Si tuffa in Arno per fuga, salvato da agente pallanuotista

Si è tuffato in Arno, a Firenze, per fuggire, trovandosi però poi in difficoltà. A salvarlo è stato un ispettore di polizia, esperto pallanuotista, che si è buttato a sua volta nel fiume.

E’ quanto riferisce la questura in merito all’intervento, la notte scorsa intorno alle 2.30 nel
capoluogo toscano, all’altezza di piazza Gaddi.
Secondo quanto spiegato dalla polizia, il giovane 22 enne sarebbe stato sorpreso da alcuni passanti a rovistare in un’auto, dopo averne danneggiato il finestrino. E’ stata così allertata la polizia mentre il 22enne si è dato alla fuga buttandosi in Arno, convinto di riuscire ad attraversarlo a nuoto. Arrivato al centro del fiume si è trovato in difficoltà, anche a causa
dell’ipotermia.

L’ispettore della volante intervenuta, Davide Gandola, esperto pallanuotista, ha deciso di gettarsi in Arno e dopo aver raggiunto il giovane lo ha trascinato fino a riva. Il 22enne, spiega sempre la questura, portato all’ospedale per gli accertamenti medici, è fuori pericolo di vita. Nei suo confronti è scattata una denuncia per tentato furto aggravato. Il questore Armando Nanei si è complimentato con l’ispettore per il suo gesto. In piazza Gaddi intervenuti anche i vigili del fuoco e i sanitari inviati dal 118.

Morto uomo soccorso dopo caduta in Arno

I Vigili del Fuoco del Comando di Firenze, insieme ad una squadra del nucleo sommozzatori, sono intervenuti in Arno, nei pressi del Ponte Vespucci per un soccorso a persona poi deceduta.

Sono risultate inutili le manovre di rianimazione praticate per quasi un’ora all’uomo recuperato dai vigili del fuoco in Arno vicino al ponte Vespucci. I sanitari del 118, sul posto con l’automedica e un’ambulanza, hanno cercato di salvarlo anche se, secondo quanto appreso, le sue condizioni erano apparse subito gravissime. Ancora da capire come l’uomo sia caduto nel fiume. Sul posto anche gli agenti delle volanti.

“Fratello fiume”, iniziativa alla riscoperta dell’Arno

Oggi, martedì 2 aprile, alla Palazzina Reale è stata ripercorsa la storia del rapporto tra l’Arno e la città di Firenze attraverso fotografie, racconti e l’analisi delle idee pensate negli anni per il recupero e la fruizione di questo spazio pubblico, molte delle quali rimaste non attuate, per capire quello che potrà essere tentato in futuro.

Ricostruire un rapporto di amicizia e fratellanza tra Firenze e il suo fiume, l’Arno, diventato dall’alluvione del 1966 un “nemico” da cui difendersi e difendere il patrimonio storico-artistico. È questo l’obiettivo dell’iniziativa intitolata, non a caso, “Fratello fiume”,  promossa da Ordine e Fondazione Architetti Firenze con il patrocinio del Comune di Firenze e del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori.

Una giornata in cui viene ripercorsa, attraverso fotografie, racconti e l’analisi dei vari progetti pensati per l’Arno negli ultimi cinquant’anni – molti dei quali rimasti non attuati – la storia del rapporto tra il fiume, la città e i suoi abitanti ed evidenziato il modo in cui questo si è rovesciato nel tempo.

Stamani sono state mostrate immagini dell’Arno di oggi e di ieri, da quando i lungarni non esistevano e i palazzi davano le spalle al fiume a quando lo stesso fiume veniva utilizzato come via di trasporto, da quando sponde e corso d’acqua erano vissuti in maniera corale dai fiorentini ed erano parte integrante delle attività economiche urbane (renaioli, pesca, lavaggio dei panni) a quando – dopo l’alluvione – questi luoghi si “svuotano” e inizia il distacco.

E’ stata analizzata inoltre la massa dei progetti fatti negli anni per il fiume e per il suo possibile ruolo attivo nella città, per il recupero e la fruizione di questo spazio pubblico, attraverso una serie di interventi che – nel corso della mattinata – hanno illustrato le diverse idee che si sono succedute, mettendo in evidenza quello che è stato tentato in passato con progetti poi non attuati, analizzandone le motivazioni, e quello che potrà essere tentato in futuro sulla base anche delle nuove conoscenze.

Così, sono stati esposti e discussi i progetti di utilizzo delle banchine lungo-fiume, di sistemazione degli argini e di navigabilità di alcuni tratti, per verificarne la validità attuale, la possibile ripresa in esame e stimolare una nuova progettualità, in ottica di resilienza ai cambiamenti climatici e guardando anche a quanto avviene in altre città europee.

Sono stati analizzati ad esempio i casi della passerella tra Anconella-Albereta e Bellariva, del percorso ciclabile dalla fonte alla foce dell’Arno, della navigabilità fino ai Renai, del progetto Riva di arte pubblica per un parco fluviale e della Rari Nantes, fino al ponte temporaneo pensato dall’architetto Claudio Nardi e al progetto firmato dagli architetti Richard Rogers e Claudio Cantella, che è stato raccontato proprio da quest’ultimo.

