Aperto tavolo crisi in Regione per Manifattura Casentino

La Regione Toscana prende in carico la vicenda della Manifattura del Casentino, al centro dell’attenzione generale sia per le sorti dei lavoratori attualmente coinvolti nella procedura di licenziamento collettivo (sono 18), sia per garantire la continuità produttiva del panno del Casentino, vera eccellenza mondiale nell’ambito del comparto tessuto e abbigliamento.

Al tavolo di questa mattina, convocato dal consigliere del presidente per lavoro e crisi aziendali assistito da Arti e unità di crisi lavoro, sono intervenuti i rappresentanti
aziendali di Manifattura del Casentino, il curatore fallimentare di Manifattura casentinese e i liquidatori del Lanificio di Soci, attualmente in liquidazione coatta amministrativa. Erano
presenti Cgil aretina e i rappresentanti sindacali di categoria. Per le istituzioni locali è intervenuto il vicesindaco di Bibbiena.

Per il consigliere del presidente Giani, Valerio Fabiani, è da registrare la disponibilità di tutti gli intervenuti a lavorare per una soluzione di continuità produttiva, alla luce del fatto che l’indotto coinvolge circa 100 famiglie del territorio e che la la fabbrica è una ‘fabbrica-comunità’, perché tutto il territorio è coinvolto nella filiera del prodotto. La Regione ha chiesto di sospendere la procedura di licenziamento collettivo. Questa mattina è stato condiviso il percorso per individuare una soluzione alla crisi: a breve le prime tappe.

CGIL: In Toscana crescono i risparmi ma non gli investimenti

Quiriconi (Fisac Cgil): “Così è difficile immaginare un rilancio dell’economia. La preoccupazione che nei prossimi mesi i tassi schizzino verso l’alto è alta. La campagna elettorale dia risposte a questi temi”

Prosegue la crescita delle masse di deposito su conti correnti, pronti conto termine e certificati di deposito (in Toscana + 6,36% complessivo, + 5% le famiglie), con un dato leggermente superiore in Toscana rispetto alla media nazionale e un valore assoluto sopra i 109 miliardi.I tassi di interesse riconosciuti dalle banche alle famiglie correntiste sono irrisori (in media lo 0,31%).  Secondo i dati di Bankitalia e di Abi elaborati dalla Fisac CGIL, l’analisi dell’erogazione del credito, del risparmio e dei tassi di interesse mostra una tenuta del sistema paese nel periodo giugno 2021 – giugno 2022 con segnali di preoccupazione per i prossimi mesi.

“Nella nostra regione sembra tenere la dimensione degli impieghi e del sostegno al sistema delle imprese; ne beneficia soprattutto l’industria con +8% sull’anno precedente, stabili i servizi e ancora in calo le costruzioni di circa un punto e mezzo. Per questo settore si prospettano ulteriori difficoltà per le non risolte vicende legate al “110%”2 dice la CGIL.

Crescono anche i prestiti alle famiglie di 5 punti, in linea con la media nazionale. Continuano a rimanere bassi i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento pari al 2,18% (prima della crisi del 2007 eravamo al 6,18%), ma si sale in un mese per le imprese dall’1,20 al 1,49 e per le famiglie da 1,92% al 2,05%. Siamo ad oltre +6%.  La preoccupazione che nei prossimi mesi i tassi schizzino verso l’alto in relazione a inflazione, situazione internazionale e ogni altro fattore esogeno è alta.

Secondo Daniele Quiriconi, segretario generale della FISAC CGIL Toscana, “da questi elementi si possono trarre alcune indicazioni: l’aumento del risparmio delle famiglie continua in relazione alle incertezze per il futuro, ma la crescita quasi doppia delle immobilizzazioni finanziarie delle imprese evidenzia un perdurare del blocco degli investimenti nonostante le enormi masse di liquidità con garanzie pubbliche riversate dal 2020 su di esse. Appare difficile in questo contesto macroeconomico immaginare un rilancio dell’economia con ricadute importanti sull’occupazione di qualità in una regione come la Toscana per le sue specifiche caratteristiche di impresa. Anche sulle risposte da dare a questi temi dovrebbe incentrarsi la prossima campagna elettorale”.

