Arezzo: dieci casi di intossicazione da funghi solo negli ultimi due giorni

Quattro persone dal Casentino, due dal Valdarno e quattro ad Arezzo ‘avvelenate’ dai funghi raccolti. Asl Tse: ‘Rivolgetevi sempre all’ ispettorato micologico”

Con un po’ di ritardo dovuto alla penuria di precipitazioni, dopo le copiose piogge degli ultimi giorni, la stagione micologica è partita alla grande. e con il moltiplicarsi dei cercatori di funghi, ecco che puntuali arrivano anche i guai sanitari per i meno esperti.

Sono dieci i casi di intossicazione da funghi negli ultimi due giorni nell’Aretino, alcuni dei quali hanno necessitato del ricovero in ospedale. A renderlo noto l’Asl Toscana sud est che, in una nota, lancia un appello a rivolgersi sempre all’ispettorato micologico. “Negli ultimi due giorni – raccontano Daniela Donati e Carlo Gori, tecnici-micologi dell’ispettorato micologico del dipartimento della prevenzione della Asl – ci sono state varie intossicazioni in tutto il territorio provinciale alcune persone hanno anche necessitato di ricovero in ospedale.

Abbiamo avuto quattro persone dal Casentino, due dal Valdarno e quattro ad Arezzo. Allo scopo di prevenire spiacevoli situazioni ribadiamo di porre la massima attenzione nel raccogliere specie fungine non ben conosciute e di avvalersi della consulenza gratuita presso gli sportelli micologici dell’Ispettorato micologico Asl sud est. I

l nostro è un vero appello: rivolgetevi sempre all’ispettorato micologico. Il servizio di controllo è gratuito e si può accedere senza appuntamento. Nei nostri centri è sempre presente un micologo, che verifica se i funghi sono  commestibili o velenosi, o, anche se troppo vecchio e quindi da evitare comunque”. I punti micologici nell’Aretino si trovano ad Arezzo, presso il dipartimento prevenzione Campo di Marte, il lunedì ed il giovedì dalle 11.30 alle 13.15; a Sansepolcro presso il distretto socio-sanitario, via Santi di Tito 24, il giovedì dalle 15 alle 17; a Montevarchi presso l’ospedale della Gruccia, il lunedì dalle 12.30 alle 13.30 e il mercoledì dalle 14.30 alle 16; a Poppi presso il distretto socio-sanitario, via Cesare Battisti, il venerdì dalle 11 alle 13; s Camucia presso il distretto socio-sanitario, via Capitini, il mercoledì dalle 15 alle 17.

A Firenze firmata convenzione per contrasto dipendenze

La Regione Toscana destinerà 1,5 milioni di euro alle tre Asl territoriali per attivare strategie e azioni di prevenzione, riabilitazione e cura delle dipendenze (dalla droga al gioco d’azzardo, ma anche gaming e alcol): questo è quanto prevede la convenzione firmata stamani dal presidente della Toscana, dal responsabile del Ceart (Coordinamento degli enti accreditati) e dai direttori delle tre Asl.

La convenzione firmata oggi ha come obiettivo la realizzazione di strategie e azioni di prevenzione tese al contrasto delle dipendenze e della cronicizzazione dei pazienti con una lunga storia di dipendenza, privilegiando interventi di comprovata efficacia sia nei trattamenti di recupero che nel reinserimento sociale, abitativo e lavorativo. I fondi verranno così suddivisi: Asl Toscana Centro riceverà 600.000 euro, la Asl Toscana nord ovest 500.000 euro, la Asl Toscana sud est 400.000 euro, mentre all’attività del Ceart verranno destinati 50.000 euro l’anno per le annualità 2022 e 2023.

Un gruppo tecnico predisporrà uno schema di ‘Piano terapeutico individuale’ (Pti), con la finalità di accrescere l’uniformità in ogni parte del territorio regionale degli strumenti previsti nelle strategie di intervento, di consentire una adeguata ed efficace presa in carico, di facilitare il monitoraggio e la valutazione dei trattamenti e dei percorsi erogati e le Aziende Usl impegneranno i propri Serd (i servizi per le dipendenze patologiche) ad adottare questo strumento.

