Federconsumatori invita i soci a non effettuare acquisti su Amazon per sciopero lunedì

Il 22 marzo è stato indetto il primo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori Amazon per rivendicare condizioni di lavoro più dignitose e attente alla salute dei lavoratori, nonché maggiore stabilità sotto l’aspetto contrattuale.

Federconsumatori, da sempre impegnata per la sostenibilità sociale del mercato, per aumentare la consapevolezza dei consumatori anche su questi delicati temi, ha deciso di aderire per solidarietà allo sciopero del 22 marzo, invitando i suoi soci a non effettuare acquisti sulla piattaforma in questa giornata. “Un piccolo gesto che darà più forza a tutti: a chi chiede di lavorare in condizioni sostenibili ed a chi acquista, rendendolo protagonista di scelte e comportamenti volti al cambiamento degli stessi modelli produttivi, orientandoli sempre più all’equità ed al rispetto dei diritti e della sicurezza”, si legge nella nota diffusa.

“Lunedì sarò a fianco dei lavoratori Amazon che scendono in piazza per rivendicare diritti fondamentali, a cominciare dal diritto alla sicurezza”. Lo annuncia il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo. “Ci sono diritti che riguardano la persona in quanto tale – spiega Mazzeo – e non importa che lavoro faccia e dove e come lo faccia. È il diritto alla sicurezza e alla salute. Lo Stato deve garantire e tutelare il lavoratore ovunque sia, e in questo la Regione, con le Asl e i suoi Dipartimenti per la prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (Pisll) ha il dovere e il potere per far rispettare questo principio elementare”. “Sto preparando con gli uffici legislativi del Consiglio regionale – aggiunge il presidente – una proposta di legge specifica sulla tutela e la sicurezza dei lavoratori della ‘gig economy’, dai riders ai corrieri e fattorini ad esempio di Amazon e di altre catene dell’e-commerce, perché c’è un vuoto normativo che va colmato e spesso impedisce a chi deve tutelare e garantire salute e sicurezza di farlo concretamente”.

“È evidente che la gig economy pone questioni che non rientrano negli schemi classici a cui ci siamo abituati – conclude Mazzeo – e la politica deve avere l’ambizione e la lungimiranza di scrivere nuovi diritti e penso che se la sinistra vuole avere un futuro deve entrare in questo campo con tutti e due i piedi e lo sguardo rivolto al futuro. Anche per questo, con il consigliere Iacopo Melio stiamo pensando di dedicare tutta una parte della prossima Festa della Toscana proprio a un confronto su questi nuovi diritti. Perché la Toscana è la patria di diritti civili fondamentali fin dal 1786 con l’abolizione della pena di morte e della tortura, e noi ora vogliamo che lo diventi anche dei nuovi diritti sociali a partire dalla sicurezza e dalla salute di chi lavora, qualsiasi lavoro faccia”.

Letta segretario Pd, il sostegno dalla sua Toscana

Enrico Letta succede a Nicola Zingaretti e diventa il nuovo segretario del PD con 860 i voti favorevoli, 2 i contrari e 4 gli astenuti.  Nato a Pisa nel 1966, Letta in passato è stato Presidente del Consiglio e ministro, per il PD aveva già ricoperto la carica di vice segretario. Si è presentato con una lunga conferenza stampa, in cui ha detto: “Non vi serve un nuovo segretario, ma un nuovo Partito Democratico. Arrivo da persona libera, lascio tutti gli incarichi con retribuzione, rimango presidente dell’Istituto di studi politici di Parigi, che è senza retribuzione”. Attestati e commenti in suo sostegno dal partito in Toscana.

Complimenti e auguri segretario! Enrico Letta è il nuovo segretario del Pd e mi è piaciuta molto l’autodefinizione come progressista nei valori e riformista nel metodo, per un’Italia che sappia uscire dalla pandemia con idee concrete rilanciando il nostro Paese. È stato molto bello che tra i suoi primi concetti abbia riconosciuto il ruolo delle Eegioni e salutato i presidenti Pd, 5 su 20. Per me e per la Toscana è finalmente un bel segno perchè la nostra Regione ha bisogno di maggiori interlocutori a Roma, visto che il Pd, negli ultimi due governi, non ha espresso né ministri né sottosegretari toscani”. Lo afferma il presidente della Toscana, Eugenio Giani, in un post su Facebook.