Lavoro, Toscana: Regione e Sindacati firmano accordo per sicurezza

Nel protocollo misure per accrescere le tutele dei lavoratori, potenziare la rete regionale dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (rls) e istituire un apposito tavolo tecnico da convocare periodicamente per garantire il coordinamento delle attività.

Il protocollo d’intesa  sottoscritto oggi, 3 agosto, tra Regione Toscana, le organizzazioni sindacali regionali Cgil, Cisl, Uil e le tre Asl toscane (Centro, Nord Ovest, Sud Est).dalle parti è finalizzato primariamente a potenziare ancora di più il progetto “Rete regionale rls”, attivo in Toscana da diversi anni, con l’obiettivo di accrescere la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza alle politiche regionali di prevenzione da infortuni e malattie professionali e quindi per il miglioramento della capacità comunicativa e la presa di coscienza dei lavoratori in modo tale che gli stessi siano in grado di partecipare attivamente alle dinamiche aziendali e acquisiscano maggiore consapevolezza dei propri diritti e doveri in questo ambito.

Per potenziare la Rete regionale rls il nuovo protocollo prevede di ampliare il più possibile il numero degli iscritti, con il supporto delle organizzazioni sindacali, individuando congiuntamente anche le strategie formative/informative più efficaci.

Per il raggiungimento di questi obiettivi, l’accordo prevede di: promuovere e realizzare iniziative formative, informative e di aggiornamento a sostegno del ruolo dei Rls; sostenere e favorire l’aggiornamento della pagina web dedicata sul portale della Regione Toscana; coordinare la programmazione delle attività oggetto del protocollo grazie alla nascita di un tavolo tecnico che verrà convocato periodicamente.

Il presidente della Regione Toscana si è detto soddisfatto dell’accordo che va a rafforzare la già collaudata e pluriennale collaborazione con le organizzazioni sindacali, contando sul loro massimo apporto anche nel promuovere i contenuti dell’intesa tra i propri iscritti e la loro adesione alla Rete regionale dei Rls, così come si è detto soddisfatto dell’attivazione per la prima volta di uno specifico tavolo tecnico di confronto e monitoraggio di tutte le attività che saranno condivise e realizzate.

Per l’assessore regionale al diritto alla salute il nuovo protocollo d’intesa darà un forte contributo al potenziamento delle azioni, che la Regione Toscana ha promosso in questi anni a tutela della sicurezza dei lavoratori. La sigla dell’accordo è un ulteriore passo avanti per intervenire collegialmente negli ambienti di lavoro a salvaguardia del benessere psico-fisico e della stessa vita dei lavoratori.

Per Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana, la pandemia ha dimostrato ancora una volta come i Rls abbiano un ruolo decisivo nella tutela della salute di lavoratori e lavoratrici. Questa intesa, che fa perno sul fondamentale concetto della prevenzione, vuole infatti rafforzare la loro attività promuovendo percorsi di formazione e informazione, all’interno di una precisa programmazione. “Si tratta di un passo avanti nella battaglia per la sicurezza sul lavoro e monitoreremo sull’applicazione, sottolinea Angelini, che ritiene che si vada “nella direzione giusta, pur sapendo che c’è ancora molto da fare per migliorare la sicurezza sul lavoro, che deve essere una priorità per tutti e soprattutto deve essere considerata non un costo, ma un investimento. Siamo stanchi di dover fare il bollettino di morti e feriti sul lavoro, è inaccettabile”.

Per Roberto Pistonina, segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, “la sicurezza è una questione di carattere culturale, oltre che di applicazione corretta delle norme. Questo protocollo mette in parallelo la responsabilità di chi sui posti di lavoro e sul territorio deve porre in atto la sicurezza: in questo senso è importante l’impegno della Regione a fornire strumenti di supporto per formazione, informazione, divulgazione e confronto, affinché questa sinergia produca il maggior effetto possibile contro una piaga gravissima, che è quella degli infortuni e delle morti sul lavoro”.

