In 33mila verso le scuole superiori: iscrizioni aperte fino al 25 gennaio

Le iscrizioni alle scuole superiori sono partite pochi giorni fa e saranno aperte fino al prossimo 25 gennaio

Sono oltre 33 mila le giovani studentesse e studenti della Toscana che in questi giorni sono chiamati, insieme alle loro famiglie, a compiere una delle prime grandi scelte della loro vita: l’iscrizione alla scuola superiore o ai corsi di istruzione e formazione professionale IeFP,  più lunghi i primi e più brevi i secondi (tre anni), quest’ultimi programmati ogni anno direttamente dalla Regione e con una qualifica immediatamente spendibile sul mercato del lavoro. Dall’uno si può passare all’altro: non si tratta di percorsi bloccati. Dopo un corso IeFp si può decidere di frequentare un quarto anno, concludere i cinque anni in un istituto tecnico oppure diventare ‘super-tecnici’, dopo il diploma,  con un’ulteriore anno integrativo o iscrivendosi per due anni agli Its, gli istituti tecnici superiori. E da lì, magari, andare ancora avanti se uno vuole con una laurea professionalizzante.

In ogni caso fare fin dall’inizio la ‘scelta giusta’ per ciascuno aiuta. Evita il rischio di abbandono scolastico o di dover tornare sui proprio passi. E questo è l’invito che la Regione rivolge dunque a giovani e famiglie, con l’obiettivo di far conoscere e permettere di esplorare tutte le occasioni offerte.   Con il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessora a istruzione e formazione Alessandra Nardini stamani alla presentazione ai giornalisti c’era anche, come testimonial, il cantante e attore Lorenzo Baglioni, che prima di scegliere il palcoscenico è stato peraltro insegnante di matematica.

“La scuola superiore è uno snodo fondamentale in una fase cruciale come quella dell’adolescenza – sottolinea Giani – Sono cinque anni importantissimi per la crescita, anche come cittadini. Per questo come istituzioni  ci sentiamo in obbligo di aiutare tutti ad optare per la scelta più giusta”.  La Toscana ha già ottenuto ottimi risultati sul fronte del contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico: nel 2015 segnava il 13,4 per cento e nel 2019, ultimo dato disponibile, è sceso al 10,4 per cento: praticamente la media europea (10,3) contro invece il dato italiano che è il 13,5.  “Vogliamo comunque ulteriormente migliorare  – sottolinea il presidente – Sono troppi i giovani che anzi tempo lasciano la scuola con un’esperienza non ben indirizzata. Ma vogliamo anche aiutare a risolvere il problema del mancato incontro tra offerta e domanda, visto che ci sono opportunità di lavoro a volte trascurate”. “Fare la scelta giusta” anche in questo caso aiuta. I cosiddetti ‘neet, ovvero giovani tra 15 e 24 anni che non studiano e neppure lavorano, in Toscana erano il 13 per cento nel 2019 (rispetto al 16,4 per cento del 2015). La media italiana è del 18.1 e quella europea del 10,1 per cento.

“Dal 4 al 25 gennaio – spiega l’assessora Nardini – moltissime ragazze e ragazzi devono scegliere a quale scuola secondaria di secondo grado o corso IeFP iscriversi. Una decisione che influenzerà non poco la prosecuzione del loro percorso di studi e formazione e, di conseguenza, anche il loro futuro lavorativo”. “L’orientamento – dice l’assessore – è uno strumento fondamentale, che può supportare in maniera determinante una decisione informata e consapevole, in modo da scegliere la strada giusta sulla base delle proprie caratteristiche e attitudini, dei propri interessi e obiettivi”. “Puntiamo molto – conclude – a favorire l’orientamento dei giovani, come dimostra il progetto ‘Studiare e formarsi in Toscana: scegli la strada giusta per te’, poiché esso rappresenta un elemento importantissimo di prevenzione e di contrasto del fenomeno dell’abbandono e della dispersione scolastica, che ha ancora numeri preoccupanti ed il cui abbattimento rientra tra i nostri obiettivi prioritari”.

