A Sollicciano i detenuti realizzano presepe artistico

Un presepe artistico è stato realizzato dai detenuti del carcere fiorentino di Sollicciano. L’opera, che sarà esposta all’interno del ‘Giardino degli incontri’ del penitenziario, sarà inaugurata il prossimo 23 dicembre, alle ore 11, dall’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, in occasione della messa natalizia.

La realizzazione del presepe ha visto coinvolti, per oltre un anno e mezzo, detenuti di diverse culture, estrazioni e religioni. E così, precisa una nota, da un incontro nato quasi per scommessa nell’estate del 2017 tra la direzione del carcere fiorentino ed i soci di Firenze dell’Associazione italiana amici del presepio, Massimo Pucci e Giuseppe Mazza, si è deciso di dare vita al progetto della costruzione di un presepio all’interno del ‘Giardino degli incontri’ del carcere.
Sotto la guida costante di Pucci e Mazza, i detenuti si sono cimentati per la prima volta con fogli di polistirene, colori acrilici e colla a caldo ed hanno appreso, e nello stesso tempo messo in pratica, le principali tecniche costruttive.
L’ambientazione è quella di uno scenario popolare del ‘400 nel quale i particolari architettonici delle facciate dei vari edifici sono completati dalla cura degli interni delle abitazioni, ove nulla è lasciato al caso. A fare da sfondo all’ambientazione, un cielo azzurro ed una catena montuosa dalla quale le fasi del giorno e della notte si alternano per dare dinamicità all’allestimento. Non manca, ovviamente, la vegetazione ed una fontana centrale, con acqua vera.
Il presepio del carcere di Sollicciano resterà esposto, in maniera permanente, perché il suo messaggio sia sempre vivo, in ogni momento dell’anno.

“Scrittura d’evasione”: scrittura creativa in carcere

Dal 14 gennaio riprendono le lezioni del corso di Arci Firenze “Scrittura d’evasione” nel carcere di Sollicciano, ideato e condotto dalla scrittrice Monica Sarsini, aperto ai detenuti e agli esterni. L’iscrizione, da quest’anno gratuita, è aperta fino al 5 dicembre.

Secondo quanto riporta il comunicato stampa di ARCI Firenze: “Tornerà dal prossimo 14 gennaio “Scrittura d’evasione”, il corso di scrittura creativa promosso da Arci Firenze, giunto alla sua quinta edizione. Il progetto di animazione sociale e culturale rivolto alla popolazione carceraria, ideato e condotto dalla scrittrice Monica Sarsini, torna dopo i successi delle passate edizioni ed anche quest’anno porterà nelle aule della scuola carceraria di Sollicciano scrittori, giornalisti e documentaristi in un ciclo di 20 incontri settimanali che da gennaio fino a maggio coinvolgerà un gruppo formato da detenuti e partecipanti esterni.

Per questa quinta edizione il motore della narrazione richiesta ai partecipanti sarà il tema del Viaggio con tutte le sue numerosissime implicazioni, dirette ed indirette, presenti nella vita di ognuno di noi. Il tema sarà sviluppato attraverso lezioni frontali e laboratori in cui si lavorerà sui testi elaborati dai partecipanti, ma anche incontri con scrittori, attori e docenti universitari, per offrire ai partecipanti una grande opportunità di confronto, formazione e crescita: uno strumento prezioso per imparare ad ascoltare se stessi e gli altri, per poi raccontare e raccontarsi.

Tra i nomi degli ospiti di questa edizione lo scrittore romano Tommaso Giagni, la giovane scrittrice di romanzi già premiata col Premio Brancati Giulia Caminito ma anche Augusta Brettoni ed il giornalista ed esperto di comunicazione Gioacchino De Chirico.

In seguito all’esperienza del laboratorio di scrittura creativa nella sezione femminile, dal 2016 Monica Sarsini insieme ad ARCI Firenze ha progettato un corso di scrittura creativa anche nella sezione maschile del carcere di Sollicciano, dove questa attività non era ancora stata prevista in modo continuativo. La successiva ulteriore idea di aprire il corso anche a persone esterne ha creato uno scambio attivo ed importante per i due mondi separati, partendo dal principio base che la lettura e la scrittura non sono attività solitarie e isolate, ma creano la possibilità di una riflessione collettiva.

Un progetto, quello di “Scrittura d’evasione”, su cui il Comitato fiorentino di ARCI crede ed investe da anni con convinzione, proprio per la sua capacità di coniugare quei valori di inclusione, umanità, solidarietà, cultura e partecipazione su cui l’Associazione si fonda.

