Mar 21 Mag 2024

🎧 Sicurezza sui cantieri, firmato protocollo intesa tra Comune e sindacati

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🎧 Sicurezza sui cantieri, firmato protocollo intesa tra Comune e sindacati
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“Un accordo estremamente importante, la sicurezza deve essere la priorità”. E’ una voce unanime quella che ha accompagnato la firma del protocollo d’intesa in materia di appalti sul territorio fiorentino siglato stamani dal sindaco Dario Nardella con le rappresentanze sindacali, alla presenza degli assessori all’educazione Sara Funaro e alla mobilità Stefano Giorgetti. Un passo avanti che fa passare gli appalti da un sistema in cui si risparmia ad uno in cui, invece, si investe nel lavoro.

“E’ il primo protocollo del genere in Italia, che definirei storico per quanto riguarda sicurezza e trasparenza dei cantieri – dichiara il sindaco Dario Nardella -. Dopo la tragedia di via Mariti era necessario uno scatto in avanti, lo abbiamo fatto e mi auguro che anche il Governo faccia lo stesso per una situazione ancora molto grave e allarmante. Questo accordo varrà per tutti gli appalti di opere pubbliche e servizi del Comune di Firenze e ci impegniamo ad applicarlo da subito per tutti i nuovi contratti. In particolare sottolineo lo stop ai subappalti a cascata e lo stop ad ogni forma di ribasso che possa portare risparmi su salari e sicurezza. Infine stabiliamo una completa trasparenza attraverso una condivisione della programmazione annuale di tutti gli appalti con i sindacati e ove necessario l’organizzazione di incontri specifici. Un punto molto innovativo è l’impegno a creare una banca dati per monitorare anche i cantieri privati dichiarandosi disponibili ad attuare accordi specifici con i soggetti competenti ai controlli. Tutto questo lo facciamo nell’interesse dei lavoratori e delle imprese: sicurezza e trasparenza devono diventare regole per tutti”.

“E’ un accordo estremamente importante – sottolinea l’assessore Funaro – sulla scia di un lavoro fatto dalla giunta per dare attenzione ai lavoratori e alla sicurezza e per dare dignità al lavoro. Abbiamo già approvato la delibera sul salario minimo e oggi abbiamo questo nuovo accordo perché la sicurezza deve essere la priorità. Come assessore alla scuola ho applicato uno dei primi cantieri trasparenti del Comune e oggi proseguiamo quel percorso. Il Comune fa la propria parte e il Governo deve fare altrettanto, senza indietreggiare”.

“Questo protocollo – aggiunge l’assessore Giorgetti – segue quello approvato in Città metropolitana sulla sicurezza dei cantieri della tramvia, un appalto molto impegnativo con quasi 400 milioni di euro e centinaia di lavoratori coinvolti sui cantieri. E’ il segnale che l’amministrazione ha a cuore lavoratori e sicurezza e non arretra nelle tutele”.

“Si tratta di un accordo importante – dice Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze) – perché per la prima volta si definiscono i contratti nazionali da applicare o comunque ci si impegna a migliorare le condizioni contrattuali (per raggiungere i trattamenti contrattuali minimi previsti nella delibera di giunta sul salario), si stoppano i contratti pirata, si ferma il subappalto a cascata, si certifica la non ribassabilità del costo del lavoro e dei costi per la sicurezza, si stabilisce l’applicazione del ‘cantiere trasparente’ con la badgeatura per gli appalti sopra i due milioni di euro, si impone la clausola sociale nel cambio d’appalto, si individuano misure per esportare anche negli appalti privati le buone pratiche. Insomma, c’è una svolta nella qualificazione del lavoro negli appalti; gli appalti non sono più luogo di risparmio sul costo del lavoro ma quello dove si investe nella qualità del lavoro e nella sicurezza sul lavoro: più salario, più diritti, più tutele per chi lavora. L’auspicio è che questo diventi un modello da esportare”.

