Campi Bisenzio: firmato protocollo per riqualificazione centro cittadino

È stato siglato, ieri mattina, tra il Comune di Campi Bisenzio e i rappresentanti di Confesercenti e Confcommercio  il protocollo “centro vivo!” per la riqualificazione del centro storico, con interventi graduali atti a migliorarne la vivibilità, l’accessibilità e la vitalità.

La finalità del protocollo è quella di concertare e condividere gli interventi da attuare all’interno di una cornice di progetto delineata dall’Amministrazione di Campi Bisenzio e che mira a dare risposte alle esigenze delle attività economiche, della cittadinanza che vi risiede e delle persone che lo frequentano.  Un vero e proprio progetto di “rigenerazione urbana” del centro, che vede nella presenza delle imprese e nell’insediamento di nuove, elemento fondamentale per la fruibilità dello stesso.

“Esprimiamo la nostra soddisfazione – sottolinea Fabrizio Matucci di Confcommercio – perché questo protocollo riconosce ufficialmente alla rete di piccoli esercizi di vicinato quel ruolo che da sempre svolgono come presidio di sicurezza e socialità per il territorio, al quale garantiscono coesione e vivacità”.

“Questo protocollo – evidenzia Christian Domizio per Confesercenti – rappresenta un atto vero, con interventi e tempi ben definiti. Rappresenta un impegno che l’amministrazione prende non solamente nei confronti delle associazioni di categoria e di chi siamo a rappresentare, ma dell’intera comunità: un centro più bello, accogliente e accessibile, con attività e servizi che funzionano è un centro più sicuro e funzionale”.

Ai ringraziamenti dei rappresentanti delle associazioni di categoria si unisce Alberto Piras, presidente del Consorzio Fare Centro Insieme che evidenzia come “quelli del protocollo sono interventi attesi da tanti e con la firma si vanno a prendere impegni che confermano l’importanza del gioco di squadra e della sinergia tra più attori, del pubblico e del privato, per il conseguimento di risultati importanti”.

Il progetto “Centro vivo” si articolerà sulla riqualificazione degli arredi urbani e dell’illuminazione e sul completamento dei sistemi di videosorveglianza. L’introduzione del regime di sosta con disco orario nei parcheggi in via Don Minzoni e Piazza Gramsci e un successivo ridisegno delle aree di sosta con un nuovo piano dei parcheggi che interessi Piazza Ballerini, Piazza Matteotti e Piazza Fra Ristoro.

L’istituzione del doppio senso di marcia in via Buozzi a Campi Bisenzio, il miglioramento della segnaletica di ingresso al centro e per arrivare al parcheggio di Piazza Gramsci. La risistemazione di Piazza Matteotti e la rigenerazione del Palazzo Pretorio, del Casello dell’Acqua attivando in quegli spazi nuove funzioni che rendano più viva la zona e dell’ex Caserma dei Carabinieri. Entro settembre 2019 verrà, infine, adottato un provvedimento utile a mantenere il decoro delle vetrine con particolare riferimento ai fondi sfitti.

“Entro fine luglio – dice l’Assessore Ester Artese – si terrà il primo incontro del tavolo di lavoro composto dagli Assessori ai Lavori Pubblici, alla Viabilità e alla Polizia Municipale e allo Sviluppo dei centri e dalle Associazioni di categoria firmatarie per approfondire i vari punti previsti dal protocollo e mettere a punto i primi atti necessari per realizzare alcuni obiettivi di questo protocollo”.

“Questa Amministrazione – conclude il Sindaco Emiliano Fossi – è da sempre impegnata per il rilancio e lo sviluppo di ogni attività che possa consentire un’adeguata valorizzazione del nostro centro cittadino. Vogliamo migliorare ancora la vivibilità del nostro centro, dando seguito a quanto fatto in questi anni. Lo spostamento degli uffici comunali e l’attivazione della Casa dell’Acqua rappresentano due tasselli fondamentali, insieme alla rigenerazione dell’ex caserma, per rendere il centro attrattivo aldilà delle tante iniziative che vi vengono organizzate da noi e dalle associazioni del territorio”.

Vigili di quartiere: dalla Regione 9 Mln di euro in tre anni

Il progetto ‘vigili di quartiere’, approvato dalla Regione Toscana interessa 15 Comuni (tra cui Viareggio, Pisa, Firenze, Massa, Prato, Livorno, Lucca, Pistoia, Grosseto e Arezzo), scelti per la sperimentazione. La Regione ha finanziato l’operazione con quasi nove milioni in tre anni, in modo da coprire la spesa per assumere 80 agenti di polizia municipale.

Le pattuglie a piedi lavoreranno nelle strade e nei quartieri più ‘delicati’ (zone scelte dai singoli Comuni), proponendosi come punto di riferimento per i cittadini e per i commercianti. Nell’elenco figurano anche i Comuni di Campi Bisenzio, Pontedera, Sesto Fiorentino, Empoli e Piombino.

