Si-Toscana, ‘Arno d’Amare’: barriera per intercettare rifiuti marini e plastica

Presentata nel luglio 2018, e finalmente approvata dall’aula del Consiglio regionale, la mozione di Sì Toscana a Sinistra che impegna la giunta ad attivarsi per replicare in Toscana il progetto già sperimentato con successo sul fiume Po.

Invece che ‘Po d’aMare’ si chiamerà dunque ‘Arno d’aMare’ la barriera concepita per intercettare i rifiuti sul principale fiume toscano prima che arrivino al mare, per poi selezionarli ed avviarli al recupero ed al riciclo. La mozione impegna anche a progettare una campagna informativa ed iniziative rivolte ai cittadini, soprattutto ai giovani, per informare sulle conseguenze dell’inquinamento da plastiche, in particolare da microplastiche, con l’obiettivo di indurre ad un minor uso di oggetti realizzati con questo materiale. Infine si impegna la giunta ad intervenire presso il Governo per una rapida approvazione del  disegno di legge “Salvamare” contro la plastica monouso. L’atto è stato approvato dall’aula all’unanimità.

“Ormai anche il Mar Mediterraneo ospita isole di plastica, ossia concentrazioni di plastica galleggiante paragonabili a quelle oceaniche, con un accumulo di detriti tra le 1.000 e le 3.000 tonnellate. Ve ne sono anche a nord dell’Elba e tra la Corsica e Capraia, quindi nell’Arcipelago toscano, come hanno rivelato gli studi del CNR”, ha esordito così il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori, nel presentare l’atto in aula.

“Il Mediterraneo è anche uno dei mari con la più alta concentrazione di microplastiche al mondo, particelle inferiori ai 5mm prodotte dalla frammentazione di oggetti, dall’usura degli pneumatici e dal lavaggio degli indumenti sintetici o prodotte espressamente per vari impieghi, ad esempio i cosmetici. La presenza delle microplastiche è assai dannosa per gli ecosistemi marini, provoca una riduzione della biodiversità e delle risorse ittiche”, ha proseguito Fattori.

 “La grandissima parte di questi rifiuti marini è di plastica, proviene dalla terraferma e raggiunge il mare prevalentemente attraverso i fiumi. Il metodo più efficace è dunque intercettare la plastica prima che giunga al mare, attraverso una barriera, avviando poi i materiali recuperati al riciclaggio, in una logica di economia circolare. Il progetto pilota ‘Po d’aMare’ ha dato ottimi risultati ed è replicabile anche sul fiume Arno, con costi contenuti. Coinvolgiamo l’Autorità di Bacino e i comuni interessati ed avviamo quanto prima il progetto anche in Toscana”, ha concluso Fattori.

‘Arno d’aMare’, barriera sull’Arno per intercettare rifiuti

Firenze, approvata dall’aula del Consiglio regionale, la mozione di Sì Toscana a Sinistra che impegna la giunta ad attivarsi con il progetto ‘Arno d’aMare’, per replicare in Toscana il progetto già sperimentato con successo sul fiume Pò, per intercettare sull’Arno i rifiuti prima che arrivino al mare.

Invece che ‘Po d’aMare’ si chiamerà dunque ‘Arno d’aMare’ la barriera concepita per intercettare i rifiuti sul principale fiume toscano prima che arrivino al mare, per poi selezionarli ed avviarli al recupero ed al riciclo.

La mozione impegna anche a progettare una campagna informativa ed iniziative rivolte ai cittadini, soprattutto ai giovani, per informare sulle conseguenze dell’inquinamento da plastiche, in particolare da microplastiche, con l’obiettivo di indurre ad un minor uso di oggetti realizzati con questo materiale. Infine si impegna la giunta ad intervenire presso il Governo per una rapida approvazione del disegno di legge “Salvamare” contro la plastica monouso.

“Ormai anche il Mar Mediterraneo ospita isole di plastica, ossia concentrazioni di plastica galleggiante paragonabili a quelle oceaniche, con un accumulo di detriti tra le 1.000 e le 3.000 tonnellate. Ve ne sono anche a nord dell’Elba e tra la Corsica e Capraia, quindi nell’Arcipelago toscano, come hanno rivelato gli studi del CNR”, ha esordito così il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori, nel presentare l’atto in aula.

“Il Mediterraneo è anche uno dei mari con la più alta concentrazione di microplastiche al mondo, particelle inferiori ai 5mm prodotte dalla frammentazione di oggetti, dall’usura degli pneumatici e dal lavaggio degli indumenti sintetici o prodotte espressamente per vari impieghi, ad esempio i cosmetici. La presenza delle microplastiche è assai dannosa per gli ecosistemi marini, provoca una riduzione della biodiversità e delle risorse ittiche”, ha proseguito Fattori.

