Rogo Isola Elba: forestali sospettano natura dolosa

L’incendio già in mattinata era praticamente estinto con qualche rimasuglio di focolai sparsi che non ha però impedito di partire subito con la bonifica dell’area interessata dal rogo.

Il rogo che è divampato ieri sera all’isola d’Elba, portando all’evacuazione di 700 persone da case e strutture, con ogni probabilità, è di origine dolosa.    “Sono già cominciate le attività di indagine perché riteniamo che l’incendio sia di natura dolosa e stiamo portando avanti tutti gli accertamenti necessari per riuscire a individuare il responsabile”. Lo ha detto il comandante dei carabinieri forestali del Parco Arcipelago Toscano, Stefano Cipriani, parlando in merito all’incendio divampato la notte scorsa nel territorio del comune di Rio all’isola d’Elba

Riguardo alle operazioni di spegnimento del rogo, nella tarda mattinata di oggi, grazie anche al massiccio intervento via aerea di due canadair della flotta aerea Vf e due elicotteri della Regione Toscana, operativi dalle prime luci dell’alba, non c’era già più fronte attivo, l’incendio cioè era praticamente estinto con qualche rimasuglio di focolai sparsi che non ha però impedito di partire subito con la bonifica dell’area interessata dal rogo.

Sono stati circa 700 gli evacuati totali per il rogo che si è sviluppato  ieri sera all’isola d’Elba, nei boschi tra Rio Marina e Porto Azzurro, in località San Felo: evacuate alcune abitazione e un campeggio per precauzione.

Sull’isola hanno operato  decine di squadre a terra, due elicotteri regionali e due Canadair. In totale sono bruciati 14 ettari. Degli evacuati 150 sono stati ospitati in strutture comunali, i restanti hanno trovato sistemazione in autonomia. Al momento si prevede il rientro degli evacuati nei rispettivi alloggi in serata.

Oltre al campeggio a Ortano, a causa del rogo,  è stato evacuato anche un villaggio vacanze. La maggior parte degli evacuati sono turisti che sono stati trasferiti con l’intervento di protezione civile, carabinieri e forestali e ospitati nella scuole elementari del comune di Rio. Direttamente minacciate dalle case, secondo quanto spiegato dalla Regione, tre abitazioni i cui occupanti sono stati fatti evacuare. Nessuno è rimasto ferito.

Incendi boschivi in Toscana nel 2022, Carabinieri Forestali: “Recrudescenza”. “Estate del 2022 paragonabile alla stagione del 2017”

Firenze, in Toscana Il 2022 è stato un anno di recrudescenza del fenomeno degli incendi boschivi soprattutto nelle province di Firenze, Grosseto, Lucca e Pisa e l’andamento climatico ha sicuramente influito sul numero degli incendi e sulla superficie percorsa dal fuoco tanto da potersi paragonare l’estate del 2022 alla stagione del 2017.

L’analisi sugli incendi boschivi del trascorso anno, arriva Carabinieri Forestali della Toscana che con il comandante regionale, generale di brigata Marina Marinelli, hanno illustrato alla sede del Comando Regione CC forestale ‘Toscana’, Villa la Favorita, a Firenze, l’attività operativa del 2022.

Sempre riguardo agli incendi boschivi, è stato spiegato che “l’analisi del fenomeno evidenzia la progressiva diminuzione dell’incidenza degli incendi boschivi dovuti a cause volontarie (incendi dolosi); il progressivo aumento dell’incidenza degli incendi boschivi dovuti a cause involontarie (incendi colposi); il significativo calo degli incendi le cui cause rimangono ‘non definibili’, riconducibile alla incisiva azione di accertamento tecnico compiuta dai Cc Forestali stessi”.

Inoltre, hanno spiegato sempre i Cc Forestali della Toscana, “il principale motivo degli incendi boschivi dovuti a cause involontarie è l’abbruciamento dei residui vegetali agricoli e forestali, con un’incidenza pari al 50% nell’ultimo decennio”.

Nella stessa mattinata la Comandante Marinelli ha presentato l’edizione 2023 del Calendario CITES, la cui realizzazione è stata curata dal Raggruppamento Carabinieri CITES di Roma, con il preciso intento di rappresentare il significativo valore conservazionistico di dodici specie in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington, alcune mai trattate prima, e di altrettante Aree naturali protette a livello mondiale, dove queste specie vivono allo stato libero e vengono protette.

Luoghi dai quali spesso vengono strappate per essere avviate al commercio illegale: il bracconaggio e il prelievo illegale sono le prime piaghe che affliggono queste specie, pratiche condotte spesso con mezzi e dinamiche distruttivi per gli animali e le piante.

Tagliano bosco oltre il consentito, denunce e maximulta

Gambassi Terme, in provincia di Firenze, i carabinieri forestali hanno scoperto un taglio abusivo di bosco, dopo la segnalazione del proprietario di un terreno in cui erano stati rimossi degli arbusti senza permesso.

Secondo quanto appreso, la ditta boschiva che si trovava in quella zona ha sconfinato rispetto all’area su cui doveva lavorare, andando inoltre a intervenire su 1700 metri quadrati di bosco che non doveva essere toccato.

Secondo le stime dei militari e della Città metropolitana di Firenze, sono state abbattute 245 piante in più rispetto a quanto previsto dalla dichiarazione e, per la parte fuori dal perimetro di competenza, 125 arbusti in più rispetto a quanto autorizzabile in base al regolamento forestale della Regione Toscana.

L’assenza di un contratto tra la proprietaria del terreno e la ditta forestale ha fatto sì che entrambi venissero denunciati. Nei confronti dell’azienda sono state elevate sanzioni amministrative per 20.595 euro.

