Sindaco Lucca: “Bolsonaro sarà ricevuto con rispetto dovuto”

Se il presidente del Brasile Jair Bolsonaro si recherà a Lucca, città di cui è originaria la sua famiglia, “sarà ricevuto con il rispetto dovuto”. Resta però “inteso che le idee politiche del presidente del Brasile non sono le nostre”.

“La nostra dimensione politica non dovrà quindi essere attenuata né confusa col fatto di accogliere un capo di Stato di cui conosciamo idee e impostazioni politiche molto distanti dalle nostre”. Così il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini (Pd) in risposta ai giornalisti che gli chiedevano commenti su quanto dichiarato ieri da Bolsonaro: intervistato da Bruno Vespa a Porta a Porta il presidente del Brasile ha ricordato le origini lucchesi della sua famiglia e parlato della possibilità di un suo viaggio in Italia.

“Al momento comunque – ha spiegato in una nota Tambellini – non abbiamo avuto alcuna notizia dal ministero degli Esteri dal quale, ovviamente in via esclusiva, aspettiamo le informazioni utili per conoscere l’eventuale programma di visita che il presidente Bolsonaro vorrà seguire in Italia”.

“Bolsonaro – ha detto ancora il sindaco di Lucca – è il capo di Stato di un grande Paese dell’America Latina col quale storicamente abbiamo rapporti”, “siamo pronti a rispettare il dovere istituzionale nei confronti di un Capo di Stato estero la cui famiglia ha origini lucchesi. Tuttavia voglio rimarcare le differenze politiche che esistono fra le nostre amministrazioni”.

Auguri morte a sindaco Lucca per sottoscrizione modulo ‘antifascista’

Auguri di morte al sindaco di Lucca Alessandro Tambellini per una delibera comunale che prevede che chi richiede di usufruire del suolo pubblico firmi un modulo in cui dichiara di fare propri i principi antifascisti e antirazzisti della Costituzione.

Una misura già in vigore in altri comuni toscani come ad esempio Firenze e Pontedera (Pisa).
E’ quanto apparso, come riporta oggi la stampa locale, tra i commenti alla notizia della delibera sulla pagina facebook del sito di informazione online ‘Lucca in diretta’.
Oltre un centinaio i commenti alla notizia e insieme a quelli offensivi o inneggianti alla morte del primo cittadino, ve ne sono alcuni invece a favore dell’iniziativa dell’amministrazione
che sono stati a loro volta oggetto di critiche e scherni.

Critico il consigliere regionale Pd Stefano Baccelli per il quale, spiega una nota, “si è oltrepassato ogni limite della civile convivenza democratica se si arriva al punto di minacciare di morte il nostro sindaco. Un comportamento vergognoso e criminale in ogni caso, al di là del merito della questione. Ancora più grave se si prende a pretesto un atto amministrativo che ribadisce alcuni principi fondamentali della nostra Costituzione, che, per quanto sia drammaticamente triste doverlo ricordare, è stata forgiata su un sistema di valori dichiaratamente antifascisti”.

“Quei fascisti lucchesi che su facebook lanciano invettive contro il sindaco di Lucca, amico e
compagno Alessandro Tambellini, che ha la sola colpa di chiedere il rispetto della Costituzione, sappiano che non ci lasciamo intimidire dalle loro sbruffonate e dalle loro minacce di
violenza. In tempi ben peggiori i nostri nonni seppero resistere. Noi abbiamo buone radici per farlo ancora”. Lo scrive su facebook il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
esprimendo solidarietà al sindaco di Lucca Alessandro Tambellini.

Lucca: “Il Carmine torna mercato”

“Il Carmine torna mercato”: entro breve la pubblicazione dell’avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni d’interesse per l’affidamento e la gestione del Mercato del Carmine

Il Mercato del Carmine è pronto e sarà pubblicato entro breve l’avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni d’interesse per la concessione di valorizzazione del complesso cittadino. E’ stato questo l’oggetto della conferenza stampa tenutasi questa mattina proprio al Mercato del Carmine e alla quale hanno preso parte il sindaco Alessandro Tambellini, gli assessori Gabriele BoveSerena Mammini e Giovanni Lemucchi e il presidente del Consiglio comunale Francesco Battistini.

