Un milione di vaccini in Toscana

Firenze, con un post sulla sua pagina ufficiale Facebook, il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, facendo il punto sulla situazione dei vaccini nella regione, comunica il raggiungimento della cifra simbolica di un milione di toscani che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino.

“Continua la campagna vaccinale Toscana e oggi è stata superata la soglia di un milione di vaccini somministrati! – scrive Mazzeo – Per questo risultato vorrei ringraziare tutti i medici, gli infermieri, i volontari e gli operatori sanitari che l’hanno reso possibile”.

“L’86,9% degli ultraottantenni toscani ha ricevuto almeno una dose, la media italiana è del 79,9%. – precisa Mazzeo – La Toscana è la terza regione italiana per percentuale di over 80 vaccinati con almeno una dose ed ha dimostrato, con l’impegno di tutti, di aver saputo recuperare il ritardo iniziale. Ora l’obiettivo che si era dato il presidente Giani, ossia vaccinare tutti gli ultraottantenni toscani con almeno una dose entro il 25 aprile, è davvero raggiungibile”.

“Per i 70-79, invece, siamo sempre in attesa di ulteriori dosi di AstraZeneca per poter riaprire le prenotazioni. Al momento però sono stati vaccinati il 35% dei settantenni toscani. La macchina organizzativa della Toscana è in grado di effettuare un milione di somministrazioni al mese ma questo sarà possibile solo se avremo i vaccini: più dosi arriveranno, più toscani saremo in grado di vaccinare”.

” In tanti mi state chiedendo quando partirà la vaccinazione dei sessantenni, molto dipenderà dalle dosi che avremo a disposizione, ma appena saremo a buon punto con i 70-79 e avremo a disposizione un numero sufficiente di dosi si potrà partire anche per questa fascia d’età. Capisco la richiesta e l’ansia di ricevere il vaccino il prima possibile specialmente nelle persone più fragili, per questo continueremo a chiedere al governo di fare il massimo con le case farmaceutiche per ricevere gli approvvigionamenti promessi”.

” Con le vaccinazioni e gli anticorpi monoclonali potremo finalmente sconfiggere questo virus e tornare finalmente ad abbracciarci – conclude con ottimismo Mazzeo – La strada è ancora lunga, ma passo dopo passo ce la faremo”.

Rap talk, Corecom “Aperto percorso su linguaggi giovanili”

I linguaggi delle nuove generazioni, l’ispirazione di rap e trap e i modelli che questi generi musicali propongono. Si e’ parlato di questo in ‘Rap Talk. Nuovi linguaggi della comunicazione giovanile’, webinar organizzato dal Comitato regionale per le comunicazioni della Toscana in occasione della Giornata mondiale della voce, in collaborazione con Controradio.

Gli allievi del ‘rap lab’ organizzato dal Controradio Club a confronto con Anastasio, il giovane rapper che ha vinto XFactor 2018 e partecipato a Sanremo 2020, per parlare del linguaggio, ma anche di modelli e scelte di vita. Intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, “per portare il saluto ai ragazzi di una generazione dalla quale ci aspettiamo un contributo, anche attraverso questi generi musicali, che sono portatori di un nuovo modello di comunicare, semplice, diretto, a volte anche privo di censure. Chiedo il vostro aiuto per costruire l’idea della Toscana del 2050, sulla quale stiamo lavorando e lavoreremo in questi cinque anni di legislatura, e che dovra’ essere soprattutto vostra”.

Mazzeo rivolge un ringraziamento “a Enzo Brogi, per il lavoro enorme che sta facendo con il Corecom“. Il presidente del Comitato regionale per le comunicazioni fa sapere che “si apre oggi, con questa prima tappa, un percorso sui nuovi linguaggi giovanili che vogliamo compiere in modo approfondito. Un linguaggio “che spesso gli adulti tendono a condannare sommariamente cosi’ come i consumi musicali dei propri figli”, ma che incarna una sorta di “rivoluzione linguistica con cui e’ doveroso fare i conti”.

In questa fase cosi’ difficile “tutto il mondo si e’ fermato, non e’ possibile fare concerti, ma non si e’ chiuso lo spazio per la creativita’” ha ribadito Anbastasio che sta lavorando a un “grande progetto”, da “rapper atipico”, come si definisce, per proporre cose nuove, “pensare veramente in grande, proporre qualcosa che ancora non e’ stato fatto, portare il rap al di fuori del rap”. Si prevedono tempi lunghi, “perche’ sto lavorando su pezzi nuovi e tirar fuori l’anima di un nuovo pezzo richiede piu’ tempo rispetto al lavoro sulle cover, che un’anima gia’ ce l’hanno”.

