Mar 23 Apr 2024

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Idy Diene: regione sosterrà vedova con 40mila euro

Il contributo verrà dilazionato in due anni a Rokhaya Kene Mbengue, moglie del senegalese barbaramente assassinato su ponte Vespucci.

La Regione Toscana concederà un contributo straordinario di 40 mila euro, in due anni, a Rokhaya Kene Mbengue, moglie di Idy Diene, il cittadino senegalese ucciso a colpi di pistola sul ponte Vespucci a Firenze il 5 marzo scorso. Lo ha stabilito il Consiglio regionale toscano a larga maggioranza, approvando un’apposita proposta di legge con il solo voto contrario della Lega Nord. Rokhaya Kene Mbengue era già vedova di Samb Modou, uno dei due cittadini senegalesi uccisi nel dicembre 2011 in piazza Dalmazia a Firenze.
L’Assemblea toscana nella seduta del 13 marzo aveva già approvato due mozioni, una di Fdi e l’altra di Sì Toscana a sinistra, che chiedevano proprio un contributo di solidarietà alla Regione per la famiglia di Idy Diene. Il provvedimento è analogo a quanto già disposto in precedenza dal Consiglio regionale in altri casi, come per i due senegalesi uccisi nella strage di piazza Dalmazia e per il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Giangrande, gravemente ferito a Roma nel 2013.
La proposta di legge è stata illustrata in aula da Giacomo Bugliani (Pd), presidente della commissione Affari istituzionali: “E’ importante aver messo in campo in tempi brevi un provvedimento di indubbia civiltà, che vede ancora una volta la Regione a fianco di chi è rimasto vittima di una violenza cieca e brutale”. Bugliani ha ricordato che la Regione e il Consiglio avevano subito espresso la volontà di aiutare la vedova, “è stato quindi naturale – ha concluso – procedere con questo provvedimento”.
Gabriele Bianchi (M5s) annunciando il voto favorevole ha caldeggiato l’istituzione di un tavolo per elaborare criteri per queste erogazioni, a cui “concorreremo in maniera positiva e propositiva”. Anche Monica Pecori (Gruppo Misto) si è detta favorevole e ha concordato sull’opportunità di definire criteri per evitare discrezionalità “pur non riscontrate al momento”. Nel ribadire che il voto contrario “non è dovuto al colore della pelle”, Elisa Montemagni (capogruppo Lega) ha ricordato episodi di violenza in cui “le famiglie non hanno ancora ricevuto giustizia e non è stato dato un euro”. Questa volta, ha concluso, “sembra che il contributo debba essere dato perché la vittima aveva la pelle nera, e questo è discriminante”. Per Marco Casucci (Lega Nord) “occorre approvare una disciplina organica per l’assegnazione dei contributi per evitare un’eccessiva discrezionalità che in questo caso ci sembra demagogica”.
A favore invece Serena Spinelli (Art.1-Mdp), che ha invitato a discutere i criteri per disciplinare le risorse, salvo ricordare che “finora questo problema non si era mai sollevato”, e Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra) che ha detto di ritenere “singolare, per l’appunto, che si colga questa occasione per invocare che dalla prassi si passi alla norma”, proprio quando “ad essere colpito è un cittadino con la pelle nera”. Se è così “si abbia il coraggio di dirlo”. Per il Pd Nicola Ciolini ha ricordato casi in cui il Consiglio ha votato all’unanimità il contributo di solidarietà, e Stefano Baccelli ha sottolineato la “grave strumentalità della posizione della Lega: è evidente che siccome il caso di specie non convince, perché la vittima è di colore, si costruisce tardivamente la teoria per cui occorre una disciplina uniforme”.

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