Chianti Lovers Americas Tour, l’iniziativa ha fatto tappa a Miami

Firenze, prosegue il Chianti Lovers Americas Tour, il viaggio promozionale organizzato dal Consorzio Vino Chianti per portare la denominazione alla conquista dell’America.

L’iniziativa ha fatto tappa a Miami, la città a stelle e strisce che ospita la più ricca comunità di italiani di tutti gli Usa. Qui, un gruppo di aziende aderenti al Consorzio, ha dato vita a un workshop nel quale hanno trovato spazio sessioni B2b e focus speciali.Protagonista il Chianti Superiore, presentato e degustato in forma verticale dal wine educator Lyn Farmer.

“La piazza di Miami è indubbiamente tra le più brillanti e dinamiche della scena statunitense del vino – sottolinea in una nota il presidente del consorzio Giovanni Busi -. C’è sia sia un trend promettente che un ‘melting pot’ a timbro ispanico e italiano, che aiuta molto i nostri prodotti ad essere apprezzati e condivisi. Siamo convinti che questa tappa del Chianti Lovers Americas Tour ci darà grandissime soddisfazioni in termini di qualità e quantità dei contatti”.

Il tour arriverà poi, il 9 novembre, a Città del Messico per la tappa di chiusura, con un focus sulle Riserve attraverso una degustazione orizzontale dell’annata 2019 con gli specialisti Georgina Estrada, vice presidente dell’associazione messicana sommelier, e Luis Morones, direttore settore vino del Gruppo Presidente, che annovera uno dei caveau di vino più importanti al mondo.

Cantina Antinori: primo posto nella World’s best vineyards 2022

La Cantina Antinori si è classificata al primo posto della World’s best vineyards 2022. La classifica delle migliori eccellenze dell’enoturismo mondiale.

“Mi congratulo per questo riconoscimento prestigioso che mostra la capacità dei nostri imprenditori vinicoli di coniugare i loro prodotti e la loro presenza nel territorio del Chianti in un modo originale e creativo”. Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani commenta l’attribuzione alla Cantina Antinori del primo posto della World’s best vineyards 2022.

“La Cantina Antinori – aggiunge in una nota – è stata valutata da una giuria di esperti di tutto il mondo come un luogo da visitare almeno una volta nella vita. Non ci può essere complimento migliore per uno spazio che non solo racchiude prodotti di eccellenza, ma diventa esso stesso di eccellenza. E allora complimenti alla Marchesi Antinori per aver voluto questo spazio, e un grazie speciale all’architetto Marco Casamonti che ha ideato una cantina che offre così grandi suggestioni”.

Per la vicepresidente della Regione e assessore all’agricoltura, Stefania Saccardi, “la parola Antinori accompagna vini di qualità straordinaria, ma questo premio dimostra che la qualità deve accompagnare ogni aspetto della produzione: la cantina oggi è un elemento decisivo per ciò che ospita, per ciò che esprime, attraverso le sue forme, e anche per come si colloca nel contesto rurale. La Cantina Antinori è una sintesi perfetta di tutto questo”.

Per l’architetto Marco Casamonti,ideatore del progetto della cantina, “questo importantissimo premio ci riempie di soddisfazione. È un riconoscimento prima di tutto per la committenza, la famiglia Antinori, che ha creduto in un così ambizioso e innovativo progetto, ma anche per l’immagine del nostro Paese nel mondo e per tutto il design italiano”.

Altro elogio è giunto anche dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. “La cantina più bella del mondo? È in Toscana – sottolinea -.Complimenti a Cantina Antinori nel Chianti Classico” che “unisce la bellezza, la sostenibilità ambientale e l’eccellenza nella produzione. Il Chianti Classico è uno degli ambasciatori della Toscana nel mondo”.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella invece ha preferito esprimersi con un commento su Twitter. Nel tweet si legge: “Noi lo sapevamo già, ora lo sanno tutti! La Cantina Antinori, progettata da Marco Casamonti, è la migliore al mondo tra le eccellenze dell’enoturismo. Al primo posto nella classifica World’s Best Vineyards 2022. Complimenti alla famiglia Antinori, ambiziosa e innovativa”.

Chianti, 9mila firme contro ambulanze senza medico

San Casciano in Val Di Pesa, in provincia di Firenze, sindaci, associazioni e cittadini del Chianti uniti contro i tagli stabiliti dalla Asl Toscana centro.

L’intento dell’iniziativa dei cittadini e sindaci del Chianti per protestare contro “la riduzione temporanea dei servizi di emergenza/urgenza nel territorio ed in particolare contro, l’eliminazione del medico a bordo del 118”, con il ricorso a due ambulanze infermieristiche e una medicalizzata, e “del progressivo impoverimento del punto di primo soccorso e del servizio di guardia medica, soprattutto notturna”.

Sono oltre 9mila le firme, raccolte, nell’ambito della petizione #riVogliamoilmedico118, dalle associazioni di volontariato e dai cittadini, consegnate ai sindaci di San Casciano, Greve e Barberino Tavarnelle Roberto Ciappi, Paolo Sottani e David Baroncelli.