“Con la firma del protocollo di stamani abbiamo applicato nel migliore dei modi le relazioni sindacali – prosegue Fabio Franchi (segretario generale Cisl Firenze-Prato) -. Da una volontà dichiarata dell’attuale giunta di dare risposte giuste al salario negli appalti nel comune di Firenze, con la firma del protocollo abbiamo riportato quella volontà nell’alveo che è proprio dei temi salariali, quello della contrattazione, partendo dalla corretta applicazione contrattuale. C’è poi un ulteriore impegno sul fronte della limitazione dei subappalti a cascata, della sicurezza e di come estendere queste regole agli appalti privati”.

“Apprezziamo la disponibilità, espressa soprattutto in questi ultimi mesi, dall’amministrazione Comunale nell’accogliere le nostre proposte per migliorare la dignità del lavoro, anche attraverso l’applicazione di Contratti nazionali sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative e la tutela della salute e sicurezza sul lavoro – conclude Leonardo Mugnaini (coordinatore Uil Firenze)  -. Il patto siglato oggi mette solide basi per un futuro migliore dei lavoratori e delle lavoratrici che operano negli appalti e ci auguriamo che questa disponibilità delle istituzioni rimanga costante durante tutto il mandato. E’ un accordo importante, che però non si esaurisce con la firma: va applicato, monitorato e lo faremo nei tre anni che ci siamo dati come orizzonte”.

Nel dettaglio, il protocollo prevede anche: obbligo dell’amministrazione comunale a verificare che, se viene proposto in sede di offerta un diverso contratto, lo stesso  garantisca ai dipendenti le stesse tutele economiche e normative di quello indicato dalla stazione appaltante; per i contratti di durata, inserimento nei bandi di gara di specifiche clausole sociali relativamente al riassorbimento complessivo della manodopera già impiegata nell’appalto; che il prezzo non superi il 10% sul punteggio complessivo disponibile (e comunque non oltre il 20%); inserimento tra i criteri premiali dei bandi di gara le modalità di gestione della sicurezza; impegno, in conformità con l’articolo 119 comma 17 del nuovo codice degli appalti, per generalizzare il divieto di subappalto a cascata; inserimento di clausole risolutive del contratto anche nel caso in cui successivamente alla stipula del contratto intervengano elementi interdittivi sulla documentazione antimafia; per appalti di lavori di importo superiore a 1 milione di euro istituzione del Tavolo Permanente della Sicurezza, composto da tutti gli RLS aziendali, un RLST, il coordinatore della sicurezza in fase esecutiva, gli RSPP aziendali, la Direzione Lavori.

Palestina: Ateneo Firenze approva mozione per cessate fuoco

La mozione  approvata, dopo alcune modifiche, oggi all’unanimità dal Senato accademico, era stata presentata da studenti e personale dell’Università di Firenze, insieme a rappresentanti studenteschi di altre università e istituti, come la Normale di Pisa, che ha anche una sede nel capoluogo toscano, o l’Istituto universitario europeo di Fiesole

Ad incitare l’approvazione della mozione un rumoroso presidio sotto la sede del rettorato in piazza San Marco, che ha ‘accompagnato’ la riunione del Senato accademico per tutta la mattina. Ma cosa chiede la mozione? Chiedere l’immediato cessate il fuoco e condannare i bombardamenti di scuole, università, ospedali e luoghi di culto in Palestina e l’invasione di Rafah, oltre all’impegno, secondo quanto appreso, per la rettrice Petrucci di portare questa posizione dell’Università di Firenze alla Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui) in programma il 23 maggio a Roma.

Il tutto insieme alla garanzia della creazione di un tavolo di lavoro per la nascita di una commissione di valutazione etica sugli accordi stretti dall’Ateneo fiorentino con le università israeliane ed aziende in qualche modo collegate al conflitto in Palestina.

La mozione è stata  approvata, dopo alcune modifiche, oggi all’unanimità dal Senato accademico, ed era presentata da studenti e personale dell’Università di Firenze, insieme a rappresentanti studenteschi di altre università e istituti, come la Normale di Pisa, che ha anche una sede nel capoluogo toscano, o l’Istituto universitario europeo di Fiesole.

“Siamo il grido altissimo e feroce di quei palestinesi che più non hanno voce” o “Free Palestine’, tra i tanti slogan e canti intonati in maniera continua dall”Intifada studentesca’, sventolando le bandiere palestinesi. Poco distante, nel centro della piazza, l’Acampada pro Palestina degli studenti che prosegue dal 15 maggio.

