Mer 22 Mag 2024

🎧 Prato, metrotram: priorità a tratta Stazione-Pecci

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🎧 Prato, metrotram: priorità a tratta Stazione-Pecci
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Costerà quasi un miliardo di euro l’infrastruttura di trasporto leggero che unisce la stazione centrale di Prato all’aeroporto di Peretola, passando da Campi Bisenzio. I tempi di realizzazione rimangono incerti, intanto la Regione partecipa ad un bando ministeriale per finanziare l’opera

Si ribalta la prospettiva del Metrotram che dovrebbe congiungere Prato all’aeroporto di Peretola: la Regione Toscana è decisa a puntare in principio sulla realizzazione del lotto tra la stazione centrale di Prato e il Centro per l’arte contemporanea Pecci. I tecnici dell’ente guidato da Eugenio Giani elaboreranno un progetto di fattibilità per ottenere il finanziamento ministeriale (Ministero delle Infrastrutture) in scadenza a ottobre. Il presidente della Toscana lo ha annunciato venendo in visita a Prato, in un incontro con la candidata sindaca di centrosinistra alle comunali Ilaria Bugetti, che ha inserito l’infrastruttura nel suo programma elettorale.

Come ha spiegato Giani, il metro tram “si integra con il sistema tranviario fiorentino”, partirà dalla stazione di Prato, passerà da Campi Bisenzio, dall’Osmannoro e arriverà a Peretola. Rispetto al progetto di tramvia Peretola-Pecci di cui aveva parlato nel 2020 l’attuale piano allo studio “inverte la priorità di percorso, prima il tratto da Prato stazione fino all’inizio del territorio comunale di Campi Bisenzio e poi quello dall’Osmannoro a Peretola.

“Già lunedì prossimo – spiega il presidente – vi saranno incarichi professionali per 250mila euro che attribuirà la giunta regionale”. Giani ha aggiunto che “sarà un mezzo diverso dalla tramvia di Firenze. Noi avremo un metro tram con fermate ogni 400-500 metri nelle aree meno densamente abitate e con una velocità commerciale fino a 70 Km orari. Il costo stimato dell’opera è pari a 880-900 milioni di euro”.

🎧 Palagi e Poggi (SPC): “San Salvi, gli scout laici pagano al Comune un affitto a vuoto”

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🎧 Palagi e Poggi (SPC): "San Salvi, gli scout laici pagano al Comune un affitto a vuoto"
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Dal 2019 gli scout CNGEI versano nelle casse del Comune 30mila euro l’anno tra lavori, Tari e canone di utilizzo per una sede inutilizzabile”. E’ il duro atto d’accusa del candidato sindaco Dmitrij Palagi, Lorenzo Palandri (SPC) e dei candidati al consiglio comunale Pietro Poggi e al consiglio di quartiere, formulato questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi nell’area degli ex lavatoi di San Salvi.

“Prima la corrente staccata senza avviso, poi una pandemia in cui nonostante la zona rossa veniva chiesto loro di presidiarla contro le occupazioni, poi i lavori fatti per portare la corrente a spese proprie, il tutto mentre intorno l’area veniva lasciata isolata e senza interventi”. “Nonostante gli appelli, le richieste di aiuto e l’interessamento del Quartiere, unica istituzione a cui riconosciamo di essersi attivata, senza successo – spiegano insieme –  il Comune ha preteso dagli scout: affitti, Tari e lavori per un totale di circa 30.000 €, senza che il contratto sia ancora stato rinnovato da allora e sotto la minaccia di ritenerli responsabili per i danni. Tre anni di persone prigioniere in una sede inutilizzabile, ma costrette a pagare, senza supporto e senza aiuto reale dall’amministrazione”.  E adesso oltre al danno, secondo i tre esponenti di Sinistra progetto Comune, arriva anche la beffa. “Dopo i lavori di riqualificazione del giardino di via del Mezzetta – sottolineano ancora – lo stato di abbandono della sede è reso più evidente ed ecco che a inizio 2024 arriva la richiesta da parte degli uffici del comune di murare a proprie spese ogni entrata della sede per evitare occupazioni. Tutto questo in attesa di un progetto per realizzare una fattoria didattica nell’area, senza certezza per il futuro della sede scout. Così dopo decenni in cui la realtà scout ha rappresentato un presidio sociale in un’area ignorata dall’amministrazione, facendo attività quando intorno c’era solo spaccio e garantendo la sicurezza e l’utilizzabilità di questo giardino, oggi la stessa deve farsi carico delle conseguenze di un PD assente, capace di chiedere più divise in strada, ma non di tenere vive le realtà sociali che fanno sicurezza attività sociali e creano sicurezza».

La Prima Estate, la terza edizione

La Prima Estate torna a Lido di Camaiore (Lucca), dal 14 al 16 giugno e dal 21 al 23 giugno, sei giorni, diciotto artisti, una line up ambiziosa e dal respiro internazionale, esclusive italiane, un palco unico a pochi passi dal mare: “Più che un festival, una vacanza” è infatti il titolo con cui si presenta questa terza edizione.

