato in occasione del leggendario concerto del 10 settembre 1979 allo Stadio Artemio Franchi davanti a 60.000 spettatori. Le rare immagini d’archivio si intervallano con le sequenze che il regista ha girato con la rocker in città, tra performance e improvvisazioni nelle strade, musei, teatri e piazze per un film che diventa una lettera d’amore della musicista nei confronti del capoluogo toscano.

Il programma propone 60 documentari divisi in varie sezioni. Oltre al Concorso Internazionale (18 film tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia) e al Concorso Italiano (7 i titoli, tutti inediti assoluti, un viaggio nell’Italia oggi) presenta la sezione Let the Music Play dedicata ai documentari musicali e un focus sull’ambiente dal titolo Habitat. Tra le novità di quest’anno la sezione Popoli for Kids & Teens, una selezione di documentari rivolti ai giovani che avrà anche una giuria composta da adolescenti tra i 14 e i 17 anni per eleggere il miglior documentario della sezione. E poi Doc Explorer, sezione sperimentale sull’ibridazione dei linguaggi e le nuove frontiere espressive del cinema del reale, e Diamonds Are Forever, dedicata all’archivio storico del festival che consta di 15mila titoli. È dedicato alla formazione e ai talenti emergenti il Doc at Work – Future Campus, realizzato in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, Cinema La Compagnia e Toscana Film Commission: oltre alla selezione di 12 documentari, una serie di webinar per professionisti del settore e giovani produttori in collaborazione con CNA Toscana, volti a immaginare il territorio come un serbatoio importante dei nuovi mestieri e del sapere fare cinema (il programma di questa sezione sarà online sulla piattaforma di Più Compagnia dal 26 al 29 novembre).

La manifestazione – presieduta da Vittorio Iervese e diretta da Alessandro Stellino per la parte artistica e Claudia Maci per l’organizzazione generale – è realizzata con il contributo di MiBACT – Direzione Generale Cinema; Regione Toscana; Fondazione Sistema Toscana; La Compagnia; Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze.

Edoardo Zucchetti Gimmy Tranquillo ha intervistato il direttore artistico Alessandro Stellino e Edoardo Zucchetti regista fiorentino del documentario Patti in Florence:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/11/201106_FESTIVAL-POPOLI-RED-4MIN_STELLINO_ZUCCHETTI.mp3?_=1

INFO: https://www.festivaldeipopoli.org/

‘Lo schermo dell’arte’, in streaming la XIII edizione

🔈Firenze, confermata Ia XIII edizione de ‘Lo schermo dell’arte – festival di cinema e arte contemporanea’ che si svolgerà in streaming on demand sulla piattaforma ‘Piu Compagnia’ in collaborazione con MyMovies.it.

I film de Lo schermo dell’arte, saranno visibili dal 10 al 22 novembre 2020 in abbonamento, in programma più di 40 film tra cinema d’artista, documentari e cortometraggi, e incontri in live streaming.

“In questo anno cosa difficile, Ia proposta dello Schermo dell’arte vuole essere una sorta di promemoria per il futuro. È importante riflettere sull’esperienza di questo presente caotico, incerto, irregolare. E desideriamo farlo presentando in streaming film che riteniamo una scelta della migliore produzione recente e che abbiamo molto amato. Ma vogliamo continuare anche a scambiare idee insieme ad artisti e ad amici curatori con i quali condividiamo un percorso. Confrontarsi e lavorare insieme e questione oggi ancor più essenziale. E lo faremo insieme al nostro pubblico collegato on line dalla sala del Cinema La Compagnia. Perché pur chiuso, il cinema è Ia nostro casa”, ha dichiarato Silvia Lucchesi, direttrice del Festival.

Lo schermo dell’arte organizza inoltre Ia IX edizione del programma di ricerca e residenza “VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images” e Ia mostra “Resisting the Trouble – Moving Images in Times of Crisis” a cura di Leonardo Bigazzi, prodotta con “NAM – Not A Museum”, il programma dell’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi. L’apertura della mostra, originariamente in programma per lunedì 9 novembre, sarà posticipata a causa delle restrizioni imposte dal nuovo DPCM.

Il cinema degli artisti, ancor più che negli anni scorsi, è al centro di questa edizione dello Schermo dell’arte. Il loro sguardo partecipato o critico, il racconto di esperienze personali, la trasfigurazione poetica di storie marginali ed emarginate, la riflessione sull’uso del medium e della tecnologia rappresentano possibili vie di lettura della realtà che ci circonda.

Tra gli artisti internazionali che presenteranno i loro film in anteprima italiana, la greca Janis Rafa, presente con due opere, la palestinese Emily Jacir, la vietnamita Thao Nguyen
Phan, gli israeliani Omer Fast e Dani Gal, il tedesco Rudolf Herz, il taiwanese Musquiqui Chihying, l’americano John Menik.

Il Festival inoltre dedica una speciale attenzione alla produzione italiana con le opere di Riccardo Benassi, Anna Franceschini e Flatform.

Lo schermo dell'arteGimmy Tranquillo ha intervistato Silvia Lucchesi, direttrice del Festival e Leonardo Bigazzi curatore della mostra ‘Resisting the Trouble – Moving Images in Times of Crisis’:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/11/201104_00_LO-SCHERMO-DELLARTE_4M_LUCCHESI-BIGAZZI.mp3?_=2

Programma: http://www.schermodellarte.org/festival-2020/

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