Un passaggio fondamentale per l’amministrazione Tambellini, che ritiene necessario un intervento straordinario sul Mercato del Carmine con l’obiettivo di riportarlo a essere, oltre che un polo naturale del commercio nel centro storico, anche un punto di riferimento turistico, culturale e sociale della città. E, non disponendo delle risorse utili per sostenere i costi di restauro e di riqualificazione della struttura, l’amministrazione ha deciso di coinvolgere soggetti terzi nella realizzazione dell’intervento a fronte della concessione dell’immobile per un periodo di massimo 40 anni.

Il Mercato del Carmine è interessato da anni in un profondo percorso di messa in sicurezza e ristrutturazione: l’amministrazione comunale ha recentemente effettuato lavori di miglioramento sismico già collaudati e altri in corso di esecuzione, oltre al rifacimento di parte delle coperture grazie a un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: restano tuttavia da realizzare una serie di interventi, che saranno a carico del soggetto terzo, per una cifra complessiva di quasi 10 milioni di euro.

“Quello di oggi è un passaggio importante per la città – spiega l’assessore al patrimonio, Gabriele Bove – Un passaggio atteso e necessario: la riqualificazione e la rinascita del Carmine rappresentano un obiettivo molto sentito dall’amministrazione comunale, oltre che un anello fondamentale per la rigenerazione di quella parte di centro storico, in perfetta sinergia con via Mordini, via Fillungo, via Sant’Andrea da una parte e via della Fratta e piazza San Francesco fino al parcheggio Mazzini dall’altra. Lucca è da tanto che aspetta questo bando: certo, l’operazione non è affatto semplice, ma noi speriamo ovviamente che vada a buon fine. Nell’avviso pubblico abbiamo inserito le linee guida, che poi sono quelle che andiamo ripetendo da tempo: indirizzi tutti contenuti nel masterplan di progetto del Mercato del Carmine, che oltre a prevedere una clausola di salvaguardia per le attività presenti, indica le destinazioni d’uso: esercizi di vicinato, media distribuzione non alimentare, esercizi di vicinato collegati all’enogastronomia di alta qualità, area mercatale a gestione comunale, attività turistico-ricettive e artigianato di servizio”.

MASTERPLAN. Il programma dell’Amministrazione Comunale è quello di una complessiva riqualificazione del Mercato del Carmine mediante un progetto che, insieme al recupero del complesso edilizio, rinnovi le modalità di gestione. Il recupero del Mercato, quindi, non solo ricollega la città ad uno spazio rimasto sottoutilizzato per tanti anni ma dà corpo ad una visione quanto mai attuale e necessaria: rivitalizzare un pezzo importantissimo del centro storico con botteghe tradizionali che possano restituire centralità agli artigiani del gusto.

La proposta progettuale elaborata è sintetizzata negli schemi seguenti. I caratteri di maggiore rilievo della trasformazione riguardano l’eventuale introduzione di soppalchi nella chiesa, l’inserimento di elementi verticali di collegamento, l’eliminazione delle superfetazioni e degli interventi derivanti dai precedenti usi impropri della struttura (tramezzi, impianti, ecc.) e la proposta di un assetto architettonico omogeneo per l’organismo edilizio.

Le funzioni principali che l’intervento dovrà assicurare potrebbero essere le seguenti:

A: commercio di generi alimentari (esercizi di vicinato) per la promozione e vendita dei prodotti tipici, di alta qualità;

B: commercio di generi non alimentari anche mediante l’inserimento di una media distribuzione;

C: artigianato di servizio e piccolo artigianato di produzione compatibile con l’area e con la funzione preminente oltrechè attività di merchandising turistico di qualità;

D: servizi turistico‐ricettivi e di accoglienza da localizzarsi nei locali al primo piano; E: area mercatale per la promozione e vendita di prodotti di filiera corta del territorio lucchese e regionale.

