La denuncia dei sindacati di Polizia: ‘Firenze non appetibile a forze ordine per carovita’, ‘Manca personale anche per carenza di alloggi’.
“La carenza degli organici non si risolve dall’oggi al domani perché i lavoratori vanno formati. Ma c’è anche un tema fiorentino, Firenze è una città poco appetibile per i costi e per la mancanza di alloggi di servizio per poter ospitare gli agenti, costretti a un pendolarismo costante. Dovremmo prendere degli alloggi di edilizia popolare o comunque convenzionata” e destinarli “a personale delle forze dell’ordine. E lo chiederemo nuovamente alla Regione”. L’ allarme arriva da Gianluca Rota del Silf (Sindacato guardia di finanza) che oggi ha partecipato a un evento dedicato al tema della sicurezza promosso dal Comitato cittadini attivi di San Jacopino.
Insomma, a Firenze mancano forze dell’ordine non solo per organici oggettivamente carenti a livello nazionale, ma anche per il carovita, a partire dagli alloggi
Per Nicola Luconi del Sap “la città è cambiata, ma la politica non ha fatto nulla per adattarsi e garantire i servizi necessari”. “In 15 anni – prosegue – 300 posti auto in meno per chi lavora nelle forze dell’ordine a Firenze. E non c’è nessuna soluzione abitativa per affitti calmierati in una città dove un appartamento si affitta a 500 euro a settimana”.
Di “città ostile alle forze dell’ordine” parla Riccardo Ficozzi, segretario fiorentino del Siulp. “Abbiamo professionisti che si formano su questo territorio e poi se ne vanno”, per la carenza abitativa e non solo. “Chiederemo al Comune di avere un atteggiamento più accogliente, almeno su questioni che non hanno un costo per l’amministrazione”, come “i parcheggi gratuiti” per i poliziotti.
Sugli organici Ficozzi sottolinea come in città, “al di là degli annunci sui 200 agenti in più, dal primo gennaio al 31 dicembre andremo a perdere almeno 70 uomini”. “Per prevenire il crimine – sottolinea – l’unica maniera è la presenza sul territorio del poliziotto” ma oggi “riusciamo a mettere cinque volanti fuori” per ogni turno di servizio. Da qui la richiesta di “scelte radicali”, “prendendo delle attività” di ufficio “che oggi stiamo facendo, e dismetterle per destinare tutte le risorse, sia in termini economici, che in termini di uomini”, al controllo del territorio.