“È importante la scossa che Letta ha promesso al mondo dei circoli e iscritti nei territori, perché il Partito Democratico deve cogliere forza proprio dall’essere l’unico dei partiti con una base popolare fatta di presenza e di impegno nell’Italia dei comuni e delle regioni – continua Giani – A 100 anni dalla scissione di Livorno che caratterizzò la divisione del movimento progressista, spero che il nuovo Pd guidato da Enrico Letta garantisca un futuro di sempre maggiore unità e condivisione per il centro sinistra in Italia”.

“Ho votato con convinzione Enrico Letta segretario del partito democratico. Ho ascoltato le sue parole, piene di passione politica, di visione del futuro del nostro paese e di orgoglio per il nostro partito e il suo ruolo da protagonista. Adesso mettiamoci tutti al lavoro per il nuovo Pd”. Lo afferma l’europarlamentare Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano.

“Con @EnricoLetta il Pd può cambiare. Un discorso rivolto ai giovani e alla società civile,
con il lavoro, l’ambiente e l’educazione al centro. Finalmente una visione di Europa, d’Italia e di politica, partendo dalla prossimità. Ora mettiamoci tutti al lavoro. #iocisonopd”. Lo ha
scritto su Twitter il sindaco di Firenze Dario Nardella.

“‘Non vi serve un nuovo segretario Pd, ma un nuovo Pd’. Al neo segretario del Partito Democratico Enrico Letta auguro buon lavoro di cuore. Condivido profondamente la strada che ha tracciato per un partito che sappia dare risposte concrete ai cittadini dopo la pandemia, parlare ai giovani, valorizzare le donne, essere sempre più protagonista in Europa e al governo del Paese. Lo ha chiesto a tutti noi e io lo dico e lo ribadisco con grande forza e rinnovata speranza: #iocisonoPd”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, in un post su Facebook

“Ho votato con piacere e convinzione per Enrico Letta. Tra le tante cose giuste che ha detto vorrei citare quelle che mi paiono centrali. Una grande battaglia per lo Ius soli, che significa per noi tutto: diritti, costituzione lavoro, società, uguaglianza, dignità e umanità. Su questo il Partito Democratico sfiderà il governo Draghi e le forze politiche che lo sostengono. Per andare avanti servirà un partito rinnovato nelle forme e nelle regole, ha detto il nuovo segretario. Per battersi contro il correntismo al nostro interno e contro il trasformismo in Parlamento, per la piena attuazione dell’art. 49 della carta costituzionale. Allo stesso tempo, ha chiarito, bisognerà consolidare il profilo dei valori, con la battaglia delle idee, con lo studio e la militanza. Per rendere davvero la nostra comunità libera e inclusiva verso chi è escluso per ragioni sociali, di genere, culturali e anagrafiche. Anzitutto le donne e i giovani”. Lo afferma, in un post su Facebook, Enrico Rossi, commissario del Pd in Umbria, ex presidente della Toscana e vicepresidente Pse al Comitato delle Regioni.

“Lockdown, un anno dopo”: un libro racconta i 12 mesi segnati dal Coronavirus

Realizzato con il contributo dei giornalisti e delle giornaliste della Toscana. È stato presentato durante una conferenza stampa con il presidente Giani, il presidente del Consiglio regionale Mazzeo

I dodici mesi che hanno cambiato il mondo e anche la Toscana, diventano un libro. Si intitola “Lockdown, un anno dopo – I 12 mesi che hanno cambiato le nostre vite nel racconto e nelle immagini dei protagonisti dell’informazione toscana”.

Il 9 marzo 2020 veniva annunciato il lockdown. Oggi, 9 marzo 2021, la Regione Toscana ricorda con un libro l’inizio di quel periodo di sospensione che ha cambiato radicalmente il modo di vivere. ‘Lockdown, un anno dopo’, questo il titolo della pubblicazione curata dal Consiglio regionale, ricostruisce – come recita il sottotitolo – ‘I12 mesi che hanno cambiato le nostre vite nel racconto e nelle immagini dei protagonisti dell’informazione toscana’. Un volume giornalistico e principalmente fotografico, di formato quadrato, nato per raccontare senza retorica. Immagini simbolo si fondono a immagini di vita quotidiana scattate dai fotografi delle principali testate di carta stampata della Toscana: dalle mascherine stese in terrazza ai concerti sui balconi, dalle piazze vuote alle code nei supermercati, dal vagare distratto e disorientato delle persone smarrite nel grigio della copertina, alla radiosità dell’estate, ai vaccini che portano speranza.