L’idea, si legge in una nota della Regione, “era stata lanciata nei mesi scorsi, accanto alla richiesta al Governo di un innalzamento della dotazione organica delle forze dell’ordine, che risulta tuttora insufficiente in Toscana”. Per il progetto si “prevede un finanziamento per tre anni, dal 2019 al 2021, per aumentare l’organico del personale di polizia municipale da destinare alla polizia di prossimità. Gli agenti – prosegue la nota – dovranno svolgere esclusivamente questo servizio e trascorsi i primi tre anni i Comuni si impegnano a garantire la continuità del progetto, fino al 2023, sostenendone integralmente, a quel punto, la spesa”.

“Con questa iniziativa – ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi – abbiamo dato una risposta non banale. I vigili presidieranno le zone particolarmente fragili, a disposizione dei cittadini”.

L’assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugli ha precisato che “in alcuni Comuni si avranno tre coppie di vigili nelle 24 ore”, in altri “si avranno due coppie di vigili”.

Toscana: Rossi visita filiera distretto ferroviario

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, accompagnato dall’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, ha fatto oggi visita alla Italcertifer di Firenze e alla Knorr-Bremse di Campi Bisenzio.

Italferr, si ricorda, è una società del gruppo Ferrovie che dal 2015 ha nel suo capitale sociale anche la Regione Toscana per una quota pari all’11%: occupa 150 persone ed è leader a livello mondiale nel settore del testing e della certificazione di sicurezza ferroviaria. Presso il test center di Firenze-Osmannoro, visitato da Rossi e Ceccarelli, sono concentrati tutti i laboratori di prova del Gruppo Fs per il materiale rotabile.

Knorr-Bremse Italia fa parte del gruppo tedesco con sede a Monaco, leader mondiale nella produzione di sistemi frenanti e per la sicurezza per veicoli ferroviari e commerciali, attivo fin dal 1905.

In Toscana il distretto, che si spiega “ha raggiunto un posizionamento ed una visibilità europea ed internazionale di assoluto rilievo” – è formato da 114 aziende che coprono pressoché l’intera filiera ferroviaria: si va dalla produzione e assemblaggio di veicoli e materiale rotabile alla realizzazione di sistemi di controllo e segnalamento. Non mancano, si spiega, le attività di costruzione e installazione di infrastrutture e una notevole parte è dedicata alla ricerca e all’innovazione, ai test, all’omologazione e alla certificazione dei veicoli, grazie ai contributi delle Università, del Cnr e di Italcertifer.
Per la ricerca fanno parte del distretto le Università di Firenze, Pisa, Siena, il Cnr e la Scuola Sant’Anna.
Le aziende sono concentrate principalmente nelle province di Pistoia (dove operano 45 aziende), Firenze (33 aziende) e Pisa (15).

Il vantaggio competitivo del distretto ferroviario toscano nei confronti di altri territori, anche europei, si spiega dalla Regione, si fonda soprattutto sullo sviluppo dei sistemi per la sicurezza. Anche la ricerca dell’efficienza energetica e della riduzione dell’impatto ambientale sono elementi distintivi delle soluzioni made in Tuscany.

Il distretto si caratterizza per la capacità di attrarre investitori stranieri come la giapponese Hitachi Rail che gestisce lo stabilimento di Pistoia, l’americana Caterpillar-Progress Rail che lo scorso anno ha rilevato la pistoiese Ecm, leader nel settore del segnalamento ferroviario, la francese Thales e, appunto, la tedesca Knorr-Bremse. Il distretto si distingue inoltre per un numero elevatissimo di Pmi, prevalentemente di dimensione piccola. Per contro le medie imprese sono quasi inesistenti: questo rappresenta uno dei maggiori limiti della realtà distrettuale toscana.

Firenze: da 1/7 abbonamento ‘Unico’ per mezzi pubblici Piana

Unico metropolitano è l’abbonamento mensile che consente di utilizzare con un solo titolo di viaggio tutti i mezzi pubblici di trasporto Trenitalia, Ataf&Linea e Gest (tramvia) a Firenze e in molti comuni del Fiorentino.

Entra in vigore il primo luglio con l’biettivo di “favorire e rendere più conveniente l’uso del mezzo pubblico”. L’abbonamento arriva con un mese di ritardo rispetto a quanto annunciato in precedenza a causa di un allungamento nei tempi tecnici per l’adeguamento dei sistemi informativi aziendali delle biglietterie.

A partire dal 26 giugno, spiega una nota, sarà possibile caricare su Carta unica Toscana l’abbonamento mensile, recandosi presso le biglietterie Trenitalia di Signa e Sesto Fiorentino, quella di Ataf Gestioni a Firenze Smn e al ticket point di via Alamanni, oltre alle emettitrici automatiche.