L’iniziativa, spiega una nota, condivisa dalla comunità e dai rappresentanti istituzionali, è stata organizzata con l’obiettivo di richiedere formalmente alla Asl e alla Regione Toscana di mantenere la figura professionale del medico a bordo del 118 ed instaurare nuovi servizi sul territorio.

“Consideriamo inaccettabile – affermano i firmatari – la scelta della Asl di penalizzare il nostro territorio mettendo in atto un taglio così essenziale, necessario a garantire qualità al servizio di emergenza e tutelare la salute delle comunità. Non comprendiamo neanche il metodo e la scarsa chiarezza, ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione formale che illustri i contenuti e gli obiettivi del piano di riorganizzazione del servizio di cui a nostro avviso manca una visione complessiva, ci siamo trovati ad affrontare il processo di demedicalizzazione del 118 nei nostri territori, senza conoscere le effettive ragioni di tale scelta”.

Oltre alla petizione per dire no al taglio del medico a bordo dell’ambulanza, la voce dei cittadini si è espressa nel Chianti con un documento parallelo, sottoscritto da oltre mille persone, che chiede ai sindaci di farsi promotori presso l’ente regionale e la Società della salute di costituire sul territorio una Casa della Salute, in grado di garantire

Sindaci del Chianti: “Ci tolgono medici da ambulanze 118”

Barberino Tavarnelle, in provincia di Firenze, protesta dei sindaci del Chianti fiorentino – Greve, San Casciano e Barberino Tavarnelle – contro il taglio del medico a bordo delle ambulanze del 118.

“Il territorio del Chianti, dove vivono e risiedono circa 50.000 persone – evidenziano in un appello i sindaci del Chianti, David Baroncelli, Paolo Sottani e Roberto Ciappi – non può minimamente pensare di rinunciare ad un servizio fondamentale come quello del medico a bordo sostituendo questa figura con la professionalità dell’infermiere”, “questo ridimensionamento è intollerabile a fronte di un territorio in cui crescono i bisogni e parallelamente la necessità di maggiori investimenti dal punto di vista sanitario”.

“Non possiamo neanche trascurare l’aspetto logistico – sottolineano – ricordiamo che i nostri comuni presentano aree decentrate, situate in campagna, molto distanti dalle città e dai presidi ospedalieri” dove è decisivo, anche in termini di sopravvivenza del paziente o limitazione dei danni, raggiungere rapidamente il punto da cui proviene la richiesta di un’emergenza sanitaria ‘tempodipendente’, come infarti, ictus, emorragie, incidenti stradali o sul lavoro con gravi conseguenze.

Nel loro “no deciso”, i sindaci del Chianti, territorio privo di un ospedale, sottolineano che “i nostri comuni – aggiungono – sono i più periferici e con distanze rilevanti dagli ospedali” pertanto “il medico a bordo è essenziale”, “per comprendere l’importanza del medico a bordo del 118 è fondamentale riflettere sulle chances di sopravvivenza dei pazienti che queste figure riescono a garantire”.

“Il team del 118 – rimarcano – può funzionare bene se prevede la presenza di un medico, non si può affidare la gestione dell’emergenza ai soli autisti e infermieri”. I sindaci fanno un appello chiedendo che “si mantenga e si potenzi l’assistenza territoriale del 118, facendo tesoro di esperienze di buona sanità legata al servizio di emergenza di cui il territorio non può fare a meno”, “siamo convinti che la Usl, che ancora non ci ha contattati, prima di prendere decisioni su un tema così complesso e di fondamentale importanza per i nostri territori – chiosano – si debba confrontare con i sindaci e siamo fiduciosi che il dialogo potrà realizzarsi quanto prima, considerati anche i protocolli sottoscritti negli anni precedenti”.

Sindaci del Chianti, esasperati attaccano Autostrade e Anas

Firenze, esasperati “dal caos e dal traffico impazzito che infuocano le strade dei comuni di San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti, Impruneta e Barberino Tavarnelle”, i sindaci di questi Comuni del Chianti fiorentino tornano ad attaccare Autostrade per l’Italia e Anas.

“Totalmente indifferenti alle problematiche esplose a catena nei giorni scorsi – denunciano i sindaci riferendosi alle due società di gestione della rete viaria – determinate da scelte prive di senso”, a causa della chiusura, per lavori, dello svincolo dell’A1 Firenze Impruneta e dei tanti cantieri “che assediano l’Autopalio”, come quello previsto da domani per la riqualificazione dei viadotti Docciola e Falciani, nel tratto tra Impruneta e San Casciano.

“Siamo vicini al collasso, Autostrade intervenga” affermano i primi cittadini aggiungendo: “Non resteremo a guardare mentre il percorso di ripartenza del nostro territorio rischia di morire sul nascere”. “Contesteremo e denunceremo la grave situazione che sta paralizzando le nostre comunità, pendolari, famiglie e operatori economici, senza alternativa alcuna, finché non verremo ascoltati dagli enti competenti, Autostrade per l’Italia e Anas” spiegano in una nota i sindaci la cui posizione si è inasprita dopo il sopralluogo effettuato insieme poche ore fa lungo l’Autopalio e all’uscita dello svincolo autostradale Firenze Impruneta, chiuso dallo scorso 26 giugno.

