Covad19, saltano le fiere del vino in Cina a causa del coronavirus

Firenze, il presidente del consorzio vino Chianti, Giovanni Busi, parlando con i giornalisti in occasione di ‘Chianti Lovers’, anteprima delle nuove annate di vino realizzata insieme al consorzio del Morellino di Scansano, ha fatto sapere della cancellazione, a causa dell’epidemia causata dal virus Covad19, di alcune importanti manifestazioni fieristiche vinicole che si dovevano tenere in Cina.

“La fiera del vino di Chengdu è già stato comunicato ufficialmente che è saltata a causa dell’allarme per il virus Covad19 – ha detto il presidente Busi – e al momento non è stata data una nuova data. Gli organizzatori parlano di giugno o luglio ma sarà necessario vedere la situazione, anche per quanto riguarda le altre fiere in Cina. Ieri è arrivata la notizia che anche il Vinexpo di Hong Kong, che si sarebbe dovuto tenere a maggio, è saltato”.

“C’è poi Interwine a Canton – ha aggiunto poi Busi – che fino alla scorsa settimana davano ancora per realizzabile ma qui dobbiamo vivere giorno per giorno. L’importante è capire quando arriverà il picco dell’infezione. A quel punto anche se la situazione dell’epidemia è stata lenta a salire è prevedibile una veloce ripresa del Paese”

Queste sono senza dubbio brutte notizie per i produttori di vino toscano che contavano sul mercato cinese per una forte espansione dell’export: “Noi investiamo in Cina circa il 40/50% dei fondi che mettiamo a disposizione per la promozione internazionale, una cifra pari a circa 700.000 euro – aveva detto Busi soltanto nel novembre scorso – specifica Busi – Crediamo nella Cina perché si tratta di un Paese non solo enorme, ma con potenzialità di sviluppo interessanti, in cui appaiono sempre più importanti e decisivi i temi della qualità della vita”.

“E fra questi si impone anche la qualità dei prodotti, un terreno su cui possiamo competere – specifica il presidente Busi – Abbiamo dalla nostra una storia di tradizione e professionalità con pochi eguali: ogni bottiglia di Chianti che esce dalle cantine delle nostre aziende è stata creata seguendo rigide regole di produzione e vendita. Abbiamo dimostrato coi fatti ai nostri interlocutori cinesi che noi rispettiamo il consumatore e quindi il mercato ci rispetta e ci apprezza”.

Carta antifascista del Chianti fiorentino, niente sedi comunali

Cinque Comuni del Chianti fiorentino prendono l’impegno a non concedere sedi comunali per lo svolgimento di eventi che si legano alle vicende e alla dimensione fascista, e chiederanno alle prefetture di agire in modo analogo: è uno dei punti della Carta antifascista sottoscritta dai Comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, Impruneta e San Casciano Val di Pesa (Firenze), da Cgil, Cisl e Uil del Chianti e dalle sezioni Anpi di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Impruneta, Mercatale.

Obiettivo della Carta è contrastare la discriminazione sociale, economica, di razza, di genere, promuovendo forme di mobilitazione contro la violenza sulle donne, le molestie e le violenze in ambito lavorativo.

Gli uffici comunali saranno dotati di una copia della Costituzione perché sia resa visibile; i sindaci agiranno per destinare i beni confiscati alla mafia a finalità di carattere sociale, e si attiveranno per organizzare nelle scuole percorsi educativi e incontri col supporto di testimoni diretti, studiosi ed esperti del secondo conflitto mondiale.

Sindacati e Anpi diffonderanno a loro volta i contenuti e i principi della Costituzione nei luoghi di lavoro, nelle attività produttive, e presso le scuole del territorio.

Toscana, Autorità idrica: sprecata acqua potabile per piscine

Secondo quanto risulta dai dati dell’Autorità Idrica Toscana, che ha effettuato i controlli in collaborazione con vari comandi di polizia municipale nel periodo luglio-agosto, oltre la metà delle piscine in Toscana su cui si sono effettuati controlli sono state riempite con spreco di acqua potabile dell’acquedotto.