“Questo libro ricorda quello che abbiamo vissuto e che non ci saremmo mai aspettati di vivere – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – ma ci insegna anche quanto giornalisti e fotografi siano stati partecipi dell’emergenza, quanto abbiamo esposto se stessi anche al rischio della vita pur di assicurare la corretta informazione. Questo libro è una testimonianza ma rappresenta anche un’occasione per ringraziare chi ha garantito un servizio indispensabile per i cittadini durante un periodo così complesso tra rischi e cambiamenti”. “Il virus – ha concluso il presidente Giani – ci ha insegnato quanto è importante essere tutti uniti di fronte alle situazioni di crisi: istituzioni, stampa, volontariato, sistema sociosanitario, protezione civile. La stessa unità sarà necessaria quando dall’emergenza sanitaria passeremo a quella sociale ed economica, sarà un elemento essenziale per affrontare al meglio la situazione”.

Accanto a Giani il presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo, che spiega: “Ricordiamo un giorno che ha fatto la storia con un libro che vuol dire grazie ai cittadini toscani per la pazienza e la responsabilità con la quale hanno accettato il cambiamento, ma vuole anche di nuovo sottolineare il lavoro svolto dagli operatori di prima linea, dai sanitari, dal mondo del volontariato ed anche dal mondo dell’informazione mentre noi eravamo chiusi in casa”. “E’ un racconto fotografico di come è cambiata la nostra vita, dalle piazze vuote alle terapie intensive piene – aggiunge Mazzeo – dalle saracinesche abbassate alla speranza che viene dagli anticorpi monoclonali di Toscana Life Science, fino ai primi vaccini che mettono in sicurezza i più fragili. Troverete un racconto difficile, che parla anche di migliaia di morti, ma che vuol guardare al futuro con la speranza di una fase nuova, di una vera ripartenza”.

Alla presentazione del volume hanno partecipato, in presenza o in remoto, il direttore del CorriereFiorentino Roberto De Ponti, il direttore de Il Tirreno Stefano Tamburini, il vicedirettore de La Nazione Piero Fachin, il caporedattore de La Repubblica Firenze Fabio Galati, oltre al presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana Carlo Bartoli ed al Presidente dell’Associazione stampa Sandro Bennucci.

“I giornalisti si sono trovati in prima linea durante l’emergenza – ha ricordato Bennucci – all’improvviso, di fronte ad un virus che uccideva e di cui si sapeva pochissimo. I giornalisti si sono ritrovati ‘al fronte’, a raccontare quello che avveniva mentre le persone dovevano stare chiuse in casa. Il sistema carta stampata-tv-radio si è rivelato importantissimo. I cronisti sono divenuti anche oggetto di rabbia e bersaglio di sfoghi ma hanno raccontato quello che stava davvero accadendo, così come è stato essenziale il ruolo degli uffici stampa istituzionali che hanno fatto circolare le informazioni necessarie e corrette, dalle realtà più grandi ai piccoli Comuni. L’emergenza ha evidenziato pesantemente la differenza tra la vera informazione e le fake news”.

“La buona informazione si è rivelata essenziale per la nostra vita – ha concluso il presidente dell’Odg Bartoli – avere a disposizione informazioni corrette, esatte, verificate si è rivelato determinante. Questo libro mostra anche il lavoro, il ruolo, le difficoltà il sacrificio degli operatori della stampa ed è importante mostrarlo, soprattutto ora che il disagio sociale tende a scaricarsi anche contro chi fa informazione con atti di minaccia e violenza. Questo fato è paradossale e tutti i giornalisti dovrebbero essere fieri del contributo che il loro lavoro ha dato e sta dando nella lotta alla pandemia”.

