Firenze: aggredita con coltello da ex marito

Una donna di 35 anni è stata aggredita e ferita al volto con un coltello dall’ex marito, questa mattina intorno alle 12 a San Francesco nel comune di Pelago, in provincia di Firenze.

La 35enne, italiana di origini kosovare, ha riportato una ferita da coltello all’altezza dell’occhio sinistro ed è stata trasportata all’ospedale fiorentino di Careggi per le cure del caso. Secondo quanto spiegato dai carabinieri le sue condizioni non sarebbero gravi. L’ex marito, 44enne del Kosovo, è fuggito dopo l’aggressione e al momento è ricercato dai carabinieri.

Bimbo ucciso a Scarperia: padre già considerato ”socialmente pericoloso”

Era socialmente pericoloso e per questo doveva curarsi, ma poteva essere controllato coi farmaci. Queste le conclusioni di una perizia sul 34enne arrestato per aver ucciso il figlio di un anno venerdì scorso in Mugello (Firenze), di cui è stato convalidato ieri l’arresto.

La perizia per Niccolò Patriarchi, il 34enne di Figline Valdarno che settimana scorsa ha ucciso a coltellate il figlio di 1 anno, era stata richiesta prima del delitto dal gip, su richiesta della procura di Firenze, nell’ambito di un’inchiesta per condotte aggressive in famiglia, e discussa in incidente probatorio due giorni prima dell’omicidio.

Le indagini precedenti al delitto di venerdì scorso erano partite nel febbraio 2018. Il 34enne aveva colpito con una testata la compagna, per poi essere condotto dai carabinieri in pronto soccorso dove si sarebbe sottoposto a ricovero volontario nel servizio psichiatrico dell’ospedale di Borgo San Lorenzo. Fino a maggio era poi tornato a vivere con i genitori e aveva iniziato un programma di controlli in ambulatorio con visite programmate, tutte proseguite con esito positivo, e interrotte solo a giugno, quando l’uomo avrebbe manifestato all’Asl la volontà di rivolgersi ad un medico privato.

Dalla relazione sanitaria risulta che l’uomo sia stato seguito dal servizio di salute mentale in due periodi diversi, dall’aprile 2013 a febbraio 2014 e dal dicembre 2017 al maggio 2018. Anche altre fasi di cura presso servizi pubblici e medici privati risultano prima e dopo questi periodi, ma in tutti i casi i ricoveri erano volontari e l’uomo, secondo l’Asl, non sarebbe mai stato sottoposto ad alcun Trattamento sanitario obbligatorio.

Patriarchi, già pregiudicato per reati in materia di frode informatica, è padre anche di una bambina di 7 anni. Per questo oggi la procura dei minori di Firenze ha richiesto al tribunale la decadenza della potestà genitoriale.

Il servizio di Alice Sennati:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/09/180918_05_ALICE-SU-OMICIDIO-SCARPERIA.mp3?_=1

Omicidio-suicidio nel pistoiese, morti due anziani

Agliana, in provincia di Pistoia, due anziani sono stati trovati morti nella loro abitazione di Agliana nella serata di sabato.

Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di un caso di omicidio-suicidio, le vittime, una coppia di anziani, rispettivamente di 83 e 81anni, sono Franco Matteini e Maria Grazia Innocenti.

Secondo i carabinieri l’uomo ha sparato alla moglie alla testa con una pistola di piccolo calibro che possedeva e poi ha rivolto l’arma verso sé stesso premendo ancora il grilletto.

I cadaveri dei due coniugi, senza figli e che vivevano soli, sono stati scoperti verso l’ora di cena da alcuni vicini di casa richiamati dalla tv, che era tenuta ad alto volume, e pure insospettiti dalla porta di casa che hanno notato essere stranamente aperta da troppo tempo.

