Silvano, ti volevo eterno come i tuoi ideali

Il telefono squillava, rispondevo e la tua inconfondibile voce risuonava potente e si ragionava di quello che stava succedendo: delle marce di Forza nuova annunciate a Roma, delle sedi di Casa Pound che spuntavano come funghi, del bisogno di esserci, dell’astensionismo, dell’importanza dell’informazione. Oggi più che mai.

Della scelta dell’Anpi di essersi aperta ai giovani. Un’associazione non solo di partigiani che prima o poi ci lasceranno come hai fatto tu stanotte, ma anche di giovani, donne e uomini che vogliono difendere i valori costituzionali e portare avanti quella resistenza contemporanea che oggi la politica, i partiti, la sinistra sembrano non sapere più rappresentare.

E questo tuo andare per scuole, irrefrenabile, instancabile. Magnetico difronte a migliaia e migliaia di studenti che solo con te improvvisamente ammutolivano. Riuscivi ad arrivare alle menti e al cuore di una generazione che è così difficile da intercettare e coinvolgere. Ma tu ci sei sempre riuscito. “Noi si va a tirare secchiate d’acqua, qualcuno tu vedrai si bagnerà” era la metafora che più mi è rimasta del perché tu andassi nelle scuole a raccontare la resistenza, la lotta di Liberazione, i pericoli dell’oggi. Gli anticorpi che non bastano mai perché la democrazia va difesa ogni giorno.

E poi le decine di presentazioni insieme. I Ribelli che con te abbiamo portato in giro, nei territori. Come Emma anche se piccola riconosceva in te il Partigiano. Il Sarti. Con quella imponenza e quella umanità che solo una bimba può sentire. Come quando te, Sugo e Saturno le feci quella foto a Borgo San Lorenzo e pensai che quando non ci sareste stati più tutti e tre, non avreste smesso di esserci dentro di lei e di noi.

“Se io sono nato nel 25 e l’affermazione del fascismo c’è stata nel ’22, noi siamo nati senza libertà e tu sapessi quanto ti manca addosso la libertà quando non ce l’hai”. Mi hai detto nell’ultima intervista due anni fa. Quella libertà e quei diritti che oggi sembrano così scontati. Sottovalutando pericoli, riflussi, e nuovi fascismi.

“Per essere fascisti bisogna prima essere sicuri di essere imbecilli e poi si diventa fascisti”, ripetevi sempre conquistandoti applausi e ovazioni ovunque tu andassi. Immancabile a San Niccolò per il 25 aprile con la tua Firenze resistente.

E allora caro Silvano, comandante Pillo: di imbecilli oggi ce ne sono tanti, troppi e in posti dove possono anche decidere. Di nuovo. E tu hai lasciato questo mondo sapendolo. Non te lo meritavi. Meritavi un Paese che ti desse dimostrazione di avere capito la vostra lotta, i vostri ideali. I nostri ideali.

Ma ribadivi anche sempre, fino all’ultimo la tua fiducia nei giovani. A noi il compito di mantenerla viva quella fiducia. Quell’acqua pulita, limpida con cui tu li hai bagnati con secchiate di umanità la dovremo adesso trovare anche in noi. Per onorare la tua memoria ma soprattutto mettere in pratica i valori che ci hai insegnato.

Ciao Silvano, chiamami ancora e non smettere di darci mano.

 

Chiara Brilli

Firenze, ‘Buono Notte’: raccolta fondi per ‘senza dimora’ esclusi da sistema accoglienza

Un fondo per sostenere chi è stato escluso dal sistema dell’accoglienza per effetto del decreto Salvini. Così l’associazionismo fiorentino, con in testa ARCI Firenze, Anelli Mancanti, ANPI Firenze, CGIL Firenze, Libertà e Giustizia Firenze, Rete Degli Studenti Medi di Firenze, si mobilita e inaugura la raccolta fondi “Buono Notte”.

Il 9 gennaio scorso – si legge nel comunicato diffuso oggi -, infatti, queste sigle sono state le prime firmatarie della lettera appello ai sindaci dell’area metropolitana fiorentina sugli effetti negativi del decreto Salvini, cui poi si sono aggiunte oltre sessanta tra altre sigle e associazioni, e moltissimi singoli cittadini.
Ora le associazioni decidono di dare concretezza all’appello venendo in sostegno di chi in questo momento si trova escluso dal sistema di accoglienza, senza per questo volersi sostituire agli obblighi e alle competenze proprie delle Istituzioni.