All’incontro hanno partecipato anche Beatrice Cristalli, giovanissima linguista, consulente di Treccani.it sui linguaggi della contemporaneita’, con particolare attenzione allo slang giovanile; i giornalisti Deiv Agazzi, conduttore radiofonico di Controradio, esperto di rap, trap, hip hop, che ha fatto da moderatore, e Andrea Bertolucci, scrittore esperto di cultura giovanile, autore del libro “Trap Game. I sei comandamenti del nuovo hip hop”.

Moby Prince: Mazzeo, le istituzioni hanno il dovere di chiedere verità

Il presidente del Consiglio regionale lo ha detto alla cerimonia dello svelamento della targa, sotto la quale ha deposto una rosa rossa, in ricordo delle 140 vittime della strage del Moby Prince. La targa è stata collocata nella stanza dell’Armadio della Memoria, nei locali della biblioteca del Consiglio

“Apponendo questa targa vogliamo ribadire che la richiesta di verità e giustizia che Livorno e la Toscana invocano da trent’anni non possono e non deve restare inascoltata. Quella verità e quella giustizia vanno trovate”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, svelando la targa in ricordo delle 140 vittime della strage del Moby Prince, la più grande tragedia della marineria commerciale italiana, avvenuta il 10 aprile del 1991. Sotto la targa, sempre in memoria delle vittime, il presidente ha poi deposto una rosa rossa.

La targa è stata collocata all’interno della stanza della biblioteca del Consiglio regionale in cui è stato allestito l’Armadio della Memoria, un luogo simbolico, dove sono raccolti i documenti relativi a tre stragi che hanno ferito la Toscana: la Moby Prince, appunto, la strage del treno di Viareggio e quella della Costa Concordia. “È un luogo – ha sottolineato Mazzeo – che il Consiglio regionale ha inaugurato nella scorsa legislatura, partendo da  un’intuizione del consigliere Francesco Gazzetti, e che vuole custodire e tramandare la memoria di quei fatti terribili, fatti che non devono ripetersi mai più”.

Con il presidente Mazzeo, alla cerimonia sono intervenuti i vicepresidenti Marco Casucci (Lega) e Stefano Scaramelli (Italia Viva), i segretari dell’Ufficio di presidenza Federica Fratoni (Pd) e Diego Petrucci (Fratelli d’Italia), i consiglieri Francesco Gazzetti e Gianni Anselmi del Pd e Maurizio Sguanci di Italia Viva e il Portavoce dell’opposizione, Marco Landi (Lega).

“Partecipando alle commemorazioni di Livorno per il trentennale della strage – ha detto ancora il presidente Mazzeo – ho visto negli occhi dei familiari delle vittime la grande richiesta di verità e giustizia su una vicenda che non è mai stata chiarita. Le istituzioni raccolgono e fanno loro questa richiesta, perché hanno il dovere di chiedere sia fatta piena luce. Mi auguro – ha concluso – che prenda presto vita la nuova commissione d’inchiesta parlamentare e che si possa finalmente alzare il velo del mistero sul tragico incidente di trent’anni fa”.

Prima dell’inizio dei lavori del Consiglio regionale, la commemorazione del trentennale della strage è proseguita in aula, con la proiezione di un video d’epoca, messo gratuitamente a disposizione da Telegranducato, e con la proiezione di un videomessaggio del sindaco di Livorno, Luca Salvetti.  Subito dopo, il presidente Mazzeo ha dato lettura del messaggio scritto da Luchino Chessa, presidente Associazione 10 aprile – Familiari vittime Moby Prince, e da Nicola Rosetti, vicepresidente Associazione 140 Familiari vittime Moby Prince, con il quale rinnovano la richiesta di verità e giustizia e ringraziano il Consiglio regionale per il sostegno alla loro battaglia.

Mazzeo ha chiuso la commemorazione rivolgendo ”Un saluto al presidente dell’Associazione 140, Loris Rispoli, che non è potuto essere presente per motivi di salute. Ci auguriamo di rivederlo presto in Consiglio regionale”.

 

Maria Chiara Carrozza presidente Cnr: prima donna in storia ente

Nata a Pisa, politica, dirige ricerche nei settori della Biorobotica, della Biomeccatronica e della neuro-ingegneria della riabilitazione. Carrozza sarà presidente del Cnr per i prossimi quattro anni

Un’esperienza nella gestione della ricerca a livello nazionale e internazionale, compreso il suo ruolo di ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca nel 2013, e una solida esperienza nel settore delle tecnologie più avanzate maturata presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che nel 2017 l’ha portata nella rosa internazionale delle 25 donne della robotica: con questo bagaglio Maria Chiara Carrozza, 56 anni, si prepara ad assumere la presidenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), prima donna nella storia del principale ente di ricerca italiano a rivestire questo ruolo.

