Gio 28 Mar 2024

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“Mai in silenzio”, la musica contro la violenza di genere

E’ il nuovo progetto di Controradio realizzato con il contributo di Regione Toscana e SIAE. Protagonisti i giovani di alcuni Licei musicali e scuole superiori della Toscana. Realizzazione ed incisione di sei brani originali sulla violenza di genere. Partecipazione al Meeting dei Diritti Umani del 13 dicembre al Mandela Forum. Collaborazione (musicale) di Tommaso Novi, Francesco Guasti e  Diana Witer, (giornalistica) di Chiara Brilli, (psicologica) di Cecilia Lamanna e il coordinamento di Lorenzo Cipriani.

Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. (Èlie Wiesel)

Con la scomparsa del premio Nobel per la Pace, Èlie Wiesel il mondo intero ha ricordato il suo impegno per la lotta contro la violenza in tutte le sue forme. Alcune sue parole oggi suonano come un monito che il grande scrittore ha lasciato alle generazioni future. Un testamento di pace e di lotta contro l’indifferenza che vediamo ogni giorno nei confronti di manifestazioni di violenza di genere. Sono sempre di più i crimini contro le donne, le cronache di abusi, segregazioni, stupri ed altre violenze. Sembrerebbe che in un momento storico in cui il genere femminile sta raggiungendo una parità di diritti e di valori nelle nostre società, l’antico male dell’oppressione si ribellasse e tornasse a mietere vittime.

È un tema che coinvolge ognuno di noi, nessuno escluso; e non basta indignarci per le atrocità che vediamo ogni giorno, non basta prendere posizione, è necessario alzare la voce e fornire il nostro impegno. Perché ogni violenza che colpisce una donna è un crimine contro la nostra verità, la nostra giustizia, la nostra dignità di esseri umani.

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Alcuni studenti dell’Iti Marco Polo di Firenze durante il laboratorio introduttivo sulla violenza di genere

I dati ISTAT, aggiornati al giugno 2015, indicano che in Italia, 6 milioni e 788 mila donne hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita, il 31,5% tra i 16 ed i 60 anni, e che le donne uccise nel 2014 sono state 152, di cui 117 uccise in ambito familiare.

I dati relativi alla Toscana, sono rilevabili dal “Rapporto sulla violenza di genere in Toscana”, un’analisi che l’Osservatorio Sociale Regionale realizza sin dal 2010. Nel rapporto (VII) presentato a Novembre 2015 si legge che le donne che si sono rivolte ad uno dei 24 Centri Antiviolenza diffusi su tutto il territorio nel periodo dal 2009 al 2015 sono state 13.461 – il partner viene indicato come responsabile delle aggressioni nel 61% dei casi. Nel periodo 1 luglio 2014 – 30 giugno 2015, in riferimento a n. 2.597 donne che si sono rivolte ai Centri Antiviolenza, 1.896 figli/e (di cui 1.461 minorenni) hanno assistito alla violenza all’interno delle mura domestiche, le donne uccise nel 2014 sono state 12.

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Alcuni studenti del Liceo musicale di Pisa durante il laboratorio introduttivo sulla violenza di genere

La Regione Toscana si è da tempo, in un contesto allora privo di una normativa nazionale, dotata di una propria legge contro la violenza di genere così come sta lavorando da anni prevenzione, sensibilizzazione, emersione e protezione delle vittime di violenza – donne, minori e in ambito familiare – all’interno di un sistema di interventi che sia a garanzia dell’integrazione dei servizi, delle risorse e della condivisione dei linguaggi.

La legge regionale ha mirato nel tempo a sostenere l’attività nel campo della prevenzione, del contrasto e dell’uscita dalla violenza, favorendo la costituzione e il potenziamento delle reti locali anti-violenza, anche al fine di garantire il coinvolgimento degli attori istituzionali pubblici e privati. La Regione Toscana ha inoltre piena consapevolezza di quanto sul fenomeno della violenza sulle donne incidano i retaggi culturali determinati dallo stereotipo di genere ed è per questo che grazie anche alla L.R. n. 16/2009 (Cittadinanza di genere), attraverso il finanziamento degli Accordi territoriali di genere, sono state realizzate, negli anni, azioni di sensibilizzazione/formazione nelle scuole toscane per la lotta agli stereotipi di genere e alla equa distribuzione del lavoro di cura all’interno della famiglia.

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La vicepresidente regionale Monica Barni con alcuni studenti del Liceo musicale di Livorno

E’ questo il motivo per il quale Controradio sta realizzando con la Regione Toscana  in collaborazione con SIAE un progetto che unisce il mondo della creatività musicale giovanile con quello dell’impegno civile nella sensibilizzazione del tema della violenza di genere.

La musica può essere infatti un efficace strumento di comunicazione per portare a conoscenza dei giovani problematiche sociali di questo tipo. E’ anche uno straordinario strumento di analisi della società e dei motivi per cui avvengono tali degenerazioni. Gli studenti, le associazioni giovanili, il nuovo panorama artistico internazionale, è oggi particolarmente attento al tema della violenza di genere: lo dimostrano l’impegno preso da numerosi artisti italiani ed internazionali nel denunciare questo problema in alcune loro composizioni musicali ed iniziative.

Alcuni studenti del Liceo musicale di Arezzo con le maschere realizzate durante il laboratorio introduttivo

In concreto giovani musicisti di alcuni Licei Musicali ed altre scuole superiori della Toscana hanno composto brani musicali originali che affrontano le tematiche della violenza di genere, accompagnati da professionisti della musica con la successiva partecipazione al Meeting dei Diritti Umani 2017 organizzato da Regione Toscana, per il prossimo 13 dicembre.

I brani, inizialmente realizzati in forma di demo, sono in corso di registrazione dagli studenti in  studi professional con il supporto dei tutor musicali che hanno seguito il progetto. Verrà successivamente stampato un CD, distribuito attraverso le scuole, e reso disponibile gratuitamente in forma digitale, attraverso un canale distributivo nazionale.

Ascolta l’intervista di R. Palumbo alla vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni

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