Del Re a Controradio: febbraio mese per alleanze ‘senza veti’

Del Re a Controradio – Firenze democratica “non pone veti nei confronti di nessuno”. Lo assicura Cecilia Del Re intervenendo a Controradio nell’ambito dell’approfondimento politico Tutti al voto!

Sulle alleanze la lista civica nata sul solco della scissione con il Pd non avrà “un approccio ideologico: se con altre forze riusciremo a trovare un accordo sui temi e sui punti programmatici, potremo andare insieme. E’ quello che ci siamo detti anche con Montanari e vale per le altre forze”. In questo senso, quindi, diventa centrale la prima convention del movimento, convocata il prossimo 25 febbraio: al Tuscany Hall “rimetteremo al centro i cittadini con 15 tavoli di partecipazione che risponderanno a domande precise. Andremo a sviscerare dei temi particolari, in modo da poter presentare un programma nei giorni successivi. Ragion per cui, anche per le alleanze penso sia necessario” utilizzare “anche febbraio, perché ognuno di noi sta affinando i punti programmatici con i quali ci presenteremo agli elettori”.

Un’alleanza, tuttavia, prevede anche un finalizzatore: un candidato sindaco di tutti. In questo senso, “Firenze democratica è disponibile” a non esprimere il nome “laddove con gli altri alleati si trovi una condivisione sui temi. Con gli alleati, infatti, si condivide non solo i temi, ma anche la candidatura. E il passo indietro, io, l’ho fatto anche con il Pd nel momento in cui proposi di trovare un terzo nome”. In questa fase, osserva, “tante forze politiche e civiche vogliono fare aprire un nuovo corso. Ed è positivo che nella sinistra, con Montanari e non solo, ci sia la voglia di dialogare e federare”. Dialogare e federare, quello cioè che “in sostanza era il compito del Pd”, punge.

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“Firenze democratica”: debutta in Consiglio comunale guppo che fa capo a ex assessora Del Re

Il nuovo capogruppo è Leonardo Calistri. Della compagine fanno parte anche Stefano Di Puccio e Massimiliano Piccioli. Del Re, ex assessora all’urbanistica del comune di Firenze è fuoriuscita dal PD poche settimane fa, dopo che il partito ha rifiutato la sua proposta di primarie in vista delle amministrative di Giugno

“Penso si debba tutti riflettere su quanto l’aumento dei poteri dei sindaci abbia portato a schiacciare la politica, il partito di governo e anche il Consiglio comunale sulla figura del sindaco, specie dove il sindaco usi tale posizione per chiudere intorno a sé il partito locale, accentrando tutto il potere decisionale nelle sue mani a discapito degli iscritti” lo ha dichiarato  il consigliere comunale Massimiliano Piccioli in occasione del ‘debutto’ in aula del neo gruppo ‘Firenze democratica’, che fa riferimento all’ex assessore Cecilia Del Re e conta tre consiglieri.

“Dopo due mandati consecutivi questa situazione del sindaco la si avverte in modo molto pesante, tanto che è partita da Nardella la proposta del terzo mandato dei sindaci, pur di restare o governare Firenze. Proposta poi non accolta dal Parlamento” ha aggiunto Piccioli. che ha sottolineato: “pluralità, ascolto e trasparenza sono mancati secondo noi da tempo nel Pd di Firenze dentro al quale non ci riconoscevamo più e non trovavano più casa le nostre elettrici ed elettori, ovvero tanti cittadini di Firenze. Al loro servizio continueremo ad essere, convinti che una buona politica sia quella che si mette di buon ascolto con progetti concreti, e non la politica che ragiona esclusivamente per dinamiche di potere interne ad un partito che doveva essere democratico ma è diventato sempre più personalistico del sindaco”.

“Continueremo a garantire l’appoggio alla maggioranza ma con l’autonomia di un nuovo gruppo”, ha assicurato Piccioli. Presente in aula anche la stessa Del Re, che a fine anno ha lasciato il Pd, poco prima dell’annuncio della creazione di ‘Firenze democratica’.

