Lun 6 Mag 2024

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Ecomafia, la Toscana è settima in Italia. Il report di Legambiente

Settima in Italia, scavalcata dalla Lombardia ma sempre seconda tra le cosiddette regioni del Nord. E’ il risultato della Toscana nel consueto report annuale Ecomafia 2022 di Legambiente, presentato a Roma nella Sala della Regina della Camera dei deputati, in un evento insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica. Mette in fila dati e numeri sulle illegalità ambientali e sulle ecomafie nella Penisola.

I reati contri l’ambiente contenuti nel report sulle ecomafie restano ben saldi sopra la soglia dei 30.000, esattamente sono 30.686, in lieve crescita rispetto al 2021 (+0,3%), alla media di 84 reati al giorno, 3,5 ogni oraCrescono anche gli illeciti amministrativi che toccano quota 67.030 (con un incremento sul 2021 del +13,1%): sommando queste due voci – reati e illeciti amministrativi – le violazioni delle norme poste a tutela dell’ambiente sfiorano quota 100.000 (97.716 quelle contestate, alla media di 268 al giorno, 11 ogni ora).

I reati

Le filiere principali sulle quali nel 2022 si è registrato il maggior numero di illeciti secondo il report Ecomafia riguardano il ciclo illegale del cemento, i reati contro la fauna e il ciclo dei rifiutiA farla da padrone quelli relativi al cemento illegale, (dall’abusivismo edilizio agli appalti) che ammontano a 12.216, pari al 39,8% del totale, con una crescita del +28,7% rispetto al 2021. Crescono del 26,5% le persone denunciate (ben 12.430), del 97% le ordinanze di custodia cautelare, che sono state 65, addirittura del 298,5% il valore dei sequestri e delle sanzioni amministrative, per oltre 211 milioni di euro. Viene stimato in crescita, da 1,8 a 2 miliardi di euro, anche il business dell’abusivismo edilizio. Seguono i reati contro la fauna con 6.481 illeciti penali (+4,3% rispetto al 2021) e 5.486 persone denunciate (+7,6%). Scende al terzo posto il ciclo illegale dei rifiuti con una riduzione sia del numero di illeciti penali, 5.606, (−33,8%), sia delle persone denunciate (6.087, −41%), ma aumentano le inchieste in cui viene contestata l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti (268 contro le 151 del 2021).

Secondo il rapporto Ecomafia di Legambiente crescono anche gli illeciti amministrativi (10.591, +21,4%) e in misura leggermente minore le sanzioni, che sono state 10.358, pari al +16,2%. Al quarto posto, dopo il terribile 2021, i reati legati a roghi dolosi, colposi e generici (5.207, con una riduzione del – 3,3%). In aumento i controlli, le persone denunciate (768, una media di oltre due al giorno, +16,7%) e i sequestri (122, con un +14%). Come sempre, un capitolo a parte viene dedicato all’analisi delle attività di forze dell’ordine e Capitanerie di porto nel settore agroalimentare, che hanno portato all’accertamento di 41.305 reati e illeciti amministrativi. Sul fronte archeomafia, sono 404 i furti d’arte nel 2022.

Infine, a pesare e a preoccupare sul tema ecomafia è il virus della corruzione ambientale – censite da Legambiente dal 1° agosto 2022 al 30 aprile 2023 ben 58 inchieste su fenomeni di corruzione connessi ad attività con impatto ambientale – il numero e il peso dei Comuni sciolti per mafia (22 quelli analizzati nel Rapporto, a cui si è aggiunto il recentissimo scioglimento di quello di Rende, in provincia di Cosenza), e la crescita dei clan mafiosi: dal 1994 ad oggi sono 375 quelli censiti da Legambiente. Il fatturato illegale delle diverse “filiere” analizzate nel Rapporto resta stabile a 8,8 miliardi di euro.  

 La classifica delle Regioni

La Campania si conferma al primo posto per numero di reati contro l’ambiente (ben 4.020, pari al 13,1% del totale nazionale), persone denunciate (3.358), sequestri effettuati (995) e sanzioni amministrative comminate (10.011). Seguita dalla Puglia, che sale di una posizione rispetto al 2021, con 3.054 reatiTerza la Sicilia, con 2.905 reati. Sale al quarto posto il Lazio (2.642 reati), che supera la Calabria, mentre la Lombardia, sesta con 2.141 infrazioni penali e prima regione del Nord, “scavalca” la Toscana, in settima posizione sul fronte ecomafie. Balzo in avanti dell’Emilia-Romagna, che passa dal dodicesimo all’ottavo posto, con 1.468 reati (circa il 35% in più rispetto al 2021). A livello provinciale, Roma con 1.315 illeciti si conferma quella con più reati ambientali. Tra le new entry nel report Ecomafia si segnala la provincia di Livorno, nona in graduatoria, con 565 infrazioni.

“Mai come in questo momento storico – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – si devono alzare le antenne per scovare inquinatori ed ecomafiosi. E bisogna farlo presto, dentro e fuori i confini nazionali, perché stiamo entrando nella fase operativa del PNRR. L’Italia può e deve svolgere un ruolo importante perché la transizione ecologica sia pulita anche nella fedina penale, come prevede l’aggiornamento della direttiva sulla tutela dell’ambiente, da approvare entro la fine della legislatura europea, ma soprattutto deve recuperare i ritardi accumulati finora, dando seguito alle dieci proposte inserite nel nostro Rapporto Ecomafia”.

“I numeri, le analisi e le considerazioni che emergono dal nostro rapporto Ecomafia – spiega Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità Legambiente – anche grazie ai diversi contributi raccolti, confermano il lavoro importante svolto da forze dell’ordine, Capitanerie di porto, enti di controllo e magistratura. E dovrebbero sollecitare risposte coerenti ed efficaci da parte di chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Accade purtroppo spesso il contrario: deregulation, come quelle inserite nel nuovo Codice degli appalti, invece di semplificazioni; condoni edilizi più o meno mascherati, invece di ruspe”.

Gli effetti della legge 68/2015 sulle ecomafie

Nel 2022 le forze dell’ordine e le Capitanerie di porto hanno applicato per 637 volte i delitti contro l’ambiente, inseriti nel Codice penale grazie alla legge 68 del 2015, portando alla denuncia di 1.289 persone e a 56 arresti. Sono stati 115 i beni sottoposti a sequestro per un valore complessivo di 333.623.900 euro, in netta crescita rispetto ai 227 milioni di euro sequestrati l’anno prima. Il delitto più contestato è stato quello di traffico organizzato di rifiuti (art. 452 quaterdecies) con 268 casi contro i 151 nel 2021, seguito da quello di inquinamento ambientale (art. 452 bis) con 64 contestazioni. Dalla loro entrata in vigore a oggi, l’applicazione dei diversi ecoreati è scattata per 5.099 volte.

Gli effetti della legge sui reati contro il patrimonio culturale, approvata nel 2022: Aumentano le contestazioni del reato di associazione a delinquere, ben 91 contro le 4 del 2021 e le 2 del 2020. Torna a crescere il dato relativo alle persone arrestate (13 contro le 4 del 2021) e viene alla luce un numero maggiore di scavi clandestini: 66 quelli scoperti dalle forze dell’ordine, in particolare il Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale.

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