Polemica su Canapisa: sindaco e Lega pronti a sit-in di protesta

Canapisa

Il deputato pisano della Lega Edoardo Ziello, e il sindaco di Pisa Michele Conti, hanno annunciato di essere pronti a partecipare a un sit-in sotto la prefettura, il 3 maggio, per manifestare contro il possibile svolgimento di Canapisa, la 19/a edizione della street parade antiproibizionista in programma in città il prossimo 18 maggio.

Al sit-in ha dato la sua adesione anche il deputato del Carroccio Manfredi Potenti, membro della commissione Giustizia della Camera. “Esprimo – ha scritto il parlamentare in una nota – la mia personale adesione, fisica e ideale, alla proposta lanciata dal collega Edoardo Ziello e dal sindaco Michele Conti di partecipare a un eventuale sit-in davanti alla prefettura di Pisa venerdì pomeriggio, 3 maggio, allo scopo di manifestare contro il possibile corteo Canapisa.”

“Credo opportuna una presa di posizione chiara e diretta di contrarietà nei confronti di un tema di drammatico impatto sociale quale è quello delle droghe in generale – continua Manfredi Potenti – . Non possiamo permettere che, attraverso una manifestazione pubblica, che da anni si svolge a Pisa, passi il messaggio della accondiscendenza ad uno stile di vita antisalutare e degradante per la salute umana”, ha concluso la nota del parlamentare.

“Il sindaco Conti e la Lega, come già a suo tempo la Giunta comunale Pd, colpendo Canapisa vogliono colpire l’antiproibizionismo. Con il suo crescente successo, in questi 18 anni la manifestazione ha provocato, più che problemi in termini di ordine pubblico e di decoro urbano, la suscettibilità di quanti vorrebbero farci tornare all’epoca di Giovanardi”. Lo affermano il capogruppo di Sì Toscana a sinistra in Consiglio regionale Tommaso Fattori, e il consigliere comunale di Pisa per Diritti in Comune Ciccio Auletta.

“Non ci sono gli estremi per vietare la manifestazione e il sindaco lo sa benissimo – aggiungono Fattori e Auletta in una nota -, ma Conti fa leva su ministero, questore e prefetto sulla scia di quanto già accaduto a Prato e Firenze, dove determinate scelte prefettizie hanno avuto un preciso colore politico, come nel caso dell’autorizzazione concessa a Prato all’iniziativa di Forza Nuova, o come i provvedimenti sulle zone rosse a Firenze”.

Per Fattori e Auletta, “quello che dà fastidio è la libera manifestazione di idee diverse dalle proprie, e in particolare il messaggio che lanciano ogni anno gli organizzatori, con il corteo che si snoda fino al carcere Don Bosco, emblema di una legge italiana che ancora associa all’idea di consumatore di droga quella di criminale. Il questore può vietare la manifestazione solo in base a problemi di ordine e sicurezza pubblica evidenti ed oggettivi che però non sono all’orizzonte”. “Il sindaco che non è mai sceso in piazza a fianco dei lavoratori in lotta per il loro posto di lavoro – concludono – oggi annuncia una possibile contromanifestazione solo per distrarre la città da tutti i problemi sociali che la sua amministrazione non affronta e che anzi accentua con politiche discriminatorie.

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