Sono in corso le indagini in corso della compagnia dei carabinieri di Pistoia e del nucleo investigativo, in particolare sono in corso accertamenti sui motivi del tragico gesto che forse, secondo un’ipotesi iniziale, potrebbero essere legati alle condizioni di salute della coppia.

Intanto, su disposizione del magistrato di turno della procura di Pistoia, le salme vengono trasferite all’ospedale San Jacopo per l’autopsia.

Infanticidio di Scarperia, aggiornamenti

Firenze, “E’ in stato di choc e non ricorda nulla”, così l’avvocato Caterina Manni del foro di Firenze, il difensore nominato d’ufficio per assistere il 34enne che ieri sera ha ucciso il figlio di 1 anno accoltellandolo durante una lite con la convivente nella loro casa a Sant’Agata di Scarperia, nel Mugello.

Il legale ha incontrato sabato mattina il 34enne nel carcere di Sollicciano dove si trova ristretto dopo il fermo di polizia scattato per l’omicidio in flagranza: “Sono andata stamani in carcere a parlarci – ha riferito l’avvocato Manni -, mi ha solo detto che lui aveva lavorato tutta la giornata, poi quando ha terminato era rientrato a casa tranquillo e si aspettava una serata calma. Poi, sull’accaduto non si ricorda più nulla: credo che in questo momento non sia in grado di ricostruire alcunché o di dare una spiegazione, è in stato di confusione”.

L’uomo si trova detenuto in isolamento nel carcere di Sollicciano, dove la sua cella viene vigilata a vista.

Si terrà invece lunedì prossimo, 17 settembre, nel carcere di Sollicciano l’udienza di convalida dell’arresto scattato in flagranza di reato e l’udienza sarà tenuta dal gip Angela Fantechi e dovrebbe iniziare alle ore 10:30.

Per quanto riguarda le motivazioni del folle gesto, potrebbe esserci stato uno scatto d’ira, un raptus, connesso a una patologia psichiatrica, di cui l’uomo soffrirebbe.

Questa una primissima ipotesi investigativa che i carabinieri stanno seguendo per determinare il contesto in cui è maturato il delitto e individuarne le cause.

Secondo gli accertamenti il 34enne risulta seguito dal Centro di salute mentale della Asl. Nel febbraio scorso era stato ricoverato in ospedale a Borgo San Lorenzo alcuni giorni per sottoporsi ad alcune cure.

Infanticidio di Scarperia, ricostruzione dei Carabinieri

Scarperia, i carabinieri hanno eseguito l’arresto per omicidio di Patriarchi Niccolò, di seguito la ricostruzione, fatta dai militari, dell’orribile vicenda che ha portato alla morte di un bimbo di 1 anno accoltellato dal proprio padre.

“Alle ore 20:30 circa del 14 settembre 2018, i Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo hanno tratto in arresto in flagranza del reato di omicidio nonché per lesioni personali aggravate: PATRIARCHI Niccolò, nato a Figline Valdarno (FI) il 10 settembre 1984, residente a Scarperia e San Piero, convivente, informatico, pregiudicato per reati in materia di truffe e frodi informatiche.

Il predetto, alle precedenti ore 19.50 circa, a seguito di una lite scaturita all’interno dell’abitazione della propria compagna LANDI Annalisa, nata a Borgo San Lorenzo (FI) il 31 gennaio 1988, residente in Scarperia e San Piero, in via San Francesco nr. 8/a, convivente, impiegata, con precedenti di polizia per truffa, minacciava di colpire con un coltello la donna ed i loro figli, una bambina di 7 anni ed un bambino di 1 anno.

Nella circostanza, LANDI Annalisa, al fine di sottrarsi all’intento omicida del compagno, dopo aver preso in braccio il figlio, chiedeva soccorso telefonico ai propri familiari, rifugiandosi sul terrazzo della cucina ove veniva aggredita dall’uomo che colpiva la donna ed il bimbo con un coltello da cucina con diversi fendenti.