Ogni anno la Regione elabora una campagna informativa con la finalità di aiutare le ragazze e i ragazzi e le loro famiglie nella scelta per il proseguimento nel percorso di studi. L’azione viene lanciata in concomitanza con l’apertura delle iscrizioni all’anno scolastico, rivolte alle ragazze e ai ragazzi che sono giunti al termine della scuola secondaria di primo grado. E proseguirà per tutto l’anno.

La conferenza è stata così l’occasione per anticipare alcuni temi e strumenti della campagna di comunicazione sull’orientamento scolastico, che saranno promosse nei prossimi mesi dalla Regione (settore educazione e istruzione) con Fondazione sistema Toscana – Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani. Ci sarà molto web, naturalmente. Sarà per la prima volta utilizzando il social network Tik Tok che spopola tra i giovanissimi, ancor più di Instagram. Per illustrare l’ampio ventaglio di possibilità di istruzione e formazione offerte, molte delle quali promosse nell’ambito di Giovanisì,  ci saranno tre video, di cui  due musicali.  Il testimonial della campagna sarà il cantante e attore (ma in passato insegnante di matematica) Lorenzo Baglioni.  “Quando riesco a tornare a fare qualcosa per la scuola sono contento –  dice  – L’avevo già fatto in passato partecipando ad un progetto di contrasto alla dispersione scolastica. L’offerta formativa della Regione è davvero ricca e va fatta ben conoscere”.

La campagna di comunicazione e informazione, finanziata con risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE), si rivolgerà a tutti i protagonisti della scuola (dirigenti e docenti da un lato, famiglie e studenti dall’altro).

Per informazioni sull’iscrizione alle scuole superiori e ai corsi IeFP vai alla pagina dedicata sul sito di Regione Toscana www.regione.toscana.it/orientamentoscuola dove si possono scaricare anche i materiali informativi.

Scuola: Giani, in Toscana riparte il 7 gennaio

‘Se dati peggioreranno torneremo alla dad’, il governatore sul ritorno a scuola il 7 gennaio

“Saremo minoritari ma siamo convinti che il rapporto con gli insegnanti e tra studenti sia essenziale, quindi, anche complice il fatto che con i dati ce lo possiamo permettere, in Toscana il 7 gennaio si riparte con le scuole secondarie superiori”. Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

In Toscana le scuole ripartiranno “secondo le indicazioni dell’ordinanza del ministro della Salute Speranza, ovvero al 50%” di didattica in presenza, “se poi i dati epidemiologici peggiorano si tornerà alla dad in modo esclusivo”.

“Abbiamo l’ottimismo della volontà di pensare che con la situazione che c’è in Toscana possiamo riportare i ragazzi delle secondarie a scuola” , il commento del governatore Eugenio Giani durante una conferenza stampa che si è tenuta in Regione questo pomeriggio con la presenza dell’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli, l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini, l’assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini, Francesco Puggelli per Upi Toscana, Sara Funaro per Anci Toscana ed Ernesto Pellecchia direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana.

Gli studenti e le studentesse delle superiori della Toscana, ha poi precisato il presidente della Regione, Eugenio Giani faranno “una settimana dal 7 al 15 gennaio al 50% di didattica a distanza e poi dal 15 al 75% in presenza”. “Riteniamo – ha aggiunto – che vi sia la necessità di fare di tutto affinché i ragazzi tornino a comunicare tra loro. Magari sarà per un breve periodo perché poi i dati ci porteranno a vedere la zona arancione, magari lo faremo per qualche giorno, ma il segnale che i ragazzi possano ritrovarsi tra di loro è importantissimo. Noi dobbiamo essere coraggiosi e riportare i ragazzi a scuola perché l’anno scolastico ne ha bisogno”.