Il corso sarà gratuito per tutti i partecipanti. Una novità rispetto agli scorsi, grazie anche al contributo del Comune di Firenze nell’ambito del progetto “realizzazione attività di animazione culturale e socializzazione a favore della popolazione carceraria del Nuovo Complesso Penitenziario di Sollicciano e della Casa Circondariale maschile Mario Gozzini” realizzato in RTI con CAT (Capofila) e Arci Firenze (partner).

Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione e al sostegno dell’Istituto CPIA 1 Firenze, dei suoi docenti e della scuola carceraria. Come nelle passate edizioni, l’emittente fiorentina Novaradio di cui ARCI Firenze è editore, trasmetterà al termine del corso degli estratti dai racconti.

Chi è l’autrice

Monica Sarsini è nata a Firenze e vive nelle campagne vicino alla città. Scrittrice e artista visiva, ha esposto in numerose personali e collettive, in Italia e all’estero, e ha realizzato installazioni, performance e scenografie per spettacoli teatrali d’avanguardia. Tra le sue numerose pubblicazioni: “Crepacuore” (1985); “Crepapelle” (1988); “Crepapancia” (1996) per l’edizione Scheiwiller.
Tiene corsi di scrittura nella sezione maschile e in quella femminile del carcere di Sollicciano. Da questi ultimi sono nate ben tre raccolte: “Alice nel paese delle domandine” (2011) “Alice, la guardia e l’asino bianco” (2013) e l’ultimo appena uscito “Racconti dalla Casa di Nessuno” pubblicate dalla casa editrice Le Lettere.

Quando?
Le lezioni si svolgono nella scuola carceraria di Sollicciano, tutti i martedì dalle 10.30 alle 12.30, a partire dal 14 gennaio 2019. Le iscrizioni scadono giovedì 5 dicembre.

Come iscriversi
Tutte le informazioni sul calendario e in merito alle modalità di iscrizione si possono richiedere all’indirizzo: sociale@arcifirenze.it oppure chiamando ARCI Firenze dalle ore 9 alle 18 al numero 055 2629721. La partecipazione per gli esterni è prevista fino a 10 iscritti.
La scheda di partecipazione debitamente compilata e la copia del documento d’identità dovranno poi essere inviate all’indirizzo sociale@arcifirenze.it entro giovedì 5 dicembre, per i tempi necessari al rilascio dei lasciapassare da parte dell’autorità carceraria.”

Arrestato uno dei responsabili del tentato omicidio di Piazza dei Ciompi

Nella serata di ieri, i Carabinieri di Firenze hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, un 30enne tunisino, in quanto ritenuto responsabile di tentato omicidio e porto abusivo di armi, in relazione ai fatti occorsi lo scorso 12 febbraio in Piazza dei Ciompi.

Nel corso dell’ordinaria attività di controllo del territorio, gli agenti hanno fermato all’esterno di un locale del quartiere Oltrarno, due soggetti, uno dei quali cercava di divincolarsi e darsi alla fuga, venendo immediatamente bloccato dai militari. Quest’ultimo, dopo aver fornito false generalità agli operanti, è stato individuato quale destinatario della misura cautelare; l’altro soggetto è stato invece trovato in possesso di 5 grammi di hashish e segnalato alla Prefettura di Firenze quale assuntore. La misura cautelare trae origine da un’attività investigativa, sviluppata dai Carabinieri della Compagnia di Firenze, che ha consentito di individuare il tunisino quale autore del reato di tentato omicidio e porto abusivo di armi, in concorso con altri tre correi. La sera dello scorso 12 febbraio, in Piazza dei Ciompi, un tunisino veniva aggredito e colpito con coltellate, calci e pugni, rimanendo riverso in terra; per le lesioni subite l’uomo riportava 30 giorni di prognosi. L’arrestato è stato tradotto presso il carcere di Firenze Sollicciano.

Sollicciano: sopralluogo della Fp Cgil, allarme su condizioni dell’istituto

Infiltrazioni d’acqua e locali insalubri nei luoghi di lavoro del Carcere di Sollicciano (Firenze), l’allarme della Fp Cgil Toscana che dopo un sopralluogo scrive a Provveditore e Ministero: “E’ un carcere da rifare, va migliorata la vivibilità dell’istituto”.

Ieri una delegazione della Fp Cgil ha effettuato una visita-sopralluogo sui luoghi di lavoro del carcere fiorentino di Sollicciano. Nel corso della visita sono emerse molte problematiche sia dal punto di vista strutturale ma soprattutto dal punto di vista igienico-sanitarie.

