E’ morto il politologo Leonardo Morlino: avrebbe compiuto 78 anni il prossimo 28 giugno. Nato nel 1947 a Montemurro (Potenza), allievo di Giovanni Sartori, è stato uno dei piĂą autorevoli maestri della scienza politica, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, ricorda l’Ateneo fiorentino che esprime cordoglio per la scomparsa di Morlino, giĂ docente di scienza politica presso la facoltĂ di scienze politiche Cesare Alfieri.
Il politologo è stata una figura di grande rilievo nella storia dell’UniversitĂ di Firenze: ha ricoperto, tra gli altri, il ruolo di preside della Cesare Alfieri (dal 1992 al 1995), nonchĂ© quello di prorettore alla ricerca e vicario di Ateneo (dal 2003 al 2006). Inoltre, è stato direttore del Centro interuniversitario di ricerca sul Sud Europa (Cires). Morlino era anche professore emerito di scienze politiche alla Luiss di cui era stato prorettore.
Gli studi di Morlino, ricorda ancora l‘Ateneo di Firenze, “si sono concentrati sui processi di democratizzazione ed è stato autore di numerose pubblicazioni sui cambiamenti dei regimi politici, approfondendo le modalitĂ dei processi di democratizzazione, le situazioni di crisi dell’esperienza democratica e la qualitĂ della democrazia in diverse aree del mondo”.
“Se ne va un maestro, uno studioso che ci ha regalato spunti di riflessione importanti, mai come adesso necessari, in un mondo costantemente sottoposto a cambiamenti geopolitici rilevanti. Firenze è vicina alla famiglia, all’UniversitĂ degli studi di Firenze, a tutti coloro che hanno avuto l’onore di condividere il proprio percorso di formazione con lui”. Così la sindaca di Firenze Sara Funaro ricorda il politologo Leonardo Morlino.
“Perdiamo un grande studioso dei nostri tempi e un punto di riferimento della Scuola di scienze politiche ‘Cesare Alfieri’ – dice ancora Funaro -. Allievo di Giovanni Sartori, autore di numerose pubblicazioni, si è affermato come politologo di fama internazionale, approfondendo in particolare il concetto di democrazia, i suoi cambiamenti e le crisi nei vari paesi”. “Fondamentale il suo contributo al prestigio del nostro ateneo nel suo ambito di studi e alla formazione di quella ‘scuola’ di politologia per cui anche adesso moltissimi ragazzi scelgono di studiare nella nostra Firenze”.