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Ven 14 Nov 2025
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ToscanaEconomiaFiom a Regione, urgente incontro per Piombino e altre vertenze

Fiom a Regione, urgente incontro per Piombino e altre vertenze

La Fiom Toscana con il suo segretario Daniele Calosi replica a Federacciai per l’attacco del suo presidente Antonio Gozzi al progetto Metinvest di Piombino e lancia un appello alla Regione a cui chiede “un incontro urgente”, ora “che le elezioni regionali si sono concluse e la nuova giunta è in fase di definizione, per affrontare in modo definitivo la situazione di Piombino, della sua manifattura e dell’intero polo siderurgico, ma anche per discutere di tutte le vertenze ancora aperte in Toscana che riguardano i settori dell’automotive, dell’elettrodomestico, della nautica e degli accessori metallici della moda”.

“È necessario – afferma Calosi – dare finalmente risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori metalmeccanici piombinesi e toscani che da troppi anni vivono in una condizione di precarietà e incertezza per scelte industriali che non hanno deciso, ma le conseguenze le pagano ogni giorno sulla propria pelle. A fine della scorsa legislatura avevamo iniziato come sindacati un percorso con l’assessore al Lavoro e con il consigliere alle crisi della regione. Nell’interesse delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici toscani questi percorso va velocemente ripreso”.

Quanto alle dichiarazioni di Federacciai, la Fiom commenta: “Sentire chi rappresenta l’industria dell’acciaio attaccare un progetto che può finalmente ridare vita a Piombino è uno schiaffo a una città, a una regione, ai suoi lavoratori e al loro futuro. Parlare di ‘favori a uno straniero’ è una narrazione tossica e fuori dal tempo. Qui non si tratta di nazionalità, ma di lavoro, sviluppo e giustizia industriale per un territorio abbandonato per troppo tempo. Piombino non ruba nulla a nessuno. Piombino vuole tornare a produrre, innovare e creare occupazione. La Toscana è una regione industriale e la siderurgia è una delle sue colonne portanti. Chi oggi cerca di frenare questo percorso, difendendo vecchi equilibri di potere o logiche di mercato ormai superate, difende soltanto il declino”, “il futuro industriale di Piombino non può essere fermato dai veti di chi non vuole cambiare”.