Duro attacco del segretario metropolitano PD Marco Recati contro il presidente della regione che conferma la sua posizione per superare gli inceneritori. Nardini (PD): parole inaccettabili
“Oggi leggiamo che il presidente della Regione Enrico Rossi si schiera con le ‘Mamme No inceneritore’. 48 ore prima, la sua stessa Giunta ha approvato una delibera rivolta agli Ato in cui, tra l’altro, si parla di ‘portare l’incenerimento dei rifiuti al 20%’. E quindi, ammesso che ci sono i rifiuti da incenerire, come si fa senza termovalorizzatori? Enrico Rossi dovrebbe una volta per tutte fare quello per cui è stato eletto, non demagogia, ma risolvere i problemi, portare la Toscana verso l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti ed evitare di farla finire in emergenza”. Lo afferma il segretario metropolitano Pd di Firenze Marco Recati.
Le parole di Recati però smuovono soprattutto le acque interne al PD, che si avvia ad aprire la fase congressuale. “Se l’autore della nota che accusa di demagogia il presidente Rossi fosse un vero dirigente politico e non, mi viene da pensare, il portavoce di una qualche corrente, avrebbe sollecitato il gruppo consiliare in Consiglio regionale ad approvare la proposta di legge inviata dalla Giunta un mese fa. La proposta di legge prevede il trasferimento delle competenze sui flussi interambito dagli Ato alla Giunta toscana e la sua approvazione consentirebbe la revisione del piano dei rifiuti”. Lo afferma il consigliere regionale Pd Alessandra Nardini, in merito alla nota del segretario metropolitano del Pd di Firenze Marco Recati.
“Ma appare evidente lo scopo di questa nota dai toni inaccettabili – sottolinea Nardini in una nota -. Così facendo, chi scrive queste parole rischia di continuare a totalizzare sconfitte politiche nelle città e nei comuni toscani senza capirne nemmeno il perché”. Per il consigliere regionale, se Recati “fosse un uomo di governo, avrebbe convocato gli amministratori locali del Pd ad un’ampia e approfondita discussione sull’Ato unico regionale. Questo sarebbe il modo corretto di conoscere, approfondire, discutere le questioni. Non certo a colpi di comunicati stampa”.
“Avrebbe altresì difeso le ordinanze e le delibere emanate dalla Giunta toscana dal gennaio 2018 – dice ancora Nardini – compresa l’ultima con la quale il presidente Enrico Rossi ha inviato la richiesta agli Ato affinché presentino entro il 15 settembre il piano di interventi per conseguire gli obiettivi del piano ancora in vigore, ovvero il 70% di raccolta differenziata, il 20% di incenerimento e il 10% in discarica, dando così un contributo concreto alla stesura del nuovo piano”.
La denuncia della CGIL che ha raccolto le testimonianze dei lavoratori. I fatti sarebbero accaduti una settimana fa
“Ci è capitato troppe volte, purtroppo, di leggere di episodi di violenza o caporalato, ma sembra quasi impossibile che accadano anche vicino a noi, in un territorio che siamo abituati a pensare civile e moderno. Il Distretto del Cuoio si caratterizza per operosità, capacità imprenditoriale, qualità delle produzioni e del lavoro, non è ammissibile che si verifichino fatti come quelli che ci hanno descritto nelle ultime ore: ragazzi pestati furiosamente perché chiedevano rispetto e dignità. Faccio mio e rilancio con convinzione l’appello dei Sindaci di Santa Croce e Castelfranco: solidarietà agli operai e ferma condanna rispetto a quanto avvenuto”. Così Alessandra Nardini, Consigliera Regionale, commentando la notizia del pestaggio dei giovani senegalesi avvenuto nei giorni scorsi a Santa Croce sull’Arno. “Chi soffia sul vento dell’intolleranza e della paura vorrebbe farci credere che la causa della crisi economica e sociale che stiamo attraversando siano gli immigrati – prosegue Nardini –, invece sono proprio questi comportamenti incivili, come anche quello riportato stamani sulla cronoca locale del proprietario del peschereccio livornese che ha costretto un ragazzo a buttarsi in mare perché a suo servizio senza contratto né assicurazione, che dovremmo condannare tutti insieme, non discriminare chi cerca una vita migliore, o semplicemente una vita degna di questo nome”.