Secondo Giani, “anche poter avere un giorno sì e un giorno no in classe consente a quel 50% di didattica a distanza di essere concordata il giorno prima a scuola e, quindi, di essere ben impostata. Inoltre permette ai ragazzi di ritrovare per metà della settimana la loro socialità, di ritrovare il loro rapporto diretto”.

 

Estese misure straordinarie a favore tirocinanti e praticanti con tirocini sospesi per Covid-19

Risorse regionali a seguito della seconda ondata della pandemia, che ha prolungato le difficoltà di tirocinanti e praticanti

La giunta su iniziativa dell’assessora alla formazione Alessandra Nardini ha prenotato ulteriori risorse regionali che consentiranno di erogare l’indennità straordinaria a un maggior numero di persone beneficiarie rispetto a quello già stabilito. Un’integrazione che si è resa necessaria anche per gli effetti della seconda ondata della pandemia da coronavirus, che ha prolungato i disagi.

La Giunta aveva attivato già misure straordinarie per sostenere il reddito dei tirocinanti e dei praticanti i cui tirocini e i relativi rimborsi spese e indennità mensili erano stati sospesi per effetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica destinando oltre 5 milioni e 107mila euro. Le persone beneficiarie erano i giovani di età compresa fra i 18 anni e i 29 anni inattivi o disoccupati che avevano svolto o stavano svolgendo un tirocinio in Toscana (non curriculare o per l’accesso alle professioni ordinistiche) presso la sede di un professionista, soggetto privato o ente pubblico, sospeso per più di 15 giorni a causa dell’emergenza Covid-19.

Anche questa estensione rientra tra le attività promosse nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani. In seguito, aveva esteso l’intervento anche ai tirocinanti e ai praticanti anche di età superiore ai 30 anni approvando ulteriori elementi essenziali per l’emanazione dell’avviso.
Con l’ultima delibera, su iniziativa dell’assessora Alessandra Nardini, si sono prenotate ulteriori risorse che consentiranno di erogare l’indennità straordinaria a un maggior numero di beneficiari.

“Prosegue l’impegno della Regione nel venire incontro ai tirocinanti e praticanti che si sono visti sospendere improvvisamente il loro tirocinio, misura in cui crediamo fortemente in quanto strumento strategico per facilitare la transizione dal mondo dell’istruzione e della formazione a quello del lavoro – ha detto l’assessora  Nardini – Pertanto, in attuazione anche dei regolamenti europei che consentono il sostegno eccezionale del Fondo sociale per l’attivazione di interventi straordinari, abbiamo deciso di integrare con maggiori risorse l’avviso già precedentemente promosso che eroga un contributo straordinario per mitigare gli effetti economici provocati dalla mancata corresponsione del rimborso spese o dell’indennità durante il periodo di sospensione. Un sostegno che vuol essere anche un segnale di vicinanza a tutti i tirocinanti e praticanti in questo momento difficile, in attesa di ripartire”.

 

 

Emergenza Covid, contributi affitto a studenti fuori sede e straordinari ai borsisti

In arrivo aiuti alle studentesse e agli studenti universitari per far fronte alle difficoltà dovute all’emergenza Covid. La giunta toscana ha agito su due fronti: un fondo contributo affitto per gli studenti fuori sede e un contributo straordinario, “disagio mensa”, destinato agli studenti borsisti.

Contributo affitto studenti fuori sede
Si tratta di 1 milione e 300mila euro assegnati dalla Regione alla Azienda per il Diritto allo Studio  per attivare nei primi mesi del 2021 un contributo per le studentesse e gli studenti fuori sede iscritti alle Università toscane, relativo alle spese di affitto sostenute nel periodo di emergenza covid.
Si tratta di fondi provenienti dallo Stato, che rientrano nell’ambito delle misure adottate per far fronte alle difficoltà dovute all’emergenza sanitaria durante.
Il contributo  è destinato alle studentesse e agli studenti universitari fuori sede con ISEE non superiore a 15 mila euro e il beneficio, che  riguarda il primo periodo dello stato di emergenza covid, non sarà cumulabile con altre forme di sostegno per l’alloggio del diritto allo studio universitario.

