🎧 Il dopo Leopolda e gli equilibri politici fuori e dentro le Giunte

A meno di tre mesi dalle elezioni amministrative ed europee ,dopo la Leopolda renziana e le elezioni in Abruzzo, riparte il dibattito politico.

Il servizio di Raffaele Palumbo

Prima di tutto quel che resta della XII Leopolda. In breve, la rottura definitiva con il Pd – contro l’auspicio del Presidente della regione Eugenio Giani – la candidatura ufficiale di Stefania Saccardi a Sindaca di Firenze, la questione dei dossieraggi che ogni giorno diventa più grande e più preoccupante. E poi l’endorsement di Francesca Pascale che – presente alla Leopolda, ha detto: “Renzi è l’unico erede di Silvio”.
Ma partiamo dal Pd. Renzi è stato durissimo: “se ci cacciate dalla Giunta regionale siete fuori di testa, cambiate nome, siete il partito delle poltrone, non il partito democratico”. Il Pd getta acqua sul fuoco dicendo che non ha nessuna intenzione di escludere Stefania Saccardi dalla Giunta regionale, anche se c’è chi nel partito mugugna e non poco. Ne sapremo di più in settimana, o meglio domani, quando ci sarà la riunione del gruppo democratico in Regione.
Il Capogruppo Vincenzo Ceccarelli ha detto che Renzi era solo in cerca di poltrone ma che questo è il momento della responsabilità. Ma comunque se è rottura tra Renzi e il Pd – anche dopo le elezioni in Abruzzo e il deludente risultato del M5s – sembra difficile anche un’alleanza tra il Pd e il partito di Conte, fino a ieri definito inevitabile. Dunque, altro che Firenze come laboratorio di campi larghi. Per il momento i campi sembrano stretti. Saccardi candidata per Italia Viva, Sara Funaro per Pd, Verdi e Sinistra Italiana, Dimitrij Palagi candidato della sinistra. Con l’incognita della lista di Tomaso Montanari “11 agosto”, che non ha ancora scelto la sua candidatura. Anche se qui potremmo avere delle sorprese, con una concretizzazione dell’alleanza Montanari, Palagi, M5s. E Cecilia Del Re, cosa farà? Mentre sembra sempre più innaturale l’alleanza con Montanari, si susseguono le telefonate con la Saccardi. Ed Eike Schmidt cosa farà? Sembra che l’aria di Napoli abbia ammaliato anche lui,

Del Re in tandem per raccogliere le idee della città

Del Re raccoglie idee per Firenze a bordo di un tandem. Cinque tappe in tre giorni nei quartieri cittadini

Cinque tappe in tre giorni nei cinque quartieri di Firenze, a bordo di un tandem, per raccogliere idee e lanciare proposte per lo sviluppo della città, a pochi mesi dalle comunali. È ‘Tandemocratica’, l’iniziativa lanciata dall’ex assessore Cecilia Del Re e da Firenze Democratica. Del Re sarà a bordo del tandem insieme, si legge in una nota, ai responsabili di Firenze Democratica nei quartieri, ai consiglieri comunali e di quartiere.

L’iniziativa prevede altre iniziative nelle prossime settimane, per raggiungere tutti i 50 rioni cittadini. La prima tappa è alle Cure nella giornata di domani (dalle 10 alle 12), poi il viaggio proseguirà a San Jacopino (sempre domani, dalle 17 alle 19), nella giornata di sabato a Gavinana e Ponte di Mezzo, e domenica a Mantignano e Ugnano. “La partecipazione per noi è una cosa seria – sottolinea Del Re -. Anche perché una delle mancanze più grandi dell’amministrazione uscente nell’ultimo mandato è stata proprio quella di non aver puntato su partecipazione e coinvolgimento dei cittadini nelle scelte della città. La nostra innovazione discontinua passa anche da qui: dal desiderio di costruire una città policentrica, interconnessa, nella quale i quartieri si sentano parte di un progetto più grande, inclusivo e di qualità”.

“È un modo di vivere la città che parte dal concetto di comunità e di prossimità che avevo già avviato quando ero in giunta e avevo lanciato il progetto ‘Firenze prossima’, mappando la città in rioni – aggiunge Del Re -. Da quella visione dobbiamo ripartire per rispondere ai bisogni dei cittadini, ma anche per valorizzare esperienze che hanno promosso loro stessi e rappresentano un bellissimo antidoto rispetto ai tentativi della rendita di farla da padrone anche in zone meno centrali della città. Portiamo in dote la nostra capacità d’ascolto e le nostre proposte”.

🎧 Verso la Leopolda, torna l’ipotesi candidatura civica. E Saccardi?

In attesa della prossima Leopolda che si svolgerà nel fine settimana, Matteo Renzi tira fuori l’idea di una lista civica che non veda più Stefania Saccardi candidata e che – pescando a destra e a sinistra – costringerebbe il Pd al ballottaggio e insieme terrebbe la Saccardi alla vice presidenza della Giunta Regionale. Si dice nel frattempo amareggiato dal comportamento del Pd, dopo il riavvicinamento di quest’ultimo al Movimento 5 stelle ed infine annuncia che venerdì sera, proprio all’apertura della Leopolda annuncerà ufficialmente la posizione di Italia Viva.

