Ven 29 Mar 2024

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IL CAFFE’ SCORRETTO del 10 settembre. UN BOND NON FA PRIMAVERA

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IL CAFFE’ SCORRETTO del 10 settembre. UN BOND NON FA PRIMAVERA
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L’editoriale di oggi Domenico Guarino. La rubrica va in onda tutte le mattine alle 8.10 nella trasmissione 30 Minuti su Controradio. 

La proposta della Fisac Cgil di rilasciare bond regionali a tassi molto vantaggiosi al fine di mobilitare le risorse accumulate dai toscani durante la crisi covid è interessante.Si finanzierebbero così le infrastrutture e si creerebbero posti di lavoro. Insomma, un toccasana in tempi di magra, e in attesa che arrivino i soldi dall’Europa. Tutto bene, dunque.

Ma, come sempre, c’è un ma. Anzi 3.

La prima questione riguarda il fatto che è che questi soldi (3 miliardi di euro pare) sono stati accumulati solo da chi ha potuto permettersi di risparmiare, cioé coloro che sono stati meno colpiti dalla crisi. E allora, prima delle infrastrutture, prima di tutto il resto, forse bisognerebbe mettere mani a delle forme di perequazione nel senso della giustizia sociale: dare cioè a chi ha sostenuto il peso del lock down essendone spesso schiacciato. Chi è in cassa integrazione, i precari, tutti coloro che il lavoro o lo hanno perso o hanno paura di perderlo quando finirà il blocco ai licenziamenti.

E poi bisognerebbe anche intenderci su quali infrastrutture dobbiamo potenziare. Se c’è una cosa che il covid direttamente o indirettamente ci ha insegnato è che va riequilibrato il rapporto con la natura, con l’ambiente e i territori. E allora forse una nuova colata di asfalto e cemento è proprio quello di cui non abbiamo bisogno.

Ma soprattutto il tema vero è che per rimettere in moto quei risparmi è indispensabile ristabilire un clima di fiducia e di tranquillità. Cosa che, dobbiamo dirlo con onesta’, questo Governo finora non è stato in grado di fare. Anzi, con l’aiuto di certa stampa, ha spesso flirtato con gli scenari più foschi, imbrigliando il Paese in clima di generale tensione, con regole spesso kafkiane, e provvedimenti discutibili.

Insomma, se il ministro Speranza, in vista dell’inizio dell’anno scolastico, non trova di meglio che dire che “dobbiamo ritrovare lo spirito del lock down” c’è poco da stare allegri. E allora non meravigliamoci se gli italiani, i toscani, i soldi se li tengono sotto il materasso. 

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