“E’ la vittoria di una mobilitazione che potrebbe essere un esempio per le altre università – spiega Aida Kapetanovic, studentessa della Normale e tra gli organizzatori della protesta -. La nostra mobilitazione va avanti, vedremo in che forma, se proseguire con le tende o con altre iniziative, affinché la rettrice Petrucci mantenga l’impegno preso di portare questa posizione alla Crui”. “In questo momento – ha aggiunto – è in corso una passeggiata rumorosa nella varie sedi universitarie fiorentine per condividere con tutti gli studenti il risultato raggiunto”.

Generale Mori indagato a Firenze per Stragi ’93

Lo ha reso noto lo stesso ufficiale dei carabinieri. Gasparri, ‘Nordio si muova, mandi ispezione a Procura Firenze’. Solidarietà al generale Mori. Serve riforma della giustizia

“Pur avendone l’obbligo giuridico, non avrebbe impedito mediante doverose segnalazioni e denunce all’autorità giudiziaria, ovvero con l’adozione di autonome iniziative investigative e preventive, gli eventi stragisti di cui aveva avuto anticipazioni”, poi verificatisi a Firenze, Roma e Milano, nonché il fallito attentato allo stadio Olimpico. Queste le accuse mosse dalla procura di Firenze.

E’ stato lo stesso Generale Mori a rendere nota la notizia. “Nel giorno del mio 85esimo compleanno ho ricevuto, dalla Procura della Repubblica di Firenze, un avviso di garanzia con invito a comparire per essere interrogato in qualità di indagato per i reati di strage, associazione mafiosa e associazione con finalità di terrorismo internazionale ed eversione dell’ordine democratico” ha dichiarato apprendendo   di essere sotto inchiesta per gli attentati di Firenze, Milano e Roma del 1993.

” Secondo i pm di Firenze, dunque -dicce Mori- pur essendo a conoscenza degli imminenti attentati Mori non avrebbe fatto nulla per impedirli. A informare il generale, per l’accusa, sarebbe stato “prima nell’agosto 1992, il maresciallo Roberto Tempesta informato dall’esponente della destra eversiva Paolo Bellini che gli avrebbe anticipato le bombe al patrimonio storico, artistico e monumentale e, in particolare, alla torre di Pisa” e, qualche tempo dopo, anche il pentito Angelo Siino “durante il colloquio investigativo – scrivono i pm – intercorso a Carinola il 25 giugno 1993, che gli aveva espressamente comunicato che vi sarebbero stati attentati al Nord”.

“Dopo una violenta persecuzione giudiziaria – portata avanti con la complicità di certa informazione e durata ben 22 anni – che mi ha visto imputato in ben tre processi, nei quali sono stato sempre assolto, credevo di poter trascorrere in tranquillità quel poco che resta della mia vita”, dice Mori. “Ma devo constatare che, evidentemente, certi inquirenti continuano a proporre altri teoremi, non paghi di 5 pronunce assolutorie e nemmeno della recente sentenza della Suprema Corte che, nell’aprile scorso, ha sconfessato radicalmente le loro tesi definendole interpretazioni storiografiche. – aggiunge- Per questo motivo, quei giudici della Cassazione sono stati duramente criticatati dal consesso dei lottatori antimafia nella totale indifferenza del Csm che, dinnanzi a questi violenti e volgari attacchi, tace a fronte di questo disegno che ha come unico obiettivo quello di farmi morire sotto processo”

“Quelle a mio carico, com’è agevole a tutti comprendere, sono accuse surreali e risibili se tutto ciò non fosse finalizzato alla gogna morale che sarò costretto a subire ancora per chissà quanti anni” precisa   Mori commentando  l’inchiesta a suo carico aperta dai pm di Firenze per le stragi del 93. ”

“L’atto istruttorio è stato fissato per il prossimo 23 maggio ma verosimilmente verrà rinviato poiché il mio difensore ha comunicato alla Procura di Firenze di non poter essere presente per concomitanti impegni professionali a Palermo”. Lo rende noto il generale Mario Mori a cui i pm di Firenze hanno inviato un avviso di garanzia con invito a comparire nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci. L’ufficiale è sotto inchiesta per gli attentati mafiosi del ’93.

