Campi Bisenzio: l’Ex Casa del Fascio sarà un centro studi del territorio

Campi Bisenzio – previsto un recupero strutturale e valorizzazione culturale della struttura, le cui funzioni storiche sono documentate fin dai primi dell’800.

Firmato l’accordo di valorizzazione per la ex Casa del fascio di Campi Bisenzio (Firenze), tappa più importante del procedimento di federalismo culturale che si concluderà con il trasferimento del bene dallo Stato al Comune. L’accordo è stato siglato nei giorni scorsi a Firenze, tra il segretario regionale MiC Giorgia Muratori, il direttore dell’agenzia del Demanio – Direzione Toscana e Umbria, Dario Di Girolamo, il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi e il soprintendente per la città metropolitana di Firenze, Andrea Pessina.

Il progetto, spiega una nota, presentato dal Comune, prevede il recupero strutturale e la valorizzazione culturale della ex Casa del fascio, ampia costruzione a due piani posta nel centro storico, le cui funzioni storiche sono documentate fin dai primi dell’800. Nello spazio nascerà un “Centro di valorizzazione, studio e documentazione sul patrimonio storico artistico e architettonico del territorio”. Al suo interno, l’edificio ospiterà un corridoio informativo e una galleria fotografica che insieme illustreranno la storia della città, i suoi principali monumenti, i musei e le emergenze storico-artistiche. Prevista anche la realizzazione di una sala consultazione, per favorire lo studio e la divulgazione delle conoscenze sul patrimonio storico artistico e architettonico della città, e di una sala conferenze.

Firenze, ipotesi grattacielo, Nardella: “È una provocazione positiva”

Firenze – sull’ipotesi di un grattacielo ha parlato anche il Soprintendente Pessina, “Quando vedrò il progetto dirò la mia”.

L’idea di un grattacielo a Firenze è circolata nella giunta comunale di Firenze, ieri, ed è stata riportata da La Repubblica. L’ipotesi di costruire un tipo di edificio che nel capoluogo toscano non c’è ha acceso subito il dibattito. Intanto, la struttura sarebbe visibile dalle colline insieme ai due edifici più alti, il Duomo con la Cupola del Brunelleschi e il Palazzo di Giustizia e potrebbe essere costruita in periferia. Secondo il quotidiano se ne sarebbe parlato in giunta comunale affrontando i temi dell’urbanistica e ipotizzando di lasciare una nuova impronta dopo il Rinascimento.

Su questo tema è intervenuto il Soprintendente Andrea Pessina, il quale ha detto che valuterà la proposta “quando vedrà il progetto e gli diranno dove collocano il grattacielo. Non tutte le zone sono vincolate” e “credo che per il 2050 ci saranno altre leggi di tutela o forse piani regolatori. Io non faccio processi alle intenzioni, quando vedrò il progetto e dove è collocato dirò la mia”.

L’idea di un grattacielo a Firenze in prospettiva 2050, emersa nella riunione di giunta programmatica di martedì “è un’idea positiva nella misura in cui è anche una provocazione”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella. “La domanda che ci dobbiamo porre oggi – ha proseguito Nardella – è: un Brunelleschi oggi potrebbe fare quello che ha fatto nel 1400? Glielo farebbero fare la burocrazia, il sistema vincolistico, i comitati per il no, i vari ministeri? Farebbero fare a Brunelleschi qualcosa di paragonabile alla cupola di cui noi andiamo tutti orgogliosi? La missione di Firenze oggi è solo conservare quello che ha fatto o continuare ad essere una città che cambia il mondo, che cambia i linguaggi e rivoluziona gli stereotipi? A me pare un po’ pochino accontentarsi di conservare quello che abbiamo fatto”.