“Sono felice ed emozionata per la nomina a presidente del Cnr. Ringrazio la ministra Messa e il Comitato di Selezione per la fiducia riposta nella mia persona” ha detto. “Essere la prima donna alla guida del più importante e grande centro di ricerca del Paese è una sfida e una responsabilità senza precedenti. Ma anche un cambio di passo e di prospettiva”.

Nata a Pisa il 16 settembre 1965. Carrozza si è laureata in Fisica nell’Università della sua città e poi ha conseguito il dottorato in Ingegneria alla Scuola Superiore Sant’Anna. Dove oggi è professore ordinario di Bioingegneria Industriale. Dirige e conduce ricerche nei settori della Biorobotica, della Biomeccatronica e della neuro-ingegneria della riabilitazione di cui è uno dei principali esponenti. Ha ricoperto incarichi scientifici e gestionali di livello nazionale e internazionale. È stata anche la più giovane rettrice italiana, sempre presso la Scuola Superiore Sant’Anna. Autrice di numerose pubblicazioni e brevetti, responsabile di progetti europei, cofondatrice di spin off accademici, presidente di società scientifiche e di panel di esperti. Ha insegnato e condotto ricerche in centri e università in Italia, Europa, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Cina. E’ inoltre componente del Consiglio di Amministrazione di Piaggio SpA e direttore scientifico dell’IRCSS Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus.

La nomina di Maria Chiara Carrozza a nuova presidente del Cnr è ” davvero un orgoglio per tutta la Toscana”. Lo ha scritto su Fb il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ricordando che Carrozza, pisana, già rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, è “la prima donna alla guida del più importante e grande centro di ricerca del Paese”. “Il Covid – aggiunge – ci ha dimostrato quanto sia fondamentale la ricerca scientifica per il futuro del Paese e sono sicuro che Maria Chiara Carrozza sarà all’altezza delle sfide che ci attendono”.

 

Toscana, “C’è tanta voglia di vaccinarsi” anche a Pasqua e Pasquetta

Firenze, hub per vaccinarsi operativi in Toscana sia a Pasqua che a Pasquetta fino a sera tardi, col risultato che alle 18:00 di Lunedì dell’Angelo, erano state superate le 756mila somministrazioni complessive dall’inizio della campagna, mentre la mattina di Pasqua si era invece a quota 730.000.

Dopo le aspre polemiche dei giorni scorsi, sembrerebbe che la Regione Toscana stia tentando di recuperare sul numero delle vaccinazioni: “C’è tanta voglia di vaccinarsi” spiega Renzo Ricci, direttore del dipartimento delle professioni tecnico-sanitarie dell’Asl Toscana centro.

Ieri Ricci era al Mandela forum di Firenze, il più grande hub toscano, dove si è occupato anche dell’accoglienza per le vaccinazioni fino alle ore 23:00, mentre oggi è andato a Prato e Pistoia dove ci sono stati alcuni problemi di sovraffollamento, perché “le persone si presentano un’ora e mezzo prima, anche due ore” prima dell’appuntamento.

Proprio al Mandela ieri l’obiettivo era di somministrare 2.700 dosi tra AstraZeneca e Moderna: alla chiusura, spiega sempre Ricci, il bilancio era di 2.680. All’hub di Livorno, al Pala Modigliani, spiega la Asl, a Pasqua e Pasquetta sono state oltre 3mila le persone a cui è stato somministrato il vaccino. Secondo il dato reso noto ieri sera da Giani, nella giornata di ieri in Toscana erano state 13.500 le vaccinazioni fatte a Pasqua.

“Voglio ringraziare tutti gli operatori che anche in questi due giorni di festa hanno lavorato incessantemente per garantire la vaccinazione e l’utilizzo di tutte le dosi a disposizione in tutti i vari centri vaccinali della nostra regione – ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo al Mandela Forum di Livorno, dove si è recato lunedì mattina per ringraziare il personale che sta effettuando le vaccinazioni – dimostrando coi fatti che la macchina organizzativa della Regione Toscana è in grado di svolgere a pieno il proprio lavoro e quindi di garantire la somministrazione di tutte le dosi che ci vengono fornite da Roma”.

“Sono davvero encomiabili, ho trovato non solo grande professionalità, ma una umanità e una attenzione alle persone davvero eccezionale – Sono venuto anche per capire dai cittadini cosa pensino e ho riscontrato un grande apprezzamento per la macchina organizzativa messa in piedi dalla Regione. Si può fare sempre di più e meglio, ma vedere questa organizzazione e questa dedizione mi rende ottimista”.

Intanto però in Toscana, il virus continua a correre, il tasso dei nuovi positivi ogni 100mila abitanti della scorsa settimana in Toscana è stato di 273,77. Lo scrive il presidente della Toscana Eugenio Giani nel consueto post sull’andamento della pandemia che ha registrato nelle ultime 24 ore 981 nuovi positivi su 10.517 test di cui 9.112 tamponi molecolari e 1.405 test rapidi.

