Intervista con FRANCESCO INGARDIA, della Nazione Livorno
Vannacci: chiedo scusa a Enogu, mie parole mal interpretate
Così il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle europee, in una lettera aperta alla pallavolista Paola Egonu “la sua diversità, rispetto alle evidenti caratteristiche somatiche della maggioranza della popolazione italiana, è una ricchezza, una risorsa, una peculiarità che la distingue e le fa onore
“A seguito delle incomprensioni che si sono verificate dal momento della pubblicazione del mio libro ‘Il mondo al contrario’ è mia intenzione fornirle I’interpretazione autentica delle parole e delle espressioni da me usate nei suoi confronti. Senza alcuna intenzione offensiva, ritengo che le diversità e le differenze di religione, di cultura, di origini, di etnia rappresentino una ricchezza per la società e non vadano travisate con la discriminazione. Non ho mai avuto dubbi sulla sua cittadinanza italiana e sono personalmente e convintamente fiero che lei rappresenti il nostro tricolore con la sua eccellenza sportiva ma questo non può celare visivamente la sua origine di cui, sono convinto, lei stessa vada fiera”. Così il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle europee, in una lettera aperta alla pallavolista Paola Egonu nella quale le esprime la sua “stima”, dopo la querela sporta nei mesi scorsi dalla campionessa di pallavolo nei confronti del militare.
Nella querela, depositata a Bergamo e trasmessa a Lucca per competenza territoriale, Vannacci risiede infatti a Viareggio (Lucca), sono contestate frasi sui “tratti somatici” dell’atleta contenute nel libro di Vannacci.
La procura di Lucca aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo ma la difesa della campionessa si è opposta e il giudice ha fissato l’udienza per la discussione dell’opposizione il 14 giugno. “Lei, infatti, è italianissima – aggiunge Vannacci -, è una italiana di cui andiamo orgogliosi: una persona che, per quanto di origini diverse, ha scelto di rappresentare il nostro paese e di aderire senza alcuna riserva agli ideali fondanti della nostra Repubblica assurgendone a simbolo e a rappresentante nel mondo agonistico”. “La sua diversità – osserva ancora -, rispetto alle evidenti caratteristiche somatiche della maggioranza della popolazione italiana, è una ricchezza, una risorsa, una peculiarità che la distingue e le fa onore. Spero, signora Egonu, di avere compiutamente esplicato il senso delle mie espressioni e mi rallegrerei se in futuro, a sua discrezione, fosse possibile un amichevole incontro tra noi che mi permetta di esprimerle a voce i miei più sinceri sentimenti di viva cordialità e chiederle un un autografo
Vannacci sottolinea di aver ritenuto opportuno inviare la lettera aperta “al fine di illustrare, come peraltro già fatto innumerevoli volte durante moltissime interviste, il vero e genuino significato delle affermazioni che la riguardano e che sono contenute nel mio libro. Ecco allora la chiave di lettura originale, quella dell’autore, che spero possa cristallizzare definitivamente i miei pensieri. Mi auguro di avere anche l’opportunità di incontrare la signora Egonu, poiché la stimo come sportiva e come italiana e, se non altro, per avere anche la possibilità di chiedere un autografo”.
L’avvocato Massimiliano Manzo, legale di Vannacci in questo procedimento, spiega di aver “molto apprezzato la lettera di chiarimenti del mio assistito. Credo che, da un’attenta lettura delle sue dichiarazioni, non trasparisse alcuna forma di denigratoria dichiarazione di superiorità di un’ etnia rispetto ad un’altra. ll mio assistito, nell’esprimere alcune sue opinioni nel noto libro, ha solo voluto sottolineare alcune sue idee, ma senza mai essere offensivo. Ritengo, Comunque, anche se lo aveva già spiegato a più riprese, che abbia fatto bene ad offrire pubblicamente una interpretazione autentica del suo pensiero”.
🎧 Funaro presenta le proposte sulla sicurezza. Sul parco delle Cascine “serve manager con budget dedicato”
La candidata a sindaco del centrosinistra a Firenze, Sara Funaro, ha presentato le proposte sulla sicurezza. Tra queste anche quella relativa al Parco delle Cascine per cui parla della figura di un “manager con budget dedicato con le indicazioni chiare per le attività da fare all’interno”. Sabato 18 maggio è in programma “Viviamo le Cascine!”, una passeggiata attraverso il parco con Funaro e tutti gli altri candidati della coalizione.
