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Mer 30 Lug 2025
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Gaza, continua senza sosta anche a Firenze la mobilitazione per la pace

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Gaza, continua senza sosta anche a Firenze la mobilitazione per la pace
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Giornata di mobilitazione a Firenze per fermare la guerra a Gaza. All’iniziativa hanno aderito anche il Comune di Firenze e la Curia cittadina, mentre Montanari propone di eleggere il proprio domicilio a Gaza.

Firenze assieme a tante altre città italiane ha aderito alla campagna “Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio”, iniziativa che fa parte della mobilitazione nazionale “Ultimo giorno di Gaza”. Domenica sera la campana grande di Palazzo Vecchio ha fatto sentire la propria voce.  “A Gaza si sta consumando una tragedia umanitaria di proporzioni enormi, questo è un gesto simbolico ma potente perché non possiamo restare indifferenti di fronte a questa violenza, non possiamo restare in silenzio, perché quanto sta accadendo è inaccettabile”, ha detto la sindaca Sara Funaro. Così come il campanone della Cattedrale di Santa Maria del Fiore è risuonato insieme alle campane di molte chiese della diocesi per chiedere la fine del conflitto a Gaza. “Un segno, si spiega dalla Curia fiorentina, per far sentire la voce delle comunità cristiane che incessantemente pregano e invocano il Signore perché cessi il rumore delle armi”. Mobilitazione per Gaza anche da parte dei tassisti Uritaxi, che hanno fatto sentire i loro clacson. Ma soprattutto domenica sera è stato il momento della mobilitazione di piazza: decine di persone si ritrovate in piazza Sant’Ambrogio per fare rumore, rompere il silenzio, far sentire la propria vicinanza alle popolazioni palestinesi. A questo proposito, il prof. Tomaso Montanari, storico dell’arte e Rettore dell’Università per stranieri di Siena, ha lanciato insieme ad altri la proposta di eleggere il proprio domicilio a Gaza. “Chi – dicono – presso la parrocchia della Sacra Famiglia, chi presso l’ospedale Nasser di Kan Younis, chi presso la Moschea al-Faruk di Rafah, chi presso Biblioteca di Samir Mansour, chi a Deir al Balah e ai valichi dove si viene uccisi nella ricerca di cibo, sia presso ogni altro aggregato, famiglia o indirizzo e invitiamo a fare altrettanto tutti coloro che intendono agire perché il mondo resti umano e tutti insieme provvediamo, come a nostro domicilio, alla ricostruzione di Gaza”.