“La grandissima parte di questi rifiuti marini è di plastica, proviene dalla terraferma e raggiunge il mare prevalentemente attraverso i fiumi. Il metodo più efficace è dunque intercettare la plastica prima che giunga al mare, attraverso una barriera, avviando poi i materiali recuperati al riciclaggio, in una logica di economia circolare. Il progetto pilota ‘Po d’aMare’ ha dato ottimi risultati ed è replicabile anche sul fiume Arno, con costi contenuti. Coinvolgiamo l’Autorità di Bacino e i comuni interessati ed avviamo quanto prima il progetto anche in Toscana”, ha concluso Fattori.

L’atto è stato approvato dall’aula all’unanimità.

Ritrovato cadavere del giovane disperso in Arno

E’ il 21enne scomparso in Arno scomparso dal 12 dicembre dopo essere finito in acqua a causa del rovesciamento del barchino su cui si trovava, il corpo ritrovato oggi sulla spiaggia del Gombo all’interno del parco naturale di San Rossore Migliarino Massaciuccoli.

La salma è stata identificata grazie ai tatuaggi, che erano stati indicati dalla famiglia, e trasportata a medicina legale a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il cadavere  è stato ritrovato  spiaggiato sull’arenile del Gombo, una delle zone protette della Tenuta di San Rossore (Pisa).
L’incidente era avvenuto in serata quando lungo il fiume era buio già da ore e mentre due cercavano di guadare l’Arno per raggiungere la strada e andarsene dopo avere ucciso un daino, trovato morto in acqua durante le ricerche del disperso e con una ferita compatibile con il fucile trovato e sequestrato nella stessa zona e appartenente ai due bracconieri

(Notizia in aggiornamento)

Disperso in Arno: giovane non si trova, stop ricerche per buio

Si sono concluse anche oggi senza esito, per l’arrivo del buio, le ricerche per trovare il corpo del 21enne disperso in Arno mercoledì sera a Pisa dopo una battuta di caccia di frodo nel parco di San Rossore.

Per tutto il giorno i vigili del fuoco hanno proseguito le perlustrazioni sia sul fondo del fiume, con squadre di sommozzatori, sia in superficie con mezzi nautici. Inoltre un elicottero ha invece sorvolato a lungo la zona per coadiuvare il personale impegnato
a terra.
Il giovane secondo i soccorritori potrebbe essere rimasto intrappolato in qualche punto sul fondo del fiume oppure potrebbe essere stato trascinato al largo, in mare, dalla corrente. Le ricerche comunque riprenderanno domani.

Disperso in arno: ricerche riprese anche con elicottero

Sono riprese stamani le ricerche del ventunenne scomparso mercoledì sera in Arno, a Pisa, dopo essere scivolato in acqua probabilmente per recuperare il barchino con il quale aveva raggiunto un’area del parco di San Rossore dove era andato a caccia di frodo.

I vigili del fuoco stanno perlustrando l’arno con mezzi nautici e i sommozzatori giunti da Livorno mentre un elicottero del reparto volo dei vigili del fuoco di Cecina (Livorno), sorvola tutta l’area fino al mare per supportare le ricerche.

Il corpo del giovane è finito in acqua a pochi chilometri dalla foce del fiume e i soccorritori lo stanno cercando sia vicino alle sponde dove potrebbe essere rimasto impigliato nella vegetazione sia in mare dove potrebbe essere stato trascinato dalla corrente.

Uomo in Arno a Pisa, esclusa caduta da spallette

I vigili del Fuoco del Comando di Pisa sono intervenuti in Lungarno Simonelli all’altezza del museo navale, esclusa la caduta della persona dalle spallette dal fiume Arno .

L’uomo soccorso stamani sulla sponda dell’Arno in una zona a ridosso del centro di Pisa non è caduto da una spalletta ma si è ferito in modo non grave durante la notte e le lesioni riportate, hanno spiegato i medici del pronto soccorso alla polizia, “non sono compatibili con una caduta da alcuni metri di altezza”. Il ferito è un uomo senza fissa dimora.

Secondo la prima ricostruzione dei poliziotti, l’uomo è uno dei tanti che trovano rifugio nell’area della Cittadella, accampandosi sotto il fortilizio medievale costruito all’estremità delle mura cittadine, e potrebbe essersi ferito da solo. L’uomo non parla italiano ed è stato notato da un testimone stamattina che ha allertato i soccorsi immaginando che fosse caduto dalla spalletta. L’area dove è stato trovato è fortemente degradata e frequentata soprattutto la sera da spacciatori di droga e tossicodipendenti.

Exit mobile version