“Questa mattina abbiamo assistito in diretta persino ad un incidente, per fortuna senza gravi conseguenze” complice “il traffico intensissimo nell’area dello svincolo: il problema non solo è reale, visibile sotto gli occhi di tutti, ma sta lievitando ogni giorno generando una sequenza incontrollabile di ripercussioni che aggravano e appesantiscono il transito veicolare, soprattutto in corrispondenza del fine settimana con le uscite fuori porta e il flusso automobilistico diretto verso il mare”.

Riguardo ai lavori sull’A1, “siamo favorevolissimi agli interventi strutturali, che si rendono necessari per la messa in sicurezza delle nostre viabilità” ma “non è questo il modo di operare”: “Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione sulla chiusura dell’A1, se non la sera prima, non siamo mai stati coinvolti nella programmazione della riapertura dei cantieri, non conoscevamo nulla delle intenzioni di Autostrade e non abbiamo potuto informare i cittadini”.

“Ci ritroviamo oggi a pagare inermi le conseguenze di una scelta che riteniamo miope e deleteria. E visto che Autostrade ignora e mostra indifferenza rispetto ciò che accade nel nostro territorio noi al contrario preferiamo la linea della trasparenza e dell’informazione diretta”.

Incidenti lavoro: muore travolto dal trattore a Greve in Chianti

E’ il secondo incidente mortale del genere nel giro di pochi giorni in Chianti: sabato scorso un 59enne ha perso la vita travolto da un trattore in località Uzzano

Un operaio di 24 anni è morto schiacciato da un trattore mentre stava lavorando in un’azienda agricola a Panzano, nel comune di Greve in Chianti (Firenze). Lo riferiscono i carabinieri. Il mezzo si è ribaltato mentre il giovane stava lavorando in un uliveto in pendenza. E’ il secondo incidente mortale del genere nel giro di pochi giorni in Chianti: sabato scorso un 59enne ha perso la vita travolto da un trattore in località Uzzano, sempre nel territorio di Greve in Chianti.

Secondo quanto emerso dalle prime verifiche dei carabinieri, il 24enne, originario di Roma, lavorava nelle ditta agricola della zio, dove era stato regolarmente assunto. Al momento dell’incidente stava operando in una zona scoscesa. Quando il trattore si è ribaltato è rimasto schiacciato ed è morto sul colpo per le gravi ferite riportate. Il trattore è stato sequestrato. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria, che nelle prossime ore deciderà se disporre l’autopsia.

Dai sindacati la richiesta compatta per rimettere la sicurezza sul lavoro al centro del dibattito pubblico. “Ancora un altro, ennesimo, tragico incidente sul lavoro. A farne le spese un operaio di 24 anni che si è ribaltato con un trattore a Panzano, Greve in Chianti. Sabato scorso un altro incidente sul lavoro simile sempre nel Chianti fiorentino, vittima un 59enne travolto da un trattore a Uzzano. Sono numeri intollerabili per un Paese civile. È inaccettabile morire sul lavoro, la dignità e il rispetto della vita umana sono valori non negoziabili su cui serve un impegno netto e immediato”. Così il segretario generale Uil Toscana Annalisa Nocentini in merito all’incidente avvenuto oggi in Chianti. “La Uil da mesi sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione, #ZeroMortiSulLavoro, affinché il tema della sicurezza sia rimesso al centro del dibattito pubblico – aggiunge in una nota -. Servono controlli più intensi, con personale qualificato e in numero adeguato. Le aziende e gli imprenditori devono impegnarsi su questo fronte, così come la politica e le istituzioni. Il sindacati è pronto a fare la sua parte. E’ il momento di fare scelte concrete e importanti in questa direzione. Basta temporeggiare. Basta morti sul lavoro”.

“Altri due morti sul lavoro in Toscana. Alla fine di aprile – ultimi dati ufficiali ad oggi disponibili – erano già stati 19, quattro in più che nello stesso periodo del 2020, ma a maggio e giugno altri ce ne sono stati oltre a questi ultimi. Una strage, va fermata. Tutti lo dicono, si passi dalle parole ai fatti, si investa in sicurezza, in formazione degli operatori, si aumentino i controlli, non mancano leggi, vanno fatte rispettare”. Così Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana. “Nel caso specifico – aggiunge in una nota -, nei campi delle nostre splendide colline, si renda cogente il dovere operare con trattori sicuri, con archi di protezione montati e relative cinture di sicurezza ventrali”. Per Laura Scalia, responsabile Cgil zona Chianti, e Elena Aiazzi, segreteria Cgil Firenze, “attendiamo che gli enti preposti facciano le opportune indagini per mettere in luce le responsabilità su questi infortuni mortali, ribadendo fortemente che non è accettabile morire sul lavoro. Nelle prossime settimane attiveremo iniziative sul territorio che avranno a tema la salute e la sicurezza sul lavoro, per ribadire che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono una priorità”.

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