“Il protocollo è un passo importante per promuovere la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori in Toscana – aggiunge Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana -. Potenziare la rete dei rls in Toscana con l’istituzione di tavoli permanenti dove condividere idee e conoscenze tra tutti gli attori in gioco è un tassello fondamentale. E’, infatti, necessario il coinvolgimento di tutti – sindacati, parti datoriali, istituzioni – perché nessuno può chiamarsi fuori quando si tratta di alzare il livello della sicurezza del mondo del lavoro. Un’azione concreta che, naturalmente, ci vedrà in prima linea per dare impulso alla prevenzione e alla promozione della cultura della sicurezza”, conclude Fantappiè.

NELL’AUDIO l’assessore alla sanità della Regione Toscana, Simone Bezzini

Firenze: un week end da Codice Rosso. CGIL: nei cantieri violate norme anti-caldo

Secondo il bollettino, la temperatura a Firenze sarà rispettivamente di 25 e 26 gradi alle 8 del mattino, e di 37 e 36 gradi alle 14. La temperatura massima percepita sarà di 38 gradi in entrambe le giornate.

“Serono più controlli nei cantieri, perché serve più rispetto per chi ci lavora” lo chiede Marco Carletti, segretario generale della Fillea Cgil di Firenze, che denuncia come “Con 40 gradi, manca il rispetto delle maestranze impegnate nei cantieri: in quasi nessun cantiere o opificio sono rispettate le regole dettate dalle linee guida della Regione Toscana”.

La denuncia arriva a ridosso di un week end che si annuncia  ancora nel segno del caldo torrido.  Il nuovo bollettino elaborato dal Dipartimento di epidemiologia Ssr Regione Lazio ha infatti emesso un Codice rosso per il caldo a Firenze previsto anche per sabato 23 e domenica 24 luglio.

Secondo Carletti, si legge in una nota, “non siamo a conoscenza di interventi degli ispettori delle Asl o dell’Ispettorato territoriale del lavoro in queste occasioni. Idem per Inail e Inps. Non è solo il calore a far male, è anche l’immobilismo. Sino ad ora ancora non è morto nessuno a Firenze per le patologie da calore durante il lavoro, a differenza di quanto successo altrove. Speriamo che non accada mai”. Nei cantieri, dice il segretario della Fillea, “non troviamo mai sistemi di ombreggiatura o stazioni di idratazione con sali minerali”, e inoltre “incontriamo operai a dorso nudo e a capo scoperto, perché non forniti di idonei copricapo e indumenti opportuni. Non conosciamo cantieri che si siano fermati essendoci una temperatura superiore ai 35 gradi facendo ricorso alla cassa integrazione, come previsto dalle norme”.

Tornando al week end prossimo, la temperatura a Firenze  sarà rispettivamente di 25 e 26 gradi alle 8 del mattino, e di 37 e 36 gradi alle 14. La temperatura massima percepita sarà di 38 gradi in entrambe le giornate. Il Comune di Firenze ha reso noto, inoltre, che a causa del caldo è stata superata la soglia massima di concentrazione di ozono nell’atmosfera, che ieri ha raggiunto un valore 187 microgrammi per metro cubo d’aria, sopra la soglia di legge fissata a 180. “Si invitano i cittadini – afferma Palazzo Vecchio – a evitare attività ricreative con esercizio fisico intenso all’aperto nelle ore più calde della giornata e, nei lavori all’aperto, di concentrare nella fascia pomeridiana le attività faticose e di effettuare pause in zone o strutture all’ombra. Ai soggetti più sensibili (bambini, anziani, asmatici, persone affette da malattie dell’apparato respiratorio) si raccomanda inoltre di evitare la permanenza prolungata all’aria aperta”.

Autostrade, sciopero lavoratori Gsa, presidio al casello di Calenzano

Firenze, sciopero di 4 ore (dalle 11 alle 15) per venerdì 15, lo hanno proclamato le Rsa Filt Cgil per i lavoratori Gsa operanti sulle autostrade in Toscana nelle 4 postazioni fiorentine di Calenzano, Puliana, Firenzuola e Badia.

