Mar 16 Apr 2024

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Nucleare: Toscana dice no a deposito scorie

Oggi il seminario Nazionale di Sogin, primo momento di confronto pubblico nell’ambito della procedura per la localizzazione del Deposito Nazionale scorie e Parco Tecnologico.

Un no secco, dalla provincia di Grosseto a quella di Siena. Di ospitare il Deposito Nazionale delle scorie nucleari la Toscana proprio non ne vuol sapere.

“L’area compresa tra i Comuni di Trequanda e Pienza, in provincia di Siena, non è assolutamente idonea, da un punto di vista tecnico, morfologico, paesaggistico e socio-ambientale, ad ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari”. Lo ha affermato il presidente della Provincia di Siena Silvio Franceschelli intervenendo stamani in collegamento online al Seminario Nazionale di Sogin, primo momento di confronto pubblico nell’ambito della procedura per la localizzazione del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico.

E’ la prima consultazione pubblica in Italia relativa a un’infrastruttura per la gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi. Stamani hanno partecipato gli enti della Toscana, fra cui Regione, Comuni e portatori d’interesse.

“Ci troviamo – ha detto Franceschelli – nell’area di pertinenza ad un sito Unesco, quello del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia, riconosciuto nel 2004 come prima sito per il suo paesaggio. All’interno vi è un secondo sito Unesco, che è quello del centro storico di Pienza”. Inoltre, ha proseguito, è “un territorio a vocazione e caratterizzazione agricola prevalente e a bassa intensità produttiva. Non abbiamo agricoltura intensiva e conserviamo la biodiversità originaria. Questo si traduce in un territorio a forte vocazione turistica e pertanto ribadiamo una non compatibilità di fondo con il deposito di scorie nucleari  con un’area dove, peraltro, si registra la quasi totale assenza di siti industriali”.

“Ultimi due elementi – ha concluso Franceschelli – quello relativo alla rete viaria fatta di piccole strade comunali e provinciali del tutto inidonee per i flussi e per le modalità di accesso al sito sia per la fase di edificazione che di gestione; e l’elemento ambientale-abitativo: dal punto di vista sociale, infatti, non ci sarebbero le condizioni di ospitalità per tutti i soggetti che potrebbero operare in questa struttura. I nostri piccoli centri hanno una residenzialità limitata e non è previsto alcun tipo di consumo di suolo aggiuntivo”.

Anche Campagnatico (Grosseto) ha ribadito il suo no a Sogin rispetto all’ipotesi di ospitare sul proprio territorio  il deposito nazionale di scorie radioattive. La conferma dal sindaco Luca Grisanti questa mattina durante l’incontro cui ha partecipato in videoconferenza e dove sia la Regione che l’altro Comune toscano interessato, Trequanda (Siena), hanno posto il veto alla realizzazione del deposito sui loro territori.

“Il sito di Campagnatico non va bene per ragioni di natura ambientale – ribadisce Grisanti -, trovandosi lungo il corso del fiume Ombrone, a pochi chilometri dal Parco della Maremma. Non è adatto è per il tipo di pendenze e per le faglie presenti in zona. Non lo è neppure per il tipo di viabilità. Inoltre si trova al centro di una zona di prodotti agricoli di qualità, senza dimenticare che vicino alla zona indicata di trovano importanti emergenze archeologiche”. Il sindaco spiega che “il 30 novembre è prevista una ulteriore sessione di incontri e anche lì ribadiremo la nostra contrarietà”.

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