Gio 10 Ott 2024
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Nardella: “Sollicciano va demolito”

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Nardella: "Sollicciano va demolito"
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Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo una visita, la mattina di Ferragosto, al carcere di Sollicciano. E aggiunge: Carceri in queste condizioni non servono né a rieducare né a riabilitare i detenuti, ce lo hanno detto i detenuti stessi, che entrano e quando escono tornano a delinquere in una condizione sociale di estrema difficoltà, povertà, disperazione”

“Carceri in queste condizioni non servono né a rieducare né a riabilitare i detenuti, ce lo hanno detto i detenuti stessi, che entrano e quando escono tornano a delinquere in una condizione sociale di estrema difficoltà, povertà, disperazione. I soldi spesi per le carceri in queste condizioni sono buttati via perché alla fine il carcere diventa un posteggio di persone che non escono migliori di come sono entrate”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo una visita, la mattina di Ferragosto, al carcere di Sollicciano. “La situazione a livello di personale è positiva, nel senso che gli agenti sono preparati ed è arrivato un nuovo contingente di giovani poliziotti”, ha detto, ma “il vero problema è la situazione strutturale del carcere. Già nato con limiti funzionali, è peggiorato nel tempo, è in una condizione che possiamo dire di emergenza vera e propria”. “Credo che con lo spendere tanti soldi in una struttura vecchia che non sappiamo quanto possa durare si rischi di buttare via questi soldi- ha aggiunto Nardella ribadendo la sua idea di demolire e rifare questo carcere- Quindi si dovrebbe da un lato pensare alle questioni di emergenza ma dall’altro si deve mettere in campo un piano graduale, anche di investimenti, demolizioni e ricostruzioni dei vari padiglioni”. Sollicciano “era un modello in passato, mentre oggi rappresenta una delle peggiori situazioni in Italia”. Intanto come Comune “vogliamo potenziare i programmi di inserimento lavorativo che già attuiamo, tipo i lavori socialmente utili come la cura del verde o delle rive del fiume, da svolgere in regime di semilibertà, e la formazione professionale. E’ stato fatto molto ma possiamo fare ancora di più”.

Nel pomeriggio, dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, arriva un commento siglato da Francesco Basentini, Capo del Dap, che interviene in replica alle dichiarazioni di Dario Nardella. “Mi fa piacere che al Sindaco di Firenze stia a cuore il carcere della sua città. Mi piacerebbe – spiega Basentini – tuttavia che l’attenzione per i ‘tanti agenti della polizia penitenziaria che lavorano in condizioni disumane e anche tanti detenuti che vivono come bestie’ fosse massima e costante sempre. E non secondo l’appartenenza politica del titolare del Ministero della Giustizia”.

“Sollicciano è indubbiamente una struttura nata male: lo ha riconosciuto il Ministro Bonafede per primo in occasione della visita a sorpresa che fece in istituto nel dicembre scorso. È un carcere particolarmente difficile da mantenere – prosegue il capo del Dap -, a causa soprattutto di problemi nella sua concezione, sui quali tuttavia l’Amministrazione sta intervenendo grazie ai fondi messi a disposizione da questo Governo”.

“Abbiamo finalmente sbloccato nel giugno dello scorso anno l’appalto per i lavori di manutenzione straordinaria delle coperture e delle facciate dei reparti detentivi – spiega Basentini elencando gli inteventi preventivati -, per la revisione delle sottocentrali termiche e per la realizzazione delle dorsali degli impianti idrico-sanitari. Si tratta di un investimento importante, di circa due milioni e mezzo di euro”, dice spiegando che i lavori cominceranno “dopo l’estate”. Un altro intervento “è stato sbloccato grazie ai fondi dell’ex Piano-carceri :1 milione di euro” per la realizzazione di un capannone per ospitare le lavorazioni dei detenuti. Infine, grazie a finanziamenti di Cassa delle Ammende sono stati “installati i piatti-doccia nelle celle di alcune sezioni” e saranno sostenuti progetti per attività formative e lavorative nel settore della dematerializzazione e della digitalizzazione dei documenti d’archivio per aumentare le opportunità di lavoro per la popolazione detenuta.

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