Attività commerciali alimentari: gli spazi per la vendita e l’esposizione della merce non dovranno deturpare con interventi invasivi i caratteri storico ‐ artistici assunti come invarianti anche se potranno essere ammessi gli impianti tecnici finalizzati alla vendita dei prodotti cotti.

Attività commerciali non alimentari: gli spazi per la vendita e l’esposizione della merce non dovranno deturpare con interventi invasivi i caratteri storico ‐ artistici assunti come invarianti. In particolare l’impiego a fini commerciali delle navate della ex chiesa pur prevedendo l’inserimento di un piano soppalcato, dovrà tener conto della particolarità del luogo e dovrà in ogni modo valorizzare il suo apparato decorativo.

Attività artigianali di servizio e piccolo artigianato di produzione: da posizionarsi prevalentemente a piano terra non dovranno deturpare con interventi invasivi i caratteri storico ‐ artistici assunti come invarianti.

Attitivà turistico‐ricettive: posizionate al piano primo dell’ex convento, dovranno essere inserite limitando il più possibile l’impatto sui caratteri storico ‐ artistici assunti come invarianti. Di particolare rilievo a questo proposito sarà la soluzione che verrà adottata per collegare il piano terra al piano primo, soluzione che non potrà in alcun modo alterare la struttura claustrale dell’edificio.

Attività complementari: tutte le attività complementari non dovranno deturpare con interventi invasivi i caratteri storico ‐ artistici assunti come invarianti.

AVVISO PUBBLICO. La concessione avrà durata massima di 40 anni. Il complesso potrà essere gestito direttamente o attraverso una sub-concessione o locazione degli spazi. È previsto al Comune il pagamento di un canone annuo di concessione (importo minimo richiesto 50mila euro), che per i primi 36 mesi dalla sottoscrizione del contratto sarà ridotto a un importo pari al 10 per cento del canone offerto. Per partecipare sono richiesti dei requisiti speciali riferiti alla capacità tecnica e all’idoneità professionale: il soggetto deve aver svolto negli ultimi 10 anni significative esperienze in gestione di esercizi commerciali di media/grande distribuzione oppure nella realizzazione di ristrutturazioni edilizie o nella realizzazione/gestione di operazioni immobiliari di considerevole valore e rilevanza economica  (di cui almeno un intervento non inferiore a 8 milioni di euro); il soggetto deve essere in grado di gestire la struttura commerciale che sarà realizzata, presentando una relazione contenente una “Business Idea” di massima, in linea con le destinazioni previste dal masterplan. Infine il soggetto dovrà impegnarsi a trovare soluzioni tecniche ed economiche per garantire la continuità delle attività presenti attualmente nel Mercato del Carmine nella fase di realizzazione dei lavori e, successivamente, nel reimpiego degli stessi operatori nelle nuove attività che sorgeranno nella struttura, garantendo cioè il diritto di prima scelta e prevedendo da subito una riduzione del 10 per cento sul canone di locazione.

L’avviso pubblico sarà pubblicato sul sito del Comune di Lucca www.comune.lucca.it con tutte le informazioni di dettaglio sulla modalità e scadenza della presentazione delle domande.

Scuola Montessori: a Lucca cresca la sperimentazione

Inaugurate alla “D. Alighieri” di piazzale Verdi le due classi che utilizzano il metodo Montessori come approccio per la didattica

Da una sono diventate due e presto cresceranno ancora. Sono le classi della sezione
Montessori alla scuola primaria “Dante Alighieri”, per un totale di 44 bambini, che
utilizzano il metodo sviluppato agli inizi del Novecento dall’educatrice, scienziata e una tra
le prime donne medico italiane, come approccio didattico quotidiano. Lucca, infatti, è uno
dei pochi comuni in Italia ad aver avviato questa sperimentazione in una scuola pubblica e
l’intenzione dell’amministrazione Tambellini e dell’Istituto comprensivo Lucca centro è di
proseguire su questa strada.

