Caporalato: turni da 11 ore per 4 euro l’ora, 3 arresti 

Lavoratori fatti arrivare in Italia dalla Romania e dell’Albania, sottoposti a turni di 11 ore e pagati 4/5 euro l’ora, senza alcun rispetto delle nome di sicurezza, e talvolta assunti completamente in nero. E’ quanto scoperto dai militari del comando carabinieri per la tutela del lavoro, che oggi hanno arrestato tre persone nelle province di Padova, Perugia e Verona, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Firenze. Il prefetto Lega: ”oggi assegnato un duro colpo al caporalato”.

L’accusa è associazione per delinquere finalizzata alla reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro – cosiddetto caporalato -, aggravato dalla violenza, dalla minaccia e dai maltrattamenti. I lavoratori venivano impiegati in agricoltura e edilizia, soprattutto in Toscana e in Veneto, ma anche all’estero (Svizzera).

Tra gli arrestati, due ‘caporali’ e il capo della presunta associazione criminale, che secondo l’accusa gestiva i lavoratori, tutte persone che versavano in stato di bisogno, attraverso due società cooperative, sequestrate oggi dai militari insieme ai relativi conti correnti e a un veicolo che veniva usato per trasportare gli operai. Sequestrati anche due immobili dove i lavoratori venivano fatti dormire, dietro pagamento di un affitto. Perquisizioni sono state seguite negli studi di consulenza del lavoro ai quali si appoggiavano le cooperative.

Sempre secondo quanto ricostruito, i due caporali seguivano le direttive del capo, organizzando i turni di lavoro e i pagamenti. Ricevano anche istruzioni per eludere i controlli, e, dopo le verifiche, per ‘aggiustare’ il numero delle ore lavorate dagli operai, in modo da non far figurare quelle pagate fuori busta. In alcuni casi i dipendenti sarebbero stati anche minacciati di non essere pagati se non avessero completato i turni imposti loro.

Le indagini, coordinate dalla procura di Firenze, sono partite dopo la morte di un cittadino romeno, avvenuta il 7 novembre 2017 per cause naturali nel comune di Rufina (Firenze). I carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Firenze hanno avviato indagini che hanno consentito di individuare il caporale che aveva il compito di caposquadra, trovato in possesso di appunti sui quali erano annotati orari e luoghi di lavoro, i nominativi del personale, la paga e i mezzi di trasporto utilizzati.

“Oggi è stato assegnato un duro colpo al caporalato, grazie a questa vasta operazione dell’Arma dei carabinieri, con la quale mi congratulo. Azioni come questa contrastano efficacemente certe forme di potere che la criminalità organizzata esercita in alcuni settori economici, sfruttando le persone in relazione al loro stato di bisogno e di fragilità”. Lo afferma il prefetto di Firenze Laura Lega esprimendo soddisfazione per l’operazione condotta oggi dai carabinieri contro lo sfruttamento della manodopera nel settore agricolo, compiuta in varie località della provincia fiorentina. “Ma non è il solo obiettivo che cogliamo – aggiunge Lega in una nota -, perché oggi possiamo dire di aver rafforzato, al tempo stesso, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine”.

Taser: primo utilizzo a Firenze

Il Taser, pistola che emette dardi caricati elettronicamente per paralizzare i movimenti del soggetto facendone contrarre i muscoli, è stato usato perla prima volta a Firenze contro un 24enne in stato confusionale. Fattori e Sarti (Sì Toscana a Sinistra): ”l’utilizzo del taser è partito nel peggiore dei modi.”

Primo utilizzo del taser a Firenze da parte dei carabinieri. La pistola a impulsi elettrici è stata utilizzata la notte scorsa per immobilizzare un 24enne turco che, completamente nudo e in stato di agitazione nella zona della Fortezza da Basso, aveva iniziato a inveire contro i passanti, prendendo anche a pugni due clochard, e poi si era scagliato contro i militari intervenuti. Per bloccarlo, spiegano i carabinieri, sono state state sparate due coppie di dardi dal capo equipaggio della pattuglia.

