Massa: coppia arrestata per coltivazione marijuana

I due hanno 42 e 38 anni e sono originari di Carrara. I carabinieri della stazione di Massa sono stati insospettiti dai  loro movimenti presso un terreno agricolo in via Arezzo, di proprietà di un anziano

Producevano marijuana illegalmente in un terreno a Massa: per questo una coppia (42 e 38 anni rispettivamente)  è stata arrestata dai Carabinieri che, a quanto risulta, si erano insospettiti  a causa dei loro ripetuti movimenti presso un terreno agricolo in via Arezzo, di proprietà di un anziano.

La coppia  avevano allestito nella periferia del capoluogo quella che viene definita “una fiorente piantagione” ed avevano già essiccato e preparato per la vendita quasi 10 chili di cannabis indica, frutto della coltivazione fatta dei mesi precedenti.

I due coniugi sono originari di Carrara.

I Carabinieri  si sono appostati nelle vicinanze del terreno di proprietà dell’anziano  ed hanno notato un uomo di mezza età il quale, dopo aver attraversato un piccolo appezzamento, entrava in una serra in parte coperta da un edificio che la nascondeva alla vista dei passanti.

Al successivo controllo veniva accertato che, tra le coltivazioni di ortaggi, erano presenti un centinaio di piante di marijuana all’interno di una serra più piccola. Nella loro casa poi i militari trovavano e sequestravano otto chili di marijuana già essiccata e pronta per la commercializzazione, oltre a 150 grammi di hashish (un panetto intero più dosi), due bilancini di precisione e vario materiale per il confezionamento. Dopo l’arresto, su disposizione del sostituto procuratore di Massa, Alessia Iacopini, i due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Dalle indagini inoltre è emerso che la coppia aveva preso in affitto, con regolare contratto, il terreno dall’anziano, che è estraneo alla vicenda.

Sanitari Arezzo, Siena, Grosseto: 4.891 non sono vaccinati

Arezzo, sono 4.891 i sanitari operanti delle province di Arezzo, Siena e Grosseto, che sono stati segnalati dalla Regione Toscana perché tuttora non vaccinati, c’è da dire però che 1.266 di questi si sono già prenotati per farlo.

Il dato è stato reso noto dalla Azienda Usl Toscana sud est, a cui fanno capo le tre province, e che specifica che riguardo ai propri dipendenti sono in totale 494, tra operatori sanitari e professionisti, i non vaccinati pur avendone l’obbligo.

Di questi 88 sono già in lista per la vaccinazione. In particolare, poi tra questi 494 non vaccinati 182 sono della provincia di Arezzo, 222 in quella di Grosseto e 90 in quella di Siena. Il numero totale segnalato dalla Regione, spiega ancora la Asl, “comprende tutti coloro che svolgono professioni sanitarie o professioni connesse ad attività sanitarie e che possono essere esposti o esporre altre persone a rischio di contagio”.

“La Regione invia una comunicazione a 3 destinatari: la persona interessata, il suo datore di lavoro e il suo ordine professionale (nel caso la professione lo contempli). Chi riceve la comunicazione, ha 5 giorni di tempo per spiegare la ragione della mancata vaccinazione (ad esempio particolari condizioni di salute) e, se decide di farlo, per prenotarsi per la vaccinazione. Il mancato soddisfacimento di questi requisiti comporta la sospensione dalla professione da parte dell’Ordine e, conseguentemente, della prestazione lavorativa da parte del datore di lavoro fino al momento della vaccinazione”.

Ricorso in Cassazione contro condanna morte Martina Rossi

Arezzo, ricorso in Cassazione contro la sentenza d’appello bis per la morte di Martina Rossi, la ventenne studentessa genovese deceduta il 3 agosto 2011 a Palma di Maiorca dopo essere precipitata dalla terrazza di un albergo.

A presentare il ricorso sono stati i due legali di Luca Vanneschi, uno dei due aretini condannati a tre anni di reclusione per tentata violenza sessuale di gruppo: per l’accusa la giovane cadde mentre cercava di scappare.

I due difensori di Vanneschi, avvocati Stefano e Carlo Buricchi, hanno confermato il deposito del ricorso in Cassazione i cui termini scadevano ieri.

Vanneschi, insieme ad Alessandro Albertoni, in primo grado era stato condannato a 6 anni di reclusione anche per l’accusa di morte come conseguenza di un altro reato. Sentenza poi ribaltata in appello quando i due vennero assolti.

La Cassazione però ha poi annullato quest’ultimo verdetto ordinando un nuovo processo che ha portato lo scorso 28 aprile alla condanna a 3 anni per la sola tentata violenza essendosi prescritto l’altro reato.