“Mostriamo tutte queste idee e progetti non solo e non tanto per guardare indietro, quanto per evidenziare la quantità di risorse creative che sono state investite su questo tema e capire cosa possiamo fare in futuro – spiega Egidio Raimondi, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Firenze, referente della commissione Das (Dibattito Architettura Sostenibile) dello stesso Ordine che ha curato l’organizzazione dell’evento e membro del Gruppo Operativo Sostenibilità ed Energia presso il Consiglio Nazionale degli Architetti – l’Arno nel tempo si è trasformato in una scenografia, in un luogo dove farsi selfie al tramonto, noi vogliamo proporre azioni per farlo tornare scenario. Non avere un rapporto vero e vissuto con il fiume è un’occasione persa per la città, perché il fiume rappresenta una ricchezza, deve diventare un elemento di rigenerazione urbana.
Vogliamo andare oltre l’approccio idrogeologico e la messa in sicurezza, che rimangono indispensabili, ma da architetti dobbiamo avere un approccio diverso, progettuale, capire quali sono la sua identità e le sue potenzialità. Dobbiamo pensare a quello che studierebbe oggi Leonardo se fosse ancora vivo e ripartire da qua, per tornare a essere fratelli del fiume e non nemici”.

“L’Arno è uno spazio pubblico, è dei fiorentini e deve tornare a esserlo in pieno – conclude Raimondi – magari non facendoci il bagno o lavandoci i panni come accadeva in passato, ma stabilendoci un rapporto nuovo, di fruizione vera e non soltanto contemplativo”.

Dopo gli interventi della mattina, nel pomeriggio si terrà una tavola rotonda nella quale verranno analizzati e discussi gli elementi emersi, a cui parteciperanno l’assessore all’ambiente del Comune di Firenze, il presidente del consiglio regionale, Giorgio Valentino Federici del Coordinamento Firenze 2016, il presidente del Consorzio di bonifica Medio Valdarno, Antonio Capestro del Cisdu (Centro Internazionale di Studi sul Disegno Urbano) Università di Firenze oltre a esponenti delle attività sportive, ricreative, stagionali e storiche sul fiume.

La giornata in programma il 2 aprile alla Palazzina Reale sul rapporto tra l’Arno e Firenze vuol essere il punto di partenza di un dibattito permanente sulle opportunità progettuali offerte dai fiumi alle città che attraversano, considerandoli come elementi strategici per il progetto urbano, da replicare poi anche in altre città.

Pisa: cadavere su riva Arno in centro, fra ipotesi possibile caduta

Il cadavere di un uomo con evidenti ferite alla testa è stato trovato stamani lungo la riva dell’Arno in pieno centro a Pisa.

E’ un ex detenuto italiano, ma nato in Belgio e senza fissa dimora, l’uomo trovato morto stamani sulla riva dell’Arno in pieno a centro a Pisa. Sul posto è intervenuta la polizia e non è ancora chiaro che cosa sia accaduto.

Secondo gli inquirenti, l’uomo sarebbe morto in seguito a una caduta avvenuta prima dell’alba da un’altezza di circa 6-7 metri, probabilmente mentre stava riposando sul camminamento sottostante la spalletta. L’uomo sarebbe morto sul colpo per le profonde ferite alla testa riportate, ma il sopralluogo della polizia scientifica e le prime indagini avviate dalla squadra Mobile, con il coordinamento del sostituto procuratore Aldo Mantovani, avrebbero escluso il coinvolgimento di altre persone.

Sono stati due giovani stamani, poco dopo le 8.00, a dare l’allarme dopo avere notato il corpo inerme mentre transitavano su un ponte nelle vicinanze. Si sono avvicinati e hanno individuato il corpo ormai privo di vita allertando subito i soccorsi. Secondo i primi accertamenti del medico legale, l’uomo sarebbe morto tra le 5.00 e le 6.00.

Firenze: cade in Arno, salvato da sommozzatori vigili del fuoco

I Vigili del Fuoco del Comando di Firenze sono intervenuti insieme al nucleo sommozzatori per soccorrere una persona caduta in Arno, nei pressi del Ponte alle Grazie.

I sommozzatori VF hanno recuperato e tratto in salvo un ragazzo di 25 anni di nazionalità straniera. Una volta portato a riva, il ragazzo è stato affidato alle cure del personale sanitario del 118.

Codice giallo sulla costa centro meridionale Toscana

Firenze, ancora condizioni di instabilità sul Tirreno porteranno per la giornata di oggi, domenica 3 febbraio, piogge e temporali sparsi su tutta la regione, ma più frequenti su costa e zone centro meridionali.

Per quanto riguarda i corsi d’acqua, sono in esaurimento le piene dell’Arno e dell’Ombrone Grossetano, la sala operativa unificata permanente della Regione mantiene tuttavia il codice giallo fino alla mezzanotte di oggi su foce Arno, costa centro sud e sull’Arcipelago per rischio idrogeologico e idraulico.

Da domani, lunedì, è prevista un graduale aumento della pressione.

Per informazioni più dettagliate e per le norme di comportamento da tenere in occasione di tali fenomeni consultare la pagina

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