Il falco è stato tempestivamente trasferito al Cruma (Centro recupero uccelli marini e acquatici) di Livorno, ma è deceduto a causa delle numerose lesioni provocate da una fucilata
L’episodio è stato denunciato dall’associazione gli Amici del Padule di Fucecchio per la Biodiversità. “Grave atto di bracconaggio in Padule: abbattuto un giovane Falco pellegrino” si legge in una nota.
“Alcuni giorni fa una nostra volontaria in servizio presso il Centro visite di Castemartini ha ricevuto la segnalazione da parte di una ciclista della presenza di un falco in difficoltà presso il Porto dell’Uggia, nella parte orientale del Padule” spiega l’associazione.
A quel punto, raccontano i volontari, “abbiamo allertato il personale del Centro di ricerca che ha provveduto al recupero dell’animale, alla sua identificazione e a prestare il primo soccorso. Il falco è stato tempestivamente trasferito al Cruma (Centro recupero uccelli marini e acquatici) di Livorno, ma è deceduto a causa delle numerose lesioni provocate da una fucilata”.
“Il bracconaggio in Italia è un’attività criminale che appare oggi completamente fuori controllo. Basti solo pensare che gli animali ritrovati sono solo una piccola parte di quelli effettivamente colpiti” dicono gli Amici del Padule di Fucecchio per la Biodiversità.
Che denunciano “nel passaggio di competenze in materia ambientale dalle province alla Regione Toscana si è compiuto un grave passo indietro nel servizio di sorveglianza, con il sostanziale smantellamento delle Gav e una graduale dismissione delle polizie provinciali abbandonate a sè stesse”. il caso del falco non è il primo del genere :”il Padule di Fucecchio non è nuovo ad atti di bracconaggio, ma negli anni scorsi, grazie alle guardie volontarie del Wwf, ai carabinieri forestali ed agli agenti delle polizie provinciali, alcune pratiche diffuse, come l’uso dei richiami acustici e la caccia in orario non consentito, sono state contrastate con una certa efficacia” sostengono ancora i volontari.
Che concludono “ci appelliamo a queste istituzioni per chiedere che venga attivato un servizio permanente e coordinato di controllo, in considerazione da un lato della grande ricchezza di biodiversità del Padule e dall’altro dell’eccessiva pressione venatoria a cui quest’area è sottoposta”.