A partire dall’1 agosto l’acquisto sarà possibile presso tutte le biglietterie e da tutte le emettitrici automatiche. Il nuovo abbonamento, ideato dalla Regione Toscana per agevolare i lavoratori e gli studenti pendolari che abbinano più mezzi di trasporto e che, dunque, fino ad ora hanno dovuto acquistare più tipi di biglietti, costerà 50 euro come tariffa mensile ordinaria e 41 euro per chi ha diritto alla tariffa agevolata Isee tpl.

“L’obiettivo è favorire e rendere più conveniente l’uso del mezzo pubblico – spiega l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli -. Con la sperimentazione di ‘Unico metropolitano’ viene proposta una soluzione semplice, pensata per chi viene a lavorare a Firenze con il treno e poi utilizza i bus urbani Ataf o la tramvia per spostarsi in città”, “con un risparmio medio di 20-30 euro al mese”.

Il nuovo titolo di viaggio permetterà di utilizzare:

  • autobus Ataf e Linea che transitano nei Comuni di Firenze, Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Impruneta, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa e Vaglia
  • treni che fermano nelle stazioni a Firenze Santa Maria Novella, Firenze Rovezzano, Firenze Campo Marte, Firenze Statuto, Firenze Rifredi, Firenze Castello, Firenze Le Piagge, Firenze San Marco Vecchio, Firenze Le Cure, Firenze Porta al Prato, Calenzano, Pratignone, S. Donnino, Compiobbi, Caldine, Pian del Mugnone, Lastra a Signa, Il Neto, Sesto Fiorentino, Zambra, Signa
  • i tram della Linea T1 Leonardo e della Linea T2 Vespucci

Se la sperimentazione dovesse funzionare ed incontrare i favori dell’utenza, saranno potenziati i collegamenti bus con le stazioni ferroviarie interessate e si valuterà l’estensione della validità del biglietto anche alle linee extraurbane ed essere proposto come singoli biglietti validi per tutta l’area.

Campi Bisenzio, ‘Leonardo’: sciopero e presidio il 12 dicembre

Sciopero e presidio ai cancelli dei lavoratori di Leonardo (ex Finmeccanica) dello stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze) mercoledì 12 dicembre dalle 7.45 alle 10.

“Chiediamo risposte in merito alle prospettive, agli investimenti industriali e ai nuovi assetti organizzativi annunciati pubblicamente. In questa situazione di completa incertezza sul piano industriale e di mancanza di comunicazione delle scelte strategiche, il sito di Campi Bisenzio (Firenze), per la sua frammentazione divisionale, rischia di essere tra i più penalizzati”, dicono Cgil, Cisl e Uil.

“È necessaria una maggiore centralità dello stabilimento campigiano all’interno del gruppo e maggiori investimenti su prodotti e risorse. Lo stabilimento è caratterizzato da più linee di business (Elettrottica, Comunicazioni Professionali, Strumenti Satellitari) che, con l’attuale organizzazione del lavoro, non fanno sinergia e dipendono da programmi di responsabilità di altri stabilimenti – proseguono i sindacati -.”

“I successi, anche recenti, dei prodotti progettati e realizzati nello stabilimento sono la dimostrazione dell’antico saper fare della manifattura fiorentina – aggiungono -, capace di coniugare importanti competenze intellettuali a quelle manuali, come ad esempio i sensori di assetto che hanno portato la sonda della Nasa ‘Insight’ su Marte. Una realtà da valorizzare che deve essere messa nelle condizioni di lavorare al meglio. È giunto il momento di nuovi e sostanziosi investimenti”, concludono i sindacati.

Campi Bisenzio: blitz Gdf in capannone, irregolari 30 operai

Di 34 lavoratori controllati durante il blitz, 20 sono risultati completamente al nero, 13 dei quali privi di permesso di soggiorno, e 10 assunti in modo irregolare.

Questo l’esito del blitz della guardia di finanza in un capannone ‘alveare’ alla periferia di Campi Bisenzio (Firenze), sede di quattro ditte gestite da cittadini cinesi.

Gli operai lavoravano in ambienti fatiscenti – alcuni dei quali adibiti a dormitori -, in precarie condizioni igienico sanitarie e di sicurezza. Al termine delle verifiche, condotte anche da personale della Asl e dell’ispettorato del lavoro, è stata sospesa l’attività di due ditte.

Denunciato un imprenditore orientale per sfruttamento della manodopera clandestina. Denunciati, per violazione delle leggi sull’immigrazione, anche i 13 operai privi di permesso di soggiorno.

L’Asl di Firenze ha contestato alle aziende, specializzate nella produzione di vestiario e accessori in pelle, violazioni sulla normativa in materia di sicurezza sul lavoro. Complessivamente a seguito del controllo sono state emesse sanzioni per 70 mila euro.

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