Il servizio di Raffaele Palumbo

E noi che pensavamo che Italia Viva avesse già una sua candidata, presentata al Teatro Puccini con un grande successo di pubblico e con la certezza di avere un ottimo bacino elettorale. Sì perché Stefania Saccardi non solo ha ottenuto – alle ultime elezioni – un ottimo risultato cittadino, ma è sempre stata rimpianta dalla base del Pd per la sua uscita dal partito e non è mai stata percepita come una partecipante al fedelissimo cerchio magico. Anzi, leale con il leader del suo partito è sempre stata, forse fin troppo, ma ha sempre mantenuto un suo profilo legato alla sua persona ed alla sua storia politica. Ora, accetterà, e non sarebbe la prima volta, di farsi mettere da parte da Renzi dopo aver pubblicamente preso un impegno con gli elettori e le elettrici della città di Firenze? Di certo, resterebbe vice Presidente della Regione. E, di certo, per Renzi con il Pd la rottura è insanabile. E – per il momento – non riusciamo ad immaginare altri nomi forti sostitutivi della Saccardi, a capo di una renziana lista civica, capace di mandare il Pd al ballottaggio. E allora? Cosa accadrà? Non lo scopriremo solo vivendo, come cantava Battisti, ma molto più semplicemente aspettando venerdì sera, quando all’apertura della Leopolda dopo l’assemblea di Italia Viva verrà ufficializzata la posizione di Renzi in materia, Per il resto, siamo ai “se”. E se la Saccardi decidesse di correre da sola con una sua lista civica? E se convincesse Cecilia Del Re, anch’essa uscita dal Pd, ad unire le forze? Allora sì che il Pd avrebbe un contrappeso importante con cui fare i conti. In questo caso, lo scopriremo solo vivendo, ma soltanto per questi cento giorni di campagna elettorale.

🎧 Del Re: “esclusa alleanza col PD, a marzo decideremo se cammineremo con qualcuno”

Del Re – “Siamo un gruppo che mette il dialogo al centro e non i veti, non ne abbiamo messi nei confronti di nessuno ma ovviamente per ragioni di merito escludiamo un’alleanza con il Pd per la storia recente e per l’impossibilità di realizzare un dibattito pubblico sulla città all’interno di quella compagine”. Lo ha detto, rispondendo ai giornalisti sulle prossime comunali a Firenze, l’ex assessore comunale di Palazzo Vecchio Cecilia Del Re parlando a margine della manifestazione della sua associazione Firenze democratica al Tuscany hall.

ascolta lo speciale di interviste ai partecipanti a cura di R. Palumbo

Quanto a una sua candidatura a sindaco ha spiegato: “Stiamo lavorando per costruire il nostro spazio, il nostro programma. Se c’è una certezza è che la nostra lista, Firenze democratica, sarà presente alle amministrative. Se poi cammineremo con qualcuno un’alleanza la faremo sui temi perché ci pare il modo più serio e responsabile per procedere quindi ci prenderemo anche il mese di marzo poi il quadro sarà definito per capire se cammineremo o meno con qualcuno. Laddove faremo alleanze non è detto che possa essere io la candidata a sindaco, se correremo da soli il gruppo mi sostiene: non temiamo di andare da soli”.

“Ci stiamo strutturando col nostro programma e sui temi ci confronteremo – ha detto poi rispondendo ancora a chi le chiedeva quale sia il campo che ritiene più vicino, se quello di Tomaso Montanari o a Iv -. A oggi non c’è un orizzonte definito anche perché pure il loro scenario mi pare del tutto mobile: l’associazione di Montanari 11 agosto, ha iniziato da pochissimo, e stanno anche loro lavorando per il loro programma, mentre Iv l’abbiamo vista alle prese con la possibile alleanza col Pd fino all’altro ieri, ragione per cui la cosa più seria è lavorare sui punti del programma”, che “non cambierà che ci sia un’alleanza o un’altra”.

E a proposito dell’ “aria di rottura” che sembra esserci tra Pd e Iv, se le darebbe più spazio, Del Re ha osservato: “A parte che non ho mai la certezza quando si legge sui giornali di possibili tramonti del dialogo perché poi si legge sempre che qualche dialogo c’è ancora, noi non stiamo facendo dialoghi sulle poltrone, però quello che voglio dire è che è un’elezione particolare, non ci sarà solo una proposta del centrosinistra come è stato finora, quella del Pd, ma ci saranno più proposte e questo nel dispiacere che può portare quando nascono divisioni può essere un bene per il nostro territorio”. (ANSA).
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Firenze +Europa: favorevoli a IV in coalizione

Lo ha detto il coordinatore regionale di +Europa, Federico Eligi, a proposito delle Comunali 2024 a Firenze. Il partito appoggia la candidata del centrosinistra Sara Funaro. Eligi ha diffuso un sondaggio che dà +Europa al 4-5%. Magi, segretario nazionale +Europa: “una questione di cui vorremmo occuparci è quella delle carceri”

“Secondo me all’interno della coalizione stanno bene sia Iv che Si e non ho trovato toni alti che facciano presupporre una rottura se arriva Iv. Pertanto siamo favorevoli ad una coalizione più ampia possibile, che preveda l’ingresso di Iv, a partire dalla condivisione del programma”.  Lo ha detto il coordinatore regionale di +Europa, Federico Eligi, a proposito delle Comunali 2024 a Firenze.