Le foto contenute nel libro ‘Lockdown, un anno dopo’ sono state messe a disposizione dai quotidiani il Corriere Fiorentino, La Nazione, La Repubblica Firenze, Il Tirreno e sono opera dei fotografi Claudio Giovannini (New Presse Photo) per La Nazione; CGE Fotogiornalismo per Repubblica; Massimo Sestini per il Corriere Fiorentino; Franco Silvi, Dario Marzi, Massimo Matelli, Paolo Barlettani per Il Tirreno e, infine, del freelance Fabio Muzzi.

 

 

 

Larissa Iapichino salta in lungo a 6.91 come la madre Fiona May

Larissa Iapichino fa storia ad Ancona, saltando in lungo a solo 18 anni di età, un clamoroso 6,91, eguagliando così il record italiano indoor di sua madre Fiona May, quando vinse a 28 anni, gli Europei nel 1998 a Valencia.

La misura ottenuta oggi da Larissa Iapichino, fiorentina di Borgo San Lorenzo, è anche il nuovo primato del mondo indoor under 20, che migliora di tre centimetri quello che resisteva dal 1983 e che apparteneva alla fenomenale tedesca Heike Drechsler, grande rivale proprio di Fiona May.

Inoltre, nessuna ‘lunghista’ al mondo nel 2021 ha fatto meglio di Larissa Iapichino, che con la prestazione di oggi ha coronato anche il sogno di andare all’Olimpiade di Tokyo, dove potrebbe recitare un ruolo da protagonista nonostante la giovanissima età, ricordiamo che compirà 19 anni a luglio, stesso mese in cui cominceranno i Giochi.

“Ancora non ho realizzato quello che ho fatto – commenta Larissa Iapichino – lo farò con calma. Quando ho visto 6,91 mi sono detta che avevo saltato come mia mamma, poi ho realizzato il resto. E ora tutto mi sembra surreale, un sogno. E anche Tokyo lo è, portare a casa a 18 anni una misura standard per i Giochi non è una cosa da tutti i giorni. Spero di poter imparare dalle tante campionesse che affronterò. Prenderò Tokyo come un’esperienza, serviranno lavoro di testa ed esperienza. Aver battuto un record della Drechsler è una cosa che mi ha sconvolta, lei è stata una delle dee del salto in lungo, e mi è venuto un colpo. Sono molto emozionata”.

Quella di oggi è stata una gara pazzesca. Un’emozione mondiale che ha lasciato a bocca aperta il Palaindoor di Ancona. La Iapichino si scatena al quinto salto, con un incredibile 6,91 che, a 18 anni, è una prestazione che nemmeno la due volte campionessa olimpica Drechsler aveva ottenuto alla stessa età.

Ma già dai primi salti si intuiva che questo sabato di atletica azzurra si sarebbe trasformato nel pomeriggio dei sogni. Iapichino salta a 6,68, dopodiché va lunghissima al secondo turno, ma sale la bandiera rossa del giudice per segnalare il nullo. Tutto rinviato. Al terzo e al quarto salto Larissa scrive per due volte 6,75, la stessa identica misura di due settimane fa sulla pedana marchigiana. Sbuffa, non è ancora soddisfatta, capisce di essere a un passo da qualcosa di epocale.

E la meraviglia arriva: la rincorsa è veloce, all’asse di battuta regala praticamente nulla e atterrando nella sabbia lascia un segno che non è lontano dai sette metri, la misura dell’élite mondiale.

Esplode di gioia quando sul display compaiono quelle magiche tre cifre, tanto desiderate: 6,91. Corre ad abbracciare il coach Gianni Cecconi e il papà Gianni Iapichino, in estasi, come mamma Fiona May che si vede esultare in tribuna, felice da impazzire.

E arrivano i commenti anche dei politici: “Larissa Iapichino nella storia! Ha eguagliato sua madre Fiona May col nuovo primato mondiale junior di salto in lungo. – scrive su twitter il sindaco di Firenzemazzeo – Una grande atleta fiorentina che dà entusiasmo e speranza a tanti giovani e al nostro Paese. Complimenti Larissa, continua così!”.

I complimenti arrivano anche dal presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo: “Straordinaria Larissa Iachipino! – scrive su Fb aggiungendo – Larissa fa volare la Toscana e l’Italia ed è una grande emozione sapere che ci rappresenterà alle Olimpiadi di Tokyo! E, intanto, sarò davvero orgoglioso di poterla incontrare e premiare in Consiglio regionale”.