“Mi auguro davvero – ha aggiunto Nardella – che Isozaki finisca la sua uscita degli Uffizi, ne ho parlato con il direttore Schmidt e su questo siamo molto d’accordo; mi auguro che Norman Foster non esca deluso dalla città dove abbiamo progettato la stazione che porta il suo nome. I grandi architetti di tutto il mondo devono continuare ad avere fiducia in questa città. Se ci limitiamo soltanto a mettere il vincolo, a dare voce ai comitati del no, a bloccare ogni idea che voglia cambiare qualcosa di forte, di coraggioso come Firenze ha sempre fatto nel Rinascimento, allora io non penso di essere il sindaco adatto per una città del genere”

“Dobbiamo essere sfidanti”, avrebbe detto ai cronisti l’assessore al bilancio Federico Gianassi. Nello stesso articolo si ricorda la prudenza mantenuta a Firenze su costruzioni prive di sobrietà quando negli anni ’60 si accese il dibattito durato mesi per palazzoni di parecchi piani edificati in piazza Leopoldo e in via Lungo l’Affrico. In questi ultimi paraggi in effetti c’è un palazzo di 10 piani chiamato ironicamente il ‘grattacielo’ da residenti storici della zona tra Campo di Marte e Coverciano.

🎧 Scale per Villa Bardini, Nardella: “Presto sopralluogo. Un progetto c’è già”

Nardella: “Sicuramente c’è bisogno di un’infrastruttura che colleghi meglio il Forte Belvedere, Villa Bardini con tutto l’Oltrarno”. Il soprintendente Pessina: “Al momento possiamo valutare poco”.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella, rispondendo a una domanda dei giornalisti, è tornato a parlare del progetto delle scale mobili per Villa Bardini. Nei giorni scorsi anche il Governatore toscano Giani ne aveva parlato positivamente. “Faremo un sopralluogo con Nardella e Salvadori”, aveva affermato. Sia Nardella che Salvadori ne hanno riparlato oggi.

Sulle scale mobili per Villa Bardini a Firenze “abbiamo già un progetto che il Comune ha cominciato a realizzare nel 2012 – ha detto Nardella -, che era a uno stadio abbastanza avanzato, e che abbiamo già ripreso. Ho dato mandato all’architetto Giorgio Caselli di riprendere quel progetto e capire la fattibilità a distanza di una decina di anni. Occorre ovviamente tenere conto degli aspetti dell’impatto paesaggistico e storico-artistico. Ne ho riparlato con il presidente Giani e con il presidente della Fondazione Cr ed è sicuramente un progetto su cui la città di Firenze investirà”.

“Molto presto organizzeremo un sopralluogo con il presidente Giani”, ha aggiunto. Per Nardella, però, è importante “capire bene quali sono le caratteristiche, gli spazi di adeguamento e aggiornamento di questo progetto del 2012, tenendo conto anche dell’investimento: allora era stato calcolato un investimento di sei milioni di euro”. Secondo il sindaco, “se guardiamo ad altri casi, penso ad esempio alle scale mobili di Arezzo, la cosa è fattibile, ovviamente ricordo che anche ad Arezzo la struttura delle scale mobili aveva richiesto tutta una serie di procedure, di stop and go, c’era stata una dialettica con le autorità statali piuttosto concitata. Credo che dobbiamo avere chiari tutti gli aspetti prima di dare il via libera definitivo alla realizzazione di questo progetto a cui io personalmente ho sempre guardato con grande interesse”.

“Villa Bardini è un qualcosa di difficoltoso da raggiungere quindi tutto ciò che può favorire l’accesso a Villa Bardini è ben accolto. Noi siamo su questa linea, la cosa importante è che la soprintendenza sia su questa linea e poi ora faremo un sopralluogo con Dario Nardella, con Eugenio Giani, con il presidente della Fondazione Bardini che è Jacopo Speranza e si vedrà come affrontare questa avventura”. Ha detto Luigi Salvadori, presidente della Fondazione Cr Firenze a margine di un evento.

“Al momento possiamo aggiungere poco” sull’ipotesi di realizzare scale mobili a Firenze “perché non c’è stato presentato un progetto, bisogna vedere come questo sistema di scale mobili si vuole inserire nel contesto. Spesso sono dotate di una copertura o di una tettoia e quindi è vedendo anche questi dettagli che capiremo se la cosa è fattibile”. Questo il commento di Andrea Pessina, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Firenze.