“Se non fosse una tragica dimostrazione di un accanimento persecutorio ci sarebbe da ridere di fronte alla notizia che il generale Mori, benemerito dalla lotta alla criminalità, é indagato dalla Procura di Firenze per le stragi del ’93. La stessa Procura che perseguita Berlusconi e Dell’Utri con teorie che non voglio nemmeno definire perché nessuna definizione di contestazione sarebbe adeguata” qeusto invece quanto dichiara  il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri. “Voglio esprimere rinnovata, rafforzata, pubblica solidarietà al generale Mori, che paga ancora oggi le conseguenze di aver arrestato Totò Riina, di avere stroncato la mafia e tanti altri fenomeni criminali. Una figura esemplare di italiano – aggiunge – che ha combattuto il terrorismo accanto ad Alberto Dalla Chiesa e che ha combattuto la criminalità organizzata insieme ad altri valorosi Ufficiali”.

“Questa decisione di Firenze dimostra che serve una immediata e drastica riforma della giustizia. Nordio si muova. E mandi un’ispezione a Firenze perché questa roba deve cessare. Una cosa indefinibile. Una situazione inguardabile. Servirebbero gli ispettori oggi stesso per porre fine alla persecuzione nei confronti degli eroi della legalità. Sono indignato e deciso a difendere la legalità repubblicana e democratica di fronte a queste vicende”.

🎧 “A noi piace il liscio!” L’intervista con Enrico Gabrielli

“A noi piace il liscio!” un disco contro l’erosione del tempo. Il primo disco di inediti de L’Orchestrina di Molto Agevole. L’intervista a Enrico Gabrielli (Calibro 35, The Winstons, Mariposa) a cura di Giustina Terenzi

Abbiamo fatto due chiacchere con il noto polistrumentista e compositore Enrico Gabrielli a proposito del nuovo lavoro dell’Orchestrina di Molto Agevole, formazione nata ufficialmente nel 2012 in occasione di un matrimonio che vede in organico (oltre allo stesso Gabrielli) Francesca Biliotti, Alessandro Grazian, Francesco Paolo D’Elia, Guido Baldoni, Francesca Baccolini e Davide “Dave” Radice.

ASCOLTA L’INTERVISTA 🎧

 

L’Orchestrina di Molto Agevole mette in piedi una vera e propria operazione culturale sul genere, ripercorrendone la storia in questo primo disco di inediti intitolato A noi piace il liscio!

L’album uscito lo scorso 3 maggio, vanta la prestigiosa benedizione di Casadei Sonora Edizioni, etichetta connessa a Secondo Casadei, uno dei maggiori esponenti della storia del liscio in Italia descritto da Gabrielli come “un grande maestro, compositore, violinista , alla ricerca dell’eleganza, con ascolti ‘alti’ come Rossini e Strauss, in altre parole la nobiltà popolare messa al servizio della musica”

Un disco di inediti pensati come canzoni tradizionali lontano dai vezzi pop delle più recenti reinterpretazioni. A noi piace il liscio! è un omaggio nei confronti di un costume popolare da difendere e preservare dall’erosione del tempo. Un genere, il liscio, che ha dato tanto in un momento florido della nostra cultura, nela speranza di dare una svolta al genere e a un mercato sempre più proiettato in un futuro privo di solidi riferimenti.

Tracklist:
1. ISABELLE Valzer
2. ANITA Foxtrot
3. LUCIO Polka
4. MARTINO Cha Cha Cha 5. CLEMENTINA Quadriglia 6. AGATA Tango
7. SOPHIE Rumba
8. LEO Beguine
9. MIA Galop
10. ENNIO Mazurka

 

🎧Gli studenti per la Palestina presentano una mozione al rettorato di UNIFI

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🎧Gli studenti per la Palestina presentano una mozione al rettorato di UNIFI
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Il Senato Accademico di UNIFI sta discutendo la mozione presentata dagli studenti dell’università di Firenze col sostegno delle altre componenti che hanno preso parte alla mobilitazione in piazza, collettivi e dottorandi della Scuola Normale e dell’Istituto Europeo. L’ Acampada continuerà fino a quando non verranno date “risposte concrete” alle richieste degli studenti.