“Già ad oggi – affermano le associazioni – nella sola città di Firenze è significativo il numero di persone rimaste, per varie ragioni, fuori dal sistema di accoglienza prefettizio dei Centri di Accoglienza Straordinaria e che, quindi, si trovano costrette a dormire all’addiaccio.”

Per questo motivo, fanno sapere le associazioni, “abbiamo ritenuto opportuno e doveroso creare il ‘Buono Notte’, un fondo di solidarietà per dare loro la possibilità di dormire al caldo almeno per qualche notte. Una piccola iniziativa, ma concreta, che ci auguriamo sia solo il primo passo di quel lungo percorso che dobbiamo intraprendere – singoli o associati – camminando gli uni al fianco degli altri, per la tutela e la difesa dei diritti di tutti e di ciascuno, senza distinguo basati sul luogo in cui siamo nati, sul colore della nostra pelle, sulla storia del nostro Paese o su ciò in cui crediamo.”

“Il decreto Salvini rappresenta – sostengono le associazioni promotrici dell’iniziativa -, a nostro avviso, una minaccia proprio per questi diritti fondamentali e la sua attuazione rischia, nell’immediato futuro, di provocare conseguenze ancora più gravi”.

Per rendere questa iniziativa il più efficace possibile è partita in questi giorni una vera e propria raccolta fondi, rivolta ad altre associazioni e a singoli cittadini, cui viene chiesto di donare una cifra a propria discrezione per contribuire a offrire a chi è costretto a dormire per strada, un luogo dove trascorrere qualche notte al riparo dal gelo.

Sostenere il progetto è semplice: nei loro canali le associazioni promotrici garantiranno la massima trasparenza su tutte le informazioni relative all’utilizzo dei fondi raccolti, pertanto, una volta effettuato il bonifico per la donazione, sarà necessario inviare una copia della contabile all’indirizzo firenze@arci.it, così da poter aggiornare i numeri relativi alle sottoscrizioni e rendere pubblica la lista dei Sostenitori.

Arci Firenze, dunque, gestirà il conto corrente bancario su cui dovranno confluire le donazioni, mentre l’associazione Anelli Mancanti si occuperà dell’individuazione e dello smistamento dei fruitori del fondo in questione, presso ostelli o altre strutture ricettive private.

IBAN: IT98E0501802800000016781007
intestato ad Arci Comitato territoriale di Firenze
causale: gestione raccolta fondi per emergenza freddo.

Riparte il Treno della Memoria, dalla Toscana 500 giovani per non dimenticare

Riparte il Treno della memoria toscano, con cinquecento ragazzi degli ultimi due anni delle scuole superiori a bordo, sessanta universitari e rappresentanti delle comunità ebraiche e delle associazioni dei deportati, ovvero Aned, Anpi, Anei, rappresentanti di Rom e Sinti e delle associazioni omosessuali, che insieme ai testimoni sopravvissuti visiteranno i campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Birkenau in Polonia. La Toscana ne è stata pioniera ed è l’undicesima volta dal 2002.

Il viaggio, che vuole essere un antidoto a razzismi ed estremismi di ieri e di oggi, a cento anni dalla nascita di Primo Levi, si svolgerà quest’anno dal 20 al  24 gennaio, preparato come sempre in modo attento, da un punto di vista scientifico ed emotivo, preceduto e seguito da un gran lavoro di approfondimento in classe che inizia fin dall’estate con la preparazione degli insegnanti.

A presentare l’iniziativa oggi in regione la vicepresidente della Toscana Monica Barni. Con lei Ugo Caffaz, che è un po’ l’anima da sempre del Treno della Memoria toscano, e Camilla Brunelli del Museo della Deportazione di Figline a Prato, a cui è affidata l’organizzazione.

Il treno della memoria fino al 2005 veniva organizzato ogni anno, poi la sua frequenza è diventata biennale intervallata negli anni pari da un meeting con più di ottomila studenti, sempre sulla memoria e con la voce dei sopravvissuti,  al Mandela Forum di Firenze.