Macellazioni abusive di ovini nel Fiorentino, 3 denunciati

Firenze, tre uomini sono stati denunciati per macellazioni clandestine e uccisione di animali, in particolare di ovini, da parte dei Cc Forestali di Empoli che li hanno scoperti a Castelfiorentino durante un servizio di controllo sul territorio in via del Rio Morto.

Qui i militari hanno notato un allevamento di pecore e capre dove le macellazioni erano in corso. Sul posto sono stati identificati due uomini intenti ad abbrustolire una carcassa di pecora con una torcia a gas. L’animale aveva una vistosa ferita da sgozzatura.

Sono stati anche trovati resti di macellazione di un’altra pecora e due ciotole in plastica contenenti le interiora e la carne. Era inoltre visibile una grande quantità di sangue fresco che aveva intriso il suolo e colava nel fosso che scorre vicino al luogo di macellazione.

I Forestali hanno chiesto l’intervento dei veterinari dell’Asl i quali hanno disposto il vincolo sanitario sull’allevamento e hanno provveduto all’identificazione temporanea degli animali non provvisti di marca.

I Cc Forestali hanno rilevato che non è stata rispettata la normativa di protezione degli animali durante la macellazione e che non poteva esservi la deroga del mancato stordimento preventivo, che è ammessa solo negli stabilimenti di macellazione regolarmente riconosciuti che utilizzino sistemi meccanici di contenzione.

Inoltre non erano state assicurate le minime condizioni igenico-sanitarie, infatti gli animali non erano identificati ed il luogo dove sono stati macellati era caratterizzato dal suolo nudo coperto da paglia ed escrementi di animali. Poiché hanno causato sofferenze non necessarie agli animali è stato contestato anche il reato di uccisione di animale. Sequestro penale probatorio per le carcasse e i resti della macellazione.

Taglio di alberi abusivo, un denunciato

Firenze, un taglio boschivo realizzato in difformità sostanziale, dove risultavano tagliate le piante che dovevano restare a dote del bosco vincolato paesaggisticamente è stato scoperto dai carabinieri della stazione forestale di di Tavarnelle Val di Pesa, denunciato il titolare della ditta boschiva e sanzioni amministrative per quasi duemila euro.

I militari hanno eseguito una serie di accertamenti in località San Donato in Poggio, per verificare l’esecuzione di un taglio in un bosco di specie quercine. Da una prima osservazione del taglio boschivo, i carabinieri forestali hanno notato visivamente che le matricine (cioè le piante da lasciare a dotazione del bosco) di maggiore diametro erano state abbattute ed erano presenti depezzate sul letto di caduta, spiegano gli investigatori.

Ma in base alla Dichiarazione di taglio presentata presso la Città Metropolitana di Firenze, un numero di piante doveva rimanere in piedi: in tutto andavano lasciate cinquantasei matricine e ne erano state tagliate quindici che però dovevano rimanere a dote del bosco.

Ai sensi della legge forestale regionale il taglio non poteva dunque essere classificato come colturale, cioè rientrante nella ordinaria gestione del bosco ma era da considerarsi eseguito in ‘difformità sostanziale’.

I militari hanno dunque segnalato all’autorità giudiziaria il titolare della ditta acquirente del soprassuolo boschivo ed esecutrice dell’abbattimento per aver eseguito un taglio in difformità rispetto all’atto autorizzatorio e in un bosco vincolato senza l’autorizzazione paesaggistica, prevista dal Codice del Paesaggio.

I carabinieri hanno anche determinato sanzioni amministrative per 1995,00 euro per le matricine multiple che sarebbero dovute rimanere a dotazione del bosco e per mancata esposizione del cartello di cantiere.

Sequestro di 12 ettari di terreno con orti e serre abusive

Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, un maxi-sequestro di 12 ettari di terreni è stato applicato da parte dei carabinieri forestali, a causa degli abusi edilizi costituiti da 52 serre non autorizzate e due baracche, in area sotto vincolo paesaggistico.

Denunciato il proprietario dei terreni e due affittuari, agricoltori che svolgono attività orticole in serra. L’area sottoposta al sequestro, avrebbe destinazione urbanistica agricola, ma è compresa in ‘casse di espansione idraulica’ dove non si può edificare, inoltre vige un vincolo per fascia di rispetto di 300 metri dalla mezzeria delle vicine autostrade A1 e A11.

I carabinieri forestali hanno trovato serre e manufatti di rilevanza edilizia. La proprietà è di una società immobiliare di Prato che aveva stipulato due distinti contratti di locazione a due coltivatori. Al momento del sopralluogo c’erano maestranze al lavoro.

I militari individuavano anche una costruzione in legno ad uso abitativo, con cucina e punto fuoco, lavabo, tavolo e sedie, alimenti e attrezzature per la cottura. Mentre nella particella in uso all’altro affittuario era stato predisposto un altro fabbricato, in lamiera ondulata e con materiali fatiscenti, dove era stato ricavato un dormitorio e un angolo cottura con frigorifero.

Secondo il regolamento urbanistico comunale l’installazione di serre, anche temporanee, è inammissibile costituendo di fatto un cambio di destinazione d’uso. C’erano state ordinanze di ripristino dei luoghi dopo un altro intervento analogo nel 2018, ma sono stati disattesi tali provvedimenti, sono state emesse ordinanze di accertamento di inottemperanza e ora i Cc forestali hanno proceduto a un sequestro preventivo e alla denuncia del rappresentante legale dell’immobiliare, proprietaria dei terreni, e dei due affittuari per cambio di destinazione d’uso in violazione allo strumento urbanistico e abusi edilizi, in violazione del vincolo paesaggistico.

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