È stato un mandato faticoso, non solo per la tragedia della pandemia ma proprio per le dinamiche interne al Pd locale, che si sono riverberate sull’amministrazione come non dovrebbe essere”. Piccioli ha ricordato che “da inizio mandato cinque sono stati i consiglieri comunali usciti dal Pd e dalla Lista Nardella, e oltre 13 gli eletti nei quartieri, e sono rimasti solo tre assessori della giunta iniziale, compresa la sostituzione lampo di Del Panta con Bettini perché mancava una donna per la parità di genere”.

Del Re, PD: nostre porte restano aperte

È quanto ha detto il segretario fiorentino del Pd Andrea Ceccarelli, commentando  l’addio al Pd dell’ex assessora Cecilia Del Re.

“Ci siamo visti per l’ultima volta il 20 dicembre ed avevamo definito di rivedersi entro la fine dell’anno, cosa sia successo nel frattempo non posso davvero saperlo”, è quanto ha detto il segretario fiorentino del Pd Andrea Ceccarelli, commentando  a Novaradio  l’addio al Pd dell’ex assessora Cecilia Del Re.

“Siamo pronti a confrontarsi sui contenuti sia con Italia Viva che con Cecilia Del Re e su questo siamo sempre disponibili, ma i matrimoni si fanno in due e siamo pronti ad andare avanti con la nostra coalizione attuale” ha aggiunto Ceccarelli.

“Le nostre porte rimangono aperte per Cecilia Del Re, perché se parliamo di contenuti non c’è distinzione, quindi forse un incontro si trova se privilegiamo quelli piuttosto dei posizionamenti interni, le rivincite o le polemiche che ci hanno un po’ stufato”.

Intanto il capogruppo Pd a Palazzo Vecchio Nicola Armentano, le vicecapogruppo Letizia Perini e Alessandra Innocenti ribadiscono in una nota che “il gruppo Pd continua il suo massimo impegno a sostegno del sindaco Nardella e della giunta. Il percorso intrapreso nel 2019 prosegue, nonostante le scelte di alcuni che hanno voluto rimarcare una differenza rispetto al gruppo Pd. Una maggioranza di governo ha sempre diverse sfaccettature, e quella che amministra la città di Firenze non fa eccezione. Ma, al di là delle prese di posizione interne al dibattito politico, la maggioranza di Palazzo Vecchio resta la stessa di inizio mandato, con gli stessi identici numeri”.

“Abbiamo piena fiducia nel mantenimento degli impegni presi con i cittadini da tutte le forze attualmente in maggioranza con il mandato di programma, a partire dal bilancio preventivo 2024, che non prevede alcun aumento delle imposte e garantisce investimenti nel welfare e nella sicurezza”, aggiungono. Secondo il capogruppo della Lista Nardella Luca Santarelli “la maggioranza” resterà “coesa fino alla fine del mandato”.

 

Firenze, amministrative: Del Re lascia PD e lancia la sua lista civica

Cecilia del Re ha deciso; farà una lista civica.  L’ex assessora dice: “Garantiremo una pluralità di voci, contro l’astensionismo

“Dopo l’assemblea del 4 dicembre e dopo i mesi di forzature e confronti negati che l’hanno preceduta, insieme ad altre iscritte e iscritti del PD riteniamo inevitabile non rinnovare la tessera del partito democratico”  lo scrive on un comunicato l’ex assessora all’urbanistica del comune di Firenze, Cecilia Del Re.

“Crediamo ancora nei valori fondativi del partito e proprio per questo non è possibile riconoscersi nella gestione di questo PD cittadino. Il Partito Democratico di Firenze ha scelto la chiusura invece della partecipazione, la prepotenza invece dell’ascolto e del dialogo, la paura al posto del coraggio” aggiunge Del Re. Che sottolinea “abbiamo atteso che si aprisse un dialogo politico, sui temi e sulle idee, a cui pure abbiamo cercato di contribuire, ma lo abbiamo fatto invano: il PD ha voluto fare a meno di noi in tutto questo percorso e a noi non resta che prenderne atto. Una chiusura e un’autoreferenzialità che non è stata scalfita nemmeno dall’intervento del delegato della Segreteria nazionale, da noi coinvolto per cercare una soluzione, ma che si è trovato davanti nessuna disponibilità a mettere in discussione scelte preconfezionate”.