Il Ceart si impegnerà affinché gli enti aderenti provvedano a dotare le proprie strutture delle attrezzature informatiche e dei collegamenti telematici e di quant’altro necessario e a far partecipare il proprio personale individuato all’alimentazione dei flussi regionali e aziendali di attività ai corsi di formazione e aggiornamento ritenuti necessari dalla Regione Toscana.

Secondo il presidente della Regione Eugenio Giani con questo atto si prosegue e completa un percorso che fa della Toscana una regione all’avanguardia in questo settore. Il Sistema sanitario regionale investe 14,5 milioni di euro l’anno per i percorsi terapeutico-riabilitativi residenziali e diurni e per l’assistenza nelle strutture gestite dagli enti aderenti al Ceart. E’ una parte importante del welfare toscano, che la Regione intende mettere sempre più e sempre meglio a sistema.

Simone Bezzini, assessore regionale al diritto alla salute, aggiunge che la volontà della Regione è anche quella di ridurre significativamente gli invii fuori Toscana vista l’elevata qualificazione e la molteplicità e variabilità dei percorsi terapeutico riabilitativi presenti sul territorio regionale in grado di rispondere alle esigenze assistenziali dei cittadini toscani con problemi di dipendenza.

E’ per questo che eventuali invii in strutture extraregione potranno essere limitati a motivate esigenze terapeutiche non soddisfatte dall’attuale sistema dei servizi toscano e comunque non potranno superare il 3% del budget di ogni Azienda destinato all’assistenza residenziale e diurna per la riabilitazione delle persone con disturbo da uso di sostanze e da gioco d’azzardo.

I firmatari della convenzione, che ha una validità di due anni, si impegnano infine a dare continuità al ‘Tavolo delle dipendenze’ istituito in ciascuna delle tre Aziende Usl quale strumento per il coordinamento, la programmazione e la progettazione condivisa del ‘Percorso aziendale delle dipendenze’.

Simona Gentili ha intervistato l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Simone Bezzini.

Arezzo: 6 soluzioni fisiologiche somministrata al posto del vaccino

Arezzo: oggi pomeriggio presso il Centro Vaccinale di Camucia, nel comune di Cortona (Arezzo) allestito nella palestra Berrettini/Pancrazi sono state somministrate 6 soluzioni fisiologiche anziché quelle vaccinali come previsto. Lo rende noto la Asl Toscana sud est.

Al termine della seduta vaccinale della mattina il personale ha consegnato ai colleghi del pomeriggio tre siringhe già pronte del vaccino Pfizer e la fiala vuota per il controllo del lotto (che viene sempre diluito in una apposita soluzione fisiologica), da utilizzare in apertura di seduta pomeridiana.

Nel predisporre il materiale per la seduta il personale per un errore ha aspirato la dose fisiologica che serve per la diluizione anziché metterla nella fiale piena, l’ha messa nella fiala vuota che serviva solo per il lotto. La fiala vuota era stata conservata per “identificare in modo corretto il lotto della registrazione delle tre dosi già preparate, elemento fondamentale nelle operazioni di controllo.

A questo punto , dopo aver somministrato tutte e nove le dosi nel conteggio (dopo circa 45 minuti) l’infermiera si è resa conto dell’errore, ha dato l’allarme e sono scattate tutte le operazioni, avvisata la dottoressa Anna Beltrano, direttrice del Distretto Sanitario della Valdichiana e responsabile della campagna vaccinale ha avviato tutte le procedure per contattare i nove cittadini vaccinati.

“E’ importante chiarire – dichiara Anna Beltrano – che si è trattato di un errore umano a fronte di migliaia di iniezioni e operazioni vaccinali che il personale compie ormai da mesi. Vorrei anche tranquillizzare le persone coinvolte perché non corrono nessun rischio, la soluzione che gli è stata iniettata è quella fisiologica che viene utilizzata per diluire il vaccino e non ha nessun effetto sulla salute. Questo disguido, però, ha anche messo in evidenza come il nostro servizio di vigilanza e di controllo funzioni e sia in grado di individuare un errore in tempi rapidi ed avviare subito le contromisure ove necessarie”