E’ emerso infatti che, nonostante già più volte la struttura del penitenziario di Sollicciano sia stata scenario di evasioni, ancora ad oggi la non agibilità del muro di cinta rende decisamente più gravoso il lavoro che ogni giorno uomini e donne del corpo di Polizia Penitenziaria sono chiamati a svolgere. La struttura evidenzia danni strutturali ben visibili, numerose infiltrazioni d’acqua che sono presenti in tutto l’istituto, penetrazioni soprattutto d’acqua piovana che rendono impraticabili le postazioni di servizio degli agenti addetti al controllo dei detenuti o per di più costretti a planare su lunghe pozzanghere d’acqua all’interno dei reparti detentivi, magari vivendo con la paura che l’acqua piovana infiltratosi all’interno delle mura raggiunga, come è stato riscontrato in alcuni uffici, i quadri elettrici posizionati all’interno degli uffici stessi.

La delegazione, rappresentata in larga parte dal coordinamento donne FP CGIL della Polizia Penitenziaria, ha centrato la visita molto sul lavoro delle donne. La maggior parte del personale femminile operante nell’Istituto non può usufruire di servizi igienici dedicati, ha a disposizione locali spogliatoio fatiscenti, sporchi ed insalubri e alloggi soggetti ad allagamenti ed infiltrazioni, come del resto accade nella quasi totalità delle aree visitate.

La salute e la sicurezza del personale deve essere il primo obiettivo per tutti, alcune situazioni sono sembrate veramente ai limiti. A parere della Fp Cgil, sarebbe ora che gli organi superiori aprissero gli occhi su quella che è la situazione del carcere fiorentino, una situazione che l’organizzazione sindacale non intende abbandonare e sottovalutare.

Lavorare in condizioni dignitose è un diritto di ogni lavoratore: dopo questa visita la Fp Cgil ha fatto sapere che segnalerà con una nota circostanziata al provveditore regionale e al ministro della giustizia. Sollicciano è, secondo il sindacato, un carcere da rifare, occorre migliorare la vivibilità all’interno dell’istituto deve essere una priorità, nell’interesse dei lavoratori e dei detenuti.

Nardella: “Sollicciano va demolito”

Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo una visita, la mattina di Ferragosto, al carcere di Sollicciano. E aggiunge: Carceri in queste condizioni non servono né a rieducare né a riabilitare i detenuti, ce lo hanno detto i detenuti stessi, che entrano e quando escono tornano a delinquere in una condizione sociale di estrema difficoltà, povertà, disperazione”

“Carceri in queste condizioni non servono né a rieducare né a riabilitare i detenuti, ce lo hanno detto i detenuti stessi, che entrano e quando escono tornano a delinquere in una condizione sociale di estrema difficoltà, povertà, disperazione. I soldi spesi per le carceri in queste condizioni sono buttati via perché alla fine il carcere diventa un posteggio di persone che non escono migliori di come sono entrate”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo una visita, la mattina di Ferragosto, al carcere di Sollicciano. “La situazione a livello di personale è positiva, nel senso che gli agenti sono preparati ed è arrivato un nuovo contingente di giovani poliziotti”, ha detto, ma “il vero problema è la situazione strutturale del carcere. Già nato con limiti funzionali, è peggiorato nel tempo, è in una condizione che possiamo dire di emergenza vera e propria”. “Credo che con lo spendere tanti soldi in una struttura vecchia che non sappiamo quanto possa durare si rischi di buttare via questi soldi- ha aggiunto Nardella ribadendo la sua idea di demolire e rifare questo carcere- Quindi si dovrebbe da un lato pensare alle questioni di emergenza ma dall’altro si deve mettere in campo un piano graduale, anche di investimenti, demolizioni e ricostruzioni dei vari padiglioni”. Sollicciano “era un modello in passato, mentre oggi rappresenta una delle peggiori situazioni in Italia”. Intanto come Comune “vogliamo potenziare i programmi di inserimento lavorativo che già attuiamo, tipo i lavori socialmente utili come la cura del verde o delle rive del fiume, da svolgere in regime di semilibertà, e la formazione professionale. E’ stato fatto molto ma possiamo fare ancora di più”.
Nel pomeriggio, dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, arriva un commento siglato da Francesco Basentini, Capo del Dap, che interviene in replica alle dichiarazioni di Dario Nardella. “Mi fa piacere che al Sindaco di Firenze stia a cuore il carcere della sua città. Mi piacerebbe – spiega Basentini – tuttavia che l’attenzione per i ‘tanti agenti della polizia penitenziaria che lavorano in condizioni disumane e anche tanti detenuti che vivono come bestie’ fosse massima e costante sempre. E non secondo l’appartenenza politica del titolare del Ministero della Giustizia”.

