
Il Partito Democratico di Prato prova a ricucire le ferite dopo le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti, indagata per corruzione. A 38 giorni dallo scoppio della crisi, arriva ora la convocazione di un’assemblea pubblica per lunedì 28 giugno.
Una crisi che dura già da 5 settimane. E che nel Pd di Prato promette di far mostra dei suoi strascichi ancora per molto tempo. Da quando il 13 giugno scorso Ilaria Bugetti è stata avvista di essere indagata per corruzione, la città è rimasta senza di fatto guida politica, commissariata. E il suo partito, il Pd, è alle prese con una delle peggiori tempeste della sua storia recente.
Ora è arrivato il momento in cui i dem di Prato tentano di rimettere insieme i pezzi. È stata infatti convocata per la sera di lunedì 28 giugno l’assemblea pubblica di confronto con la città promessa da settimane. Un confronto aperto, teso al tentativo di ricostruire il rapporto di fiducia. Ma anche un incontro per fare chiarezza, dato che ad oggi le interlocuzioni si sono fermate per lo più agli spifferi intercettati dai media.
Mercoledì scorso, durante una lunga e accesa direzione del partito, è tornata a parlare per la prima volta Ilaria Bugetti. Ha rivendicato le dimissioni come scelta autonoma, “senza pressioni”, ha detto. Poi una frecciata a chi, subito dopo lo scandalo, l’ha attaccata. Il segretario Pd prato, Marco Biagioni, ha invece illustrato un documento autocritico verso il gruppo dirigente: “Ci scusiamo con la città – si legge – e ci assumiamo tutta la responsabilità politica di quanto accaduto”. Nessuna conta finale tra correnti per misurare la condivisione, ma l’impegno ad aprire “una nuova fase”, proprio a partire dall’assemblea di lunedì prossimo. Intanto, paiono restar solide le divisioni interne, con voci critiche e difensive che si alternano.
Il Pd pratese guarda ora al futuro, ma il peso del presente – e di questa crisi – resta tutto sulle sue spalle.
NELL’AUDIO il servizio di Giorgi Bernardini