È stato il primo anno dove i controlli sui riempimenti delle piscine sono stati effettuati secondo un programma pianificato da Ait su 30 comuni di zone valutate con scarsa disponibilità di risorsa idrica cioè Lunigiana, Isola d’Elba, Chianti Fiorentino, Chianti Senese, Alta Val di Cecina; aree che di solito, nel periodo estivo, soffrono di carenza di acqua potabile.

Se per riempire le piscine (invece di utilizzare l’acqua che deve essere chiesta al gestore di zona del servizio idrico) viene usata la stessa acqua che va al rubinetto, il deficit di risorsa idrica aumenta, a discapito degli usi idrici basilari: per questo Ait ha chiesto alle varie Polizie Municipali l’attivazione di controlli a campione, indicando loro le strutture ricettive individuate direttamente dall’ Autorità idrica e chiedendo, sempre ai vari comandi dei vigili urbani, di effettuare, secondo loro scelte, i controlli a campione sulle abitazioni private.

Si sono dunque effettuati 65 controlli, di cui 59 presso strutture ricettive (hotel, agriturismi, ecc.) e sei presso abitazioni. Di 65 controlli è stato accertato che 34 utenze (cioè il 52%) hanno utilizzato illecitamente l’acqua dell’acquedotto pubblico per il riempimento delle piscine; durante i controlli estivi sono stati riscontrati anche 28 casi di utilizzo di acqua proveniente da pozzi privati o da sorgente, per i quali si è verificato se c’è la concessione, 13 casi di mancato svuotamento annuale delle vasche che producono condizioni igieniche non a norma, e in tre casi addirittura la mancata tenuta di autocontrollo degli impianti di depurazione delle piscine stesse.

Attualmente, presso l’Autorità idrica, sono pervenuti 21 verbali di contestazione di illeciti (due in Alta Val di Cecina, sette all’Elba, cinque in Lunigiana, sette nel Chianti Senese).

Vino in polvere e Chianti ai mirtilli: la truffa colossale del web

C’è il Chianti in polvere e c’è al mirtillo rosso: la creatività dei truffatori sul web non conosce limiti, un frode colossale e continuativa ai danni del Consorzio Vino Chianti che si è affidato ad un’agenzia specializzata di “cacciatori” per scovare le minacce che arrivano dalla rete e neutralizzarle. Busi (Consorzio Vino Chianti): “Dopo due anni di lavoro le frodi sono in netto calo, ma non basta”.

Nei primi nove mesi del 2019 i cacciatori di Griffeshield, azienda specializzata in nuove tecnologie informatiche a supporto delle medie e grandi aziende internazionali, hanno individuato oltre 15.600 minacce e ne hanno rimosse 10.700: per la gran parte si tratta di violazioni del marchio Chianti, vendita di vini Chianti contraffatti e vendita di etichette Chianti contraffatte.

La forma principale di frode è rappresentata dai cosiddetti ‘wine kit’, ovvero preparati chimici in polvere per fare il vino in casa al costo di un euro a bottiglia: ne sono state individuate e rimosse ben 6.000. Seguono oltre 3.000 casi di concorrenza sleale, cioè di Chianti falso spacciato per vero, e poco meno di 2.000 violazioni del marchio commesse attraverso la commercializzazione di etichette contraffatte. La principale piazza di frode sono siti web dedicati, come Italian Chianti style, Original Chianti, Vintners Reserve Chianti e World Vineyard Italian Chianti, seguiti dai principali marketplaces, come e-Bay e Amazon.

Alla fine del terzo trimestre 2019 Griffeshield ha rilevato e rimosso 4.852 nuove violazioni, segno del fatto che l’attività di  monitoraggio non può essere mai interrotta, perché i truffatori si muovono velocemente spostandosi da una parte all’altra del web quando vengono scovati. I risultati dell’attività avviata all’inizio del 2018 sono però molto positivi: con un totale di minacce potenziali rilevate nel primo semestre 2018 pari a 71.891, dopo quasi due anni di operatività la situazione di presenta nettamente migliorata, con un totale di violazioni rilevate online pari a 15.638.