Audio: studenti universitari e dottorandi dell’Acampada

Da sei giorni studenti e sostenitori della causa palestinese si sono accampati con delle tende in Piazza San Marco, creando un presidio permanente ma anche uno spazio di scambio politico e culturale, sulla scia dell’onda di manifestazioni di questo tipo che sta coinvolgendo le università d’Italia e di  tutto il mondo. 

Stamattina è stata organizzata una manifestazione di fronte al Rettorato di UNIFI, mentre viene discussa al Senato Accademico una mozione presentata dagli studenti e le studentesse con il sostegno di altre componenti che hanno preso parte alla piazza.  

La mozione presenta due richieste formali:

-Una presa di posizione contro il genocidio palestinese e contro l’invasione di Rafah

-L’istituzione di una commissione che valuti e che eventualmente interrompa gli accordi che l’università di Firenze intrattiene con Israele, le università israeliane e con tutte le aziende che hanno rapporti economici con Israele, come l’azienda Leonardo. 

In particolare la questo secondo punto è anche: “una risposta alle critiche che sono state mosse agli studenti, quelle di essere contro il pensiero critico, di impedire lo  scambio tra culture o anche accuse di antisemitismo, infatti non si chiede un’interruzione dei rapporti con le università israeliane a prescindere, ma solo con quelle che non abbiano preso posizione contro il genocidio, o non abbiano chiesto un cessate il fuoco, o che abbiano mostrato un sostegno attivo al governo, visto che sono tante quelle ad essersi mobilitate.” 

Gli studenti continueranno la mobilitazione in piazza fino a quando non otterranno delle “risposte concrete”. Una data importante sarà giovedì 23 perché a Roma si terrà la riunione della CRUI (La conferenza dei rettori delle università italiane). Si chiede quindi alla rettrice di Firenze di portare le loro richieste per attualizzarle in linea con altre università italiane in mobilitazione. 

 

Renzi su sondaggio Firenze: “Pd miope, senza Saccardi è stata scelta suicida”

Renzi: “A Firenze la situazione secondo me è molto seria, perché la miopia del Partito Democratico, soprattutto del sindaco uscente, di Dario Nardella, ha portato a una situazione allucinante: cioè il Pd si è convinto della propria autosufficienza, ha sbattuto le porte in faccia a Stefania Saccardi e ad altri, ha scelto di andare da solo convinto di poter vincere e lo ha fatto con delle linee politiche che non funzionano”. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista questa mattina a Controradio.

 

“Perché se tu metti i milioni di euro delle tasse pubbliche non sulle scuole, non sugli ospedali, non sulle strade, ma sullo stadio per mettere la prima pietra, buttar giù il tabellone della ferrovia e farti un post, se tu fai questo, uno di sinistra non c’hai nemmeno il modo di scrivere, due stai prendendo in giro la gente e porti a crescere tutti gli altri”, ha sostenuto Renzi. “Allora i sondaggi di oggi vedono il Pd in difficoltà, perché il Pd ha messo in campo una squadra che ha sulle linee politiche dei difetti strutturali – ha continuato Renzi – Quando di fronte al problema della sicurezza, che è un problema che va affrontato secondo me con un grande investimento culturale e con il rispetto delle regole – ho sempre detto che bisogna tenere in piedi i due aspetti – la risposta all’ultimo accoltellamento di Santo Spirito è ci vuole il ‘night manager’: non è che si tratta di dirlo con l’inglese, ma se tu vieni e ti metti a dire che di fronte all’accoltellamento di Santo Spirito la risposta è il ‘night manager’, la risposta in fiorentino è: ”vaia, vaia, vaia’, ma cosa stai dicendo?'”