Il metodo Montessori applicato alla scuola lucchese è stato spiegato questa mattina in
occasione della conferenza stampa che ha visto la presenza del sindaco, Alessandro
Tambellini, dell’assessora alle politiche formative, Ilaria Vietina e della dirigente
scolastica Gabriella Nanini.

La “rivoluzione” didattica delle due classi che studiano secondo i principi Montessoriani è
visibile a colpo d’occhio, perché qui tutto è pensato per dare risalto all’autonomia del
bambino e alla sua vera volontà e spontaneità. Partendo dalla libertà del bambino,
l’approccio educativo Montessoriano si basa su due aspetti fondamentali: il ruolo
dell’insegnante come abile osservatore e l’uso di materiale specifico, all’interno di un
ambiente predisposto: ecco quindi che dalla tinteggiatura alla pavimentazione utilizzata,
dagli arredi al materiale scientifico, tutto è stato studiato dalla Montessori per consentire al
bambino di imparare autocorreggendosi.

Per farlo l’amministrazione Tambellini ha investito quasi 9mila euro nelle attrezzature e negli interventi di risistemazione degli spazi. Così per le nuove imbiancature, per il pavimento e per gli arredi (banchi, armadietti, sedie, attaccapanni, porta carta e porta carta-igienica, mobile a giorno).

Piena soddisfazione da parte del sindaco, che ha potuto vedere di persona le buone
pratiche sviluppate a scuola. “Investiamo nell’istruzione ogni giorno – commenta – e lo
facciamo attraverso la partecipazione a bandi per l’edilizia scolastica, con gli investimenti
nella manutenzione straordinaria e ordinaria, ma anche grazie a una visione di prospettiva
di quello che per noi rappresenta la scuola: il luogo delle relazioni, della libertà, della
disciplina e della responsabilità. Il posto dove si pratica l’uguaglianza e l’equità, dove i
ragazzi hanno pari opportunità e diritti”.

“Secondo Maria Montessori – aggiunge Vietina – la “liberazione dell’anima” è ciò che di
meglio possiamo donare ai nostri bambini e alle nostre bambine. Non solo attraverso un
approccio didattico ben preciso, ma anche grazie alla creazione di uno spazio che metta al
centro l’indipendenza. Ricreare ambienti che possano aiutare bambini e bambine ad
interfacciarsi con la vita di tutti i giorni e fornire oggetti pedagogici pensati ad hoc, aumenta lo sviluppo intellettuale del bambino. Non interferire permetterà al bimbo di autocorreggersi e pensare a soluzioni per risolvere eventuali ostacoli. Il metodo funziona, le famiglie e i bambini sono contenti, le insegnanti anche: è un metodo amato e utilizzato in tutto il mondo, molto meno in Italia, dove è più complicato attivare sezioni Montessoriane: noi ci siamo riusciti, grazie anche a una chiara idea di scuola che stiamo cercando di proporre e costruire al nido, all’infanzia e alla primaria con le scuole all’aperto, la scuola in continuità, il percorso degli orti in condotta, i servizi per l’infanzia”.

Bando Periferie, Anci Toscana: “Salvi i progetti esecutivi, fondo di rotazione per gli altri”

Sblocco immediato dei finanziamenti per tutti i Comuni che hanno approvato i progetti esecutivi entro il 15 settembre 2018; certezza delle risorse per i restanti progetti in graduatoria, con l’istituzione di un apposito Fondo di rotazione. Sono queste le proposte di Anci Toscana da presentare al Governo, per sbloccare i finanziamenti del “Bando Periferie”, scaturite stamani dalla riunione indetta dal presidente Matteo Biffoni nella sede fiorentina all’Associazione con i capoluoghi di provincia.