“Lo stesso atteggiamento di chiusura dimostrato al proprio interno -preosegue ancora Del Re-  questo Pd l’ha replicato anche verso i fiorentini e gli elettori del centro sinistra, ritenuti non più in grado di scegliersi il loro candidato/a sindaco/a”. Poi aggiunge “la nostra è una scelta sofferta, ma che si è resa inevitabile al termine di un percorso tutt’altro che trasparente e democratico, da noi puntualmente contestato, senza che alcuna correzione di rotta fosse considerata. In sfregio a quella trasparenza che è il minimo che degli iscritti possano chiedere al partito cui appartengono, non sono neppure stati forniti gli atti della direzione e dell’assemblea che abbiamo ripetutamente chiesto in questo mese e mezzo. Restare in silenzio a questo punto avrebbe significato rendersi complici di un sistema che rappresenta un precedente pericoloso non solo per il PD Firenze, ma in generale per il Partito Democratico, al cui destino nazionale vogliamo ancora credere”

” Non ci sono quindi più le condizioni per riporre fiducia in chi oggi “detiene” il PD a Firenze, né sono all’orizzonte prospettive di cambiamento nelle modalità della sua gestione. Sarebbe bello che il PD si mettesse in discussione e tornasse ad aprirsi, rivedendo alcune scelte errate” decreta Del Re .

Che assicura “non vogliamo e non possiamo tuttavia disperdere le energie di questi ultimi mesi e riteniamo importante essere ancora presenti in città per garantire una pluralità di voci e per combattere l’astensionismo: il sentimento di rassegnazione è ciò che più ci spaventa perché ha preceduto da sempre i periodi più bui della storia delle nostre democrazie. È il momento di “fare rumore”, un rumore costruttivo e propositivo, non di stare ferme/i e zitte/i. Insieme ad un gruppo di eletti in Comune, nei Consigli di quartiere e a membri della società civile, daremo quindi vita ad una lista civica di centrosinistra nella quale far confluire le forze vive della città. Un laboratorio di idee e proposte per Firenze e per la sua area metropolitana aperto alla partecipazione di tutte e tutti”.

“Saremo poi aperti al confronto e al dialogo con tutte le forze del centrosinistra in città – conclude Del Re – che sono pronte a costruire un progetto alternativo per Firenze e non sono allineate alla continuità imposta dal PD di Nardella. Siamo disponibili cioè a far parte anche di una possibile coalizione con altre forze civiche e politiche ancorate nei valori del centrosinistra”.

Comunali 2024: Del Re verso lista civica. Schmidt s’indebolisce

Comunali 2024: si riaprono i giochi per il candidato alle prossime elezioni amministrative di Firenze. Per il 9 giugno 2024 la candidatura dell’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt sembra vacillare, mentre nel centro sinistra si fatica a trovare una quadra per tenere insieme una coalizione larga.

Il servizio di Raffaele Palumbo.