Il 14 maggio scorso erano state poi rese note le motivazioni della condanna: “Il quadro che ne esce è quello di una ragazza poco più che ventenne, ancora nel pieno delle progettualità della vita sociale e affettiva – aveva spiegato il giudice – Martina era una ragazza normale alla quale nell’ultimo periodo della propria vita erano accadute soltanto cose positive che la motivavano nel suo percorso di vita”. “Un quadro – si leggeva ancora nelle carte – incompatibile con le condizioni di una ragazza che, secondo la ricostruzione degli imputati, avrebbe deciso senza alcun motivo apparente di mettere fine alla propria vita”.

Il collegio di appello aveva precisato poi, come sottolineato a più riprese dalle difese degli imputati nel corso del processo, che Martina in passato aveva effettivamente avuto problemi di natura psicologica, per i quali era stata in cura prima da uno psicologo e poi da uno psichiatra e che erano stati risolti in modo definitivo. “I disturbi del comportamento – sostieneva ancora il giudice – che avevano interessato Martina Rossi in età adolescenziale erano già passati nel periodo corrispondente agli esami di maturità, nell’estate del 2009”

Questa, si sottolineava infine nelle motivazioni di appello firmate dal presidente Alessandro Nencini, è “l’unica verità processuale in grado di soddisfare la valenza di tutti gli indizi esaminati”. “Martina Rossi – scrive ancora il giudice nelle motivazioni – venne aggredita da entrambi gli imputati”. Quella notte Vanneschi e Albertoni, si legge ancora nella sentenza, erano entrambi in preda dell’effetto di sostanze stupefacenti, probabilmente hashish. “La giovane – viene scritto – reagì con forza a questa aggressione ingaggiando, sicuramente con Alessandro Albertoni, una colluttazione a seguito della quale provocò dei graffi al collo dell’imputato”.

Arezzo: Rsa non versano 26 mln all’erario, 3 arresti

GdF Arezzo denuncia 10 persone alla procura. E’ di 26 milioni di euro la cifra che non sarebbe stata corrisposta all’erario

Scoperte ad Arezzo gravi irregolarità fiscali nella gestione di Rsa e sono state eseguite tre ordinanze di custodia cautelare (uno in carcere e due ai domiciliari). Denunciate dieci persone. E’ di 26 milioni di euro la cifra che non sarebbe stata corrisposta all’erario, mentre ammonta a 500mila euro il sequestro di denaro a carico dei tre arrestati.

Le ordinanze riguardano il presidente di Reset ex Agora Italia Daniele Mazzetti e gli stretti collaboratori Letizia Beoni e Alessandro Corsetti. Le indagini della GdF di Arezzo, coordinate dal procuratore Roberto Rossi, hanno fermato un’organizzazione, con base ad Arezzo e operatività anche in altre regioni del Centro e Nord Italia, attiva da anni nella gestione di strutture socio assistenziali affidate da enti pubblici e privati. Tale organizzazione, secondo i finanzieri, avrebbe partecipato a gare pubbliche per l’affidamento di servizi tramite un consorzio, per poi affidare la gestione a cooperative riconducibili ai tre arrestati.

Per gli investigatori però gli indagati, con il contributo di un consulente fiscale, avrebbero commesso ripetuti e plurimi reati fiscali che nel tempo avevano generato un rilevante debito nei confronti dell’Erario, mai onorato, in capo delle singole cooperative che poi sarebbero state poste in liquidazione e sostituite con altre. Nel complesso la somma non versata all’erario sarebbe di 26 milioni di euro. Associazione a delinquere e reati fiscali le accuse ipotizzate. Ammonta invece a 500mila euro il sequestro preventivo messo a segno nei confronti dei tre arrestati.

Vaccini: Asl Toscana sud est lancia la Pfizer open week a partire dal 31/5

Per persone di 60-69 anni, residenti in province Arezzo, Siena e Grosseto. Le dosi Pfizer saranno somministrate durante la prossima settimana

A partire da lunedì 31 maggio, l’Asl Toscana sud est lancia nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena la Pfizer open week, tremila dosi riservate solo a questa fascia di età – residenti nelle tre province – che saranno somministrate in quattordici centri vaccinali nell’arco della settimana. Milleduecento dosi saranno utilizzate nella provincia di Arezzo, 1000 in quella di Siena e 800 in quella di Grosseto.

“Mettiamo in campo un’iniziativa straordinaria – spiega Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana sud est – per incentivare la vaccinazione di questa parte della popolazione, garantendo un’accelerazione dei tempi grazie all’accesso senza prenotazione ai centri vaccinali.

L’offerta è stata stabilita in base alla disponibilità definita dalla programmazione aziendale, che prosegue senza sosta per tutte le fasce di età cui è stata progressivamente allargata. Ma per le persone tra 60 e 69 anni abbiamo deciso di compiere uno sforzo ulteriore, convinti che questa opportunità sarà colta dalle persone che ancora non si sono vaccinate”. Sono stati coperti i vari orari nell’arco della giornata, in base alla possibilità di accesso ai centri vaccinali: la mattina dalle 8 alle 14, il pomeriggio dalle 14 alle 20 (e in un solo caso, ad Albinia, dalle 16 alle 20), la sera dalle 20 alle 23.

