Shoah e genocidio a Gaza: Anpi Bagno a Ripoli, verso le dimissioni del presidente

‘Shoah e genocidio Gaza’ – Una riunione dell’Anpi a Bagno a Ripoli (Firenze) affronterà le polemiche seguite al dibattito che si sarebbe dovuto tenere il 27 gennaio, al circolo di Antella, intitolato ‘Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti – Oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello stato di Israele’.

All’evento è stata revocata la sala. Il presidente di Anpi Bagno a Ripoli Luigi Remaschi parlerà della questione in una riunione, tra oggi e domani. Secondo quanto appreso Remaschi potrebbe rassegnare le dimissioni dopo oltre 30 anni di militanza. L’atto deve però terminare un iter preso all’interno dell’Anpi, prima di diventare ufficiale.

L’iniziativa era organizzata da Asso Palestina e Anpi Bagno a Ripoli, ma a causa degli imbarazzi creati per aver accomunato il genocidio nei lager con la guerra a Gaza, ha ricevuto forti critiche. Il circolo Crc Antella ha revocato l’uso della sala ed è intervenuta Anpi nazionale affermando che è “un errore gravissimo” mettere sullo stesso piano “l’incommensurabile tragedia della Shoah e altre, pur terrificanti vicende del nostro tempo”. Ora l’Anpi locale si ritrova per affrontare la questione.

E’ un “errore gravissimo” mettere sullo stesso piano, in occasione del giorno della Memoria, “l’incommensurabile tragedia della Shoah e altre, pur terrificanti vicende del nostro tempo, a cominciare dall’inammissibile e vergognosa mattanza che l’attuale governo israeliano sta ininterrottamente compiendo da più di cento giorni nei confronti del popolo di Gaza dopo il barbaro attacco di Hamas ai civili israeliani del 7 ottobre”. E’ stato netto sabato scorso  il Comitato nazionale Anpi che ha sancito così in modo chiaro la propria posizione per marcare la differenza con l’evento.

Giorno della memoria: Anpi organizza evento con Imam su “Shoah e genocidio Gaza”, è polemica

Giorno della memoria – ‘Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti – oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello stato di Israele’: è il titolo di un incontro in programma il 27 gennaio, che ha scatenato l’indignazione dell’Associazione Italia-Israele Firenze e della comunità ebraica fiorentina.

L’appuntamento, previsto in un circolo vicino Firenze, vede tra gli organizzatori l’Anpi di Bagno a Ripoli (Firenze) e tra gli interventi quello dell’imam di Firenze Izzedin Elzir. Critico Emanuele Cocollini, presidente Associazione Italia-Israele Firenze.

“Ma mai più cosa? Nel volantino leggiamo che ‘la Giornata della Memoria accomuna due tragedie disumane che offendono e feriscono la coscienza di ogni individuo”, dice Cocollini. “Il vero fatto grave – osserva ancora – è che all’evento a intervenire sia proprio l’imam Izzedin Elzir, nel giorno in cui come leader religioso avrebbe il dovere di pregare per quanti furono vittime della follia nazista, e non certo di difendere chi oggi paga le conseguenze di un’aggressione figlia della stessa follia: quella di sognare di poter annientare un intero popolo. Proviamo nausea e vergogna”. “Sconcerto” da parte della comunità ebraica di Firenze che accusa l’Anpi di Bagno a Ripoli di “mancare al suo compito istituzionale e alla sua nobile vocazione, associandosi alle mille voci dei revisionisti di oggi, accodandosi alla marea montante di chi tende a riabilitare, rivalutare, giustificare il fascismo” e “oggi chi organizza e partecipa a questa iniziativa svilisce il lavoro di 22 anni di Giorni della memoria in Italia”.

“Dispiace dover ricordare – sottolinea ancora la comunità ebraica – a chi dovrebbe, per proprio statuto, avere a cuore la memoria della barbarie fascista, che il 27 gennaio è una legge dello stato istituita proprio per riflettere sui crimini del fascismo italiano e la complicità con il nazismo. Il tentativo di creare inesistenti paralleli fra lo sterminio che il nostro paese ha contribuito a compiere, 80 anni fa, di ebrei, rom e sinti, disabili, omosessuali e oppositori politici, e il conflitto che oggi insanguina dolorosamente il Medio Oriente ha un unico scopo e un unico risultato: annacquare la memoria delle responsabilità fasciste, creare alibi alla già fragile memoria italiana, allontanare la responsabilità della nostra società, che invece vanno ribadite e comprese, studiate per evitarne il ripetersi”.

Anpi, Massa: una raccolta firme per non intitolare via a Almirante

Come è stato anche per Grosseto, l’Anpi si muove con una raccolta firme contro la proposta promossa da FdI di intititolare una strada della città ad Almirante. Sì, invece, a una via per Pertini. Chiesta la revoca della cittadinanza a Mussolini.