Sul posto sono intervenuti poi una seconda pattuglia e personale del 118. Il giovane, senza fissa dimora, è stato trasferito all’ospedale di Santa Maria Nuova e si trova attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria, da dove era stato dimesso il 3 settembre scorso. Per lui è scattata una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.

“E’ partito nel peggiore dei modi l’utilizzo della pistola taser a Firenze, non solo dal punto di vista simbolico, contro un 24enne immigrato in piazza Oriana Fallaci, ma perché le forze dell’ordine hanno sparato ben quattro dardi contro una persona affetta da disturbi psichici o neurologici. Questo è proprio uno di quei casi in cui la pistola elettrica non può essere definita ‘non letale’, come dimostrato da molti studi medici e da una famosa inchiesta dell’agenzia Reuters”, affermano i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti.

“Negli Usa e in Canada, dove la taser è utilizzata da quasi 20 anni, il numero delle morti direttamente o indirettamente correlate a quest’arma ha superato il migliaio. E proprio i soggetti con disturbi mentali appaiono i più a rischio. Serve una riflessione approfondita sulla pistola taser, evitando la deriva che negli Usa l’ha portata ad essere un’alternativa non al manganello ma alla sedia elettrica.”- proseguono i consiglieri.

“Temiamo quindi che anche in Toscana il taser possa essere impiegato con leggerezza nei confronti di chi soffre di disturbi psichici o neurologici, ossia di soggetti fragili che avrebbero bisogno di altre modalità di approccio da parte delle forze dell’ordine”, concludono Fattori e Sarti.

Arezzo: scorribande in scuola, tra presunti autori 11 minori 

Un neo maggiorenne e 11 minorenni, età tra gli 11 e i 17 anni, sono stati individuati dai carabinieri come i presunti autori di scorribande avvenute in una scuola di Terranuova Bracciolini (Arezzo). Tra i minori in 5 hanno un’età inferiore ai 14 anni e non sono pertanto imputabili, gli altri sono stati deferiti insieme al maggiorenne alla magistratura per danneggiamento e furto in concorso, con l’aggravante della continuazione per essersi introdotti in più circostanze nel plesso scolastico.

Le indagini, si spiega dall’Arma, sono partite dopo una segnalazione nei mesi scorsi del preside dell’istituto scolastico che aveva segnalato più incursioni all’interno della scuola dove erano state rubate casse audio di pc e alcuni flaconi di alcool a cui era stato poi dato fuoco in un seminterrato, e danneggiati arredi e suppellettili con colla e inchiostro. Atti vandalici che si sarebbero ripetuti più volte a giugno e luglio scorsi. Le indagini hanno portato poi all’identificazione del gruppo di ragazzi, uno dei quali è stato anche trovato in possesso delle chiavi della scuola.

Rissa a colpi di pietre in centro Firenze, 3 arresti 

Lite a colpi di pietre la notte scorsa in via della Scala, a Firenze. Tre uomini di 24, 27 e 31 anni, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati per rissa dai carabinieri, intervenuti su segnalazione di alcuni passanti che hanno assistito alla scena. Tre sono i feriti,danni anche a una vettura e i tavoli di un ristorante.

Il 27enne, portato in ospedale per le ferite riportate alla testa, è stato ricoverato in prognosi riservata. Le sue condizioni non sarebbero gravi. Il 24enne e il 31enne, di origine marocchina come l’altro, sono stati dimessi rispettivamente con 7 e 10 giorni di prognosi. Secondo quanto ricostruito, la lite, passata poi alle vie di fatto, sarebbe iniziata per cause da accertare nei pressi di un minimarket di via della Scala. I tre si sarebbero colpiti con calci, pugni, pietre, un sellino da bici, un cintura e altri oggetti contundenti, danneggiando anche un’auto in sosta e i tavolini di un ristorante.

