Gio 28 Mar 2024

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Siena, professore di liceo accusato di molestie: un video lo inchioda

Una ragazza avrebbe ricevuto apprezzamenti sessuali da un suo professore quando frequentava il liceo di Siena, ‘Duccio di Buoninsegna’. La giovane, ora 19enne, era oggetto di commenti volgari a scuola e sui social. Sarebbero state coinvolte anche altre ragazze.

La vicenda è stata segnalata alla dirigenza della scuola con una pec inviata il 27 gennaio scorso dall’avvocato Claudia Bini, legale del centro antiviolenza “Donna chiama donna” di Siena a cui si è rivolta la ragazza.  La mail è stata seguita dopo pochi giorni da una lettera inviata da altri 49 tra studentesse e studenti con cui si chiedevano provvedimenti sempre alla dirigenza scolastica. Il professore sarebbe rimasto al suo posto ma lo stesso liceo ha poi segnalato il caso alla procura. E’ la vicenda raccontata oggi in conferenza stampa dall’associazione “Donna chiama donna”. Reso anche noto che due anni fa alcune studentesse del liceo avevano realizzato e diffuso un video in cui si metteva in luce la violenza verbale e psicologica che si celava in espressioni di ‘catcalling’, senza fare accuse specifiche al docente.

“Quel video – spiega ora l’associazione – esprimeva il dolore e il disagio di quelle ragazze per le molestie che subivano da parte di un loro professore, tutte documentate, con battute a sfondo sessuale, apprezzamenti espliciti anche durante le interrogazioni, gesti e contatti fisici equivoci, commenti continui alle foto pubblicate sui social”. L’associazione, tramite l’avvocato, il 27 gennaio ha inviato la pec oltre che al liceo di Siena alla direzione scolastica regionale e a quella provinciale evidenziando anche una diretta responsabilità della scuola nel caso non avesse “protetto i propri allievi e li invitava ad assumere tutte le misure necessarie per” tutelarli e “punire il responsabile”. Pochi giorni dopo la lettera degli altri 49 studenti.

A più di un mese di distanza, e dopo nuovi solleciti da parte dell’associazione, la segnalazione, da parte della scuola alla procura. “Il professore è rimasto al suo posto – conclude l’associazione. – E chi ha subito le sue molestie si rammarica che in quella scuola abbiano finto di non vedere. Se la scuola fosse intervenuta per tempo, il professore si sarebbe fermato senza bisogno di azioni legali”.

“Era molto scossa – ha raccontato Katia Bassi, l’operatrice che ha assistito la ragazza -. Per anni aveva sofferto in silenzio e portava tutti i segni di questo dramma.”

“La giustizia farà il proprio corso – ha affermato l’avvocato Claudia Bini -, ma quello che ci preme è una reazione da parte della Dirigente nei confronti del professore. Non possiamo permettere che certe azioni si possano ripetere”.

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