” È importante avere coalizioni ampie in modo che si possa vincere già al primo turno. Noi di +Europa -ha aggiunto Eligi-  puntiamo ad avere due consiglieri comunali e a dare appunto un contributo importante per la vittoria al primo turno di Funaro”.

“Le condizioni di una coalizione devono essere condivise da tutti, le regole della coalizione sono di inclusività e di essere aperti a tutti” ha aggiunto il coordinatore regionale di +Europa.  Che ha precisato “sappiamo che per logiche più nazionali che locali c’è questa spinta a tener fuori qualcuno. Noi di +Europa non siamo d’accordo. Non ci può essere un discrimine ideologico su vicende che nulla hanno a che fare con Firenze. Ricordo che attualmente sia il governo del Comune che della Regione prevede, con ruoli centrali, Iv. Ricordo che sette capoluoghi di provincia in toscana sono in mano alla destra, io penso che la vocazione al suicidio debba terminare”.

Sulla possibilità di trattative anche con Firenze Democratica di Cecilia Del Re e l’Associazione 11 Agosto di Tomaso Montanari, ha concluso Eligi, “secondo me la capacità del centrosinistra deve essere quella di creare condizioni di confronto per cercare di fare una coalizione la più ampia possibile, il discrimine è quello del programma”.

In vista delle Comunali a Firenze “a noi interessa vincere e che vinca la coalizione in cui +Europa ha deciso di essere. Crediamo che la scelta dei tempi da parte della coalizione sia stata vincente. Questo ha spiazzato il centrodestra che ancora non ha trovato un candidato. La mia previsione è che alla fine non ci saranno uscite dalla coalizione ma solo nuovi ingressi”. Questo quanto ha invece detto Riccardo Magi, segretario nazionale di +Europa.

Il segretario del partito ha parlato oggi con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, col sindaco di Firenze Dario Nardella e nel pomeriggio avrà un incontro con Funaro. Magi ha detto che “a Firenze siamo radicati”. “Una questione di cui vorremmo occuparci è quella delle carceri – ha aggiunto il segretario nazionale di +Europa -. Sollicciano è una delle situazioni peggiori in Italia per le condizioni all’interno che io non esito a definirle di illegalità dello Stato nei confronti dei detenuti, in quelle condizioni non c’è nessuna possibilità di recupero e reinserimento sociale. Noi abbiamo una proposta a livello nazionale, sottoscritta da tutte le opposizioni e quindi da quelle che oggi sono parte della coalizione, ovvero far uscire dal carcere chi ha meno di un anno di pena da scontare per andare in strutture di reinserimento sociale”. Sulla partita delle europee “abbiamo per la nostra identità una vocazione particolare. Il nostro tentativo politico è mettere l’Ue al centro della partita, la posta in gioco è altissima: si tratta di fare un salto di qualità nell’integrazione europea altrimenti tutti gli stati saranno irrilevanti”.

Del Re a Controradio: febbraio mese per alleanze ‘senza veti’

Del Re a Controradio – Firenze democratica “non pone veti nei confronti di nessuno”. Lo assicura Cecilia Del Re intervenendo a Controradio nell’ambito dell’approfondimento politico Tutti al voto!

Sulle alleanze la lista civica nata sul solco della scissione con il Pd non avrà “un approccio ideologico: se con altre forze riusciremo a trovare un accordo sui temi e sui punti programmatici, potremo andare insieme. E’ quello che ci siamo detti anche con Montanari e vale per le altre forze”. In questo senso, quindi, diventa centrale la prima convention del movimento, convocata il prossimo 25 febbraio: al Tuscany Hall “rimetteremo al centro i cittadini con 15 tavoli di partecipazione che risponderanno a domande precise. Andremo a sviscerare dei temi particolari, in modo da poter presentare un programma nei giorni successivi. Ragion per cui, anche per le alleanze penso sia necessario” utilizzare “anche febbraio, perché ognuno di noi sta affinando i punti programmatici con i quali ci presenteremo agli elettori”.

Un’alleanza, tuttavia, prevede anche un finalizzatore: un candidato sindaco di tutti. In questo senso, “Firenze democratica è disponibile” a non esprimere il nome “laddove con gli altri alleati si trovi una condivisione sui temi. Con gli alleati, infatti, si condivide non solo i temi, ma anche la candidatura. E il passo indietro, io, l’ho fatto anche con il Pd nel momento in cui proposi di trovare un terzo nome”. In questa fase, osserva, “tante forze politiche e civiche vogliono fare aprire un nuovo corso. Ed è positivo che nella sinistra, con Montanari e non solo, ci sia la voglia di dialogare e federare”. Dialogare e federare, quello cioè che “in sostanza era il compito del Pd”, punge.

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