Nulla di nuovo sotto il sole. A Firenze, quando c’è da votare per il sindaco ci sono troppe candidature a sinistra e troppo poche a destra. Partiamo da quest’ultima. La tanto sbandierata candidatura dell’ex Direttore degli Uffizi Eike Schmidt sembra sgonfiarsi. Ora che “il tedesco” – come viene chiamato, è diventato direttore del museo di Capodimonte, ma anche a seguito di battute infelici del tipo “in treno si lavora benissimo”. Riusciamo ad immaginarci l’appeal che possa avere sui fiorentini un candidato sindaco pendolare, tra Capodimonte e Palazzo Vecchio. I dubbi sono nati proprio nella destra, anche dopo frasi di Schmidt del tipo “sono indipendente” e “sono antifascista”. Destra fiorentina consapevole del fatto che dopo aver sbandierato una candidatura autorevole adesso si ritrova con personaggi locali, senza troppo seguito e che con poche chance di portare il centrosinistra al ballottaggio. Tanto che la parte della destra più vicina al centro – come Forza Italia – favoleggia persino di una alleanza con Renzi con Leonardo Bassilichi come candidato. Candidato inviso però al resto del centro destra per il suo passato troppo renziano. E mentre la candidatura di Schmidt vacilla, prende invece corpo l’idea di una o due liste civiche capeggiate da Cecilia del Re, composte soprattutto  da ex Pd. Ora, se il Pd ha escluso le primarie candidando seccamente Sara Funaro e la stessa idea di primarie tra l’ex assessora Cecilia del Re e la vice presidente della Regione – di Italia Viva – Stefania Saccardi perde di significato, si ritorna al punto di partenza. Sinistra Italiana sta con il Pd solo se non si allea con Renzi, dunque la cosa più facile sarà vedere un centrosinistra con tre candidate: Saccardi, Funaro, Del Re. Ed infine una candidatura della sinistra sinistra benedetta dal prof. Tomaso Montanari. Per ora sembra delinearsi un ballottaggio certo, ma tutto a sinistra.

🎧 Primarie lanciate da Iv, invasione di campo o democrazia alla prova?

Le primarie non sono l’opzione scelta dal Pd per la scelta della candidatura a sindaco ma rientrano dalla finestra con la proposta di Renzi.

Il commento di Raffaele Palumbo

 

Quando l’allenatore di una squadra cerca di dettare la linea ad un’altra squadra, per definizione avversaria, c’è qualcosa che non va. Dunque, il Pd ha candidato a Sindaco per le prossime elezioni amministrative del giugno 2024 l’assessora comunale Sara Funaro. Nel Pd stesso l’ex assessora Cecilia del Re, dice no e pretende di essere della partita senza scelte calate dall’alto. A sinistra del Pd, dentro una possibile coalizione, avevamo anticipato di possibili veti nei confronti di Italia Viva di Matteo Renzi, Veti prima confermati e poi smentiti. E allora entra in ballo proprio Matteo Renzi che, dopo aver candidato Stefania Saccardi, assessore regionale, dice “facciamo le primarie dove possano confrontarsi la stessa Saccardi, la Del Re e la Funaro, e facciamole il 3 marzo”. Consiglio? Proposta? Invasione di campo? Dal Pd dicono: discutiamo ma senza perdite di tempo. Ma come, ora le primarie sono diventate una perdita di tempo? A Firenze come in altri comuni dove si andrà a votare, come Scandicci, il Pd sembra di aver sviluppato una forma di allergia nei confronti delle primarie. Strumento – oltre le norme statutarie – che ha fondato e dato identità ad un partito – il Pd – che si è sempre vantato – giustamente – di essere l’unico partito ad usare questo strumento in Italia. Ora c’è stanchezza. La vulgata tra le persone maggiormente coinvolte nel partito è: ne abbiamo fatte troppe, anche di recente, la gente è stanca, sarà troppo difficile portali a votare per l’ennesima volta a nuove primarie. Sembra una posizione strumentale, anche se di sicuro contiene un fondo di verità. Ma che fine fa il partito delle primarie se smette di avere voglia di fare le primarie? Ci verrebbe da dire, parla di contenuti, per poi confrontarli con i possibili compagni di coalizione e infine proporre una sintesi. E qui le prime parole che saltano in mente sono “nuovo aeroporto” e “multiutility”, solo per dire due cose che dividono profondamente Italia Viva, Sinistra Italiana e il Pd stesso. Solo per dirne due. Allora, niente primarie, niente contenuti divisivi, niente invasioni di campo. Viene in mente il vecchio Nanni Moretti: “continuiamo così, facciamoci del male”.

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