6.91 nel salto in lungo! Ecco il video del record mondiale under 20 di Larissa Iapichino, una diciottenne strepitosa – twitta Matteo Renzi postando il video del salto da record – Immagino la gioia del babbo Gianni e di mamma Fiona, ma anche quella di tutti coloro che amano l’atletica. E l’orgoglio dell’Italia che vince”.

 

Mazzeo: “Toscana rimane arancione, ma Rt quasi da zona rossa”

Firenze, il presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, in un post sulla sua pagina ufficiale Facebook, ha sottolineato come, nonostante per il momento la Toscana sia rimasta in zona arancione, “l’Rt regionale calcolato sui sintomatici è 1,2, molto vicino alla soglia di 1,25 con cui scatta la zona rossa”.

Mazzeo aggiunge inoltre che, in base ai dati dell’andamento della pandemia: “Siamo al secondo giorno consecutivo con più di 900 casi, non accadeva dal 3-4 dicembre” e che “aumentano i ricoveri in terapia intensiva, dove al momento si trovano 149 pazienti (+5 rispetto a ieri), mai così tanti dal 31 dicembre”.

Mazzeo osserva inoltre che “cala l’incidenza sulle persone over 80, segnale positivo che dimostra che le vaccinazioni funzionano, mentre aumentano i casi di contagi tra i giovani, questa settimana l’età media dei positivi è 44,12 mentre un mese fa era 48,23”. Per questo “occorre vaccinare in fretta il numero maggiore di persone” e occorre “che tutti rispettino le regole, il distanziamento sociale e l’uso della mascherina”.

Forte preoccupazione nei confronti del diffondersi delle ‘varianti’ del virus vengono poi espresse anche a livello nazionale, “Dobbiamo agire molto tempestivamente e in modo aggressivo contro le varianti non ancora molto diffuse, ovvero la brasiliana e la sudafricana – ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza – Quindi all’interno delle regioni vanno fatte delle zone rosse. La Uk è più diffusa e diventerà dominate, ma dobbiamo fare di tutto per limitare le altre”.

Il risalire dei contagi, causato dalle varianti, ripone il problema dei rapporti tra regioni contigue con colori diversi, problema affrontato anche dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ha avanzato l’ipotesi di adottare restrizioni omogenee per le varie regioni italiane

Sull’ipotesi di Bonaccini è intervenuto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: “Devo dire che ne parlavamo da tempo, probabilmente in questo momento è anche un intervento buono perché vi è una certa omogeneità nei valori, quindi è più che plausibile che Bonaccini lo ponga – ha detto Eugenio Giani, parlando a ‘Tagadà’ su La7 – Ci sono altre fasi – ha aggiunto – quando vediamo forti differenziazioni fra territorio e territorio, in cui una gradualità attraverso il sistema dei colori ha funzionato. Ora devo confessare che non guardo solo alla mia regione, ma un po’ a tutte le regioni d’Italia, e c’è una certa omogeneità”.

Per Giani, peraltro, è “esagerato” dire che “le varianti sfondano in Toscana”, perché “sinceramente non è così”. Ricordando la decisione di mettere in zona rossa per una settimana il territorio di Chiusi (Siena) che si trova ai confini con l’Umbria, il governatore toscano ha osservato che “abbiamo messo a tampone tutti i cittadini che lo volevano”, e “dopo questo intervento i positivi sono stati 40, quindi onestamente vi è la tendenza qualche volta ad esagerare. Quello che ho fatto a Chiusi, l’ho fatto a Sansepolcro, intervenendo con i tamponi, e se c’è bisogno intervengo con zone rosse. In questo momento non ne ho previste”.

Giorno ricordo: M5s Toscana esce da aula perchè c’è Biloslavo

Polemiche in consiglio regionale per la presenza del giornalista Fausto Biloslavo. M5S esce dall’aula, Anpi accusa Giani e Mazzeo.

I Cinquestelle escono dall’aula del Consiglio regionale della Toscana durante l’intervento del giornalista e inviato di guerra, Fausto Biloslavo, in occasione della Giornata del ricordo, dedicata agli italiani di Istria e Dalmazia uccisi nelle foibe dagli jugoslavi di Tito.Irene Galletti, capogruppo M5s, e la consigliera regionale Silvia Noferi sono uscite dicendosi contrarie alla presenza di Biloslavo.