A proposito di sicurezza, l’ex sindaco e ex presidente del Consiglio ha ricordato che a “Firenze, che è sempre stata la città dei bambini, degli ultimi, degli innocenti, è scomparsa una bambina da un anno, Kata, cinque anni: siccome peruviana non ne parla nessuno, perché se era italiana ne parlavano tutti e questa è una forma per me di razzismo assurdo; è una bambina scomparsa da un’occupazione abusiva non gestita come facevamo noi con la Saccardi assessore, con la polizia municipale, con le bellissime realtà del terzo settore, del volontariato e dell’associazionismo. se tu fai queste robe qui, è chiaro che il Pd rischia di perdere”.

Riguardo alla competizione elettorale comunale, Renzi ha osservato: “da un lato c’è Sara Funaro, che è una bravissima ragazza, che ha iniziato con la Lista Renzi; poi dopo che è stata bocciata dalla Lista Renzi abbiamo cercato di recuperarla nel 2009; dall’altro c’è Eike Schmidt, un bravo signore che viene dalla Germania, che ha fatto il direttore degli Uffizi, l’ha fatto benino, è andato bene con la Ferragni, un po’ meno bene con le gru degli Uffizi, ma che prova a dire la destra a Firenze non è Donzelli: meno male perché se era Donzelli, come dire, pigliava il 12%. Nel mezzo c’è l’unica alternativa che tutti riconoscono essere la più brava, Stefania Saccardi. Chi è ad amministrare il migliore? Tutti dicono Saccardi, perché è un avvocato, perché la conosciamo tutti, perché quando c’è stata lei a fare l’assessore al sociale non è mai morto di freddo nessuno perché il terzo settore lavorava con il Comune”.

Il mancato elettorale del Pd con Italia Viva, ha sostenuto Renzi, è “una scelta suicida. Io non so se il Pd si rende conto, ma io trovo un sacco di gente del Pd fiorentino che non mi ama, cioè gente a cui io sto allegramente sulle scatole da vent’anni, non da adesso, da quando iniziai la scommessa in Provincia e in Comune, che vota Stefano Saccardi come la voto io, ma non perché Stefania Saccardi vogliono dare un segnale al Pd, ma perché per il sindaco si voti più bravo o la più brava, almeno al primo turno”.

Quanto ai motivi del mancato accordo elettorale, Renzi ha spiegato: Parliamoci chiaro. Io ho la fama di essere machiavellico e dire machiavellico a Firenze per me non è neanche una parolaccia, visto che comunque Machiavelli ha segnato la storia di questo territorio. Però noi abbiamo chiesto solo due cose al Pd: uno, i soldi pubblici non vanno allo stadio, ma vanno alle scuole, vanno alla città, vanno alle periferie; quando ero sindaco abbiamo raddoppiato i metri quadri nelle biblioteche, non abbiamo dato i soldi a una squadra di calcio; secondo punto: mettiamo alla guida della macchina persone che sappiano come si governa una città. Perché quando tu fai le multe a 51 all’ora per far cassa e poi fai lo sconto dell’80% sul suolo pubblico a chi riempie il piazzale Michelangelo di forni per le pizze… Ma vi rendete conto? Noi abbiamo raddoppiato lo stipendio del sindaco e contemporaneamente si fa le multe a quelli che vanno a 51 all’ora. E quando io piglio la multa a 51 all’ora, la pago e sto zitto. Ma quando la multa la prende un operaio che, sbagliando per carità, ma sette volte di fila passa a 51 all’ora e deve prendere un finanziamento, quella non è cura della sicurezza della città. Quello è esoso atteggiamento come posso dire, di chi pensava di essere Robin Hood e dello sceriffo di Nottingham”.

“Io starei sui fatti. Matteo Renzi è stato sindaco di Firenze e presidente del Consiglio ed in questa città non ha portato una risposta sullo stadio, questa amministrazione è dovuta intervenire trovando le risorse, non ha risolto il problema dell’aeroporto, non ha risolto la questione della Tav” mentre “sulle tramvie ricordo che i lavori sono iniziati col nostro mandato, ed anche sul tema delle occupazioni che gli è tanto caro quando ho iniziato a fare l’assessore al sociale ho dovuto cominciare a liberare tantissimi immobili occupati ed effettuare più di 70 sgomberi. I fatti parlano da soli”. Lo ha dichiarato la candidata sindaco del centrosinistra Sara Funaro, replicando ad affermazioni del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, il cui partito candida a Firenze Stefania Saccardi.

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