“Una priorità”. Ormai, in tutte le occasioni pubbliche, come da agenda, Sara Funaro torna sulla sicurezza in questi termini, un’urgenza figlia anche delle molte richieste dei cittadini incontrati attraverso “SaraIsIN”, l’iniziativa con cui la candidata sindaca del centrosinistra dialoga con i fiorentini raccogliendo suggerimenti e suggestioni. “Se guardo a quello che aveva dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con un post sui social nel 2022 (‘Pronti a ridare sicurezza alle nostre città abbandonate al degrado e al controllo di organizzazioni criminali’, n.d.r) – possiamo dire che l’effetto è fallimentare” – dice Sara Funaro nel giorno della presentazione delle proposte sulla sicurezza e la lotta al degrado nel capoluogo fiorentino. “Siamo a seicento giorni dall’insediamento del Governo, sul tema della sicurezza non abbiamo avuto nessun tipo di risposte, ma possiamo osservare l’aumento delle baby gang, dello spaccio e consumo di sostanze supefacenti, soprattutto nelle marginalità, l’aumento degli sbarchi, le carenze organiche nelle forze dell’ordine. A Firenze mancano più di 250 agenti. Se Schmidt vuole fare qualcosa di concreto, se vuole dare una risposta, venga con me a firmare la petizione” del Pd “per la richiesta degli agenti”. Poi, rispondendo alle dichiarazioni di sabato scorso del candidato del centrodestra Eike Schmidt secondo cui l’organizzazione della polizia municipale va rivista, Funaro ha spiegato che all’interno del programma c’è “tutta la parte dell’organizzazione degli agenti di polizia municipale” oltre “all’aumento dei vigili di prossimità e all’aumento dei reparti dell’anti degrado che fanno un lavoro di controllo del territorio importante. A Schmidt io rispondo in un altro modo: mi sembra che nel suo programma le idee che ha lanciato sono strampalate”, ad esempio sul “fatto di dire che va convocato una volta la settimana il Cosp, ma già viene convocato”, sul “fatto che lui convocherà il Cosp ma è il prefetto che lo convoca. È ovvio che la polizia municipale deve fare un lavoro importante, ma questo deve essere fatto in sinergia con le altre forze dell’ordine”.
“La città – ha proseguito Funaro – ha bisogno di risposte articolate e complesse e vanno date con una collaborazione interistituzionale e con tutte le attività che sono inserite nel nostro programma dal punto di vista culturale. Serve poi un presidio fisso al Parco delle Cascine, un progetto complessivo, perchè servono più proposte e più progetti. Abbiamo in corso anche la costruzione di un nido e la riqualificazione di altri spazi. Per gestire le Cascine serve senz’altro la presenza di agenti, che è fondamentale, ma serve anche una figura unica, un budget dedicato che tenga insieme tutte le risposte che devono essere date, dalle iniziative sportive a quelle della cultura e della socialità. L’unico modo per risolvere la questione delle Cascine è farle vivere con i cittadini, non è un caso che proprio sabato faremo una passeggiata partendo da Piazzale Vittorio Veneto fino al Piazzale Kenney. Sono il polmone verde più grande che abbiamo, devono essere delle famiglie, dei cittadini, dei ragazzi e questo si può fare riempiendole di attività”.
Acampada degli studenti a Siena, occupato pacificamente con tende l’ingresso dell’Ateneo
Circa 50 studenti del Comitato Palestina Siena hanno occupato pacificamente l’ingresso del polo Mattioli dell’Università di Siena con 10 tende e sotto lo striscione ‘Stop genocidio’. Una ‘Acampada’ come in altre università italiane ed Europee “per chiedere lo stop alle collaborazioni con le università israeliane”.
Circa 50 studenti del Comitato Palestina Siena hanno occupato pacificamente l’ingresso del polo Mattioli dell’Università di Siena con 10 tende e sotto lo striscione ‘Stop genocidio’. Una ‘Acampada’ come in altre università italiane e straniere “per chiedere lo stop alle collaborazioni con le istituzioni israeliane e le aziende che producono armi. Chiediamo che l’ateneo condanni l’aggressione d’Israele condotta nella striscia di Gaza e che incrementi ancora di più le misure a sostegno della Palestina” sottolinea Samuele Picchianti, membro del Comitato Palestina Siena. “Rimarremo qui fino a che non avremo risposte” proseguono gli studenti che hanno chiesto un incontro pubblico col rettore dell’Ateneo di Siena Roberto Di Pietra e con il rettore dell’Università per Stranieri Tomaso Montanari per mercoledì 15 maggio, anniversario della Nakba, l’esodo palestinese avvenuto nel 1948, nel corso della prima guerra arabo-israeliana. «Stiamo seguendo una protesta internazionale – ha aggiunto Francesca Parri, membro del Comitato -. Chiediamo all’Unisi e all’Unistrasi la rescissione degli accordi con le Università italiane ma anche con le aziende che sono complici del genocidio, come Leonardo ed Eni.”