Così Diego Petrucci, consigliere regionale e vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Toscana a proposito della partecipazione al voto per i cinque quesiti referendari. Per Elena Meini (Lega): “ il risultato del referendum fa ben sperare per il futuro del nostro territorio”.
“Nonostante che le abbiano provate tutte dall’appello al voto in pieno silenzio elettorale all’utilizzo improprio dell’alert system in alcuni Comuni, alla mobilitazione di tutto il mondo variegato della sinistra, i registri elettronici di classe, anche in Toscana il campo larghissimo, ben più largo della coalizione che appoggia Eugenio Giani, non arriva neppure al 40% , e resta bene al di sotto del quorum del referendum”.
Così Diego Petrucci, consigliere regionale e vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Toscana a proposito della partecipazione al voto per i cinque quesiti referendari.
Secondo Petrucci, i risultati del referendum dimostrano che “i toscani non credono più a questa sinistra che ha voluto spaccare i sindacati sul tema del lavoro e non è riuscita nell’intento di far quantomeno sussultare per un secondo il Governo Meloni. Adesso è il momento di correre a più non posso fino alla data del voto, ma – avverte – bisogna sciogliere quanto prima la riserva sul nostro candidato Alessandro Tomasi”.
Per Petrucci insomma I dati sull’affluenza al referendum “sono il miglior sondaggio del clima regionale: la Toscana è contendibile”.
“Nonostante i goffi e imbarazzanti tentativi di spingere i cittadini al voto con metodi ai limiti della propaganda, il referendum è stato sonoramente bocciato – anche in Toscana – e questo ci fa ben sperare per il futuro del nostro territorio” dice inveceElena Meini, capogruppo della Lega in consiglio regionale toscano.
L’esponente del Carroccio nei giorni scorsi aveva polemizzato in più occasioni per alcuni “appelli al voto” mimetizzati da funzioni pubbliche, come nel caso . “A Cascina (Pisa) – ricorda Meini – abbiamo assistito a messaggi-alert da parte dell’amministrazione comunale per ‘spronare’ la partecipazione, con il sindaco che si giustifica parlando di precedenti in occasione di festività natalizie in altri comuni di centrodestra (un paragone ridicolo, francamente)”, poi c’è stato il meteo del Lamma – ente partecipato dalla Regione – dove una ricercatrice, tra una previsione e l’altra, si è sentita in dovere di ricordare ai cittadini di andare a votare ‘perché lei lo farà’. Infine, a Firenze, la società Ultravox ha messo in piedi una sorta di ‘ricatto” creativo, promettendo biglietti omaggio per i concerti solo a chi avesse mostrato una scheda elettorale vidimata’”.
Per la capogruppo della Lega “questi stratagemmi di cattivo gusto si sono rivelati inutili e il referendum non ha raggiunto il quorum neppure in Toscana, dove pure si contano ancora località con percentuali ‘bulgare’. Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: i cittadini non si fanno più prendere in giro”.
Infine, secondo Meini l’esito dimostra che “la Toscana sta cambiando. I cittadini si stanno stancando di una sinistra arrogante, che usa ogni mezzo per difendere un sistema ormai logoro ed autoreferenziale. E questo ci fortifica ancora di più come Lega e come centrodestra unito: il cambiamento è possibile, anzi, è vicino”