Gio 28 Mar 2024

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Marino Marini: Attademo si aggiudica Playable Museum Award 2019

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Marino Marini: Attademo si aggiudica Playable Museum Award 2019
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L’architetta Greta Attademo (Napoli, 1992), con il progetto Origaming, è la vincitrice della seconda edizione del Playable Museum Award del Museo Marino Marini di Firenze, realizzato con il coordinamento a cura dell’engagement scientist e game designer Fabio Viola. Il Playable Museum Award è la call internazionale che premia la migliore idea – inedita ed originale – per un museo del futuro coinvolgente e creativo – con un grant di 10 mila euro.

Una sfida lanciata dal Museo Marino Marini di Firenze ai creativi e visionari di tutto il mondo, in ogni ambito della conoscenza, che nasce dall’esigenza sempre più forte di cambiare il modo di considerare i musei, anche per attrarre e coinvolgere le nuove generazioni. Il Museo Marino Marini di Firenze diventa, così, un hub di innovazione e sperimentazione, un museo- laboratorio dove pensare e creare prototipi e idee da poter poi declinare anche in altri musei, un luogo di “produzione” culturale, spazio di contaminazione dove sviluppatori, makers, artisti, storytellers, designers possano lavorare  ad una sintesi tra passato e futuro, tra tecnologia e umanesimo.

La giuria internazionale – composta da Alessandra Capodacqua, Simona Maschi, Ellyn Toscano, Lorenzo Coppini e Jeffrey Schnapp – ha così motivato la sua decisione: Il progetto esprime un concept veramente originale. La qualità dell’esposizione, l’eleganza e la soluzione proposta nella progettazione software-hardware-fisica corrispondono alla sfida lanciata dalla call di un’idea applicabile ad una modalità user experience, rivolta a tutte le tipologie di utenti. It’s #playable!

“Il progetto Origaming è stato giudicato il migliore all’unanimità dalla giuria – ha dichiarato Patrizia Asproni, Presidente del Museo Marino Marini di Firenze – perché è molto originale, creativo e permettere di coinvolgere tutte le tipologie di utenti, offrendo a ciascuno una modalità di interazione curiosa e giocosa. Anche quest’anno, la partecipazione è stata straordinaria, soprattutto dall’estero, e il fatto che  la vincitrice sia una giovane donna italiana ci rende particolarmente felici, un segno di come le nuove generazioni siano sempre più familiari con le discipline STEM. Non vediamo l’ora di supportare Greta Attademo nella realizzazione del suo progetto innovativo”.

“Il progetto Origaming risponde alle sfide della Cultura Interattiva, dove il concetto di spettatore cede il passo allo spettAutore – ha detto il coordinatore del Playable Museum Award, Fabio Viola-. Il pubblico diventa parte integrante dell’esperienza artistica e il manufatto, da oggetto si trasforma in processo, grazie alla stratificazione umana. Quando l’analogico dialoga con il digitale, quando culture diverse convergono, quando l’aura sacrale dell’opera si contamina con l’idea di partecipazione attiva, nascono esperienze playable che facilitano il raggiungimento, coinvolgimento e trasferimento di informazioni verso nuovi pubblici. E per il secondo anno consecutivo, il premio è andato a un under 30, a dimostrazione del grande potenziale creativo di cui potrebbero beneficiare le nostre istituzioni culturali”.

 

IL CONCEPT

Il fascino dell’Origami, antica tecnica giapponese di piegatura della carta, costituisce il concept di progetto, poiché grazie alla sua combinazione di colori, forme geometriche e piegature, è in grado di determinare un infinito numero di soluzioni giocabili possibili. L’idea è di trasferire le caratteristiche principali dell’Origami ad un nuovo oggetto museale, invertendone il tradizionale processo di creazione e trasformando la forma finale in una guida interattiva che, aperta nel corso dell’esposizione museale, rivela nuovi significati e conoscenze relative alle opere culturali.

 

Greta Attademo – Biografia

Nata nel 1992 a Napoli, svolge attualmente il secondo anno di dottorato in architettura, lavorando ad una tesi relativa all’uso della rappresentazione, delle nuove tecnologie e della gamification come nuovi strumenti narrativi per la comunicazione del patrimonio culturale. Dal 2018 realizza attività didattiche integrative relative all’insegnamento di “Applicazioni di Geometria Descrittiva” per la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base di Napoli.

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