“Non sappiamo nemmeno il tragitto ipotizzato – ha aggiunto Pessina. – L’unica cosa che possiamo dire è che Villa Bardini e Forte Belvedere non sono facili da raggiungere e non c’è spazio per parcheggiare. Ma al momento – ha ribadito – sappiamo molto poco per esprimerci. Come sempre inserire queste cose in tessuto storico e in un contesto di grande bellezza come giardini Bardini non è facilissimo, ma tutto dipende dal progettista”.

In podcast le parole del sindaco Nardella su Villa Bardini. 

Firenze, sponsor su monumenti: sovrintendenza valuta esposto

“Valuteremo, se ravviso che vi siano estremi procederò in questo senso” dice il sovrintendente Pessina. Il direttore degli Uffizi si dice “allibito e inorridito”, “non sapevamo di sponsor” afferma Schmidt

“Si potrebbe configurare un utilizzo non autorizzato del monumento, spero che i proprietari dei vari monumenti avessero dato l’autorizzazione a utilizzare le facciate dei loro edifici perché fungessero da schermi: valuteremo, se ravviso che vi siano estremi procederò in questo senso. Così il soprintendente di Firenze Andrea Pessina in merito alle immagini con il logo degli sponsor apparse nella facciata dell’Istituto degli Innocenti e su Ponte Vecchio per il festival F-light.

Pessina ha convocato appositamente una conferenza stampa stamani per spiegare che la soprintendenza aveva autorizzato le installazioni luminose non certo la proiezione dei loghi degli sponsor di cui non sapeva nulla “La manifestazione – ha specificato – doveva avere esclusivamente finalità culturali, non abbiamo assolutamente autorizzato il fatto che sulle facciate venissero proiettati i loghi degli sponsor.

Lo spazio da dedicare allo sponsor può essere un altro e diverso da questo, se ci fosse stato chiesto avremmo detto di no. Si è proceduto senza dire niente in tal senso, non so per quale ragione, lo spiegherà l’amministrazione. I monumenti non sono dei manifesti pubblicitari, non sono supporti sui quali un’azienda si fa pubblicità.: alcune immagini proiettate sull’Istituto degli Innocenti le trovo deturpanti e fuori luogo in un momento in cui c’è grande sofferenza della gente, c’è crisi economica”.

“Mi ha piacere – ha aggiunto – che il sindaco Nardella abbia telefonato per chiarire che l’amministrazione comunale non ha mai voluto scaricare le responsabilità di questa cosa sulla soprintendenza. Nella documentazione che ci è stata mandata non c’è niente in merito a questo discorso di coprire alcune facciate col logo dell’American Express. Noi ci siamo fidati, avevamo come interlocutore l’amministrazione. Il nostro ufficio ha autorizzato installazioni luminose ma, ripeto, in nessun modo abbiamo autorizzato la proiezione di loghi commerciali. Condivido le critiche, se fossimo stati messi al corrente che si intendeva proiettare questo tipo di messaggio non avremmo dato l’autorizzazione. I documenti sono disponibili, quello che abbiamo autorizzato è tutt’altro”.

“Sono rimasto allibito e inorridito anch’io quando ho visto le foto della pubblicità proiettata su Ponte Vecchio, che tra l’altro comprendeva anche una parte del Corridoio Vasariano. Non ci è mai stata chiesta alcuna autorizzazione, come invece è prescritto dalla legge. Non avremmo mai approvato un tale vilipendio del nostro patrimonio”. Così invece il direttore degli Uffizi Eike Schmidt sui loghi degli sponsor proiettati su Ponte Vecchio e sulla facciata dell’Istituto degli Innocenti, nell’ambito del festival F-Light. “Grato al sindaco Nardella, che ha annunciato che proibirà quelle efferatezze a Firenze”

🎧 Soprintendente su pensiline tramvia: “Mi preoccuperei più di chi aspetta (più a lungo) il bus”

Intervista di Chiara Brilli al Soprintendente Pessina: “Noi non abbiamo bocciato tutte le pensiline, abbiamo chiesto che venissero ridotte in quei luoghi nei quali esiste un vincolo, e il Comune lo sa bene. È lo stesso vincolo che abbiamo utilizzato per vietare il taglio degli alberi”.