Intervento straordinario “disagio mensa”
La Regione ha dato indicazione all’Azienda per il Diritto allo Studio di erogare un ulteriore contributo straordinario “disagio mensa” a favore delle studentesse e degli studenti borsisti.
La decisione è stata assunta in considerazione del perdurare dell’epidemia covid che ha prodotto nell’arco dell’anno una forte contrazione del numero di studentesse e di studenti che hanno fruito del servizio mensa e del numero di pasti prodotti, pur essendo il servizio rimasto sempre aperto per l’intero periodo.

Da qui, la presenza di un margine economico di circa 1,9 milioni connesso ai risparmi gestionali dovuti alla riduzione del servizio e ai conseguenti minori costi e quindi la decisione della Giunta di utilizzare queste risorse per erogare un ulteriore contributo straordinario (pari ad almeno una mensilità di trattenuta mensa) a favore delle studentesse e degli studenti borsisti; contributo che va ad aggiungersi al programma straordinario della scorsa primavera.  Il contributo sarà quantificato in base allo status dello studente (pendolare, fuori sede, in sede).

Nello scorso mese di aprile era già stata approvata la I variazione del bilancio 2020 dell’Azienda DSU che, sulla base degli indirizzi regionali, prevedeva l’erogazione di contributi straordinari a favore degli studenti borsisti, al fine di compensare almeno in parte  il disagio del lockdown nelle residenze e la mancata o ridotta fruizione del servizio ristorazione.

“In un momento così complicato e difficile anche per le studentesse e gli studenti  universitari abbiamo deciso di dare un segnale chiaro di sostegno al diritto allo studio  – ha detto l’assessora all’università e alla ricerca, Alessandra Nardini – un segnale che arriva sia dallo Stato che dalla Regione. In quest’ottica abbiamo deciso di dare l’indicazione sull’intervento aggiuntivo straordinario all’Azienda per il Diritto alla Studio Universitario, perché crediamo che sia preciso dovere delle Istituzioni, a tutti i livelli, garantire alle ragazze e ai ragazzi di potersi formare, sostenendo il loro percorso di studio, a maggior ragione in un periodo difficile per molte famiglie, come questo”.

FONTE: Toscana Notizie

Università: contributi affitto a fuori sede e borsisti, fondi straordinari Covid

In arrivo aiuti per le studentesse e gli studenti universitari per far fronte alle difficoltà dovute all’epidemia Covid

La giunta toscana ha agito su due fronti: un fondo contributo affitto per gli studenti fuori sede e un contributo straordinario, “disagio mensa”, destinato agli studenti borsisti.

Il contributo affitto fuori sede: 1 milione e 300mila euro assegnati dalla Regione alla Azienda per il Diritto allo Studio  per attivare nei primi mesi del 2021 un contributo per le studentesse e gli studenti fuori sede iscritti alle Università toscane, relativo alle spese di affitto sostenute nel periodo di emergenza covid.
Si tratta di fondi provenienti dallo Stato, che rientrano nell’ambito delle misure adottate per far fronte alle difficoltà dovute all’emergenza sanitaria durante.
Il contributo è destinato alle studentesse e agli studenti universitari fuori sede con ISEE non superiore a 15 mila euro e il beneficio, che  riguarda il primo periodo dello stato di emergenza covid, non sarà cumulabile con altre forme di sostegno per l’alloggio del diritto allo studio universitario.

La Regione ha dato indicazione all’Azienda per il Diritto allo Studio di erogare un ulteriore contributo straordinario “disagio mensa” a favore delle studentesse e degli studenti borsisti.