No alla strada intitolata a Giorgio Almirante, sì a quella per Sandro Pertini.
E il ritiro della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini concessa nel 1924. Sono queste le richieste con cui la sezione Anpi di Massa (Massa Carrara) organizza una raccolta di firme, come riportato in una nota della stessa associazione di cui
scrivono oggi La Nazione e Il Tirreno. L’iniziativa si collega a una mozione promossa da Fratelli d’Italia, iscritta all’ordine del giorno del Consiglio comunale, per intitolare una strada a Almirante. Il primo appuntamento per
la raccolta firme è in programma il 2 gennaio con un gazebo davanti al Teatro Gugliemi. Si prosegue poi il 3 e il 4 sempre a Massa e poi il 5 a Marina di Massa. “Come Anpi – afferma l’associazione – abbiamo scritto che la nostra comunità non può accettare la proposta. Almirante fu fascista, redattore della rivista razzista ‘Il Giornale della Razza’, aderì poi alla Repubblica sociale di Salò, fu iscritto alla Gnr, divenne segretario del ministro della Cultura della Rsi. La nostra
città, con la sua storia, non può dedicargli alcunché di pubblico. Va revocata inoltre la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini data nel 1924 dal Comune di Massa. Infine, unitamente ad altre associazioni, abbiamo chiesto all’amministrazione, e rinnoviamo la richiesta, di intitolare una strada a Sandro
Pertini, politico socialista e antifascista, e il più amato presidente della nostra Repubblica”. In Toscana l’Anpi si è già battuta contro l’intitolazione di una via a Almirante a Grosseto, per la quale a settembre scorso è poi arrivato il nulla osta della prefettura. A novembre la stessa Anpi insieme al Comitato per la democrazia costituzionale di Grosseto, e alcuni cittadini in collaborazione con il
Collettivo dei giuristi democratici ha poi fatto ricorso al Tar chiedendo anche la sospensiva della delibera dell’amministrazione comunale di Grosseto relativa
all’intitolazione.

Grosseto: Anpi e cittadini presentano ricorso al Tar contro intitolazione Via ad Almirante

Il ricorso contro ‘via Almirante’  è stato presentato per “ragioni di ordine storico, culturale, etico ed amministrativo, che rendono insostenibile rimanere acquiescenti di fronte a una simile decisione

Il Comitato per la democrazia costituzionale di Grosseto, la sezione Anpi E. Palazzoli e alcuni cittadini in collaborazione con il Collettivo dei giuristi democratici hanno presentato un ricorso al Tar della Toscana per l‘intitolazione di una via di Grosseto a Giorgio Almirante.

Nella richiesta ai giudici contro “il fucilatore dei partigiani Giorgio Almirante” anche “la sospensiva della delibera dell’amministrazione comunale di Grosseto” relativa all’intiolazione.  Almirante – si legge in una nota – non è stato un personaggio illustre, non ha mai ritrattato la propria compromissione con la dittatura mussoliniana e la Repubblica di Salò e, se ha avuto un ruolo pubblico dopo la guerra, rimane un repubblichino fascista e razzista, alleato con i nazisti, appartenenze che non ha mai rinnegato, anzi di cui si è vantato in epoca democratica. Non può essere esaltato, tanto che la Commissione regionale di storia patria, formata da 120 storici, ha espresso un parere negativo, previsto per legge, di cui l’amministrazione comunale e la Prefettura non hanno tenuto alcun conto”.

Infine “è grave la riduzione della questione all’ordine pubblico come fa la circolare del ministro degli interni Matteo Piantedosi per sostenere l’avallo della Prefettura alla decisione dell’amministrazione comunale. In questo modo si approfitta del rispetto delle regole democratiche della cittadinanza e delle forze democratiche e antifasciste e si mettono in discussione le tradizioni democratiche della Maremma e delle sue istituzioni, compresa la Prefettura”.

Grosseto: ANPI e PD contro via Almirante

Mentre l’ANPI sta valutando se ricorrere al TAR contro il via libera da parte della prefettura di Grosseto, il partito democratico del capoluogo maremmano parla di scelta oltraggiosa e inaccettabile’. Critico anche Carlo De Martis, capogruppo di Grosseto Città Aperta.

“Faremo le nostre valutazioni, insieme a tutte realtà che in provincia di Grosseto costituiscono la Grande alleanza democratica ed antifascista, rispetto all’eventualità ed ai contorni di un ricorso al tribunale amministrativo regionale” di sicuro “l’istituzione di via Almirante a Grosseto rimane una scelta sbagliata che l’Amministrazione del capoluogo ha deciso di imporre alla città” con queste parole  Luciano G. Calì, presidente del comitato provinciale “Norma Parenti” dell’Anpi, spiega  che l’ANPI sta facendo valutazioni su un eventuale ricorso al Tar.

le valutazioni, aggiunge Calì, “dovranno però necessariamente partire da una attenta analisi delle motivazioni contenute nelle pagine del nulla osta rilasciato dell’ufficio territoriale del Governo di Grosseto, per il quale presenteremo richiesta di accesso agli atti in modo da approfondire, ad esempio, il parere negativo della Deputazione di storia patria di Firenze”.