“Le pensiline lunghe 15 metri erano troppo. Siamo andati a vedere anche in altre città, dove le precipitazioni sono numerose: Roma e Torino non hanno le 🎧 Pensiline alle fermate della tranvia: a Firenze non si può fare. in centro. È un
sacrificio accettabile”. Lo ha detto il soprintendente di Firenze Andrea Pessina, a margine di una conferenza stampa ai microfoni di Controradio, in riferimento alla linea 3.2.1 della tramvia di Firenze, tra piazza della Libertà e Bagno a Ripoli e alla problematica relativa alle pensiline, con Palazzo Vecchio che aveva progettato di farne lunghe 15 metri e la Soprintendenza che invece ha imposto una lunghezza massima di cinque metri, esigenza che ha portato il Comune – al momento – a rinunciare in attesa di un nuovo confronto con la stessa Soprintendenza.

“Io credo che cambi qualcosa se una pensilina diventa di 6-7 metri – ha aggiunto -. Noi prima di dire ‘no’ ci abbiamo pensato molto e abbiamo anche parlato col Comune. Inoltre la tramvia dovrebbe passare, da progetto, ogni cinque minuti quindi con tempi di attesa molto limitati. Mi viene da dire che si bagnano molto di più le persone che aspettano per 20 minuti l’autobus. È chiaro che è un disagio, ma è una mediazione”.

🎧 Bufera Santo Spirito: quei ‘chiodi’ nell’occhio difesi dalla Soprintendenza

Del cordonato di Santo Spirito più che la bellezza è centrale la funzione. Il soprintendente di Firenze, Andrea Pessina, sintetizza così la sua posizione dopo le polemiche scaturite attorno al sagrato della basilica. Gli Architetti parlano di assenza di una visione progettuale.

“E’ bene chiarire che si tratta di una cosa temporanea, appoggiata sul sacrato della chiesa, la cui unica funzione è quella di delimitare l’area interessata dall’ordinanza del sindaco che vieta lo stazionamento”, lo afferma Pessina all’agenzia DIRE sostenendo l’operazione firmata dal Comune con la benedizione della stessa soprintendenza.

“L’elemento principale” del cordonato “è la funzione, senza mettere la famosa cancellata però rendendo chiari quelli che sono i limiti. In questo momento c’è un’emergenza: una richiesta da parte dei frati e dei residenti alla quale si deve dare una risposta. Una risposta temporanea”, assicura, perché “quando non ci sarà più l’emergenza verranno tolte senza problemi”.

Mettendo al centro la funzione, Pessina chiarisce un’altra questione: la bellezza dell’opera, o meglio, la sua bruttezza visti i commenti in piazza e sui social. “Non sono mica degli arredi. Probabilmente si potevano fare anche più belle, ma anche molto più brutte: quando si entra in questi campi non si trovano tre persone con la stessa opinione” e “si entra in polemiche dalle quali non c’è mai fine”.

Foto Comitato residenti Santo Spirito

E se molti si sono soffermati sulla pesantezza della cordonatura rispetto alla soluzione più leggera scelta per il Duomo, spiega: in piazza Santo Spirito sono stati scelti basamenti “sufficientemente larghi e pesanti” su cui fissare i chiodi fiorentini “per non farli diventare pericolosi. Non devono essere facilmente rimuovibili, visto che la piazza la sera è frequentata prevalentemente da giovani e a volte ci possono essere anche degli eccessi. Certe dimensioni, o particolari, giudicati non aggraziati da alcuni attenti solo all’estetica qui rispondono a esigenze di sicurezza: il Comune ha voluto evitare che qualcuno si facesse male”. Si tratta di una soluzione “abbastanza pesante così da non essere spostata facilmente, ma non così grande da deturpare il sagrato”.

“Soluzioni di questo tipo sono da considerare figlie dell’emergenza e prive di visione progettuale”. Colomba Pecchioli, presidente Fondazione Architetti Firenze, si inserisce così nel dibattito che si è sollevato sul cordonato di Santo Spirito. La fondazione, sottolinea all’agenzia Dire, “da sempre è contro le cancellate e a favore dell’uso dello spazio pubblico, che vive solo grazie alla differenziazione di utenza e funzioni, peraltro unica garanzia di sicurezza”.

In podcast: le voci dei vicini e delle vicine di Piazza Santo Spirito

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