Una proposta condivisa all’unanimità, presenti oltre a Biffoni (Anci Toscana), i sindaci di Livorno Filippo Nogarin, di Arezzo Alessandro Ghinelli, di Lucca Alessandro Tambellini, di Pistoia Alessandro Tomasi, oltre agli assessori di Firenze, Grosseto, Massa e Carrara. La posizione di Anci Toscana è stata immediatamente trasmessa al presidente di Anci Nazionale Antonio Decaro, che questa sera, insieme ad una delegazione di sindaci cui farà parte anche il vicepresidente Nogarin, incontrerà il capo del Governo Giuseppe Conte.

Obiettivo comune, quello di modificare il testo della norma che blocca i finanziamenti del Bando Periferie, inserita nel decreto Milleproroghe, prima che il provvedimento sia approvato in via definitiva. “Mettiamo a disposizione di Anci la nostra proposta – ha detto Biffoni a nome di tutti i presenti – perché si arrivi a soluzione di una questione che ha una importanza fondamentale non solo per le amministrazioni, ma soprattutto per le nostre comunità. Ogni euro dato ai Comuni è sacrosanto, ha un valore sociale e aiuta l’economia locale. Nessuno lo deve dimenticare”.

La norma in questione prevede attualmente il differimento al 2020 dell’efficacia delle convenzioni già sottoscritte da ben 96 comuni capoluogo e città metropolitane, di cui 11 toscani, sulla base di quanto già disposto dal precedente Governo (DPCM del 29 maggio 2017) e dalle successive delibere del CIPE.

In particolare il ricorso al Fondo di rotazione permetterà ai Comuni, pur imputando la spesa al 2020, di contare su un’anticipazione dalla Cassa Depositi e Prestiti, senza ulteriori oneri finanziari.
Per i comuni toscani si tratta di risorse importanti, impegnate su territori fragili, per un ammontare complessivo di circa 296 milioni di euro.

Lucca, tutela centro storico: stop a nuovi locali e ristoranti

Regione Toscana e Comune di Lucca hanno sottoscritto oggi un’intesa per tutelare “l’identità culturale e storico-architettonica” del centro urbano e “prevenire uno sviluppo disordinato e squilibrato creato dall’apertura di nuove attività commerciali”, collegata ai flussi turistici consistenti. L’accordo consiste nella limitazione temporanea dell’apertura nel centro storico di nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande, dalle pizzerie alle gelaterie e alle panetterie.

“Prima che anche la nostra città diventi un luna park, dobbiamo recuperare quella cultura della programmazione che, attraverso tutti gli strumenti utili, ci consenta di guidare e non subire i processi urbani ed economici”, il commento del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini.

In particolare, si legge in una nota della Regione, è prevista la sospensione per 3 anni dell’insediamento, anche per trasferimento, di nuove attività di vendita al dettaglio di alimentari, di somministrazione di alimenti e bevande, comprese quelle in civili abitazioni quali home restaurant o analoghe, di produzione, preparazione e/o vendita di prodotti alimentari, a carattere artigianale/industriale, compresa la panificazione.

Le eccezioni vanno dall’attività di somministrazione di alimenti e bevande in musei, biblioteche, archivi, parchi e aree archeologiche purché pubbliche a quelle in librerie, teatri, cinema se con carattere accessorio, dalle mense aziendali a quelle in favore di ospiti di strutture sanitarie, caserme, centri di accoglienza per migranti, infine per le attività legate a eventi e manifestazioni in piazza.

La misura, spiega spiega l’assessore regionale al commercio Stefano Ciuoffo, è stata concordata col Comune “per salvaguardare un centro storico con caratteristiche peculiari”. Ciuffo spiega che in soli due anni sono stati aperti 15 nuovi esercizi “di questo tipo che vanno ad aggiungersi agli altri già esistenti e che denotano uno sviluppo forse eccessivo se commisurato all’area ristretta in cui si è verificato. Un fiorire di nuove attività, più redditizie rispetto a quelle commerciali tradizionali, con ripercussioni anche sul mercato immobiliare”.

Exit mobile version