Gio 28 Mar 2024

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Strage di Viareggio: Moretti condannato a sette anni

La Corte d’Appello di Firenze ha condannato Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, a 7 anni di reclusione per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009. Moretti è stato condannato non solo come ex ad di Rfi, ma anche come ex ad di Fs.  Il tribunale di Lucca, invece, in primo grado aveva considerato la condanna solo rispetto alla sua funzione di
amministratore delegato di Rfi.

La Corte d’Appello di Firenze ha condannato Michele Mario Elia, ex ad Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad Trenitalia, a 6 anni di reclusione per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009. Assolto Giulio Margarita (ex dirigente della direzione tecnica di Rfi e oggi dirigente di Ansf, l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria) che in primo grado era stato condannato 6 anni e sei mesi. Il Pg aveva chiesto 12 anni e sei mesi. Per i giudici “il fatto non sussiste”.

Nel processo di primo grado a Lucca, che si è concluso il 31 gennaio del 2017 con 23 condanne e 10 assoluzioni, Moretti è stato condannato a sette anni di carcere in quanto ex amministratore delegato per Rete Ferroviaria Italiana, ma assolto come ex ad di Ferrovie dello Stato, mentre Michele Mario Elia, in qualità di ex ad di Rete ferroviaria italiana, ha subito una condanna a sette anni e 6 mesi, come Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia.

Nel processo  i giudici della corte di appello di Firenze in camera di consiglio hanno dovuto tener conto della prescrizione scattata nel maggio 2018 per i reati di incendio e lesioni plurime colpose contestati a numerosi imputati. La prescrizione in questo processo ‘vale’ 6 mesi di sconto di pena.
La stessa procura generale, nella requisitoria, aveva evidenziato l’obbligo legale di applicare la prescrizione in modo lineare a tutte le posizioni in caso di riforma della sentenza di primo grado.

La strage di Viareggio avvenne il 29 giugno 2009 quando, alle 23.48, il gpl, fuoriuscito da un carro cisterna deragliato entrando nella stazione della città della Versilia, invase il quartiere di via Ponchielli, causando forti esplosioni e un imponente incendio che distrusse molte case. Il bilancio dei morti salì di ora in ora, poi di giorno in giorno, fino ad arrivare a 32: tra le vittime anche bambini.

“Rileviamo che la sentenza di secondo grado ha confermato quella di primo grado, riformandola per alcuni imputati in termini di condanne nonché riconoscendo alcune prescrizioni, i responsabili principali (tra cui Moretti) hanno avuto una conferma delle responsabilità e delle condanne. La prima sentenza riconosceva le responsabilità del crimine di Viareggio lungo tutta la “filiera” che ha determinato il guasto al carrello, la manutenzione, l’assenza di sistemi per una fermata in sicurezza del convoglio, la inidoneità dei sistemi di sicurezza lungo la linea ferroviaria. Un evento incidentale sul lavoro che ha coinvolto dei cittadini: sicurezza e salute sul lavoro e sicurezza e salute delle popolazioni, sono due facce dello stesso diritto. Rimane inoltre la assurdità di trasportare di merci estremamente pericolose (GPL) lungo l’intera Italia (da Novara alla Sicilia) che poteva essere fabbricato dal destinatario. La prevenzione rimane la strada maestra per evitare eventi come quello di Viareggio, una azione che non deve e non può sottostare a presunte  esigenze economiche”. Dichiara Marco Caldiroli, Presidente di Medicina Democratica, parte civile nel processo.

notizia in aggiornamento

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