Ven 24 Mag 2024

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Omicidio di Pistoia, il figlio confessa dopo tre ore di interrogatorio

Ha confessato l’omicidio dopo tre ore di interrogatorio. Patrizio Ruscio, 60 anni, ragioniere, figlio di Ottavina Maestripieri, la 90enne trovata morta la mattina di giovedì 1 giugno nel suo appartamento di via Monteverdi a Pistoia, ha ammesso di aver ucciso la madre.

Ruscio ha confessato stamani l’omicidio nell’interrogatorio che lui stesso aveva richiesto nei giorni tramite il suo legale, l’avvocato Francesco Stefani, ai sostituti procuratori Linda Gambassi e Lombardo De Gaudio, titolari delle indagini. L’interrogatorio è durato oltre tre ore e mezzo. “Il nostro assistito ha risposto a tutte le domande – ha spiegato l’avvocato Stefani -, ha detto tutto quello che è accaduto,quindi ha confessato questo omicidio, assumendosi la responsabilità del gesto”.

“Non vi sono altri soggetti coinvolti – ha aggiunto il legale -, non ha spiegato il motivo, perché motivi non ce n’erano. Sicuramente è il clima di esasperazione che ha vissuto negli ultimi mesi e negli ultimi anni, che l’ha portato nel corso della discussione a compiere questo gesto”. Sempre secondo il racconto del legale, Ruscio “si è reso conto pochi minuti dopo che evidentemente la mamma non stava bene, nel tapparle la bocca, ha provato a rianimarla, perché ancora era in vita, senza riuscirci. Ha chiamato allora il 118, che ha ritenuto che la donna fosse morta per cause naturali, ma evidentemente il figlio non se l’è sentita di avallare una verità che non era vera e allora ha detto ‘chiamate le forze dell’ordine'”.

Per l’avvocato Stefani, il suo assistito “aveva così voluto lanciare il segnale, a chi avrebbe svolto le indagini, che la madre non poteva essere morta di morte naturale, però nei primi giorni non è riuscito a liberarsi di questo peso, l’ha fatto adesso, devo dire con dovizia di particolari, raccontando tutto quello che era accaduto”. E’ stato infatti lui stesso a chiedere l’interrogatorio nel quale ha confessato l’omicidio.

“Il mio assistito è distrutto, farà un percorso interno al carcere con gli psicologi, per elaborare questo grave reato, che ha commesso nei confronti dell’unica persona che lo ha veramente aiutato fino alla fine”, ha aggiunto l’avvocato parlando dell’omicidio commesso dal figlio di Maestripieri. “È stata l’esasperazione – prosegue il legale -, doveva dire alla madre che non aveva raccolto i soldi per il pagamento dell’affitto (della casa dove lei viveva, ndr), come aveva fatto lui per aiutarla negli ultimi anni, non aveva questi soldi, la mamma aveva paura dello sfratto, nel cercare di calmarla, nell’impeto le ha tappato la bocca e dopo due o tre minuti si è reso conto che la mamma non stava bene”.

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