La decisione è stata assunta in considerazione del perdurare dell’epidemia covid che ha prodotto nell’arco dell’anno una forte contrazione del numero di studentesse e di studenti che hanno fruito del servizio mensa e del numero di pasti prodotti, pur essendo il servizio rimasto sempre aperto per l’intero periodo.

Da qui, la presenza di un margine economico di circa 1,9 milioni connesso ai risparmi gestionali dovuti alla riduzione del servizio e ai conseguenti minori costi e quindi la decisione della Giunta di utilizzare queste risorse per erogare un ulteriore contributo straordinario (pari ad almeno una mensilità di trattenuta mensa) a favore delle studentesse e degli studenti borsisti; contributo che va ad aggiungersi al programma straordinario della scorsa primavera.  Il contributo sarà quantificato in base allo status dello studente (pendolare, fuori sede, in sede).

Nello scorso mese di aprile era già stata approvata la I variazione del bilancio 2020 dell’Azienda DSU che, sulla base degli indirizzi regionali, prevedeva l’erogazione di contributi straordinari a favore degli studenti borsisti, al fine di compensare almeno in parte  il disagio del lockdown nelle residenze e la mancata o ridotta fruizione del servizio ristorazione.

“In un momento così complicato e difficile anche per le studentesse e gli studenti  universitari abbiamo deciso di dare un segnale chiaro di sostegno al diritto allo studio  – ha detto l’assessora all’università e alla ricerca, Alessandra Nardini – un segnale che arriva sia dallo Stato che dalla Regione. In quest’ottica abbiamo deciso di dare l’indicazione sull’intervento aggiuntivo straordinario all’Azienda per il Diritto alla Studio Universitario, perché crediamo che sia preciso dovere delle Istituzioni, a tutti i livelli, garantire alle ragazze e ai ragazzi di potersi formare, sostenendo il loro percorso di studio, a maggior ragione in un periodo difficile per molte famiglie, come questo”.

Covid, approvati i programmi di screening per studenti, territori e categorie a rischio

Con “Territori sicuri” e “Scuole sicure” più testing con tamponi antigenici rapidi gratuiti. Giani e Bezzini: “Giocare d’anticipo e spezzare sul nascere le catene del contagio”

Via libera dalla Giunta regionale ai progetti “Scuole sicure” e “Territori sicuri” per la nuova campagna di monitoraggio e screening per il covid, tramite test antigenici rapidi gratuiti, su proposta dell’assessore alla sanità Simone Bezzini. Obiettivo: fare più tamponi, giocare d’anticipo, scovare il virus dove si nasconde. La delibera include tre programmi specifici: il primo rivolto alla popolazione scolastica, il secondo ai Comuni con maggior diffusione del virus e il terzo ad alcune delle categorie più esposte al rischio di contagio, per offrire loro la possibilità di effettuare tamponi gratuitamente. Una campagna diffusa e articolata, che partirà nel mese di gennaio e si svilupperà almeno nel corso della prima metà dell’anno nuovo. Promossi dall’assessorato alla sanità in stretto rapporto con tutta la Giunta, unita nel coprire tutti i fronti della lotta al Covid, i progetti sono stati condivisi e definiti in tavoli di lavoro dedicati, formati da rappresentanti dei tanti soggetti coinvolti, a partire dagli enti locali e dal mondo della scuola.

“L’obiettivo è aumentare la nostra capacità di testing per spezzare sul nascere le catene del contagio e anticipare il virus – spiegano il  presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – perché chi cerca trova, e chi trova agisce preventivamente. Puntiamo a fare più tamponi possibili per intercettare i casi positivi, in particolare quelli asintomatici, tramite queste campagne di screening, a partire da scuole e comuni dove è maggiore la circolazione del virus, e da chi è più a rischio ed esposto alla possibilità di contagio. Un lavoro che ora può contare sulla certezza del successivo tracciamento. Desidero ringraziare gli assessori che hanno collaborato, il volontariato, le associazioni, gli enti e i soggetti istituzionali coinvolti, che hanno accettato questa sfida per la vita, con grande spirito di collaborazione e generosa disponibilità. La Toscana sta per mettere in campo una capillare e innovativa progettualità. Il rischio di una terza ondata è reale ed è nostro compito tentare ogni strada per scongiurarlo e mantenere bassa la curva del contagio, anche per il buon esito stesso della campagna di vaccinazione anti Covid”.

