La rilevazione si è svolta tra ottobre e dicembre 2024 e ha coinvolto studentesse e studenti, personale docente, tecnico, amministrativo e bibliotecario dell’Università di Pisa.
Il 35,1% delle persone che hanno partecipato a un’indagine interna all’Ateneo di Pisa sulla violenza di genere ha dichiarato di aver vissuto almeno un episodio riconducibile a una delle forme indagate.
La più frequente è risultata la violenza psicologica, cioè qualsiasi atto che causi un danno psicologico, seguita da violenza economica, cioè qualsiasi atto o comportamento che causi un danno economico, e molestie sessuali, cioè comportamenti verbali, non verbali o fisici indesiderati di natura sessuale. I risultati sono stati resi noti dalla stessa Università di Pisa rilevando anche come i dati mostrino che, nel complesso, le donne sono più esposte al fenomeno, 38,8% rispetto al 26,9% degli uomini, e che risultano particolarmente vulnerabili le persone con identità di genere non binaria o orientamento sessuale non eterosessuale.
La rilevazione si è svolta tra ottobre e dicembre 2024 e ha coinvolto studentesse e studenti, personale docente, tecnico, amministrativo e bibliotecari dell’ateneo di Pisa. Su oltre 53mila questionari inviati ci sono state solo 4.211 risposte, di queste il 31% è di personale tecnico amministrativo, il 24% personale accademico e solo il 6% da componente studentesca. “Il tasso di risposta è stato del 7,9%, un risultato che, per quanto ci risulti, rappresenta il numero più alto mai registrato in un’università italiana per un’iniziativa di questo tipo – ha spiegato il rettore Riccardo Zucchi -: si tratta di una base conoscitiva solida, che ci permette di osservare il fenomeno in modo più nitido e di coglierne alcune caratteristiche fondamentali per orientare al meglio le nostre azioni future”.
La ricerca, è stato spiegato, è stata voluta dall’Università di Pisa alla luce del principio che il contrasto alla violenza di genere passa anche dal portare alla luce il fenomeno. “L’analisi e, soprattutto, le azioni volte a prevenire e contrastare la violenza di genere rappresentano un impegno prioritario che l’Ateneo ha assunto già da diversi anni.
Un impegno doveroso, che oggi vogliamo ribadire con forza – ha detto il rettore Riccardo Zucchi -: il nostro obiettivo è un’azione chiara, trasparente e risoluta, che non lasci zone d’ombra né permetta che le responsabilità vengano insabbiate o minimizzate. Accanto a questo, è però fondamentale lavorare sul fronte della prevenzione, promuovendo un clima di fiducia e ascolto”. “Quello al contrasto alla violenza di genere è un percorso che abbiamo intrapreso da diversi anni attraverso l’apertura dello sportello interuniversitario pisano insieme alla Scuola Sant’Anna e alla Normale di pisa – ha concluso Zucchi – oltre a questo c’è anche l’introduzione della figura della consigliera di fiducia e l’Ufficio per le uguaglianze e differenze.”