“Sollicciano è indubbiamente una struttura nata male: lo ha riconosciuto il Ministro Bonafede per primo in occasione della visita a sorpresa che fece in istituto nel dicembre scorso. È un carcere particolarmente difficile da mantenere – prosegue il capo del Dap -, a causa soprattutto di problemi nella sua concezione, sui quali tuttavia l’Amministrazione sta intervenendo grazie ai fondi messi a disposizione da questo Governo”.

“Abbiamo finalmente sbloccato nel giugno dello scorso anno l’appalto per i lavori di manutenzione straordinaria delle coperture e delle facciate dei reparti detentivi – spiega Basentini elencando gli inteventi preventivati -, per la revisione delle sottocentrali termiche e per la realizzazione delle dorsali degli impianti idrico-sanitari. Si tratta di un investimento importante, di circa due milioni e mezzo di euro”, dice spiegando che i lavori cominceranno “dopo l’estate”. Un altro intervento “è stato sbloccato grazie ai fondi dell’ex Piano-carceri :1 milione di euro” per la realizzazione di un capannone per ospitare le lavorazioni dei detenuti. Infine, grazie a finanziamenti di Cassa delle Ammende sono stati “installati i piatti-doccia nelle celle di alcune sezioni” e saranno sostenuti progetti per attività formative e lavorative nel settore della dematerializzazione e della digitalizzazione dei documenti d’archivio per aumentare le opportunità di lavoro per la popolazione detenuta.

Milani a Sollicciano: “la situazione del caldo è allarmante nel carcere fiorentino”

Lo ha detto il presidente del Consiglio comunale di Firenze Luca Milani che due giorni fa ha visitato l’istituto penitenziario fiorentino accompagnato dal garante dei detenuti Eros Cruccolini. Nel penitenziario si “sta a celle chiuse e non è possibile passeggiare lungo i corridoi”.

“C’è un ventilatore in quasi tutte le celle – conferma il presidente del Consiglio comunale  attraverso un posto sul suo profilo Facebook -ma in un paese civile pensare che ci sono ancora istituti di pena dove nello stesso spazio sono presenti due persone e un solo ventilatore fa riflettere. Anche lo stesso direttore ci ha detto chiaramente che, in questo periodo, è dura fronteggiare questa ondata di caldo solo con dei ventilatori”. 

Per Milani è stata la prima uscita in qualità di presidente del consiglio comunale fiorentino: “Ho voluto dare un segnale di vicinanza e di attenzione delle istituzioni fiorentine verso questa realtà che facciamo fatica a considerare parte della città – ha spiegato -. L’amministrazione comunale di Firenze ha cercato, da sempre, di farsi interprete dei bisogni dei carcerati e del personale in servizio. Negli ultimi tempi sono stati intrapresi diversi progetti per permettere l’inserimento lavorativo dei carcerati – ha proseguito Luca Milani -, sento però la necessità di rivolgere un appello alle imprese del territorio affinché possano condividere questo impegno sociale”.

Milani ha sottolineato che “nonostante i miglioramenti, le condizioni di vivibilità a Sollicciano sono dure per tutti, reclusi e dipendenti”. “Un progetto della Regione Toscana per la riqualificazione energetica, che prevede la coibentazione delle pareti e l’installazione di pannelli fotovoltaici è fermo. Questo progetto di riqualificazione oltre a migliorare le condizioni nelle celle – spiega Luca Milani -, permetterebbe anche la dotazione di piastre ad induzione anziché dei fornelli a gas, che purtroppo vengono utilizzati anche allo scopo di inalazione del gas con conseguenze anche drammatiche come è accaduto un mese fa con il decesso di un detenuto. E’ altresì importante attivare finalmente la nuova cucina che consentirebbe di migliore la qualità ed il carico di lavoro sulla cucina attuale .
Massima disponibilità per aiutare il Direttore ed il neo nato consiglio dei detenuti per tutte quelle iniziative che si potranno intraprendere per aiutare lo sviluppo delle attività del carcere nella direzione della promozione umana con l’obiettivo di ridurre la recidiva che vede oggi 7 detenuti su 10 tornare in carcere dopo aver scontato il loro periodo di pena.
Martedì, sempre con Eros Cruccolini – afferma in conclusione il presidente del Consiglio counale -, prosegue il mio impegno presso la Casa Circondariale Mario Gozzini”.

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