L’intervista di Chiara Brilli a Ugo Caffaz

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/01/190117_00_CAFFAZ-SU-TRENO-DELLA-MEMORIA.mp3?_=1

Strage di piazza Dalmazia. Domani una giornata di eventi a Firenze

Flash mob, proiezioni, dibattiti e un corteo a Firenze per non dimenticare gli omicidi e i ferimenti a sfondo razzista e xenofobo commessi il 13 dicembre 2011 dall’estremista di destra e simpatizzante di CasaPound Gianluca Casseri.

Alle 12.30 del 13 dicembre 2011, piazza Dalmazia divenne teatro di una vera e propria strage di matrice razzista e xenofoba: Gianluca Casseri, un 50enne esponente dell’estrema destra italiana, uccise con una 357 Magnum due ambulanti senegalesi, Samb Modu e Diop Mor, ferendo alla schiena e alla gola Mustapha Dieng rimasto poi paralizzato e su una sedia a rotelle. Casseri scappò poi a bordo della sua Polo blu dirigendosi verso il centro, dove proseguì nella sua follia omicida sparando a Sougou Mor e Mbenghe Cheike, feriti gravemente, e a un terzo ragazzo che si salvò per miracolo. Immediata la caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine, che riuscirono a individuarlo e a immobilizzarlo nel parcheggio sotterraneo del Mercato Centrale di San Lorenzo intorno alle 15 quando si suicidò. Subito dopo l’accaduto si formarono manifestazioni spontanee di protesta da parte della comunità senegalese, che diventarono un corteo che, da piazza Dalmazia, giunse alla Fortezza da Basso e  si riversò nel centro di Firenze. Una delegazione si diresse invece verso la Prefettura, dove si tenne un incontro tra il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e l’allora sindaco Matteo Renzi.

Il 13 gennaio 2012, sul luogo della strage è stata eretta una lapide, ai tre cittadini senegalesi feriti è stata conferita la cittadinanza onoraria.Nel febbraio 2013 Firenze e la Toscana inviarono una delegazione nei villaggi di provenienza di Mdu e Mor, Mont Rolland e Darou, consegnando ai familiari 30 mila euro raccolti da Arci, fondazione Il Cuore si scioglie e Cgil, con i quali si scelse di costruire un consultorio e una scuola.

L’anno scorso in prefettura è stata consegnata la cittadinanza italiana per ‘meriti speciali’ a Ndeye Rokhaya Mbengue, vedova di Samb Modou. Nuovamente colpita da lutto con la perdita di Idy Diene, il 54enne ambulante senegalese ucciso il 5 marzo scorso sul ponte Vespucci dall’ex tipografo in pensione Roberto Pirrone a cui è contestato l’omicidio volontario aggravato da futili motivi. La vedova dei due senegalesi ha ricevuto un contributo straordinario di solidarietà da parte della regione Toscana per il mantenimento della figlia rimasta nel paese d’origine. Quest’anno verrà ricordato anche Idy Diene, e tutte le altre vittime di odio e intolleranza.

A sette anni dalla strage sono previsti anche quest’anno diversi eventi di commemorazione. In mattinata la cerimonia di commemorazione da parte dell’amministrazione comunale. Nel pomeriggio previste poi almeno due iniziative. Una organizzata da Rete degli Studenti Medi, Arci, Cgil e Anpi con ritrovo alle 16:30 in piazza Dalmazia. (16:30, flash mob e coro multietnico CONFUSION in piazza Dalmazia per ricordare Samb Modou e Diop Mor, uccisi dall’estremista di destra Gianluca Casseri il 13 dicembre 2011/ 17:30, presso SMS di Rifredi, via Vittorio Emanuele II 303, proiezione del documentario “PRIGIONERI SULL’ISOLA” di Valerio Cataldi. Ingresso libero. A seguire interverranno rappresentanti della comunità senegalese e di ospiti di centri Sprar e Cas. Saranno presentiper la Comunità Senegalese: Mor Sougou (uno dei feriti al mercato centrale) Rokhaya Kene Mbengue (vedova di Samb Modou e Idy Diene) Khaly Mbengue (componente associazione)

Alle 18 partirà invece, sempre dalla piazza un corteo indetto da Firenze Antifascista assieme ad altre 9 sigle.