Successivamente giungevano presso l’abitazione i genitori ed il fratello della donna che, dopo aver messo in salvo la bambina, che aveva assistito ai fatti, trascinandola all’esterno dell’abitazione, richiedevano l’intervento dei militari dell’Arma.

A seguito delle gravi ferite riportate, il piccolo decedeva sul colpo, mentre LANDI Annalisa e la figlia, immediatamente soccorse da personale del 118, venivano trasportate presso il pronto soccorso dell’ospedale di Borgo San Lorenzo ove venivano riscontrati delle “ferite da taglio alla testa e agli arti superiori””alla donna ed un “grave stato di shock” alla bambina, entrambe non in pericolo di vita.

Nel corso del sopralluogo, effettuato dal P.M di turno della Procura della Repubblica di Firenze, Sost.Proc. Dott. Fabio Di Vizio, e da personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale CC di Firenze, veniva rinvenuto e sequestrato nel giardino adiacente all’abitazione il coltello da cucina utilizzato per il delitto.

L’arrestato sarà associato alla Casa Circondariale di Firenze Sollicciano”.

Bimbo di 1 anno ucciso dal padre con un coltello

Scarperia, comune della città metropolitana di Firenze, un bimbo di un anno è morto dopo essere stato colpito dal padre con un coltello nel corso di una lite familiare.

Secondo quanto appreso, anche se alla ricostruzione stanno lavorando i carabinieri e il pm di turno Fabio Di Vizio, l’uomo avrebbe ucciso il piccolo di Michele di un anno al culmine di una lite con la convivente e poi avrebbe cercato di colpire con lo stesso coltello anche l’altra figlia di 7 anni.

La bambina, secondo quanto riferito dai carabinieri, non ha riportato ferite, la bimba sarebbe stata salvata dalla madre che si messa nel mezzo ed è rimasta ferita proprio per proteggerla.

Michele, il bimbo che ha perso la vita, aveva compiuto un anno lo scorso 3 settembre, per lui la morte è arrivata improvvisa con una o più coltellate inferte dal papà.

La madre invece, è rimasta ferita alla testa e agli arti, secondo quanto appreso, proprio nel tentativo disperato, quando si è frapposta tra l’uomo, ormai in preda a un raptus incontenibile, e la piccola, rimasta illesa.

L’allarme ai carabinieri lo avrebbe dato la nonna del bimbo, che ha chiamato il 112 alle 20:00, dicendo che era stato “ammazzato suo nipote” e che l’assassino era il padre del piccolo.

I militari, arrivati subito sul posto, si sono trovati davanti a una scena raccapricciante con il bimbo e la madre in un lago di sangue. Immobile, in evidente stato di shock, hanno trovato anche il 34enne che è stato fermato e che non avrebbe opposto resistenza.

Sul posto anche i mezzi del 118: i sanitari hanno provato a rianimare Michele e le manovre sono continuate pure nell’ambulanza con la quale è stato trasportato al pronto soccorso dove, però, è arrivato senza vita.

Anche la madre è stata portata allo stesso ospedale, a Borgo San Lorenzo. Lei non sarebbe in pericolo di vita. Il coltello usato dall’uomo per colpire il figlio e la donna è stato poi ritrovato nel giardino. I motivi scatenanti del raptus, e della lite che lo ha preceduto e che ha portato all’ennesima tragedia familiare, li ricostruiranno i carabinieri della compagnia di Borgo, con l’aiuto del reparto della sezione scientifica, coordinati dal pm di turno Fabio Di Vizio arrivato poco dopo nell’abitazione.

Entrambi i genitori del bambino erano già conosciuti alle forze dell’ordine, anche se non sono ancora chiari i loro precedenti.

Sgomento e incredulità, le prime razioni nella piccola frazione di Sant’Agata dove la famiglia di Michele viveva in un terra tetto, con un piccolo giardino davanti, fuori dal centro del paese.

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