“Nel 2019 le violazioni individuate sono state un terzo rispetto all’anno precedente. Un netto calo, segno che il lavoro funziona – commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi -. Ma è un dato che non ci permette di rilassarci: il lavoro di tutela del nostro brand e delle nostre aziende deve continuare in modo serrato e determinato perché i danni che queste truffe provocano sono milionari”.

La piazza peggiore sono gli Stati Uniti, perché da qui provengono i frodatori più difficili da disinnescare: il tasso di successo delle attività di “enforcement” (ovvero la pressione per rimuovere i prodotti sleali) è pari soltanto al 78% a causa della scarsa volontà di collaborare. Male anche nel Regno Unito, mercato principale dei wine kit, dove i truffatori tendono a scaricare la responsabilità sui fornitori e il tasso di successo delle richieste di rimozione si ferma al 91%. Paradossalmente il tasso di successo è pieno (100%) in Cina, dove tutte le operazioni di invito all’interruzione dei comportamenti scorretti vanno a buon fine.

“E’ uno sforzo enorme – conclude Giovanni Busi –  che ci permette di eliminare la stragrande maggioranza delle violazioni e frodi che danneggiano il marchio Chianti nel mondo. Queste azioni hanno lo scopo di aumentare la pressione e quindi il rischio di incorrere in cause legali,  educando la rete di vendita online a rispettare il marchio Chianti e soprattutto i diritti dei produttori dell’autentico vino Chianti”.

Vino: Chianti Classico, si preannuncia un 2019 ‘stellare’

“Anche se è ancora presto per i giudizi finali, tutto fa auspicare un’altra annata ‘stellare’ per il Chianti Classico Gallo Nero”. E’ quanto si spiega dal Consorzio Vino Chianti Classico con riferimento alle vendemmia 2019.

“In cantina in questi giorni vengono portate uve perfettamente sane e a livello di quantità prodotte si è in linea con il 2018”. In particolare, si spiega dal Consorzio Vino Chianti Classico, le piogge primaverili “hanno permesso la creazione di importanti riserve idriche, adatte a affrontare un’estate moderatamente calda e caratterizzata da ridotte precipitazioni”.

Il clima mediamente più rigido e umido nella prima metà dell’anno “ha lievemente ritardato il ciclo vegetativo della vite rispetto agli ultimi anni, con un cadenzarsi dei tempi che ricorda le grandi annate degli anni ’80. A un’estate calda ma regolare, senza particolari picchi di calore o abbondanti precipitazioni, è seguito un settembre caratterizzato da bel tempo e grandi escursioni termiche, che hanno permesso la perfetta maturazione fenolica delle uve”.

Intanto, dal Consorzio si sottolineano “i riconoscimenti più alti della critica, dal numero record di Tre Bicchieri assegnato dal Gambero Rosso ai punteggi stellari dei critici come Antonio Galloni, Monica Larner e James Suckling” arrivati per l’annata 2016, “trecentesima vendemmia dal primo ufficiale riconoscimento come zona di produzione di origine” del Chianti classico.

L’Eroica, 8mila ciclisti sulle strade bianche del Senese

Saranno circa 8mila, provenienti da circa 60 Paesi, domenica mattina a partire da Gaiole in Chianti per la 23/a edizione de L’Eroica, kermesse che dà appuntamento la prima domenica di ottobre a collezionisti e appassionati di ciclismo.

Parteciperanno a L’Eroica un fiume di ciclisti che, partendo da Gaiole in Chianti, precisa una nota, – i più temerari anche alle 4.30 del mattino – si dividerà presto nei cinque percorsi messi a disposizione dell’organizzazione per offrire le cartoline più belle della provincia di Siena, dal Chianti alla Val d’Orcia.

Oggi a Gaiole si montano i banchetti con le maglie, i pezzi di ricambio, le biciclette eroiche, i libri, le foto del ciclismo senza tempo. Veri e propri piccoli tesori, frutto della passione di tanti collezionisti in arrivo da tutto il mondo.

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