Accoglienza migranti: 4 indagati per ‘frode nelle pubbliche forniture’

In esecuzione stamani un’ordinanza del gip di Firenze verso 4 indagati per ‘frode nelle pubbliche fortunire’ relative ai centri di accoglienza per migranti. Cibo avariato o scaduto nelle dispense e insufficiente, bagni mai disinfettati, asciugamani cambiati ogni due mesi, camere sovraffollate, migranti costretti a fare le pulizie sotto la ‘minaccia’ di esser trasferiti; queste le criticità denunciate.

Carabinieri e Guardia di Finanza stanno dando esecuzione stamani a un’ordinanza del gip di Firenze per l’applicazione di misure cautelari a 4 indagati di un’inchiesta per ‘frode nelle pubbliche forniture’ relativa a centri di accoglienza per migranti nel Fiorentino. Per due indagati ci sono gli arresti domiciliari, per altri due scatta l’interdizione da incarichi societari all’interno delle stesse strutture di accoglienza. Le misure sono state emesse dal gip su richiesta della procura di Firenze.

L’operazione parte da un’indagine avviata nel 2014 verso soggetti aggiudicatari diretti o indiretti (attraverso cooperative del terzo settore) di bandi di gara indetti dalla prefettura di Firenze per gestire servizi di prima accoglienza nei confronti di migranti extracomunitari. I bandi prevedevano sistemazione logistica e fornitura di numerosi servizi fra cui mediazione linguistica, lavanderia, barberia, consegna dei pocket money, tessere telefoniche, assistenza sanitaria. Ma sarebbero state riscontrate varie irregolarità

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Leopoldo De Gregorio, parte da prime attività ispettive condotte dai carabinieri di Lastra a Signa (Firenze) che si sono avvalse anche di testimonianze acquisite direttamente dagli stessi migranti fruitori dell’accoglienza.
Dai loro racconti, secondo gli inquirenti, emergerebbe una “non corretta” erogazione dei servizi previsti nonché pessime condizioni igienico-sanitarie in cui versavano i locali. Inoltre nei centri sarebbe stata accertata la presenza di ospiti in sovrannumero rispetto alla capienza massima prevista.

Cibo avariato o scaduto nelle dispense, e insufficiente per sfamare tutti. Bagni mai disinfettati, asciugamani cambiati ogni due mesi, camere sovraffollate con posti letto in più rispetto a quelli che la struttura poteva ospitare. Migranti costretti a fare le pulizie sotto la ‘minaccia’ di esser trasferiti in un centro meno gradito perché più lontano da Firenze. Queste alcune carenze e criticità che carabinieri e fiamme gialle hanno accertato nell’inchiesta che oggi ha portato a misure per quattro indagati per frode in pubbliche forniture (due agli arresti domiciliari e due interdizioni) nella gestione di centri di accoglienza nel Fiorentino.

Successivamente, indagini tecniche e l’esame della documentazione, anche informatica, sequestrata in alcune perquisizioni – a cui, dal 2017, si sono aggiunti mirati approfondimenti economico-finanziari dei militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Firenze -, hanno permesso di rilevare molteplici irregolarità di natura penale e fiscale a carico delle cooperative appaltatrici. Sarebbe emersa anche un’incompleta giustificazione dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi, a fronte delle somme elargite dalla prefettura di Firenze.

Altre contestazioni agli indagati riguardano la mancata documentazione dei costi per il personale impiegato nell’attività; la mancata erogazione dei pocket money nei confronti di almeno 300 migranti per l’impossibilità di identificazione; l’omessa fornitura della tessera/ricarica telefonica di 15 euro per ogni soggetto ospitato; la contestuale registrazione di alcuni migranti presso diversi centri di accoglienza dislocati in varie località.

Sulla base di questi elementi, il pm De Gregorio ha ottenuto dal gip Antonella Zatini le misure. Durante le attività di servizio sono state eseguite anche perquisizioni domiciliari per l’individuazione di ulteriori elementi probatori di rilevante interesse sotto il profilo tributario.

