Sollicciano: inala gas da fornelletto cella, muore detenuto

La notte scorsa, nel reparto destinato alla detenzione di tossicodipendenti del carcere di Sollicciano a Firenze, un detenuto di 29 anni è morto nella sua cella del  dopo aver inalato il gas del fornelletto in dotazione, allo scopo, secondo quanto emerso, di provare stato di ebbrezza.

Il pm di turno Leopoldo De Gregorio ha disposto l’autopsia. A dare l’allarme agli agenti di custodia è stato il compagno di cella che a sua volta aveva inalato gas del fornelletto a fini sempre di ‘sballo’ ma senza accusare malori. Il 29enne era originario di Empoli (Firenze) e si trovava in carcere per furto: già condannato in primo grado aveva fatto ricorso in corte d’appello. I due detenuti hanno atteso la chiusura delle porte blindate del reparto per annusare il gas: si tratta di un momento in cui i controlli permettono di agire senza essere notati. Secondo quanto si apprende, sarebbe pratica abbastanza diffusa tra i detenuti del reparto tossicodipendenti inalare gas dai fornelli di cui sono provviste le celle per cercare momenti di ebbrezza.

Il Garante regionale dei detenuti in Toscana Franco Corleone propone piastre elettriche in cella. Sostituire i fornelli da campeggio a gas e riorganizzare gli spazi nei reparti carcerari per migliorare i controlli del personale penitenziario. Queste le proposte del dopo la morte di un 29enne a Sollicciano (Firenze). Il giovane, per cercare ebbrezza, aveva inalato gas dal fornello in dotazione. La situazione è definita “ormai insostenibile” da Corleone e “dimostra a suo parere quanto l’illusione punitiva e terapeutica sia fallita”.

Quindi il garante “prova a lanciare una prima misura preventiva – è quanto riporta un comunicato stampa -. Poche carceri in Italia usano le piastre elettriche ma potrebbe essere un passo e una risposta alle difficoltà della popolazione carceraria composta per oltre il 50 per cento da spacciatori e tossicodipendenti”. Un secondo intervento per Corleone dovrebbe concentrarsi sull’organizzazione delle sezioni interne alle carceri ripensando “la distribuzione delle celle e la suddivisione degli spazi per agevolare il controllo”. “Cambiare la politica del carcere e il senso che questo ha assunto nel tempo restano il vero nodo da sciogliere. Ogni altra misura – coclude il Garante –  sarebbe un palliativo e lascerebbe spazio solo ad esiti drammatici”.

Aggressione padre e minacce alla madre, arrestato 23enne

Un 23enne di Montespertoli (Firenze) è stato arrestato dai carabinieri dopo aver aggredito il padre e minacciato la madre.

Il giovane non sarebbe stato nuovo a comportamenti vessatori nei confronti dei genitori, che sarebbero iniziati già alla fine del 2017 e avrebbero avuto come vittima anche il fratello minore. La scorsa notte ha colpito il padre con calci e pugni, provocandogli ferite al volto. È stato il fratello minore a chiedere ai militari di intervenire.

All’arrivo dei carabinieri il 23enne ha sferrato un pugno contro una parete come gesto di ira, procurandosi due fratture alla mano destra. Il giovane è stato prima portato in ospedale a Empoli (Firenze) per le medicazioni e successivamente nel carcere fiorentino di Sollicciano.

Tre fermi per tentato omicidio alla festa universitaria a Novoli

I Carabinieri della Stazione di Firenze Rifredi, a seguito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, hanno sottoposto a fermo  per il reato di tentato omicidio, rapina e lesioni personali in concorso tre fratelli pregiudicati.

I fermati sono cittadini marocchini, irregolari in Italia e senza fissa dimora, di 38, 32 e 21 anni.  I tre sono stati riconosciuti e fermati lo scorso giovedì in via Baracca. La convalida del fermo da parte del Gip è avvenuta in questo fine settimana.

Sono ritenuti responsabili, unitamente ad un altro connazionale tuttora ricercato, dell’aggressione avvenuta lo scorso 15 marzo presso il Polo Universitario di Novoli, durante una festa universitaria privata, nel corso della quale due studenti, anch’essi di origine marocchina, rimasero entrambi feriti al volto e uno anche accoltellato all’addome. Le indagini  hanno consentito di ricostruire la vicenda mediante le testimonianze delle stesse vittime, dei presenti alla festa, del personale medico intervenuto e grazie anche alle telecamere di videosorveglianza.

I presunti autori dell’aggressione, dopo aver circondato una delle vittime per prendergli il portafoglio contenente la somma di 60 euro, alla richiesta di quest’ultimo che ne voleva la restituzione sarebbe stato colpito al volto da un pezzo di vetro di una bottiglia di birra precedentemente rotta da uno degli aggressori. L’altro studente, intervenuto in aiuto del ragazzo aggredito, sarebbe stato a sua volta colpito al volto con una bottiglia e, durante la fuga, all’addome con un coltello che gli ha reciso un’arteria, rendendo necessario un intervento chirurgico d’urgenza.