“Seppur professionalmente autorevole, con alle spalle una importante carriera di reporter di guerra – spiegano Galletti e Noferi – il giornalista Fausto Biloslavo presenzia spesso in salotti politici che alimentano un revisionismo storico e
alternativo di figure controverse di estrema destra. La scelta di questa persona come relatore nella seduta solenne in ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, a nostro avviso, è inopportuna, perché partecipa ad alimentare
l’idea che una strage possa essere patrimonio di una sola parte politica”. Per M5s “ogni strage è da condannare, soprattutto quelle perpetrate in nome di ideologie estreme e distorte, qualunque esse siano. Il Giorno del Ricordo, al pari di
qualsiasi altra celebrazione in memoria delle vittime di stragi nazifasciste, è un patrimonio della memoria che appartiene a tutti noi”.

“Sorpresa e sconcerto per l’iniziativa che il Consiglio regionale tiene per il Giorno del Ricordo” invitando a parlare anche “il giornalista Fausto Biloslavo”, che “al di là dei meriti professionali, comunque avulsi dal tema in questione, è un rappresentante di quella destra che frequenta spesso e volentieri le frange più estreme e antidemocratiche che il nostro paese è in grado di esprimere”. A
dirlo, via Facebook, è l’Anpi della Toscana.
Ieri l’associazione partigiani di Firenze aveva polemizzato dopo che il Consiglio comunale fiorentino ha invitato per il Giorno del ricordo Emanuele Merlino”, “assiduo frequentatore dell’estrema destra, con numerose presentazioni del proprio libro nelle sedi di CasaPound”.
“Davvero il presidente della Regione Giani – aggiunge l’Anpi toscana – introdurrà l’intervento di chi presenta pubblicamente, assieme a Gabriele Adinolfi, fondatore del gruppo neofascista eversivo Terza Posizione e latitante per anni all’estero, e a
Stefano Delle Chiaie, criminale fascista, fondatore dell’organizzazione golpista Avanguardia Nazionale e collaboratore del regime di Pinochet, un libro autobiografico di quest’ultimo?. Davvero il presidente del Consiglio toscano Mazzeo converserà con chi, giusto un mese fa, presentava il libro di Franco Nerozzi, che ha patteggiato una pena a un anno e dieci mesi di reclusione a seguito di un’indagine di terrorismo internazionale?”. Per l’Anpi, “qui non si tratta del tema drammatico delle foibe, del tragico esodo giuliano dalmata, né tanto meno della complessa storia del fascismo di confine.
L’Anpi della Toscana chiede di sapere perché le istituzioni regionali si abbeverino alle stesse fonti di chi frequenta l’eversione, il revisionismo e l’antidemocrazia”.

“Solidarietà al giornalista Fausto Biloslavo, vittima di uno scomposto attacco da parte di Cinque Stelle e Anpi toscana. Siamo ancora una volta nella situazione
in cui alcuni non vorrebbero far parlare altri”. Così il gruppo Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Toscana sull’uscita dall’aula del gruppo M5s in occasione
dell’intervento del giornalista Fausto Biloslavo, invitato per il Giorno del Ricordo.
“Biloslavo non ha certo bisogno della nostra difesa – aggiunge Fdi in una nota – la sua vita professionale parla per lui. Con coraggio ha attraversato tutti i teatri di guerra degli ultimi decenni documentando in prima linea tragedie, morti e
altre atrocità, sempre dalla visuale dei più deboli. A lui dobbiamo tante immagini che altrimenti non avremmo visto e tante storie che altrimenti non sarebbero state scritte. Ci viene il dubbio – si legge ancora – che le consigliere pentastellate
abbiano abbandonato l’aula, non tanto per l’intervento di Biloslavo in occasione del Giorno del Ricordo, quanto perché il giornalista ha smascherato i legami tra la dittatura venezuelana di Maduro e il Movimento 5 Stelle. Tappare la bocca ai
giornalisti è la prima azione che compiono i regimi dittatoriali come quelli che, evidentemente, piacciono ai grillini”.

 

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