E nonostante il numero dei nuovi positivi sia sceso sotto quota mille, a fronte di un numero di tamponi e test più che dimezzato rispetto al report di ieri, quando i contagi giornalieri erano stati 1.626, con soltanto 9.112 tamponi molecolari e 1.405 tamponi antigenici rapidi, il tasso di positività schizzato al 9,3%.

Mazzeo: “Alla base del ritardo nella vaccinazione degli over 80, (il fatto che) è stato optato per prima scelta messa in sicurezza ospedali ed RSA”

Firenze, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, interviene con un comunicato nella polemica sui ritardi delle vaccinazioni in Toscana: “Dato che molti stanno attaccando il sistema sanitario della Toscana, uno fra i migliori del Paese – dice Mazzeo – penso che sia doveroso ristabilire alcune oggettive verità senza ovviamente voler nascondere alcune criticità e alcuni ritardi che si sono manifestati”.

“Uno dei punti più dibattuti riguarda l’utilizzo dei vaccini Pfizer – spiega Mazzeo – che abbiamo utilizzato e stiamo utilizzando per operatori sanitari, personale non sanitario che lavora negli ospedali, ospiti e operatori di Rsa e over 80. Partiamo da questi ultimi, la nota più dolente. La Toscana ne ha vaccinati 109.304 con una dose e 40.087 con due, su 331.921 persone. Siamo in ritardo rispetto alle aspettative che noi stessi avevamo, è vero. Ma adesso recuperare il terreno perso è la priorità assoluta e negli ultimi tre giorni abbiamo somministrato quasi 12mila prime dosi e oltre 20mila richiami, seconda regione per numero a livello italiano. L’obiettivo che il presidente Giani ha posto è vaccinare tutti entro il 25 aprile”.

Mazzeo puntualizza poi ciò che sta alla base del ritardo nella vaccinazione degli over 80. “La risposta è semplice, abbiamo vaccinato con due dosi il 93,37% dei 121.871 operatori sanitari (la media italiana è del 71,67%) e abbiamo vaccinato con due dosi l’80,54% dei 18.205 ospiti delle RSA (la media italiana è del 69,69%) coprendo il 100% con la prima dose”.

“Il governo e Pfizer ci avevano detto che sarebbero arrivate il doppio delle forniture – precisa – un numero che sarebbe stato sufficiente per coprire l’intero fabbisogno di tutte le categorie prioritarie, invece è stato necessario fare una scelta: o dare la seconda dose ai medici e alle RSA o dare la prima agli over 80 assumendoci il rischio che senza la seconda dose il vaccino potesse non avere la stessa efficacia. Siccome ospedali ed RSA sono stati i principali focolai nelle ondate precedenti, è stato optato per la prima scelta e la loro messa in sicurezza, sapendo che una volta ultimate le vaccinazioni del personale sanitario avremmo avuto tutte le dosi disponibili per gli over 80. Laddove si è scelto l’altra strada è vero che si sono vaccinati più over 80 ma nel Lazio, per esempio, è stato vaccinato con due dosi solo il 64% dei medici, in Campania solo il 48%, in Liguria il 58% e in Umbria il 50,6%. Se il governo ci avesse dati più dosi avremmo vaccinato molte più persone e, soprattutto, molti più over 80”.

Infine, il presidente tiene a chiarire un altro punto che in questi giorni è stato molto dibattuto: “È vero che sono state somministrate 39.186 dosi di Pfizer a personale amministrativo, ma si tratta di persone che lavorano comunque in ospedale, in strutture sanitarie o a stretto contatto con esse. È stato fatto, in gran parte, prima dell’arrivo di AstraZeneca e soprattutto rispettando l’indicazione del ministero perché anche da loro, inevitabilmente, passava la messa in sicurezza degli ospedali e di quelle realtà”.

“Nessuno nega che quella degli over 80 sia una criticità forte e come ho detto oggi è la nostra priorità – conclude Mazzeo – ma al tempo stesso è anche doveroso ricordare che la Toscana è sopra la media nazionale nelle vaccinazioni in tutte le altre categorie: ha vaccinato il 7,6% dei 70-80enni contro la media nazionale del 5,81%, il 73% degli insegnanti contro la media nazionale del 58,6%, oltre a quanto già detto su medici e RSA. Purtroppo, come ripeto da sempre, non servono polemiche ma vaccini. E non va sprecata nemmeno una dose. Per questo, dopo la ASL Sud-Est, è importante il fatto che anche le altre due aziende sanitarie apriranno il portale per i riservisti in modo che eventuali rinunce possano essere immediatamente compensate con altre persone da vaccinare”.

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