Ven 29 Mar 2024

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Fisac Cgil Toscana: a Firenze convegno su lotta pirateria contrattuale

Si è tenuto stamani il convegno di Fisac Cgil Toscana sulla lotta alla pirateria contrattuale nelle agenzie assicurative, dal titolo “Figli di un Dio minore? La pirateria contrattuale nell’appalto assicurativo”

Il convegno volto a contrastare la pirateria contrattuale che toglie diritti e salario ai lavoratori anche in Toscana, è stato introdotto e coordinato da Tania Cità (segreteria Fisac Cgil Toscana) e sono intervenuti Cinzia Melani (coordinatrice regionale appalto), Cecilia Ceselli (presidente regionale Anapa), Claudio Guggiari (segreteria Cgil Toscana), Elisabetta Masciarelli (Rlst per Enbass), Antonio Novielli (vicepresidente Aau – Associazione Agenti UnipolSai). Daniele Quiriconi (segretario generale Fisac Cgil Toscana) ha concluso l’incontro.

L’intenzione dell’iniziativa era quella di porre all’attenzione dell’opinione pubblica, del legislatore, delle associazioni di rappresentanza, il caso dei lavoratori delle agenzie assicurative “in gestione libera” (in Toscana diverse migliaia), dispersi in oltre 700 aziende del cosiddetto “appalto assicurativo”, ai quali in gran parte viene applicato un contratto sottoscritto da sindacati autonomi, assolutamente privi di rappresentanza. Oltre il 10% di salario in meno, minori diritti su ferie, festività, indennità di preavviso, un assoluto potere discrezionale degli agenti sui dipendenti, solo per fare alcuni esempi, sono i contenuti peggiorativi rispetto al contratto sottoscritto tra l’altro da Cgil, Cisl e Uil di categoria con l’associazione di categoria Anapa.

La mancanza di una legge che certifichi il concetto di “sindacato comparativamente maggiormente rappresentativo”, e di conseguenza chi è titolato a sottoscrivere accordi nazionali, produce il risultato di una destrutturazione dei diritti del lavoro soprattutto nei settori fragili e di piccola impresa, che nessuna legge sul salario minimo sarà in grado di ricomporre nei diritti di tutela minima.  Questo, al fine di impedire dumping contrattuale e concorrenza sleale determinata da accordi sempre al ribasso e peggiorativi delle condizioni dei lavoratori e, nello specifico vista la composizione di genere del settore, delle lavoratrici.

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