Il cartellone della Prima Estate 2024 svela una decisa anima rock, pronta a invadere la prima e ultima giornata del festival: i leggendari Jane’s Addiction tornano con l’unica data italiana dopo otto lunghi anni di assenza dal nostro paese, chiudono il festival altri due grandi nomi: i Fontaines D.C.,  e i Kasabian, in procinto di pubblicare “Happenings”, il nuovo album annunciato per l’estate.

La Prima Estate inizia venerdì14 giugno con i Jane’s Addiction anticipati dagli alfieri statunitensi dell’alternative rock Dinosaur Jr; gli Sleaford Mods presenteranno l’ultimo lavoro “UK GRIM”; e  poi la voce unica e coinvolgente di Motta.

Un omaggio alla storia notturna della Versilia travolge il palco di BussolaDomani sabato15 giugno: Kama Kama History. Domenica 16 giugno chiudono il primo weekend i francesi  Phoenix; l’energia eclettica e raffinata di Venerus; e il duo belga 2manydjs. Il secondo weekend si apre venerdì 21 giugno: protagonista Peggy Gou,  una serata tutta da ballare, accanto al duo olandese ANOTR e il norvegese Todd Terje.

Sabato 22 giugno spazio a un altro grande nome internazionale lo scozzese Paolo Nutini, ad anticipare il suo live Michael Kiwanuka, artista pluripremiato della nuova scena soul contemporanea. E ancora, il rock sperimentale venato di post-punk dei britannici Black Country, New Road nella loro unica data italiana; e dalla Scozia Swim School, tra grunge anni ’90, indie moderno e dream-pop.

Gran finale domenica 23 giugno. Co-headliner della serata due delle band più interessanti in circolazione: gli irlandesi Fontaines D.C. e il pop rock degli inglesi Kasabian, gruppo con all’attivo oltre 5,5 milioni di album venduti in tutto il mondo, un BRIT Award, sette NME Awards, quattro Q Awards. Nella stessa serata i londinesi Shame con l’ultimo album “Food for Worms”; e Wu-Lu, produttore, polistrumentista e cantante britannico carico di profondità.

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🎧”No agli antiabortisti nei consultori” Non una di meno Firenze lancia un’assemblea pubblica

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🎧"No agli antiabortisti nei consultori" Non una di meno Firenze lancia un'assemblea pubblica
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Circa un mese fa veniva approvato in senato un decreto che permette alle regioni di collaborare con associazioni antiabortiste nell’organizzazione dei servizi consultoriali. Oggi, nel giorno dell’anniversario dell’approvazione della legge 194, il collettivo transfemminista Non Una di Meno Firenze, coglie l’occasione per fare luce sui rischi di questo provvedimento con un’assemblea pubblica alle 19 di oggi in Piazza San Marco. 

Audio: Giada di Non Una di Meno Firenze

Riportiamo di seguito il comunicato diffuso da Non Una di Meno Firenze:

“Dopo l’approvazione in Senato il 23 aprile scorso dell’emendamento al Decreto legge 19/2024, le Regioni potranno collaborare con associazioni antiabortiste per l’organizzazione dei servizi consultoriali. La Regione Toscana, con una dichiarazione dell’assessore alla salute Simone Bezzini prima, e del presidente Eugenio Giani dopo, esclude fortemente di avvalersi della possibilità prevista dall’emendamento, che considerano “assolutamente sbagliata”.

Come nodi toscani del movimento transfemminista di Non Una di Meno, che dal 2017 si battono per il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, ricordiamo come purtroppo, pochi anni fa, la Regione Toscana provò, con la delibera n. 1186 del 30/10/2017, ad erogare ben 195.000 euro al Forum Toscano delle associazioni per i diritti della Famiglia, un enorme gruppo di associazioni antiabortiste che di lì a 3 anni avrebbero dovuto collaborare con i consultori pubblici in materia di supporto alle gravidanze difficili.

Per più di due mesi abbiamo protestato durante i consigli regionali per chiedere che questo finanziamento venisse bloccato, in nome del diritto delle donne e della comunità Lgbtqia+ ad autodeterminarsi nelle proprie scelte di vita e di salute, senza il timore di dover essere stigmatizzate e perseguitate per aver deciso di interrompere la gravidanza.

Se questo cambio di passo della Regione è mosso realmente dall’idea che l’interruzione volontaria di gravidanza sia un diritto inalienabile e che i consultori e gli ospedali debbano fare di tutto per permettere un accesso rapido, senza stigma e senza giudizio al servizio, con protocolli allineati con le ultime linee guida dellOMS, allora chiediamo che la Regione Toscana provveda urgentemente alla convocazione di un tavolo tecnico che definisca i nuovi protocolli applicativi della RU486 (risalgono al 2020), al fine di consentire lavvio delle procedure “at home per l’aborto farmacologico. Questi protocolli prevederebbero l’introduzione dell’IVG farmacologica proprio nei consultori, quegli spazi tanto contesi in queste settimane e negli anni a venire.