Ai domiciliari sono finiti i soci, e amministratori di fatto, della Eurotravel bed&breakfast srl, ditta che forniva le strutture dove erano ricoverate migranti a Signa e a Firenze, a cooperative che si erano aggiudicate le gare indette dalla prefettura di Firenze: si tratta di Davide Santetti, 56 anni e del padre Ottorino Santetti, 84.

Colpiti invece dalla misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese e di ricoprire incarichi direttivi in persone giuridiche e imprese i presidenti della due cooperative aggiudicatarie dei bandi di gara: sono Matteo Conti, 46 anni, presidente della cooperativa Il Cenacolo onlus, e Lorenzo Terzani, presidente del consorzio Co&So. Nell’inchiesta coordinata dal pm Leopoldo De Gregorio, è indagata una quinta persona per cui il gip Antonella Zatini ha rigettato la richiesta di misura interdittiva chiesta dalla procura.

Il prefetto di Firenze Laura Lega si congratula in una nota “per l’importante operazione messa a segno dai Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Firenze che oggi hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip presso il Tribunale di Firenze, su richiesta della locale procura della Repubblica, nei confronti di quattro indagati, aventi ruoli nell’ambito di cooperative e società attive nel settore dell’erogazione di servizi in favore dei richiedenti asilo, ritenuti responsabili di ‘frode in pubbliche forniture'”.

“L’importante operazione”, prosegue il testo della prefettura “conferma la forte azione di controllo esercitata costantemente dallo Stato sulla gestione del sistema di accoglienza per garantire la repressione di ogni forma d’illegalità”.

Di seguito la nota ufficiale del consorzio Co&So in merito all’indagine: “Come struttura di coordinamento di varie realtà cooperative della Toscana abbiamo sempre messo il rispetto dei principi di legalità e trasparenza al primo posto della nostra azione. Così abbiamo fatto e così continueremo a fare ed è per questo motivo che ribadiamo la fiducia nella magistratura, a cui confermiamo la totale disponibilità e collaborazione, e nello Stato di diritto.  E’ doveroso quindi anche ricordare come fin dal 2015 abbiamo provveduto a interrompere ogni rapporto con la Eurotravel dei signori Santetti e abbiamo trasferito i richiedenti asilo in altre strutture. E’ opportuno inoltre ricordare che le strutture in questione erano state utilizzate in precedenza in due distinti appalti che non hanno coinvolto Co&So, senza alcun rilievo da parte della Prefettura. Successivamente Co&So ha operato sulla base di un legittimo affidamento sulla regolarità delle strutture, maturata dai precedenti appalti e dalla dichiarazione resa a riguardo dal proprietario. Del resto il sistema dell’accoglienza di cittadini stranieri nel nostro Paese è un fenomeno piuttosto recente che ha conosciuto una situazione di straordinaria emergenza proprio in quei mesi del 2014.”

Firenze: sequestrati 95 kg formaggio in azienda agricola

Sequestrate dai carabinieri forestali 49 forme di formaggio, per un totale di 95 chilogrammi, in un azienda agricola di Fucecchio (Firenze). Le forme, conservate nella cella frigorifera, erano prive di etichettatura e numero di lotto, che non era presente neppure sulle griglie di conservazione.

Oltre al sequestro del formaggio, il titolare è stato sanzionato con una multa da 1.500 euro per violazione degli obblighi di tracciabilità. Nel corso delle verifiche nella ditta sono state rilevate inoltre irregolarità nella gestione del letame, stoccato in maniera non conforme. Il controllo, si spiega in una nota diffusa dai carabinieri forestali, è stato eseguito nell’ambito di una campagna per la repressioni delle frodi nel commercio dei prodotti agroalimentari, avviata dal comando generale dell’Arma dei carabinieri a livello nazionale.

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