Per Calì “la concessione del nulla osta da parte della prefettura non rappresenta una sorpresa poiché eravamo consapevoli delle precise limitazioni alle prerogative prefettizie”. L’intitolazione di una via ad Almirante, osserva ancora, “costituisce per il territorio maremmano l’ennesima riapertura di una ferita ancora oggi profonda per i tantissimi lutti provocati attraverso il ‘manifesto della morte’ firmato dal gerarca fascista. Tutti motivi sufficienti per determinare apprensione per l’ordine e la sicurezza pubblica che, incredibilmente, il sindaco del capoluogo di provincia sembra ignorare o dei quali non pare volersi fare carico nonostante le precise funzioni a lui attribuite dalla legge”.

“Grosseto, una città di storica tradizione e orgoglio, è stata testimone, negli ultimi tempi, di una serie di decisioni oltraggiose da parte dell’attuale amministrazione comunale. E la ferita è profonda, non solo per la concessione della sala consiliare per la presentazione del libro divisivo ‘Il mondo al contrario’ di Roberto Vannacci, ma anche per la deludente intitolazione di una strada al nome di Almirante. È assolutamente inaccettabile”. Così il gruppo Pd in Consiglio comunale di Grosseto.

A Grosseto abbiamo una responsabilità storica e morale di onorare e rispettare coloro che hanno combattuto contro l’oscurantismo del fascismo – prosegue il gruppo Dem in una nota -. Questa stessa amministrazione, dopo aver intitolato una via a un fascista noto, oggi diventata realtà, si permette anche di offrire una piattaforma ad un autore che alimenta polemiche e divisioni con le sue dichiarazioni su omosessuali, immigrazione e identità italiana. Sono mosse sfacciate che umiliano e denigrano la nostra comunità”. Per il Pd “ciò che stiamo vedendo oggi è un’aggressione deliberata verso chiunque non si allinei con l’attuale maggioranza. Chiediamo ai cittadini di unirsi in una voce unica per dire basta a questa amministrazione e alle sue decisioni divisive e oltraggiose”.

Critico anche Carlo De Martis, capogruppo di Grosseto Città Aperta, lista di centrosinistra in Consiglio comunale a Grosseto. L’intitolazione ad Almirante è “un omaggio, quello del sindaco, ad una figura entrata nella storia per il ruolo avuto nella propaganda razziale durante le persecuzioni ebraiche, per aver combattuto al servizio dei nazisti contro i patrioti italiani, tanto da ricevere l’appellativo di ‘fucilatore di partigiani’ per il bando da lui firmato”. L’intitolazione è grave anche “perché è una scelta profondamente divisiva, che ha lacerato e continuerà a lacerare la nostra comunità tanto da spaccare pure la maggioranza di centrodestra che in Consiglio comunale ha dovuto fare i conti con le defezioni nei gruppi di Forza Italia, di Nuovo Millennio e della Lega”.

Svastiche a Grosseto, la denuncia dell’Anpi

Tre svastiche e la scritta di connotazione fascista come “Boia chi molla” oltre a “Morte alla feccia rossa”. Le scritte sono apparse sulle pareti di una piccola costruzione di Acquedotto del Fiora ai margini dell’abitato di Bagnore, in località Crocina nel comune di Santa Fiora.

La scoperta è stata fatta domenica scorsa, lungo il percorso sul quale si è svolta una ‘Passeggiata partigiana’ organizzata dal’Anpi Amiata Grossetana e Piancastagnaio, dallo Spi-Cgil Lega Amiata in collaborazione con Coop Unione Amiatina. Il giorno precedente, durante i sopralluoghi preparatori, la costruzione non mostrava alcuna scritta ingiuriosa o simboli come le svastiche.

“Si tratta – dicono le associazioni Anpi a proposito delle svastiche – di una gravissima intimidazione di stampo fascista, anche in considerazione delle finalità degli organizzatori coinvolti nell’evento, costituendo un vergognoso oltraggio verso tutti coloro che persero la vita a seguito della deportazione nei lager nazisti per avere scelto di lottare contro le nefandezze degli oppressori, oltreché verso tutti coloro che hanno dato la propria vita per la libertà e la nascita della Repubblica Italiana, democratica ed antifascista”.

Da qui la richiesta alle autorità “di fare tutto il possibile per individuare i responsabili di questo ignobile atto. Da parte nostra manterremo alta la vigilanza per impedirne il ripetersi, sempre a difesa della democrazia nata dalla Resistenza la cui eredità più preziosa è la nostra Carta Costituzionale”.

Exit mobile version