Gsa opera in appalto nelle gallerie di Autostrade del Tratto appenninico e nel IV Tronco per il servizio di prevenzione, primo intervento e soccorso antincendio. Nell’occasione dello sciopero, è previsto dalle 11 alle 12:30 un presidio presso il casello autostradale di Calenzano, accanto alla postazione.

Le ragioni della mobilitazione derivano da problemi che il sindacato denuncia da mesi (peggioramento delle condizioni di lavoro complessive accompagnato anche da un arretramento sul piano delle relazioni sindacali) e che avevano già portato alla dichiarazione dello stato di agitazione, vista la mancanza di risposte da parte dell’azienda: insufficienza di organico, mancato riconoscimento delle indennità (notturna, festiva, straordinaria) a fronte di turni di 12 ore giornaliere, problemi di organizzazione e sicurezza sul lavoro anche sul fronte dei Dpi, applicazione di un Contratto nazionale inadeguato alla funzione svolta, fonte di un reale dumping salariale e normativo. Lo scorso 15 giugno l’azienda non si era presentata alla riunione col sindacato in Prefettura a Firenze per le procedure di raffreddamento, provocando le proteste di Filt Cgil.

“E’ il momento di dare le giuste risposte ai circa 80 lavoratori coinvolti nella vertenza che, da troppo tempo, sono stati ragionevoli ed hanno continuato a svolgere il proprio lavoro con senso di responsabilità, sperando di essere ricambiati con risposte adeguate ed in linea con la normativa vigente ed il contratto nazionale Guardie ai Fuochi, siglato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Vanno rapidamente garantite le tutele individuali e collettive su orario di lavoro e sicurezza nell’ambito di un Contratto nazionale vero e dignitoso, rispettoso della normativa vigente ed adeguato alle attività richieste agli addetti”, spiega Alessio Ammannati di Filt Cgil.

Morto a Firenze Nazzareno Bisogni

Firenze, è morto giovedì sera il giornalista Nazzareno Bisogni. Aveva 73 anni, lascia la moglie e due figli, era malato da qualche tempo.

Originario dell’Umbria, dove era nato il 26 gennaio 1949 a Montone, in provincia di Perugia, Nazzareno Bisogni ha sviluppato la sua carriera giornalistica e professionale a Firenze, cominciando dall’emittenza libera di Radio Centofiori e proseguendo con la tv Teleregione.

Per oltre 30 anni ha diretto l’ufficio stampa della Cgil regionale Toscana diventando assoluto punto di riferimento per giornalisti, mass media e istituzioni, in particolare riguardo alle vicende sindacali e del mondo del lavoro.

La Cgil Toscana, con la segretaria generale Dalida Angelini, esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia e afferma: “Siamo costernati, perdiamo un amico, un compagno, un punto di riferimento, una persona mite, competente, disponibile. Una perdita enorme, tanto di lui resterà con noi”.

In una nota diffusa giovedì sera il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana “affranti, si stringono alla famiglia per l’improvvisa scomparsa di Nazzareno Bisogni, collega di indiscutibile valore, sindacalista, componente del consiglio direttivo Ast. Aveva 73 anni. Ha dedicato larga parte della sua esistenza proprio al sindacato dei giornalisti. Fin dall’inizio si era impegnato nell’emittenza privata, da Radio Centofiori a Teleregione, per poi diventare lo storico consulente per l’informazione della Cgil Toscana”.

“Ma il ricordo di Nazzareno, che è troppo vasto per poterlo condensare in poche righe – prosegue la stessa nota -, è legato alle sue infinite battaglie in difesa dei colleghi. Battaglie portate avanti nei ruoli dell’Ast, di cui è stato a lungo anche vicepresidente, fino all’esperienza nella giunta esecutiva e nel consiglio nazionale della Federazione della Stampa. Ci mancheranno la sua saggezza, la sua esperienza e, soprattutto, la sua voglia di battersi per dare diritti e dignità sul lavoro ai colleghi più giovani, precari, spesso sfruttati”.

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