Il sistema di monitoraggio “Scuole Sicure”, oggetto di confronto con l’Ufficio Scolastico Regionale e gli altri soggetti che fanno riferimento al “Cantiere scuola”, coordinato dall’assessore regionale Alessandra Nardini, vede al fianco della Regione Toscana anche Upi e Anci, oltre alle Asl e ad Ars (Agenzia regionale di sanità). L’obiettivo è quello di applicare una strategia innovativa di allerta precoce “early-warning”, finalizzata all’individuazione di casi e focolai Covid-19 in età scolare (14-19 anni) in 150 istituti toscani superiori, applicando l’utilizzo dei test rapidi antigenici e la metodica del “pool test”, attraverso la replicazione periodica di test (ogni 7 giorni dalla data di rivelazione) in un campione di studenti delle Superiori. Sono previste anche postazioni di testing tra le fermate dei trasporti pubblici e le scuole.

Al programma di screening “Territori sicuri” partecipano, oltre alla Regione Toscana, Upi, Anci, le Misericordie, le Pubbliche Assistenze Riunite e la Croce Rossa Italiana, insieme alle Asl, alle Società della Salute e ad Ars, che si occuperà di elaborare e fornire settimanalmente l’elenco dei Comuni selezionati per l’indice di rischio di positività. L’obiettivo, anche in questo caso, è applicare la strategia di allerta precoce “early-warning” finalizzata all’individuazione di casi e focolai Covid-19 in popolazione generale applicando l’utilizzo dei test rapidi antigenici nei Comuni più a rischio. La proposta si muove su due assunti: il primo è organizzare un sistema di offerta attiva di test antigenici rapidi nei Comuni toscani attraverso la collaborazione del sistema delle municipalità toscane e delle associazioni di volontariato e del sistema delle pubbliche assistenze già sperimentato durante la campagna estiva di “Movida Sicura”; il secondo è elaborare un sistema di selezione dei Comuni basato sulla locazione geografica di questi e sui tassi di infezione standardizzati per 100.000 abitanti osservati nei Comuni toscani durante l’ultima settimana sommati alla velocità di progressione della epidemia rispetto alla settimana precedente.

Per quanto riguarda il programma di screening rivolto ad alcune delle categorie più esposte al rischio di contagio, l’atto di Giunta prevede che saranno le Asl toscane (Centro, Nord Ovest e Sud Est) a fornire i test antigenici rapidi a imprese, enti e istituzioni, nelle quali medici competenti o altri professionisti autorizzati provvederanno a effettuarli, registrando obbligatoriamente il risultato del test nell’app regionale appositamente istituita. Tra i destinatari il personale e ospiti/utenti, qualora non ricompresi in altre campagne di screening a carico del Ssr, nella sanità o nei servizi socio sanitari o sociali (residenziali e domiciliari, comprese le strutture per minori), le residenze sanitarie disabili (anche strutture tipo “Dopo di Noi” e case appartamento), i servizi per le dipendenze e per la salute mentale, i centri accoglienza profughi e case rifugio, gli assistenti sociali, l’assistenza domiciliare, il volontariato operante nella sanità o nei servizi sociosanitari, socioeducativi o sociali, le carceri. Oltre a queste, badanti, vigili del fuoco, vigili urbani e polizia provinciale, forze dell’ordine, uffici giudiziari, trasporto pubblico locale (incluso servizio di scuolabus) e operatori gestori servizi rifiuti.

FONTE: https://www.toscana-notizie.it/-/covid-approvati-i-programmi-di-screening-per-studenti-territori-e-categorie-a-rischio

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