“Abbiamo già contattato le persone coinvolte spiegando loro l’accaduto e tranquillizzandole – aggiunge Beltrano – Adesso il protocollo prevede che entro una settimana queste persone facciano un test sierologico per misurare gli anticorpi presenti. Infatti, come detto, dei nove soggetti coinvolti tre hanno ricevuto una vaccinazione regolare, mentre sei ma attualmente non sappiamo chi siano. Con i risultati del test sierologico siamo in grado di individuarli e riprogrammare immediatamente la vaccinazione. Oltre ciò stiamo anche ovviando ad un problema sollevato da alcuni riguardo la validità del Green Pass, che perde validità se scadono i termini della seconda dose. Stiamo predisponendo una documentazione apposita che consegneremo a queste persone che certifica l’accaduto e garantisce allo stesso livello del Green Pass, in attesa di effettuare la seconda vaccinazione”. “E’ chiaro che è inconveniente spiacevole, tra l’altro accaduto a professionisti esperti come i nostri. I numeri del nostro impegno vaccinale sono enormi e purtroppo possono capitare anche inciampi. Come Azienda ce ne scusiamo e metteremo ancora maggior impegno per garantire la sicurezza delle procedure e la salute dei cittadini”, conclude Beltrano.

Vaccini: Pfizer open week per 60-69enni a Siena, Arezzo e Grosseto fino al 13/6

Da domani a domenica possibilità di vaccinarsi senza prenotazione nell’Asl Toscana sud est: disponibili 2020 dosi di vaccino anti-covid Pfizer

L’Asl Toscana sud est prolunga la ‘Pfizer open week’, l’iniziativa dedicata alle persone tra 60 e 69 anni che potranno accedere – nelle sedi e date indicate – alla vaccinazione senza prenotazione.

Da domani fino a domenica 13 giugno, spiega l’Asl in una nota, saranno utilizzate 2020 dosi in tutta l’Asl: 920 nella provincia di Arezzo, 700 a Siena, 600 a Grosseto. “Prolunghiamo questa iniziativa straordinaria – afferma Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana sud est – perché c’è ancora bisogno di incentivare la vaccinazione dei sessantenni.

In parallelo con la progressiva apertura a tutte le fasce d’età, come disposto dalla Regione in base alle indicazioni nazionali, compiamo quindi un altro sforzo per allestire sedute con Pfizer dedicate solo alle persone tra 60 e 69 anni”. Alla Pfizer open week potranno accedere anche persone tra i 60 e i 69 anni che si sono già prenotate in una data successiva.

In caso di somministrazione del vaccino, la loro prenotazione sarà automaticamente cancellata.

Il calendario delle somministrazioni previste:

Provincia di Arezzo
Martedì 8 giugno
Cortona – Scuola Berrettini-Pancrazi: 100 dosi (20-23)
Bibbiena – Centro sociale: 100 dosi (20-23)
Montevarchi – Distretto: 60 dosi (20-23)
Sansepolcro – Foro Boario: 100 dosi (20-23)

Giovedì 10 giugno
Arezzo – Centro affari: 200 dosi (20-23)
Montevarchi – Distretto: 60 dosi (20-23)

Sabato 12 giugno
Arezzo – Teatro tenda: 100 dosi (20-23)

Domenica 13 giugno
Arezzo – Centro affari: 200 dosi (20-23)

Provincia di Grosseto
Martedì 8 giugno
Casteldelpiano – Kronos: 100 dosi (20-23)

Sabato 12 giugno
Follonica – Fonderia: 100 dosi (20-23)

Domenica 13 giugno
Grosseto – Multisala: 200 dosi (20-23)

Provincia di Siena
Martedì 8 giugno
Montepulciano – Centro polivalente: 100 dosi (20-23)
Siena – PalaGiannelli: 200 dosi (20-23)

Giovedì 10 giugno
Abbadia San Salvatore – Macchia Faggeta: 100 dosi (20-23)

Domenica 13 giugno
Poggibonsi – Palasport Bernino: 100 dosi (20-23)
Siena – PalaGiannelli: 200 dosi (20-23)

Vaccini: Asl Toscana sud est lancia la Pfizer open week a partire dal 31/5

Per persone di 60-69 anni, residenti in province Arezzo, Siena e Grosseto. Le dosi Pfizer saranno somministrate durante la prossima settimana

A partire da lunedì 31 maggio, l’Asl Toscana sud est lancia nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena la Pfizer open week, tremila dosi riservate solo a questa fascia di età – residenti nelle tre province – che saranno somministrate in quattordici centri vaccinali nell’arco della settimana. Milleduecento dosi saranno utilizzate nella provincia di Arezzo, 1000 in quella di Siena e 800 in quella di Grosseto.

