Ven 19 Apr 2024

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Nardella e Merola sostengono il Centro Ricerche Brasimone

I due sindaci hanno inviato una lettera al premier Gentiloni per supportare la realizzazione di un polo per le ricerche scientifiche sul confine fra Toscana ed Emilia Romagna: “un investimento di grande impatto”.

Una lettera, indirizzata al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, per sostenere la realizzazione del polo denominato Dtt-Divertor Tokamak Test al centro di ricerche Enea del Brasimone sull’Appennino Bolognese al confine tra Emilia-Romagna e Toscana.

A firmarla i sindaci delle Città metropolitane di Bologna e Firenze, Virginio Merola e Dario Nardella. La realizzazione di questo progetto, scrivono i due sindaci in una nota, “è una opportunità unica per ospitare in Italia un esperimento internazionale, che integra ricerche di fisica e tecnologia, e che si configura come anello di congiunzione scientifico determinante per la progettazione e costruzione del vero impianto per la produzione di energia”.

A giudizio di Merola e Nardella, si tratta di “un investimento di grande impatto, stimato intorno ai 500 milioni di euro, con importanti contributi e finanziamenti europei ma che trova la sua ragione nelle ampie ed importanti ricadute scientifiche, industriali ed occupazionali dell’infrastruttura”. In attesa della selezione da parte dell’Enea, osservano Merola e Nardella, “riteniamo di richiamare l’attenzione del Governo sulle molteplici potenzialità del Centro Ricerche del Brasimone.

Tale area, realizzata nel passato per ospitare impianti di ricerca sul nucleare da fissione, è di proprietà Enea ed ha subìto un prolungato processo di riconversione che ne ha fatto un centro di ricerca di eccellenza nel settore delle tecnologie e dei materiali per l’uso in campo energetico”.

Inoltre, viene sottolineato, “il Centro di Ricerca ha forti relazioni con il sistema universitario e formativo delle due regioni, che vanta assolute eccellenze nazionali e ciò può essere la base di una ancora maggiore integrazione e sinergia”. Poi, argomentano i due primi cittadini bolognese e fiorentino, “la sua localizzazione in aree montane ne fa un sito particolarmente adatto per tale tipo di investimento pubblico, che non può non essere volto a favorire la coesione territoriale e lo sviluppo socio economico del territorio anche nelle aree più interne.

Gode della vicinanza di un consistente tessuto industriale nelle due regioni, e più in generale nel nord del Paese, la cui vivacità è nota e può essere messa al servizio di tale esperienza traendone reciproco giovamento”.

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