“Confidiamo in una risposta importante alla Pfizer open week dedicata alle persone tra 60 e 69 anni già a partire da lunedì – conclude -, quando partiranno i primi centri ad accesso senza prenotazione”.

Alla Pfizer open week potranno accedere anche persone che si sono già prenotate in una data successiva. In caso di somministrazione del vaccino, la loro prenotazione sarà automaticamente cancellata.

‘Open day’ vaccini per over 60 anche lunedì in Toscana, successo per la prima giornata

Firenze, proseguono anche lunedì le vaccinazioni straordinarie per gli over 60 in alcuni hub dell’Asl Centro, dedicate agli over 60 secondo quanto previsto dal piano regionale che ha dato il via libera domenica alla prima giornata del ‘Open day’ straordinario.

Gli over 60, che non si sono ancora vaccinati con la prima dose, spiega la Asl in una nota, possono recarsi senza prenotazione nell’Open day, nei seguenti hub territoriali: Pellegrinaio Novo di Prato dalle 13 alle 20 (disponibili 100 dosi); Casa del Popolo di Grassina (Firenze) dalle 10 alle 20 ( disponibili 300 dosi); Palasport di Montecatini Terme (Pistoia) dalle 11 alle 21 (disponibili 100 dosi); Sesa di Empoli dalle 16 alle 21 (disponibili 100 dosi). L’iniziativa, si ricorda, “è finalizzata ad un incremento della copertura vaccinale nella popolazione più anziana e pertanto è stato concordato di sperimentare nella giornata di domani un limitato accesso libero per la prima dose di Pfizer”.

Intanto sono stati in molti quelli che hanno approfittato della prima giornata di Open day in Toscana.

Tanti in fila al PalaGiannelli di Siena domenica sera per la possibilità per gli over 60 di potersi vaccinare senza prenotazione: a partire dalle 20 e fino alle 23, 300 le dosi disponibili. “La campagna di vaccinazione – commenta Simona Dei, direttore sanitario dell’Asl Toscana sud est, che era presente alle 20 all’apertura del Vaccino day per accogliere i primi cittadini – sta proseguendo velocemente e conquista nuove fasce orarie e nuove modalità per raggiungere l’obiettivo finale: proteggere la popolazione nel minor tempo possibile e con modalità di accesso sempre più facili”. Presenti al centro vaccinale medici di medicina generale e Usca per effettuare l’anamnesi.

Successo per l’open day vaccinale serale al Centro Affari di Arezzo. Sono decine le persone che si sono presentate alla vaccinazione serale. Stando a quanto riferito dai responsabili le code sono ordinate, due le difficoltà quello di riempire i fogli sul momento e la seconda dose fissata per il 15 agosto. Da qui il 90 per cento decide di fare comunque il vaccino mentre il dieci per cento abbandona. Alcuni cittadini hanno invece mostrato perplessità su Astrazeneca. “Con il passare dei minuti la folla aumenta – spiegano i sanitari – 300 le dosi disponibili”. Vaccinazioni senza prenotazioni stasera anche a Siena e a Grosseto, che fanno sempre riferimento, come Arezzo, alla Asl Toscana sud est. Disponibili per ciascuno dei tre centri – Pala Giannelli a Siena, Aurelia Antica a Grosseto e appunto il Centro Affari ad Arezzo – 300 dosi. con orario dalle 20 alle 23.

Per l’open day per gli over 60 oggi al centro vaccinale Pellegrinaio a Prato sono state tutte ‘assegnate’ le 160 dosi messe a disposizione, con le somministrazioni al via dalle 17. Domenica nello stesso centro vaccinale erano anche in programma altre 311 somministrazioni prenotate. Per il territorio della Asl Toscana centro, l’open day odierno per gli over 60 comprendeva anche il centro vaccinale del Palasport a Reggello (Firenze), con 160 dosi disponibili.

Da domenica mattina sono stati più di 200 i cittadini over 60 che hanno partecipato all’open day con accesso libero senza prenotazione, organizzato sul territorio dell’Azienda Usl Toscana nord ovest nei centri vaccinali di Carrara, Pontedera e Venturina. In queste strutture sono state infatti messe a disposizione dosi aggiuntive di vaccino AstraZeneca: in totale disponibili 1.200 dosi. Nell’hub di Marina di Carrara (Massa Carrara) oltre a quelli destinati alle persone già prenotate, la disponibilità odierna è di 500 vaccini in più di AstraZeneca), in somministrazione dalle 8.30 fino alla mezzanotte, con limite per la presentazione a Carrarafiere alle 23.30. Alle 13 di oggi erano state vaccinate 57 persone over 60 in più. Non si sono verificate file eccessive, fanno sapere dalla Asl, e gli operatori all’ingresso hanno fatto mantenere le distanze previste dai protocolli di sicurezza anti Covid.

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