Questo mese scenderemo in piazza in tutte le città d’Italia per ribadire che solo noi possiamo decidere sui nostri corpi e sulle nostre gravidanze. Saremo all’interno dei consultori, che devono tornare a essere luoghi femministi in cui tuttə, dalle operatrici sanitarie alle persone che li attraversano, stiano al meglio: lottare per i consultori significa anche lottare per un trattamento dignitoso delle persone che lavorano nella sanità.
Rilanciare il ruolo del consultorio significa muoversi contro il degrado dei servizi sanitari pubblici, rimettendo al centro l’importanza della prevenzione, della tempestività degli accertamenti diagnostici e delle cure. Significa tornare a umanizzare la sanità, valorizzare la relazione e l’ascolto, ridimensionando gli aspetti burocratici e medicalizzati nei processi verso la salute di tutt*

  • A Pisa ci troveremo il 22 maggio in piazza XX Settembre per un’assemblea pubblica e il 25 maggio partiremo da piazza Vittorio Emanuele alle 17:30 per una passeggiata arrabbiata.
  • A Siena ci troveremo il 25 Maggio alle ore 17.30 per un FLASHMOB nelle piazze del centro città.
  • A Livorno ci saranno volantinaggi informativi davanti ai consultori durante la settimana.
  • A Firenze verrà organizzata un’assemblea pubblica sul controllo dei corpi e la situazione rispetto all’interruzione volontaria di gravidanza tra Italia e Palestina, in piazza San Marco, all’acampada, mercoledì 22 alle 19:00.”

Online bandi per medici in Toscana, domande entro il 20 giugno

Sono online sul sito di Estar i bandi per reclutare giovani medici per gli ospedali periferici e dell’isola d’Elba della Toscana per provare a risolvere il problema delle zone carenti.

Lo rende noto la Regione in una nota in cui spiega che la pubblicazione dei bandi è avvenuta ieri in Gazzetta e oggi sul sito dell’Ente di supporto tecnico della Regione. I posti messi a bando sono 18, i contratti prevedono incentivi economici e percorsi di professionalizzazione. C’è tempo fino al 20 giugno per inoltrare la domanda. Nel dettaglio nell’Asl sud est, sono a bando sette posti: si cercano un medico di medicina interna per lo stabilimento del Casentino degli ‘Ospedali riuniti dell’Aretino’, un nefrologo e un ortopedico da assegnare all’ospedale di Nottola a Montepulciano, un medico per l’organizzazione dei servizi sanitari nella zona delle Colline dell’Albegna e un altro per la zona distretto del Casentino, Valtiberina, Val di Chiana aretina, uno psichiatra per il dipartimento di salute mentale della zona Amiata grossetana e Colline Metallifere, un radiologo per lo stabilimento di Massa Marittima del presidio ospedaliero unico grossetano. Nell’Asl Toscana Centro l’avviso riguarda due posti: un medico di medicina d’emergenza-urgenza per l’ospedale di Pescia e un ortopedico per il presidio ospedaliero di Borgo San Lorenzo in Mugello. Nove medici si ricercano invece per i territori dell’Asl Toscana Nord Ovest. Quattro riguardano l’ospedale di Portoferraio all’isola d’Elba: un geriatria, un igienista ed epidemiologo, un pediatra, un radiologo. Gli altri cinque posti a bando sono un cardiologo per l’ospedale di Cecina, un geriatria per l’ospedale di Barga, ancora un geriatra per l’ospedale di Volterra, un nefrologo per l’ospedale di Piombino e un radiologo per l’ospedale di Pontremoli.

Alluvione, in riapertura bando aiuto per imprese toscane colpite

Il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore reginale alle attività produttive Leonardo Marras rendono noto che riapriranno, tra pochi giorni, i termini per la presentazione delle domande relative al bando destinato ad aiutare le imprese colpite dall’alluvione del novembre 2023. Si tratta, spiega una nota della Regione, di quello che punta a favorire gli investimenti materiali e immateriali. Lo stabilisce un decreto regionale con il duplice scopo di utilizzare tutte le risorse messe a disposizione con legge regionale ed assicurare la massima partecipazione al bando. Potranno essere presentate domande a partire dal prossimo 3 giugno fino al 16 settembre 2024. Tutte le informazioni sono disponibili sul portale di Sviluppo Toscana, soggetto gestore. Il bando, aperto lo scorso 15 aprile (fino al 17 maggio) con una dotazione finanziaria di 6 milioni e 960 mila euro (1 milione e 50 mila provenienti dalla Camera di Commercio di Firenze), si spiega ancora, è rivolto a sostenere investimenti di micro, piccole e medie imprese e professionisti colpite dagli eventi calamitosi (operanti in tutti i settori ad eccezione di agricoltura e pesca) e che abbiano presentato le schede di segnalazione danni secondo la procedura prevista.

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Sopravvissute, storie e testimonianza di chi decide di volercela fare (come e con quali strumenti)