Alcuni degli aggressori si sarebbero recati  all’ospedale dove avrebbero incrociato degli amici delle vittime lì in attesa di notizie dei feriti. Ne sarebbe nata una colluttazione che sarebbe terminata solo arrivo dei Carabinieri. Le indagini proseguono per verificare eventuali responsabilità di altri soggetti nella vicenda. I tre arrestati sono stati portati alla Casa Circondariale di Firenze Sollicciano.

Pistoia: picchia anziana per farsi dare soldi, arrestata

Ha affrontato una 81enne scelta a caso fra i passanti nel centro di Pistoia pretendendo da lei dei soldi. Al rifiuto della donna l’ha colpita con pugni e forti spinte tanto da farla rovinare a terra, prima di darsi alla fuga.

Per questo una 42enne, già nota alle forze dell’ordine, è stata arrestata dai carabinieri del Norm che, intervenuti sul posto, l’hanno raggiunta e bloccata. La 42enne, condotta negli uffici del comando provinciale, è stata dichiarata in arresto per tentata estorsione e successivamente trasferita nel carcere fiorentino di Sollicciano.
L’anziana è invece stata soccorsa e trasportata al San Jacopo dove le sono stati riscontrati un trauma cranico e alcune contusioni ad una spalla e ad a gamba con una prognosi di otto giorni.

Sollicciano: delegazione valuta condizioni detenzione femminile

Oggi, 8 marzo, una delegazione di Progetto Firenze, insieme al gruppo consiliare Firenze riparte a sinistra si recherà in visita ispettiva nel carcere fiorentino di Sollicciano. Un’iniziativa, organizzata in stretta collaborazione con il Partito Radicale, dedicata in particolare alla delicata condizione detentiva femminile.

Pur a fronte di ripetute segnalazioni, per esempio, la condizione delle madri detenute nel carcere fiorentino è sempre la stessa, costrette, come sono, a crescere i propri figli in carcere nonostante la legge preveda per esse e i loro piccoli l’istituzione di appositi istituti a custodia attenuata (ICAM).

Nel corso della visita la delegazione valuterà con attenzione anche la situazione generale del carcere di Sollicciano, all’interno del quale le condizioni di sovraffollamento continuano a peggiorare. Al 28 febbraio i detenuti ristretti erano 758 di cui 103 donne e 495 stranieri, a fronte di una capienza regolamentare di 500 persone.

La delegazione è composta dagli attivisti di Progetto Firenze, Grazia Galli, Sandra Gesualdi, Emanuele Baciocchi, Massimo Lensi e Luca Maggiora (Segretario della Camera Penale di Firenze), e dai consiglieri comunali Donella Verdi e Tommaso Grassi del gruppo Firenze riparte a Sinistra.

Empoli: maltrattamenti verso la moglie, arrestato

I carabinieri della Stazione di Montelupo Fiorentino hanno arrestato un 38enne residente ad Empoli per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, furto e rapina nei confronti della ex moglie di 48 anni, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze (Dott. Pezzuti) su richiesta del Pubblico Ministero (Sost.Proc. Dott.ssa Giunti).

La relazione tra i due georgiani è iniziata nel 2011 e, mentre lei lavorava in Italia come badante, lui era rimasto in Georgia finché, nel 2017, si è trasferito in Italia dando inizio all’incubo della donna.

I maltrattamenti sono iniziati nel novembre 2017 quando l’uomo ha cominciato ad offendere quotidianamente la moglie, umiliandola e minacciandola anche con un coltello. In diverse occasioni la donna è stata anche picchiata e colpita con calci, schiaffi e pugni venendo trascinata spesso per i capelli.

L’uomo, possessivo e violento, più volte si è presentato presso l’abitazione dove la moglie lavorava minacciandola e offendendola: in un’occasione (dicembre 2018) mentre stava andando verso la stazione di Montelupo l’ha anche aggredita e, dopo averla colpita e strattonata per i capelli, le ha sottratto il telefono svuotandole poi addosso una bottiglia d’acqua. L’ha poi condotta presso l’abitazione dove lavorava e lì le ha sottratto anche il tablet, prima di allontanarsi. In quell’occasione è intervenuta una pattuglia dei Carabinieri che ha convinto la donna a denunciare la sua situazione.

Lo stesso giorno la donna è stata accompagnata presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Empoli e il marito, venuto a conoscenza della situazione, si è recato là con un coltello, poi rinvenuto dalla pattuglia dei Carabinieri allertati proprio dalla donna.
Nei giorni successivi alla denuncia l’uomo ha continuato a tormentare e minacciare in ogni modo la donna.

Il Pubblico Ministero, sulla base di quanto ricostruito dai militari, ha quindi richiesto al GIP un’idonea misura cautelare per fermare l’uomo e, ieri sera, il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Montelupo Fiorentino: è stato portato presso il carcere di Sollicciano dopo essere stato rintracciato ed arrestato ad Empoli, nei pressi della Stazione Ferroviaria.

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