“Mettiamo in campo un’iniziativa straordinaria – spiega Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana sud est – per incentivare la vaccinazione di questa parte della popolazione, garantendo un’accelerazione dei tempi grazie all’accesso senza prenotazione ai centri vaccinali.

L’offerta è stata stabilita in base alla disponibilità definita dalla programmazione aziendale, che prosegue senza sosta per tutte le fasce di età cui è stata progressivamente allargata. Ma per le persone tra 60 e 69 anni abbiamo deciso di compiere uno sforzo ulteriore, convinti che questa opportunità sarà colta dalle persone che ancora non si sono vaccinate”. Sono stati coperti i vari orari nell’arco della giornata, in base alla possibilità di accesso ai centri vaccinali: la mattina dalle 8 alle 14, il pomeriggio dalle 14 alle 20 (e in un solo caso, ad Albinia, dalle 16 alle 20), la sera dalle 20 alle 23.

“Confidiamo in una risposta importante alla Pfizer open week dedicata alle persone tra 60 e 69 anni già a partire da lunedì – conclude -, quando partiranno i primi centri ad accesso senza prenotazione”.

Alla Pfizer open week potranno accedere anche persone che si sono già prenotate in una data successiva. In caso di somministrazione del vaccino, la loro prenotazione sarà automaticamente cancellata.

Vaccini super fragili: Toscana Sud Est, dosi a domicilio a 1.200 persone

“Dopo 28 giorni dalla prima dose effettuata a fine marzo con il vaccino Moderna, i team Usca hanno iniziato dal 23 aprile la somministrazione della seconda dose del vaccino alle persone super fragili a domicilio”

Sono la parte meno evidente della campagna di vaccinazione: gli estremamente vulnerabili; ma sono coloro che più di ogni altro hanno bisogno di attenzione e assistenza. Nella intera Asl Toscana Sud Est sono 1.200 (584 Arezzo, 278 Grosseto, 238 Siena) gli estremamente vulnerabili vaccinati a domicilio e sono seguiti costantemente dai propri medici ed in carico ai reparti specialistici degli ospedali. Lo riferisce la stessa Asl ricordando che “da più di un anno sono chiusi in casa per proteggersi, ma oggi iniziano a vedere la luce di una normalità semplice fatta di visite di figli, amici e di uscite in sicurezza”.

Come da programma, riferisce sempre la stessa Asl, “dopo 28 giorni dalla prima dose effettuata a fine marzo con il vaccino Moderna, i team Usca hanno iniziato dal 23 aprile la somministrazione della seconda dose del vaccino alle persone estremamente vulnerabili a domicilio. Questo programma terminerà il 9 maggio”. “Le squadre Usca – dichiara il direttore generale della Asl Antonio D’Urso -, si sono rivelate un’esperienza estremamente positiva, un nuovo ed efficace modello di assistenza sanitaria territoriale che vorremmo portarci anche nel futuro”. Un impegno che coinvolge decine di medici ed infermieri. Ogni squadra è composta da un medico ed un infermiere ed è in grado di somministrare a domicilio circa 25 vaccini al giorno in ambito urbano, circa 15 in zone rurali. La procedura è codificata e molto rigorosa. Il primo contatto con il paziente avviene tramite telefono qualche giorno prima, poi al momento della visita il medico dialoga con il paziente, e anche con il caregiver o convivente, per verificare le condizioni della persona, e capire se in queste settimane si sono presentati sintomi o si sono verificati problemi di salute. Poi si passa alla somministrazione, dopodiché i sanitari rimangono assieme al paziente per almeno 15 minuti per controllare eventuali reazioni alla somministrazione. La vaccinazione domiciliare è normata da una delibera della Giunta Regionale Toscana, la 268/22 marzo 2021, dove sono state indicate sia le indicazioni pratiche che la composizione delle squadre. Nella Asl Tse questo compito è svolto in toto dalle squadre Usca e dal personale medico dipendente appartenente alle cure primarie.

Exit mobile version