Appello ANPI contro vendita in edicole calendario del Duce

L’ ANPI provinciale di Arezzo e quella di Viareggio hanno espresso su Facebook, amarezza e sdegno nel vedere esposto in alcune edicole di Viareggio, il calendario celebrativo della figura di Benito Mussolini.

L’associazione dei partigiani ricorda inoltre che l’apologia del fascismo è un reato contro la Costituzione ed invita i gestori delle edicole a non esporre il calendario e a non metterlo in vendita.

Tali fatti sono “perseguibili per apologia di fascismo e in contrasto con i valori costituzionali”, spiega l’ANPI che poi lancia un appello “alla coscienza di tutti i gestori delle edicole invitandoli a non esporre il calendario e a restituirlo al mittente”.

Il comunicato nella sua versione integrale pubblicato sulla pagina Facebook dell’ANPI provincia di Lucca ANPI sezione di Viareggio:

“L’Anpi provinciale e la sezione Anpi di Viareggio esprimono la massima amarezza e sdegno nel vedere esposti in alcune edicole cittadine e non il calendario raffigurante e celebrativo della figura di Benito Mussolini.

l’Anpi nel ritenere tali fatti perseguibili per apologia di fascismo ed in contrasto con i valori costituzionali, ricorda che il duce o l’ “uomo della provvidenza” come lo etichetta il calendario non è altro che colui il quale promulgò le leggi razziali 80 anni fa, cancellò la libertà e la giustizia, fu causa della morte di antifascisti quali Matteotti, Gobetti, Gramsci ed i Fratelli Rosselli, e portò l’intera nazione nel baratro della seconda guerra mondiale.

Pertanto facciamo appello alla coscienza di tutti i gestori delle edicole invitandoli a non esporlo e a restituirlo al mittente”.

ANPI Firenze a Comune: a che serve delibera contro fascismo se si autorizzano banchini Casa Pound

L’associazione partigiani: “a nemmeno un anno dall’approvazione della delibera per la quale ogni richiesta di attività su suolo pubblico deve accompagnarsi ad una dichiarazione esplicita di rispetto dei valori antifascisti e antirazzisti sanciti nella Costituzione quegli stessi valori diventano carta straccia.

“CasaPound sta organizzando banchini di promozione per le strade di Firenze.
A nemmeno un anno dall’approvazione della delibera per la quale ogni richiesta di attività su suolo pubblico deve accompagnarsi ad una dichiarazione esplicita di rispetto dei valori antifascisti e antirazzisti sanciti nella Costituzione quegli stessi valori diventano carta straccia” Questa la denuncia della segreetria Anpi Firenze che ha diramato un comunicato stampa.
Anpi sottolinea: “che CasaPound abbia firmato quella dichiarazione non stupisce nessuno, è ovviamente solo l’ultima di una lunghissima serie di sfide sfacciate alle regole e ai valori civili del nostro Paese. Quello che sbalordisce è invece la scelta del Comune di Firenze che, dopo aver votato e reso applicativa la delibera, prende per buona quella firma.
Stiamo parlando di CasaPound, i primi a dire pubblicamente di sé stessi “noi siamo fascisti”. Stiamo parlando di un’organizzazione che ha collezionato centinaia e centinaia fra denunce e arresti per i propri militanti. Stiamo parlando della violenza assassina di Piazza Dalmazia.
Solo qualche giorno fa il Parlamento europeo ha votato una risoluzione sull’aumento della violenza neofascista in Europa. CasaPound è uno dei pochi gruppi citati esplicitamente in quel documento”.Nel comunicato l’associazione chiede: “se quella delibera non ferma un’organizzazione del genere allora a cosa serve? Che senso hanno le parole spese dall’amministrazione comunale ogni 25 Aprile, ogni 11 Agosto?”

E conclude :”o quella concessione è un errore vergognoso a cui riparare immediatamente o l’amministrazione comunale smentisce sé stessa e si allinea per ignavia a chi erode, giorno dopo giorno, i principi della convivenza civile e le fondamenta valoriali del nostro Paese”.

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